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I PRODOTTI REATTIVI DELL'OSSIGENO o SPECIE REATTIVE DELL'OSSIGENO
o ROS
I principlai prodotti reattivi dell'ossigeno sono due e sono
l'anione superossido (O2-) e l'anione idrossile o anione
e-
idrollisilico(OH ),questo ultimo puo essere prodotto anche a
partire dall'acqua ossigenata o perossido d'idrogeno(H2O2) nella
cosiddetta reazione di fenton.La reazione di fenton é una reazione
ossidoriduttiva che avviene quando il perossido di idrogeno nelle
vicinanze di un atomo di ferro ridotto (Fe2+)contenuto in un
gruppo eme,strappa un elettrone al ferro ridotto(Fe2+) che passa
in uno stato ossidato(Fe3+) con la formazione di uno ione
ossidrile ed uno ione idrossile fortemente reattivo.
Le principali cause dei prodotti reattivi dell'ossigeno sono le
radiazioni ionizzanti,i raggi UVA, reazioni di ossidazione del
normale metabolismo cellulare,la reazione di fenton che coinvolge
un gruppo eme e il perossido d'idrogeno e da alcune ossidasi.
Le ossidasi sono enzimi capaci di ossidare diverse molecole.Le
principali ossidasi sono:
la NADPH ossidasi situata sulle membrane dei neutrofili.
• La Xantina ossidasi(XOS) é un enzima che puo funzionare da
• deidrogenasi(XDH) o ossidasi a seconda del substrato.In caso
di stress ossidativo o fenomeni di ischemia-riperfusione di
tessuti, le modificazioni metaboliche risultanti da questi
processi trasformano la XDH in XOS, che oltre a produrre
superossidosecondo
acido urico produce anche radicali la seguente
reazione RH + H2O + 2 O2 = ROH + 2 O2.- + 2 H+.
Il Citocromo p450 epatico é capace di ossidare farmaci e
• xenobiotici.
I principali meccanismi di riduzione dei prodotti reattivi
dell'ossigeno posono essere endogeni ed esogeni.
I sistemi di riduzione endogeni sono principalmente enzimi e sono:
l'enzima catalasi all'interno dei perossisomi riducono il
• perossido d'idrogeno in acqua(H2O) e ossigeno
molecolare(O2),prevenendo cosi la reazione di fenton.
l'enzima glutatione perossidasi agisce nella via dei
• pentosofosfati riducendo lo ione idrossile a molecola
d'acqua(H2O)
l'enzima superossidodismutasi ha una duplice azione,converte
• lo ione superossidoin acqua ossigenata e ossigeno molecolare
e la riduzione di anione superossido previene la formazione
dello ione perossinitrito (NOO2),specie reattiva dellázoto.
I sistemi di riduzione delle specie reattive dell'ossigeno esogene
sono la vitamina E che previene la perossidazione lipidica e il
selenio che attiva un enzima selenio dipendente capace di ridurre
i radicali liberi nel citosol.
I PRODOTTI REATTIVI DELL'AZOTO o SPECIE REATTIVE DELL'AZOTO o RNOS
I prodotti reattivi dell'azoto sono l'ossido di azoto o NO e lo
ione perosinitrito i NOO2.L'ossido d'azoto,in concentrazioni
fisiologiche é una molecola presente nel nostro organismo e usata
per espletare svariate funzioni.
L'ossido di azoto viene prodotto a partire dall'arginina
attraverso un enzima nominato NO sintasi o ossido d'azoto sintasi
o NOS.Questo enzima é presente nel nostro organismo in svariate
isoforme e a seconda del tessuto in cui si trova:
l'enzima eNOS é situato nell'endotelio
l'enzima nNOS é situato nei neuroni
l'enzima iNos é situato nel sistema immunitario.
Lo ione perossinitrito si forma dal legame dell'ossido di azoto
con lo ione superossido quando questo é presente,é una specie
altamente reattiva.
Non vi é una vera e propria prevenzione per la produzione di
ossido di azoto mentre la formazione dello ione perossinitrito puo
essere prevenuta con l'enzima superossidodismutasi che riducendo
l'anione superossido previene la formazione dell'anione
perossinitrito. DANNO DA RADICALI LIBERI
Premesso quali sono le cause dei radicali liberi e cosa
sono,possiamo adesso parlare dei danni causati da radicali
liberi,i quali possono:
1. causare danni in generale alle membrane cellulari grazie ad
una reazione a catena chiamata lipoperossidazione e quindi
possono intaccare sia le membrane citoplasmatiche che quelle
mitocondriali, del reticolo endoplasmatico liscio e rugoso o
possono perossidare le membrane del nucleolo.A livello della
membrana citoplasmatica attraverso la perossidazione
lipidica,vi é una reazione a catena in cui le catene
lipidiche della membrana vengono ossidate.Queso processo se
non fermato puo produrre necrosi cellulale.É anche uno dei
fenomeni annoverato nelle cause di invecchiamento.
La lipoperossidazione mitocondriale e della membrana
citoplasmatica causa un ingresso e un aumento delle
concentrazioni dello ione calcio all'interno della
cellula,con attivazione di tutti i processi dannosi a carico
della cellula.
Vi é l'attivazione delle lipossigenasi che mediano la
risposta infiammatoria attraverso la formazione di
leucotrieni
2. I radicali liberi possono ossidare gli aminoacidi delle
proteine e attraverso l'unione di ponti disolfurici
partecipano all'aggregazione proteica e alla perdita delle
funzionalitá di strutture proteine enzimi e canali ionici.
