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La direzione generale della sanità

La direzione generale della sanità fu posta presso il Ministero degli Interni e furono istituite le figure del medico provinciale e del veterinario provinciale come consulenti del prefetto, e l’altra figura dell’ufficiale sanitario municipale che collaborava con il sindaco.

Quali erano i contenuti fondamentali del Manifesto del Partito Comunista?

Il Manifesto fu scritto nel 1848, quando Marx ed Engels, ritenevano la prospettiva rivoluzionaria vicina. In esso veniva proposta una concezione nuova della storia, oltre che un programma politico. Il comunismo non veniva presentato non come un ideale, ma come un movimento che aveva origine dalla stessa società contemporanea, a causa della stessa struttura di questa società.

Nel Manifesto si chiariva in maniera evidente come il primo obiettivo della classe proletaria fosse la conquista del potere politico. Marx presentava tutta la storia come storia di lotte di classi. Tutta la storia era la storia di antagonismi.

tra oppressi ed oppressori e la società appariva divisa in borghesia e proletariato. La borghesia contemporanea era essa stessa il prodotto di un lungo processo di sviluppo e aveva giocato un ruolo rivoluzionario essenziale, per il fatto di aver provocato la dissoluzione del sistema feudale e per aver ampliato le forze produttive come mai prima si era verificato. La borghesia, al fine di diffondere l'industrialismo, aveva fatto emergere la classe a sé antagonistica, il proletariato, ovvero i salariati che per vivere sono costretti a vendere la loro forza lavoro e quindi vivono solo se trovano lavoro e trovano lavoro solo se il loro lavoro aumenta il capitale. Con la divisione del lavoro, introdotta dall'industrialismo, cioè con la scomposizione del processo produttivo in una serie di operazioni semplici, affidate ciascuna ad un lavoratore o a gruppi di lavoratori diversi, l'operaio era divenuto un semplice accessorio della macchina. Da tale sua nuovacondizione derivava lariduzione della retribuzione al minimo essenziale, ovvero ai mezzi di sussistenza dei quali egli ha bisognoper il proprio mantenimento e per la riproduzione della specie. Marx ed Engels erano arrivati a queste conclusioni basandosi sull'osservazione delle condizioni di vita e dilavoro dei lavoratori inglesi degli anni '40. Dunque l'operaio moderno, invece di elevarsi man mano chel'industria progredisce, scende più al di sotto delle condizioni della sua propria classe. Questo fatto avrebbedeterminato il necessario tramonto della borghesia come classe dominante, perché essa determinavaprogressivamente la caduta del proletariato in una condizione di crescente impoverimento. Il ruolorivoluzionario era venuto ormai esaurendosi, dal momento che la borghesia non era più in grado di farprogredire lo sviluppo economico e sociale. Marx ed Engels indicavano una sola strada da intraprendere per porre le basi di un nuovo sistema.

Dei rapporti di produzione e di un nuovo ordinamento sociale a questo corrispondente, cioè la lotta del proletariato sulla borghesia e la conquista del potere politico da parte del proletariato come classe. La forza della classe del proletariato consisteva nella solidarietà di classe derivante dalla medesima condizione lavorativa e quindi potevano i loro obiettivi potevano essere condivisi e perseguiti su scala mondiale; questo dato oggettivo rappresentava, secondo Marx, anche la condizione indispensabile del successo della lotta rivoluzionaria che il proletariato avrebbe dovuto intraprendere, di qui l'invito e l'esortazione che concludeva Il Manifesto "proletari di tutti i paesi unitevi!". Marx aveva così tracciato per il proletariato europeo un programma rivoluzionario da concretizzarsi nel breve periodo: il proletariato, una volta conquistata la supremazia politica, avrebbe tolto alla borghesia tutto il capitale e avrebbe accentrato sotto il

controllo dello Stato tutti gli strumenti della produzione. Ciò, in una prima fase, avrebbe comportato la messa in atto di interventi dispotici nel diritto di proprietà e nei rapporti borghesi di produzione; in un secondo momento, una volta venute meno le differenze di classe, si sarebbe dissolto anche il carattere politico del potere pubblico con la scomparsa dello Stato. Al posto della società borghese con le sue classi e i suoi antagonismi di classe, sarebbe emersa una nuova forma di società basata sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione dove il libero sviluppo di ciascuno sarebbe stato la condizione per il libero sviluppo di tutti.

2. Quali furono i principali riferimenti ideali e teorici di Karl Marx? Furono: il pensiero di Georg Wilhelm Friedric Hegel, il più prestigioso filosofo dei primi decenni dell'Ottocento, gli economisti classici inglesi, e il socialismo francese. Con il primo Marx condivideva la visione della storia come

un continuo divenire, come un perpetuo movimento e una perenne trasformazione. Marx da Hegel riprese la concezione per cui la storia era guidata da un principio razionale e che il procedere della storia nei suoi mutamenti continui avveniva secondo conflitti dialettici. Dai teorici inglesi dell'economia classica (Smith e Ricardo) Marx riprese l'analisi e la descrizione dei meccanismi di funzionamento dell'allora nascente capitalismo moderno; dai socialisti "utopisti" delle varie tendenze e scuole considerò e approvò gli elementi di critica espressi verso l'ordinamento sociale esistente. 213. Illustrare la dottrina del materialismo storico e spiegare quale fu la sua importanza per la storia politica, sociale e del pensiero politico dell'Ottocento e del Novecento. Il materialismo storico fu l'orientamento filosofico caratteristico del pensiero di Marx, secondo il quale i rapporti di produzione sono la base della struttura sociale, delle relazioni di potere e delle istituzioni politiche di una società. Secondo questa dottrina, la storia è guidata dalla lotta di classe, in cui i gruppi sociali si scontrano per il controllo dei mezzi di produzione e per la distribuzione delle risorse. Il materialismo storico ha avuto un'enorme importanza per la storia politica, sociale e del pensiero politico dell'Ottocento e del Novecento, poiché ha fornito una chiave di lettura critica della realtà sociale e ha influenzato il movimento operaio e le teorie politiche di sinistra. Ha contribuito a sviluppare una comprensione scientifica della storia e ha fornito una base teorica per la lotta per l'emancipazione dei lavoratori e per la trasformazione della società.

