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SISTEMI DI KILLING
Dipendono dagli enzimi litici presenti a livello dei granuli
e dalla formazione di specie reattive dell'ossigeno/ossido nitrico
- ossigeno indipendenti ⇾ enzimi litici
defensine, TNFα, lisozima, elastasi, enzimi idrolitici, pH del
fagolisosoma, lattoferrina
- ossigeno dipendenti ⇾ specie reattive dell'ossigeno, causano danni alle membrane e
acidi nucleici del patogeno
Meccanismi ossigeno-indipendenti
I neutrofili e i monociti contengono granuli lisosomiali che contribuiscono all’uccisione microbica e, una volta rilasciati,
possono contribuire al danno tissutale
I neutrofili contengono due tipi di granuli:
- granuli specifici
contengono lisozima, collagenasi, gelatinasi, lattoferrina, attivatore del plasminogeno, istaminasi e fosfotasi alcalina
- granuli azzurrofili
contengono mieloperossidasi, lisozima, defensine, idrolasi acide e una grande varietà di proteasi neutre (elastasi,
catepsina G, collagenasi aspecifiche, collagenasi)
Entrambi i granuli possono fondersi con i vacuoli fagocitici che contengono il materiale ingerito
All’interno del fagolisosoma che viene acidificato da pompe protoniche legate alla membrana, le proteasi acide degradano i
batteri e i detriti cellulari
Le proteasi neutre sono in grado di degradare i vari componenti extracellulari come il collagene, la membrana basale, la
fibrina, l’elastina e la cartilagine ⇾ causando la distruzione dei tessuti associata ai processi infiammatori
Le proteasi neutre possono anche tagliare direttamente le proteine C3 e C5 del complemento, producendo anailotossine
A causa degli effetti distruttivi degli enzimi lisosomiali, l’infiltrazione leucocitaria inziale, se incontrollata, può
incrementare ulteriormente l’infiammazione causando il danneggiamento dei tessuti
le proteasi potenzialmente nocive sono controllate da un sistema di anti-proteasi presente nel siero e nei liquidi tissutali
Proteine cationiche: inattivano i batteri mediante il danneggiamento della parete cellulare
Lattoferrina: chela il ferro, il quale è essenziale per la crescita batterica
Acido lattico: rende acido il pH del fagolisosoma, non permette la crescita batterica
pH acido rende ottimale la funzionalità degli enzimi lisosomiali
Defensine: peptidi cationici ricchi di arginina, tossica per i batteri
Lisozima: idrolizza legame tra l’acido muramico e l’N-acetilglucosamina che si trova nel rivestimento glicopeptidico di tutti
i batteri
Meccanismi ossigeno dipendenti
L’uccisione dei microrganismi è compiuta anche dalle specie reattive dell’ossigeno ROS e dalle specie reattive dell’azoto
(derivate prevalentemente dall’ossido nitrico NO
Passaggio finale nell’eliminazione degli agenti infettivi e delle cellule necrotiche
Mieloperossidasi dipendenti o indipendenti
enzima rilasciato dai leucociti polimorfonucleati che promuove formazione specie reattive
Ha una funzione battericida che esplica utilizzando acqua ossigenata prodotta dai neutrofili stessi durante la fagocitosi e lo
ione cloro per formare acido ipocloroso HClO Le ROS sono prodotte dal rapido assemblaggio e dall’attivazione di
un’ossidasi composta da numerose subunità
⇾ NADPH ossidasi
ossida il NAPH riducendo l’ossigeno ad anione superossido
Nei neutrofili questa reazione ossidativa è innescata da segnali
attivatori e accompagna la fagocitosi è chiamata esplosione
respiratoria
La NADPH ossidasi è un complesso enzimatico costituito da almeno 7 proteine
nei neutrofili inattivi, i diversi componenti dell’enzima si trovano alcuni sulla membrana plasmatica e altri nel citoplasma
in risposta agli stimoli attivatori, le componenti proteiche citosoliche traslocano verso la membrana fagosomiale dove si
assemblano e formano il complesso enzimatico funzionale
Le ROS vengono prodotte all’interno del lisosoma e del fagolisosoma dove possono agire sui microrganismi ingeriti senza
danneggiare la cellula ospite
L’anione superossido viene poi convertito in perossido di idrogeno
⇾ il quale non è in grado di uccidere in modo efficiente i microrganismi
Tuttavia, i granuli azzurrofili dei neutrofili contengono l’enzima mieloperossidasi che è in grado di convertire il perossido
d’idrogeno in acido ipocloroso (in presenza di un alogenuro come lo ione cloro)
Quest’ultimo è un potente agente anti-microbico in grado di distruggere i microrganismi per alogenazione o ossidazione di
proteine e lipidi
H2O2 è convertito anche in radicale ossidrile, un altro potente agente distruttivo
Le ROS si legano e modificano i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici ⇾ distruzione microrganismo
Il siero, i liquidi tissutali e le cellule ospiti possiedono meccanismi anti-ossidanti che proteggono contro le ROS
potenzialmente nocive
Ossido nitrico
Anche NO, un gas solubile prodotto dall’arginina grazie all’azione dell’ossido nitrico sintetasi NOS, partecipa all’uccisione
microbica
Ci sono tre diverse forme di NOS che sono costitutivamente espresse a bassi livelli
⇾ produzione di NO che serve a mantenere il tono vascolare e a funzionare come neurotrasmettitore
iNOS, la forma coinvolta nell’eliminazione dei microrganismi (inducibile) è indotta quando i macrofagi e i neutrofili sono
attivati dalle citochine (interferone gamma) o dai residui microbici
Nei macrofagi, NO reagisce con il superossido e genera il radicale libero altamente reattivo perossinitrito