3. I radicali liberi possono ossidare o modificare il DNA
cellulare.Sia le specie reattive dell'azoto che dell'ossigeno
possono danneggiare il DNA.
Inizialmente l'attivazione della proteina p53(chiamata acnhe
guardiano del genoma),attiva la poli-ADP-ribosio-polimerasi
anche nominato PARP,enzima deputato alla riparazione del DNA.
Un aumento delle concentrazioni di PARP riducono le
concentrazioni di ATP e l'attivazione eccessiva di PARP
consuma le riserve di ATP e porta la cellula in un processo
di morte cellulare.Quando i danni sono irreversibili la
proteina p53 veicola la cellula in un processo di morte
programmata detta apoptosi.
In patologia le cause di radicali liberi sono diverse e possono
essere dovute a:
infiammazioni con un eccessiva produzione di NO.
• Possono essere dovute a radiazioni con produzione dello ione
• idrossile;
l'ossigenoterapia causa una produzione dello ione
• superossido;
l'ischemia riperfusione causa l'attivazione della xantina
• ossidasi con formazione dello ione superossido
i processi naturali di invecchiamento possono essere la causa
• della formazione di radicali liberi;
i prodotti di alcuni prodotti chimici o farmaci come il
• paracetamolo,possono essere quando metabolizzati dal fegato
la causa di radicali liberi.
DANNO CRONICO
Possiamo suddividere il danno cronico in base alle alterazioni che
ha subito la cellula.
Come abbiamo gia detto in precedenza nel danno cronico possiamo
distinguere alterazioni cellulari di tre tipi:
1. vi possono essere alterazioni dovute al volume cellulare e
quindi possiamo parlare di ipertrofia cellulare o di un
tessuto nel caso vi sia un aumento del volume cellulare
rispetto al normale volume cellulare, possiamo parlare
invece di ipotrofia cellulare o atrofia cellulare nel caso
sia ossrvabile un ridotto volume cellulare rispetto a quello
normale.
Nell ipertrofia si riscontra una sintesi eccessiva di
• proteine ed organuli,il rapporto RNA/DNA aumenta in modo
spoporzionato,e si ipotizza che la cellula rimanga bloccata
in una continua fase celluare g2.
L'ipotrofia o atrofia é l'opposto dell'ipertrofia e puo
• essere dovuta da diverse cause,come invecchiamento,shock
meccanici come la compressione,mancanza di
nutrienti,formazioni di corpi inclusi per alterazione
metabolica come la lipofuscina,puo essere dovuta alla ridotta
sintesi proteica e di organuli e in questo cosa il rapporto
RNA/DNA diminuisce notevolmente.
2. Vi possono essere alterazioni cellulari dovute alla
differenziazione cellulare,in questo caso possiamo parlare di
metaplasia se il tessuto cambia differenziazione o displasia
se il tessuto cellulare perde la sua capacitá
differenziativa.Si ha aumentata attivitá mitotica,variazione
della forma e delle dimensioni del nucleo,é un processo
reversibile se limitato lo stimolo,i fusi mitotici sono
normali e non atipici,la proliferazione non invade la
membrana basale.
Nella metaplasia abbiamo un alterazione della
• differenziazione cellulare ovvero la sostituzione del tessuto
fisiologico con un altro tessuto,l'esempio puo essere
l'epitelio cilindrico con epiteli squamoso
stratificato(metaplasia squamosa).
La displasia é invece un fenomeno in cui le cellule di un
• determinato tessuto vengono sostituite con cellule poco
differenziate o cellule indifferenziate,le cellule
displastiche sembrano cellule immature prive della loro
funzionalita',parzialmente differenziate o indifferenziate.
La displasia non é un processo neoplastico in quantto le
cellule displastiche non hanno perso il controllo di
duplicazione e proliferazione.Cio non toglie il fatto che a
lungo andare un fenomeno displastico possa essere un fattore
predisponente alla neoplasia.
3. Vi possono essere alterazioni cellulari dovute al numero di
cellule che compongono un tessuto rispetto al numero di
cellule del tessuto normale.In questo caso possiamo parlare
di iperplasia se in numero cellulare é aumentato o di
ipoplasia se in numero cellulare é diminuito.
Nell'iperplasia il numero cellulare di un tessuto é
• considerevolmente aumentato,si ipotizza che la cellula abbia
perso i meccanismi che le permettono di entrare in fase G0.
Ipoplasia é invece il contrario dell'iperplasia,il tessuto
• cellulare riduce il numero di cellule di cui é
composto,questo potrebbe essere dovuto ad un blocco in fase
G0. CAPITOLO 3
MORTE CELLULARE
DIFFERENZE GENERALI TRA NECROSI E APOPTOSI
In citologia si possono distingue due tipi differenti di morte
cellulare,una attiva, detta apoptosi,interessa le singole cellule,
é una morte dovuta alla cellula stessa che consapevole della
perdita della sua funzionalitá attiva una serie di meccanismi
programmati atti alla distruzione cellulare.La cellula frammentata
viene poi veicolata e inglobata in delle vescicole per poi essere
fagocitata.La morte cellulare passiva,invece é detta
necrosi,coinvolge piu cellule,é una morte causata da un danno
improvviso,uno shock,che puo essere termico,ipossico,tossico,o di
altra causa, porta alla rottura e morte della cellula senza alcun
controllo,con la fuoriuscita delle sostanze e del materiale
proteico contenute al suo interno con la comparsa di una risposta
infiammatoria in periferia del tessuto necrotizzato.
LA NECROSI
Possiamo distinguere e catalogare diversi tipi di necrosi a
seconda che variano a seconda della consistenza cellulare del tipo
di tessuto danneggiato,del tipo di dann