forme politiche e degli orientamenti culturali. La storia, secondo Marx, non è che la storia della produzione, o meglio dei rapporti di produzione, e le idee dominanti sono sempre le idee della classe dominante, cioè della classe che ha a propria disposizione i mezzi della produzione materiale. La classe dominante, per raggiungere il suo scopo, deve rappresentare il suo interesse come interesse comune di tutti i membri della società, ossia deve rappresentare le proprie idee come le sole razionali e universalmente valide. Anche la classe rivoluzionaria, secondo Marx, non veniva meno a questa logica, in quanto per si contrappone alla classe dominante, una classe, come l'intera massa della società contro l'unica classe dominante.

Tale teoria segnò una delle grandi svolte teoriche e politiche della storia del pensiero occidentale dell'Ottocento; proprio il suo aspetto di scientificità riuscì a permeare più profondamente la

Cultura del movimento operaio, forse anche perché meglio interpretava la mentalità positivistica in quel periodo imperante. Aprì infatti un grande dibattito che può dirsi ancora in corso e gettò le basi teoriche per l'impostazione di un nuovo corso della lotta politica mondiale. I testi in cui venne elaborata contribuirono alla formazione della coscienza politica con la quale, una grandissima parte del proletariato europeo, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, condusse e affrontò le proprie lotte sociali e politiche.

214. Illustrare i momenti salienti della vicenda biografica di Karl Marx

Karl Marx (1818, Treviri – 1883, Londra) nacque da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonne a Berlino dove si addottorò in filosofia nel 1841 ed entrò in contatto con un gruppo della "sinistra hegeliana" il cui leader era il filosofo Bruno Bauer. Tra il 1842 e il 1843 collaborò

alla "Gazzetta Renana", un giornale di orientamento liberale che fu soppresso dal governo prussiano dopo pochi mesi. Marx decise quindi di emigrare, si trasferì a Parigi dove diede vita ad una nuova rivista gli "Annali franco - tedeschi". A Parigi ebbe i primi contatti con le associazioni segrete e i circoli di sinistra che si ispiravano al socialismo utopistico e incontrò Friedrich Engels, figlio di un industriale tedesco (renano) del tessile, con imprese anche in Inghilterra. Sempre a Parigi, Marx procedette nel suo percorso di analisi critica del pensiero di Hegel, sulla base degli assunti sviluppati da uno dei maggiori esponenti della "sinistra hegeliana", Ludwig Feuerbach. A questa fase si fanno risalire le opere "La Critica del diritto statuale hegeliano e i Manoscritti economico filosofici (pubblicati postumi nel 1927). Fu soprattutto in questi anni che Marx strinse con Engels quei legami di amicizia e di collaborazione che sisostenuti dagli altri membri della Lega. Nel 1848, Marx e Engels pubblicarono il Manifesto del Partito Comunista, un documento che espose le loro idee sul comunismo e la lotta di classe. Questo manifesto ebbe un impatto significativo sulla politica e la storia mondiale. Nel corso degli anni successivi, Marx continuò a scrivere e a sviluppare la sua teoria del materialismo storico. Nel 1867, pubblicò il primo volume de Il Capitale, un'opera monumentale che analizzava il sistema capitalistico e le sue contraddizioni. Marx trascorse gran parte della sua vita a Londra, dove continuò a lavorare e a scrivere fino alla sua morte nel 1883. La sua influenza e il suo pensiero hanno avuto un impatto duraturo sulla politica, l'economia e la filosofia.predominanti fra i gruppi che tentavano di promuovere la causa del movimento operaio, contrastando sia l'umanitarismo, sia le posizioni del sarto Wilhelm Weitling, che all'epoca era il riferimento dei gruppi di operai tedeschi emigrati (Weitling era sostenitore di una concezione di comunismo egualitario, influenzata dai socialisti francesi ma ispirata anche alla Bibbia), sia le idee di Pierre Joseph Proudhon, riformatore sociale francese il cui pensiero si ispirava al socialismo utopista di Saint-Simon e Fourier. Nel 1847, nel corso del suo II Congresso a Londra La Lega dei Giusti mutò il nome in "Lega dei comunisti" e conferì a Marx e a Engels il compito di scrivere il Manifesto, un testo nel quale i due attivisti e studiosi riassunsero, in forma semplice e schematica, in linea con gli intenti di divulgazione che il documento doveva avere, il frutto delle loro elaborazioni ideologiche e delle loro esperienze. A Londra Marx, grazie anche al sostegnofinanziario di Engels, si dedicò agli studi di economia politica e proprio l'analisi economica caratterizzò la sua concezione di socialismo cosiddetto "scientifico" perché risultante da uno studio scientifico, da un'analisi economica condotta sul
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A.A. 2019-2020
47 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sunny_2009 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Bianciardi Silvia.