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Quali sono i sintomi di una colica biliare? Dolore localizzato sul lato destro dell’addome, è di solito
piuttosto intenso e prolungato (con episodi che durano da pochi
minuti ad un’ora) e peggiora alla palpazione. Assieme al dolore
possono comparire anche febbre, nausea, sudorazione
eccessiva, perdita di appetito e di peso, colorazione gialla della
pelle e degli occhi, urine scure e gonfiore addominale.
Quali sono i fattori di rischio? Sesso femminile, obesità, gravidanza, dieta ad elevato
contenuto di grassi, perdita di peso rapida, età avanzata.
Fattori di rischio per le colecistiti senza calcolosi sono:
comorbidità, diabete, infezioni da HIV, malattia aterosclerotica,
nutrizione parenterale
Posso prevenire i calcoli biliari? Nel caso dei calcoli biliari le linee guida per prevenirli sono:
Perdere peso nel caso in cui si soffra di obesità o sovrappeso
Mangiare molte fibre: cereali, pane, riso e alimenti integrali
Bere acqua
Attività fisica regolare
5 pasti al giorno: 3 principali più due spuntini
Quali cibi devo evitare con i calcoli biliari? cibi ricchi di grassi saturi
piatti molto conditi
Tuorlo dell’uovo (in generale sarebbe buona norma evitare in
senso assoluto l’uovo)
Superalcolici
Latte e derivati interi
Panna
Cibi Fritti
Carne grassa
Crostacei, cozze e vongole
Insaccati
Olive
Salse
Creme
La steatosi non alcoolica
Che cos’è? Accumulo di grassi ed infiammazione a carico degli epatociti,
per cause diverse dall’abuso di alcool. Nel tempo,
l’infiammazione epatica progredisce ad una forma nota come
NASH (steato-epatite non alcoolica) con evoluzione frequente
a fibrosi epatica e a cirrosi
Chi sono i soggetti a rischio? Soggetti obesi
Pazienti con sindrome metabolica
Come si fa la diagnosi? Dal momento che è una patologia solitamente asintomatica, i
test di laboratorio sono indicati in soggetti in sovrappeso e in
tutti i soggetti con alterazione dei parametri di funzionalità
epatica. La diagnosi viene effettuata dopo attenta esclusione di
altre cause potenziali di infiammazione epatica.
Quali sono i test diagnostici? (1) test di funzionalità epatica
(2) ecografia, TAC, RMN
(3) test di nuova generazione che quantificano il grasso a
livello epatico (elastografia)
Posso modificare il mio stile di vita? Dal momento che non esiste trattamento farmacologico, è
necessario un intervento sullo stile di vita: attività fisica,
controllo della glicemia, controllo della pressione arteriosa,
controllo dei lipidi ematici
Epatite A
Che cos’è e come si trasmette? Patologia infettiva del fegato causata dal virus dell’epatite A. Il
virus viene trasmesso attraverso il contatto con feci di soggetti
infetti oppure attraverso ingestione di acqua o cibi contaminati
da materiale fecale infetto ((insalate, frutta non sbucciata, frutti
di mare, cubetti di ghiaccio). Sui cibi il virus sopravvive a
meno che non sia trattato a 85°C per almeno 2 minuti.
Quali sono i sintomi e i segni? Febbre
Stanchezza
Dolore addominale
Nausea e vomito
Ittero
I sintomi compaiono solitamente 6 settimane dopo il contatto.
Alcuni soggetti possono essere paucisintomatici
Come si tratta? Non esistono trattamenti se non sintomatici. I sintomi
solitamente si risolvono entro 2 mesi.
Si può prevenire? L’efficacia del vaccino antiepatite A è eccezionale
raggiungendo livelli di protezione del 95-99% con una durata
di oltre 25 anni. La vaccinazione contro l’epatite A prevede 2
dosi da somministrare con un intervallo di 6 mesi. La
vaccinazione combinata epatite A/B prevede 2 dosi intervallate
da 6 mesi se la persona vaccinata ha meno di 16 anni. Dai 16
anni compiuti sono necessarie 3 dosi, la seconda dopo 1 mese e
la terza dopo 6 mesi.
Epatite B
Che cos’è? L’epatite B è una malattia infettiva causata da un virus che
penetra nell’organismo attraverso il contatto con liquidi
biologici infetti (sangue e suoi derivati, secrezioni organiche
contenenti sangue, sperma e muco vaginale) di persone
ammalate o di portatori sani (detti HBsAg positivi). Le
modalità principali di trasmissione sono i rapporti sessuali,
strumenti contaminati da sangue infetto, dalla madre al neonato
durante il parto. La malattia ha una lunga incubazione (in
media 120) e può manifestarsi in modi diversi; nel 65-70% dei
casi sono forme asintomatiche. In età pediatrica si osserva una
malattia lieve, con malessere generale, debolezza, dolori
articolari, nausea, vomito e febbre con o senza ittero La
malattia cronicizza spesso con frequenza diversa a seconda
dell’età. L’epatite cronica espone al rischio di cirrosi epatica e
di tumore del fegato.
Quali sono i sintomi e i segni? Affaticamento
Nausea, vomito e perdita di appetito
Dolori addominali,
Ittero
Urine di colore scuro
Dolori alle articolazioni
Quali sono i soggetti a maggior rischio? I neonati di madri HBsAg positive
I pazienti con malattia cronica del fegato.
I pazienti in trattamento con farmaci immunosoppressori
Il personale medico e paramedico.
Il personale dei laboratori di analisi mediche.
I consumatori di droghe.
Le persone che cambiano spesso partner sessuale.
