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ABBREVIAZIONI
Fenomeno che interessa tutta la storia della scrittura latina. Questo fenomeno travalica anche nei primi libri a stampa. Tutte le parole della lingua latina possono essere assoggettate ad una riduzione, cioè possono trovarsi scritte con la caduta, eliminazione di alcune lettere. È una peculiarità della scrittura latina.
Le abbreviazioni attuali sono circoscritte a particolari contesti (istituti, titoli acquisiti, dott., avv.), non solo, anche ad aree geografiche ben definite.
Le abbreviazioni di cui noi abbiamo testimonianze scritte non sono mai inventate ma fanno capo a dei criteri ben precisi.
PRINCIPALI CRITERI ABBREVIATIVI
Di seguito sono elencate le varie forme di abbreviazioni secondo un criterio diacronico (partendo cioè dalle più remote).
- Sigla
- Troncamento
- Troncamento sillabico
- Contrazione
Nell'età romana si fa largo uso di abbreviature per le epigrafi, ove la
necessità di usare caratteri di grandimensioni crea problemi di spazio, peraltro sono limitate a parole di facile intelligibilità, come i prenomi personali, le indicazioni di cariche ufficiali e sono formate con il sistema del troncamento, cioè dell'indicazione delle sole prime lettere dei vocaboli (IMP. = imperator; LEG. PR.PR = legatus pro praetore, etc.) o della sigla, cioè dell'indicazione della sola prima lettera (C. = Gaius; S.P.Q.R. senatus popolusque romanus, etc.). Nelle carte su papiro problemi di spazio non esistevano e infatti in esse le abbreviazioni sono meno numerose e intense: in esse però si introduce una particolare estensione della pratica del troncamento, effettuata con lo scrivere, dopo la prima della sillaba o delle sillabe successive pp. e dx. per perpetuo e dixerunt. Talora questo troncamento sillabico è irregolare. 16SIGLA Fa riferimento alla più severa forma della abbreviazione.fa vivere solo la prima lettera della parola. La sigla sottrae il numero, il genere, la desinenza (che contiene le caratteristiche che permettono di capire se la parola è ad esempio complemento oggetto, soggetto, ecc.). Solo la lettura del contesto ci può indicare quale sia la funzione della parola abbreviata. La sigla non ha una frequenza elevata. Viene utilizzata solo in relazione a determinate occorrenze.
LETTERA GENERE NUMERO AMBITO
- filius, filia - filii, filiae - rapporti familiari
- servus, serva - servii, servae - rapporti sociali
- libertus, liberta - libertii, libertae - rapporti sociali
Gli antichi latini abbreviavano per sigla i prenomi.
C. Iulius
C. Pompeius
SPQR - S(enatus) P(opolus)Q(ue) R(omanus)que - è congiunzione enclitica (cioè posta dopo)
Nella corrispondenza gli antichi, ad esempio Cicerone, iniziavano il testo della lettera con una espressione di saluto, una formula di apertura tipica del mondo romano in contesti epistolari.
SPD - S(alutem) P(lurimam) D(icit)
L(iber)L L(ibertus)L L(iburna) 10
TRONCAMENTOIl troncamento fa sempre riferimento al fatto che cade l'ultima parte della parola ed è più o meno severo(ad esempio cade una sillaba, anche in questo caso cade la desinenza), resta solo la radice della parola.
VG Aug(ustus)Aug(usti)La funzione cambia in base alla desinenzaAbbreviazioni le troviamo dal I. sec. d.C.
IMP Imp(erator)Imp(eratores)Imp(eratorum)MIL Mil(es) sing.Mil(ites) pl.10 E' un tipo di nave. 17
LEZIONE 6 (28/09/2006)Nel I. e II. sec. l'abbreviazione si attesta su questi due espedienti: sigla e troncamento.
Principio abbreviativo regolaSegni abbreviativi elemento grafico convenzionaleDal I. sec. vige la consuetudine di separare una parola dall'altra dal punto. Il punto di separazione(interpuncta, punti che si dislocano tra le parole), posto a circa metà della altezza della lettera, maesistono anche altre soluzioni). Le nostre convenzioni sono ben diverse da quelle
passate.· ·B ·. B .Il punto ha la funzione di separare, di distinguere una parola dall’altra. Successivamente il punto tende ad essere apposto accanto lettere/parole che sono state abbreviate.Specchio di scrittura, garantiva l’armoniosità del testo. Lo "specchio di scrittura" è lo spazio entro cui doveva venire contenuta la scrittura; questo veniva di frequente delimitato e rigato a secco o con una punta di piombo, più raramente con inchiostro diluito.Impaginazione a linee lunghe, modo in cui lo scritto viene presentato.Tav. 3 (parole abbreviate per troncamento)S E C V N D V S · C E S ·V E R )S E C V N D V S · C E S (R I S) ·V E R(NDal tardo secolo I. il punto scompare nella sua funzione sistematica dopo le parole, e invece, diventa presente dopo una parola abbreviata.Socializzare dei fenomeni grafici si intende in paleografia la diffusione di certe consuetudini grafiche. Il puntoSocializzerà verso la fine del sec. I. come segno che segnala la parola abbreviata.
