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EMT:
- Perdita giunzioni aderenti
- Motilità
- Proteolisi e invasività
L’EMT è collegata alla staminalità e alla
resistenza alla terapia.
Le giunzioni aderenti sono collegate tramite β-
catenine al citoscheletro di actina.
La β-catenina viene fosforilata dalla GSK in un
sistema che comprende APC, così le catenine
vengono degradate nel proteasoma.
Quando le giunzioni aderenti nelle cellule
epiteliali trasformate non ci sono più, le β
catenine rimangono libere. Nel tumore del colon, oltre a non esserci le caderine, c’è una mutazione
del gene APC.
Questo fa sì che le catenine non vengano più regolate per fosforilazione e degradazione, si forma un
pool di catenine libere che regolano il fattore
trascrizionale TCF → espressione di myc e ciclina D1.
Nei polipi del colon se non c’è APC si attiva la via del
Wnt.
C’è un’associazione fra EMT e staminalità, la mancanza
delle giunzioni aderenti fa sì che le β-catenine entrino
nella via del Wnt che è una via della staminalità.
Oltre alla mancanza delle caderine il distacco delle
catenine e la formazione di questo pool è regolato anche
dalla fosforilazione in tirosina, che regola l’assemblaggio. 99
Quando la catenina viene fosforilata non si ha più la stabilizzazione
del complesso → entrano a far parte del complesso con TCF-LEF,
regola espressione di myc → proliferazione, migrazione, crescita e
apoptosi.
b) N-CAM
Nel SN ci sono le N-caderine che non formano giunzioni, ma
interazioni omofiliche fra di loro.
- C’è una regolazione post trascrizionale/traduzionale nei tumori del
SN per cui non possono formare interazioni omofiliche.
- Virus oncogeni a livello delle cellule nervose determinano
scomparsa delle N-CAM.
3. Giunzioni intercellulari: giunzioni
permeabili
Gap junctions: passaggio di segnali fra le cellule, i tumori hanno
gap junctions alterate e non ricevono segnali dalle cellule normali.
Nella rigenerazione le modificazioni di gap junctions e giunzioni
aderenti sono reversibili; nei tumori invece sono alterazioni
stabili.
Il fatto che in generale la superficie sia alterata, fa sì che anche la
formazione delle giunzioni sia impedita.
Prova sperimentale di trascrizione dell’oncogene src (virale),
correlata a ridotta comunicazione via gap junctions.
B. Modificazione dell’interazione con
matrice extracellulare e citoscheletro
Anche le integrine, recettori per componenti della matrice, hanno ruolo
importante nella capacità invasiva e metastatica ma anche nella perdita del
controllo di crescita e differenziazione.
I messaggi mandati dalle integrine possono modificare l’adesività dovuta alle
caderine.
Mentre le CAM sono sempre perse nei tumori primari, le integrine possono
essere ridistribuite oppure cambiate (integrine
acquisite per componenti specifiche di matrici
particolari).
Il tumore è complesso perché ha (organizzazione sopramolecolare):
- Alterazione pattern integrinico
- Alterazione citoscheletro
- Disorganizzazione della matrice 100
Distacco da ECM/membrana basale → migrazione
Esperimenti con carcinoma squamoso testa e collo (OSCC, correlato a assunzione contemporanea
di alcol e fumo)
L’epitelio normale ha emidesmosomi con cui
la cellula epiteliale interagisce con la matrice.
α β e laminina 5 .
6 4
- Nel tumore OSCC distruzione degli
emidesmosomi e mobilizzazione della
⇒
subunità β al lamellipodio facilita
4
invasione delle cellule neoplastiche
(modificazione della distribuzione delle
integrine)
- α β in OSCC (R per laminina in
3 1
cheratinocicti): maggiore motilità
soprattutto quando si riduce l’adesione
cellula/cellula con CD151/Tspan24
⇒
(tetraspanina) alterazione
dell’interazione dell’integrina con la
molecola di adesione.
Si cerca di fare il grading usando la subunità
β delle integrine, la tetraspanina e EGFR.
3
Nella parte centrale del tumore sono simile
alla condizione normale, con interazione delle
integrine con la tetraspanina. Nelle
propaggini invasive, soprattutto quelle che si
staccano dal tumore, c’è sempre piu
indipendenza dell’integrina dalla tetraspanina, che assume un pattern più simile a quello del
recettore per EGF.
Quando non c’è interazione le cellule al fronte diventano più invasive.
La formazione degli invadopodi
Le propaggini che si approfondano nella matrice con movimento e attività proteolitica legata a EMT
vedono una propria evoluzione.
Inizia con il podosoma, poi c’è assemblaggio e maturazione in cui l’invadopodio si approfonda
nella matrice.
- Formazione del podosoma: interazione della cellula neoplastica con la matrice, formazione di
un’adesione focale e presenza a livello di questa adesione di integrine e recettori per GF
(tirosinchinasi)
- I fattori di crescita possono agire su questi recettori, attivandoli (le cellule tumorali non hanno
bisogno dei GF per proliferare, ma ci sono abbondanti fattori di crescita per altre funzioni come
101
il movimento). Una volta
legati i fattori di crescita, il
protoncogene src (tirosina
chinasi con ruolo regolatorio
del citoscheletro) si stacca e
può fosforilare diverse
proteine, tra cui una tirosina
chinasi con 5 gruppi SH:
TKS5
- Nella tappa successiva la
fosforilazione di questa
chinasi è molto importante
→ comincia a fosforilare la
cortactina. A questo punto
ho un sistema di regolazione
dell’actina e assemblaggio di
altre molecole come N-WASP. Inizia la nucleazione dell’actina. Si distacca la cofilina, che
regola la polimerizzazione dell’actina.