Le persone a stretto contatto con persone HBsAg positive.
Gli operatori sociali
Come si tratta? tenofovir o entecavir sono efficaci per il trattamento
dell’epatite cronica B
Si può prevenire? La vaccinazione contro l’epatite B, raccomandata a tutti. Può
essere effettuata a qualsiasi età a partire dalla nascita. Richiede
diverse dosi (da 2 a 4) distribuite su un periodo da 6 a 12 mesi,
secondo l’età e lo schema di vaccinazione scelto. Dovrebbe
concludersi non oltre l’adolescenza (tra 11 e 15 anni),
possibilmente prima dell’inizio della vita sessuale attiva.
Epatite C
Che cos’è? L’epatite C è una malattia infettiva causata
da un virus che penetra nell’organismo
attraverso il contatto con il sangue. La
trasmissione per via sessuale è rara. L'epatite
C è un importante problema di salute
pubblica (58 milioni di portatori cronici in
tutto il mondo) che si diffonde come
un'epidemia silenziosa. Dal 2015 sono
disponibili gli antivirali ad azione diretta;
tuttavia rimane ancora rilevante il problema
delle infezioni non diagnosticate. Pertanto
l'identificazione dei pazienti disponibili da
trattare, possibile solo con uno screening
attivo, è obiettivo cruciale.
Quali sono i sintomi e i segni? Nella maggior parte dei casi la malattia è
asintomatica o paucisintomatica. Negli
individui sintomatici c’è solitamente
nausea, dolore addominale ed ittero
Quali sono i soggetti a maggior rischio? Mentre in passato il fattore di rischio
prevalente era l’uso di sostanze stupefacenti,
negli ultimi anni tra le principali cause di
trasmissione sono stati riscontrati i
trattamenti di bellezza, come manicure e
pedicure, la pratica del piercing e dei
tatuaggi, e i rapporti sessuali non protetti,
soprattutto nella popolazione più giovane.
Come si tratta? Oggi in Italia sono disponibili diversi
farmaci e combinazioni terapeutiche, fornite
in maniera gratuita da SSN a tutti i pazienti
affetti da Epatite C, comprese combinazioni
farmacologiche efficaci e specifiche per chi
ha fallito terapie di ultima generazione.
Per aggiornamenti:
https://www.aifa.gov.it/-/epatite-c-
aggiornamento-2-maggio-2022-pazienti-
arruolati
Epatite D/ Epatite E
Epatite D , Che cos’è? Infezione causata dal virus HDV che per infettare le cellule
epatiche richiede in particolare l’ausilio del virus dell’epatite
B, quindi l’infezione si manifesta in soggetti colpiti anche da
Hbv.L’infezione può verificarsi secondo due modalità:
infezione simultanea da virus B e D oppure sovrainfezione di
virus D in un portatore cronico di HBV. Si verifica allora una
nuova epatite acuta a volte fatale.La modalità di trasmissione è
la stessa dell’epatite B e il periodo di incubazione va da 2 a 8
settimane. La profilassi è la stessa prevista per l’Hbv: il
vaccino contro l’epatite B è in grado di proteggere anche
contro l’epatite D.
Epatite E, Che cos’è? L’epatite E è una malattia acuta spesso autolimitante, molto
simile all’epatite A. In casi rari l’epatite E può risultare in una
forma fulminante fino al decesso. Le forme fulminanti si
presentano più frequentemente nelle donne nel terzo trimestre
di gravidanza, con letalità che arriva fino al 20%. Come per
l’epatite A, la trasmissione avviene per via oro-fecale. Il
periodo di incubazione va da 15 a 64 giorni.Nei Paesi
industrializzati la maggior parte dei casi riguarda persone di
ritorno da viaggi in Paesi endemici.
Riguardo alla prevenzione, è stata proposta la
somministrazione di gammaglobuline, soprattutto nelle donne
gravide, ma la loro efficacia deve essere dimostrata. Sono in
corso studi clinici di fase II/III per la commercializzazione di
due vaccini.
Le analisi di funzionalità epatica
albumina Cos’è? Proteina prodotta nel fegato che
svolge numerose funzioni (trasporto di
farmaci, xenobiotici, ormoni; mantenimento
della pressione colloido-osmotica) Negli
adulti il range normale è compreso tra 3.3 e
5.8 g/dl.
Albumina bassa
Cause epatiche ed extraepatiche: malattia
epatica cronica, alcolismo, stati di
infiammazione cronica, malnutrizione
proteica (attenzione agli anziani); perdita
eccessiva attraverso i reni (sindrome
nefrosica).
Albumina alta
Generalmente livelli isolati di albumina
sopra la norma non sono indiziari di
patologia.
Valutare con il medico elettroforesi
sieroproteica ed indirizzare eventuali
ulteriori indagini.
Aminotransferasi (alanina aminotransferasi ALT o glutammato-piruvato transaminasi Cosa sono? Le transaminasi rappresentano
GPT e aspartato aminotransferasi AST o glutammato-ossalacetato transaminasi enzimi ubiquitari coinvolti nel metabolismo
GOT) degli aminoacidi e nella sintesi di glucosio,
appartenenti alla classe delle transferasi.
Tale complesso enzimatico è concentrato nel
fegato e nel muscolo scheletrico striato,
pertanto la misurazione delle transaminasi è
principalmente utilizzata in ambito medico
per la valutazione della funzionalità epatica
e muscolare. In condizioni normali ALT si
trova nel sangue in concentrazione minore di
AST, mentre in caso di danno epatico la
relazione tende ad invertirsi (fanno
eccezione malattie dovute all’alcool, cirrosi
e tumori)