Questi radicali liberi dell’azoto attaccano e danneggiano i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici dei microrganismi
Topi knock-out privi o del NADPH ossidasi o dell’iNOS sono suscettibili solo moderatamente alle infezioni, mentre topi
primi di entrambi gli enzimi soccombono rapidamente alle infezioni
Mutazioni NADPH ossidasi può dare patologie conclamate, non avviene la risoluzione della risposta infiammatoria
(somministrati glucocorticoidi)
DIGESTIONE DEI PATOGENI
I microrganismi morti sono rapidamente degradati nel fagolisosoma in peptidi a basso peso molecolare
Avviene la morte dei leucociti polimorfonucleati con formazione di pus
I macrofagi eliminano i detriti cellulari mediante esocitosi e presentano le componenti antigeniche batteriche ai linfociti
MECCANISMI DI ESCAPE
A livello di diversi step, alcuni patogeni hanno messo a punto dei sistemi di escape
Riconoscimento: alcuni batteri sono in grado di mascherare strutture a
a livello delle membrane
Ingestione: blocco della formazione del fagosoma
Killing: blocco della formazione degli intermedi reattivi dell’ossigeno
Digestione: blocco della maturazione del fagolisosoma
Difetti nella fagocitosi
Malattia granulomatosa cronica
causata d una mutazione nel complesso dell’enzima NADPH ossidasi
la forma più comune è X-linked ⇾ componenti di membrana
autosomica recessiva ⇾ componenti citosolici
Elevata suscettibilità alle infezioni, particolarmente da parte di batteri intracelluari
Formazione di granulomi a causa dell’incapacità di uccidere i batteri mediante fagocitosi
Chédiak-Higashi syndrome
Malattia rara autosomica recessiva provocata da un difetto nello sviluppo del fagolisosoma
Mutazioni nel gene LYST che controllano i microtubuli e regolano la dimensione e il movimento dei lisosomi e i relativi
organelli
Sintomi: linfoadenopatia, epato-splenomegalia, ipoipigmentazione cutanea, albinismo
RICONOSCIMENTO DEI PATOGENI E DELLE CELLULE DANNEGGIATE
Livello della risposta immunitaria a cui avviene riconoscimento è quello dell’immunità innata
prima risposta che interviene, prima barriera che patogeno incontra
Una prima risposta è costituita dai tessuti barriera: pelle, mucose, flora intestinale
La seconda risposta costituita dalle cellule che fanno parte dell'immunità innata
infiammazione, complemento e sostanze anti-microbiche rilasciate
Queste sono le risposte che avvengono nelle prime ore dall'infezione, successivamente cellule dendritiche fanno da ponte
per immunità adattativa
Terza linea: linfociti T attivati, linfociti B attivati a plasmacellule che producono gli anticorpi
IMMUNITA' INNATA
Riconoscimento ed eliminazione del patogeno
Eliminazione cellule danneggiate e riparazione del tessuto
Stimolazione e orientamento immunità adattativa
Il sistema immunitario innato consiste di svariati tipi cellulari e molecole solubili presenti nei tessuti e nel sangue che
prevengono l’invasione e l’instaurazione delle infezioni da parte dei microbi
La risposta immunitaria innata offre una barriera difensiva precoce prima che si possano sviluppare delle risposte
immunitarie adattive
L’immunità innata assolve a tre funzioni essenziali:
- risposta iniziale nei confronti di microrganismi patogeni e previene, controlla o elimina le infezioni
risposte immunitarie innate nei confronti di microrganismi patogeni possono tenere sotto controllo l’infezione fino all’
attivazione del sistema immunitario adattativo che attua una risposta più potente e mirata
- eliminazione delle cellule danneggiate e avvio del processo di riparazione tissutale
meccanismi che riconoscono e rispondono alle molecole che sono prodotte, rilasciate o accumulate in cellule alterate,
danneggiate o uccise
- stimola e influenza la natura delle riposte adattative al fine di ottimizzare l’efficacia contro diversi tipi di microbi
invia anche segnali di pericolo che mettono il sistema immunitario adattativo in allerta
diversi componenti della risposta immunitaria innata possono reagire in modi diversi a microbi diversi (batteri e virus),
influenzando il tipo di risposta adattativa che si sviluppa
I due principali tipi di risposta dell’immunità innata responsabili della protezione nei confronti dei microbi sono
l’infiammazione e la difesa anti-virale
L’infiammazione è il processo attraverso il quale i leucociti in circolo e le proteine plasmatiche si accumulano nei siti di
infezione tissutale dove vengono attivati per uccidere ed eliminare i patogeni
costituisce anche la principale reazione che si instaura in presenza di cellule danneggiate o morte e nei casi di accumulo di
sostanze anomale nelle cellule e nei tessuti
La difesa anti-virale consiste nei cambiamenti cellulari atti a prevenire la replicazione virale e ad aumentare la
suscettibilità delle cellule infettate all’uccisione da parte dei linfociti, eliminando in tal modo i siti di replicazione virale
Componenti del sistema immunitario innato deputate al riconoscimento:
- barriere fisiche e chimiche ⇾ barriere epiteliali
- mediatori cellulari: fagociti (neutrofili e macrofagi), cellule NK, cellule dendritiche
- mediatori molecolari: recettori solubili, proteine del complemento, opsonine
L’immunità innata riconosce strutture molecolari che sono prodotte dai patogeni
Tali strutture sono spesso condivise da diverse classi di microbi, sono chiamate
prodotti m