- La maturazione richiede interazione delle metalloproteasi, regolate anche dalla WASP, che sono
portate nell’invadopodio. MT1 viene inserita all’apice dell’invadopodio → assume capacità di
degradare la matrice, aspetto importante
dell’EMT.
Anche il sistema degli invadopodi è regolato dal
microambiente: i macrofagi producono EGF e
viceversa le cellule tumorali producono CSF per
attrarre e far proliferare i macrofagi.
I macrofagi si dispongono vicini alla cellula
tumorale che deve degradare la membrana basale
del vaso e ne guidano l’ingresso nel vaso.
I podosomi sono presenti anche nelle cellule
normali, ma non hanno la presenza di enzimi
proteolitici e hanno una durata molto minore.
Integrine
A livello dei contatti focali nelle cellule normali avviene la regolazione del ciclo di divisione
⇒
cellulare e dell’espressione genica crescita e differenziazione.
Le integrine hanno modificazioni tumore specifiche, cambiano con la progressione e cambia la loro
distribuzione cellulare.
- Carcinomi α β e α β (invasione)
6 1 3 1
- Sarcomi α β (metastasi)
2 1 102
- Melanomi α β (promuove
v 3
proliferazione e inibisce apoptosi)
Con le proteine anfipatiche c’è una
trasmissione del segnale; queste
proteine sono alterate nel tumore.
Anche la ECM è modificata.
Mentre le cellule normali sono ancorate al substrato da cui
ricevono segnali per la differenziazione e per il blocco di
movimento e proliferazione, i tumori perdono le caratteristiche
differenziative. È dovuto al cambiamento delle proprietà adesive,
dei contatti focali, per degradazione proteolitica della matrice,
cambiamenti di espressione e distribuzione delle integrine,
distruzione del citoscheletro, aumentata fosforilazione delle
molecole anfipatiche. Queste 3 cose fanno sì
che sia distrutta la struttura sopramolecolare del contatto
focale - questa struttura normalmente regolata limita la
migrazione e la crescita, se è alterata non c’è più né il
messaggio differenziativo né un limite a proliferazione e
migrazione.
Il tumore non è mai del tutto differenziato, né perde del
tutto lo stato di differenziazione → è in una situazione
intermedia con debole adesività a una matrice alterata.
Questo favorisce la migrazione e la crescita delle cellule
tumorali.
Modificazioni della ECM indotte da cellule tumorali
- Enzimi proteolitici prodotti nell’invadopodio
- Componenti della membrana basale (aumento laminina, le cellule
producono un proprio substrato per migrare)
- Desmoplasia → produzione di connettivo
Citoscheletro
- Alterazioni “stress fibers” (per ancoraggio dell’actina alla membrana
plasmatica)
- Perdita fibronectina dalla superficie cellulare
- R α β
5 1
- Distribuzione alterata
- Fosforilazione β1 103
- Perdita espressione (es: virus oncogeni)
- Proteine anfipatiche: ridotta espressione, aumentata
fosforilazione
C) Perdita del controllo della crescita
1. Perdita inibizione da contatto : le cellule
normali a contatto fronto/frontale o fronto/laterale
vengono inibite nel movimento.
Le interazioni specifiche sono impedite nelle cellule
⇒
tumorali, in cui la superficie è alterata no
inibizione da contatto.
Interazione specifica fra recettore e ligando →
attivazione adenilato ciclasi → ↑ cAMP →
organizzazione del citoscheletro.
Nel tumore non avviene per alterazione delle
interazioni intercellulari, viene perso l’assetto del
citoscheletro.
Le cellule tumorali possono essere agglutinate dalle
lectine, le normali no. Se vengono tripsinizzate, però,
vengono esposti i recettori anche nelle cellule normali che vengono quindi agglutinate. Viceversa
posso usare sostanze per coprire i recettori nelle cellule tumorali.
Questo dimostra che la superficie delle cellule tumorali esprime molecole normalmente non presenti
Perdita dipendenza da ancoraggio a ECM
2.
Quando una cellule normale interagisce con il substrato, delle
proteine vengono fosforilate: FAK e paxillina. Questi sistemi
sono integrati anche per il controllo della proliferazione: parte
un segnale al di sotto dell’adesione focale ed al di sotto dei
recettori per il fattore di crescita che porta alla fine
all’espressione della ciclina D.
Quindi per il ciclo cellulare serve o un fattore di crescita o
l’adesione alla matrice.
Il tumore non ha bisogno di GF perché ha l’attivazione di
oncogeni.
La via del segnale sia dal recettore per il GF sia dall’adesione
focale è la stessa:
GrB → Sos → Ras → Mec → MAPK
Nel tumore l’oncogene attivato può essere il recettore o uno
- Risolvere un problema di matematica
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