Segni abbreviativi
Il punto posto a mezza altezza dopo una lettera è il segno più antico ed è caratteristico delle abbreviazioni per troncamento.
Alcune sigle sono sostituite da una lettera tra due punti . e . est . n . enim
TRONCAMENTO SILLABICO
Dal III. sec. la varietà abbreviativa si articola ulteriormente con l'introduzione del troncamento sillabico.
Cadono elementi terminali riferiti a sillabe, sopravvive la lettera iniziale della prima sillaba e della seconda sillaba, ne sono interessate soprattutto le parole bi-sillabiche.
Le abbreviazioni sillabiche si riferiscono in particolare a preposizioni e avverbi.
Q S q(ua)s(i) 11p p p(ro)p(ter)
Q Q q(uo)q(ue) anche
T M t(a)m(en) tuttavia
T a(u)t(em)
Forme pronominali
Q B q(ui)b(us) deve essere declinato
V B v(er)b(um)
Plurisillabica ( 4. sec.)
M T M m(a)t(ri)m(onium)
V G G l'ultima lettera della parola
troncata può raddoppiare per indicare il numero (plurale). Il fenomeno riguarda prevalentemente il troncamento, ma anche la sigla S S santi N N n(ostri) pl. N n(oster) sing. 13S S s(upra) s(criptus) I S i(nfra) s(criptus) E e(st) S s(ed) V v(el) o, oppure V G G altro tipo di soluzione abbreviativa, il segno abbreviativo prende il nome di titulus N n(oster) Anche il punto ha funzione di titulus, ma / ¯ accompagnano tutta la storia della scrittura latina.
CONTRAZIONE11 Propter: preposizione che indica il compl. di causa, non subisce varianti (non può essere declinata). 12 Matrimonio e' una delle prime parole abbreviate con troncamento sillabico. 13 E' un termine del diritto. 19 Quando parliamo di contrazione intendiamo quella abbreviazione che fa sopravvivere la lettera iniziale e la lettera finale. Abbiamo i dati fondamentali per capire quale sia la funzione della parola all'interno del testo. L'ultima lettera ci consente di capire il caso, il genere e il numero.
Vi è quindi un progresso per quanto riguarda le forme abbreviative. Lasciando sopravvivere l'ultima lettera ci è consentito decodificare al meglio il termine in questione. Contrazione pura, è quella estrema, sopravvivono la prima e l'ultima lettera della parola. a(nim)a M a(nima)m Contrazione impura, prevede che sopravvivano non solo la lettera iniziale e finale ma anche altri elementi centrali della parola. a(n)i(m)a La lineetta soprascritta è caratteristica delle abbreviature per contrazione. Posta sopra una vocale ha un significato determinato, indica la mancanza di una nasale (n, m). LEZIONE 7 (03/10/2006) Contrazione, parola abbreviata, si fa riferimento a parola a cui è stato sottratto corpo centrale. a(nim)a a(n)i(m)a È la forma più razionale perché fa sopravvivere la desinenza, trova una applicazione all'interno del IV. sec. (secolo dinamico).Questo ci fa capire che il progresso era in sviluppo già nei secoli precedenti). La contrazione è la soluzione a cui tutta la storia della scrittura fa capo. Non ci sono indagini statistiche che ci dicono cosa prevalga: contrazione pura o impura. Interessate alla contrazione sono tutte le parole, i primi testi che attestano contrazioni sono i "nomina sacra" (nomi sacri, nomi del divino, nomi che appartengono al divino). Chi si è occupato di questo aspetto è LUDWIG TRAUBE. Egli passa in rassegna forme e soluzioni che sono riservate al sacro, partendo dal mondo ebraico per passare a quello greco e infine al latino, sua argomentazione è questa che noi proponiamo. Egli nota come nei testi sacri ebraici tutto ruota attorno al sacro senza mai però nominarlo esplicitamente, servendosi invece di simboli come il tetragramma, rifiutando di scriverlo in lettere. Analizza la resistenza a trascrivere il nome del divino, da parte di coloro che trascrivono
i testi sacri dal greco al latino. Il mondo greco elaborò un suo modo per scrivere il nome del divino e nota che essi usano si lettere, ma il nome del divino non viene scritto per intero. θεός = [z e ó s] = H C Interessante il suo esame dei testi latini N.T e V.T, egli nota che anche i latini mostrano di avvertire questa necessità di sacralizzare i nomi sacri. H C = D S = D E U S Traube riconosce all'interno dei nomina sacra il principio della contrazione che poi verrà accettata anche per i nomi che con il divino non hanno nulla a che vedere. Sottolinea poi che il nominum sacrum è accompagnato dal titulus (in tedesco Strich) che segnala in pratica la contrazione. Traube analizza tutte le forme che presentano queste abbreviazioni. εΚ Kupios (padrone, signore) εΙ H Jesus X P C Christos H C M P pater M N pneuma (spirito, soffio vitale, 3. persona Trinità) 21 greco latino H C Ζεός D S Deus εΚ K D M S Kupiosllo latino, come ad esempio l'Italia.