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OSSERVAZIONE E PEDAGOGIA SPECIALE

 Nella pedagogia speciale ha un ruolo cruciale, perché laddove ci sono delle fragilità e

difficoltà, l’osservazione diventa prioritaria. NON è solo un momento iniziale, funzionale al

conoscere l’educando, ma è uno strumento metodologico che dovrebbe essere SEMPRE

praticata con COSTANZA E RIGORE.

 Non si esaurisce con la raccolta di informazioni iniziale ma va oltre, va PROGETTATA, è

INTENZIONALE E CONTROLLATA per essere documentata si avvicina sempre di più

all’approccio del ricercatore nella ricerca.

Nel contesto educativo si muove in un continuum che va dal CONOSCERE al DECIDERE in modo

circolare.

 È una RIAPPROPRIAZIONE DEL LEGAME TRA TEORIA E PRATICA , UN’

AUTENTICA ATTIVITA’ CONOSCITIVA, che fornisce dati reali di una data situazione

che possono servirci quando pianifichiamo percorsi e progetti

L’ OSSERVAZIONE NECESSITA DI: -FIDUCIA (dobbiamo ritenere le attività utili)

-REALISMO (conoscenza non superficiale delle

difficoltà) - PRIORITA’ DI LAVORO CONDIVISE

 L’elaborazione di qualsiasi intervento deve passare attraverso la comprensione efficace e

funzionale, incoraggiare gli educatori e gli insegnanti a osservare.

DEFINIZIONE OSSERVAZIONE:

 NON E’ GUARDARE : è utile quando cerca di tenere dentro al focus osservativo anche il

contesto. È un guardare che parte da una SELEZIONE delle informazioni percepite con i

sensi (necessità di un focus osservativo), va verso la RACCOLTA E REGISTRAZIONE

delle informazioni (necessità di modalità definite di registrazione e scrittura) per finire all’

ANALISI E SINTESI delle informazioni raccolte (formulazione di giudizi controllati e

controllabili). È quindi un’ ATTIVITA’ INTENZIONALE E FINALIZZATA A

CONOSCERE LA REALTA’.

 DISTINZIONE tra OSSERVAZIONE: -Individuale (sul singolo)

-Tematica (su un tema).

E tra - OSSERVAZIONE OCCASIONALE, che ha il rischio di generalizzabilità,

cancellazione o deformazione della realtà. Viene attuata in momenti casuali, in cui l’adulto

fa anche altre attività e coglie alcuni elementi, e spesso è la sola osservazione su cui si

formula un pregiudizio sulla base del quale si costruiscono azioni più complesse diventa

un problema.

-OSSERVAZIONE SISTEMATICA, che ci permette invece di contestualizzare ed è

l’alternativa di un’osservazione episodica, intuitiva, occasionale. Viene attuata in modo costante

con strumenti per la registrazione rigorosi secondo un piano predefinito per cogliere la

manifestazione che ci interessa per un numero di volte significativo. Cerca di scongiurare il rischio

che si percepisca l’allievo come invariabile e in modo stereotipato, gli automatismi di pensiero e i

rischi dell’effetto Pigmalione e la profezia che si autoavvera.

Momenti dell’osservazione sistematica (secondo Amenta):

1) SCELTA DELL’OGGETTO DI OSSERVAZIONE

2) INDIVIDUARE INDICI DEL FENOMENO DA OSSERVARE: andare più nel dettaglio

3) DEFINIRE LA MODALITA’ ATTRAVERSO CUI VALUTARE GLI INDICI

(frequenza/assenza con le check list)

4) SCEGLIERE STIMOLI E SITUAZIONI (costruire una situazione o osservare una realtà

come si presenta)

5) UNITA’ DELL’OSSERVAZIONE (Pochi studenti in situazioni diverse per esempio)

6) MODALITA’ TEMPORALE

 Ci sono livelli ESTERNI , cioè il comportamento visibile, e INTERNI, cioè intenzioni,

processi di apprendimento… del funzionamento funzionale. L’osservazione richiede di

raccogliere informazioni visibili (livello esterno) per andare poi a formulare giudizi su

concetti astratti (interni)

Qualità dell’osservazione sistematica : - FEDELTA’

- VALIDITA’

- OBIETTIVITA’

OSSERVAZIONE RIGOROSA quando :

- Condotta per uno scopo formulato di ricerca selettiva

- Programmata pianificata

- Registrata puntualmente documentabile

- Passibile di verifica controllabile

STRUMENTI PER OSSERVARE:

STRUMENTI APERTI: resoconti narrativi e alcune griglie osservative particolarmente aperte.

1. : è una modalità di registrare gli eventi di tipo CARTA E

Resoconti osservativi

MATITA consiste nel produrre protocollo di descrizione del comportamento

senza usare nella rilevazione nessun sistema di codifica.

Bisogna che ci sia confronto con elementi emersi dalla lettura dell’immagine, con un focus con

criteri relativi agli elementi da selezionare, autonomia di dati raccolti, sintesi ma anche analisi,

descrittività senza interpretazione

REGOLE E INDICAZIONI TECNICHE: - fare osservazioni regolarmente a più riprese

- annotare subito le osservazioni -fare osservazioni concrete discutendole in team

VANTAGGI: particolarmente utili perché ci permettono di conoscere un certo bambino

raccogliendo una serie di informazioni per arrivare a costruire schemi di codifica su alcuni schemi

.

di codifica

SVANTAGGI: molto tempo

2) : resoconti osservativi in cui le informazioni vengono raccolte

Griglie d’osservazione

e organizzate secondo una griglia con un antecedente, un comportamento e una

conseguenza.

STRUMENTI CHIUSI: Schemi di codifica e scale di valutazione

1) : tipo di raccolta di informazione più rigida, grazie all’impiego

Schemi di codifica

di sistemi di categorie predefinite.

SVANTAGGIO: spesso non sono pronte e bisogna costruirle e bisogna sapersi destreggiare

nella formulazione delle categorie problemi: - l’osservatore pre-decide quali comportamenti

osservare e adotta un codice per i comportamenti. -catalogo predefinito di codici

comportamentali che viene sovraimposto al fenomeno osservato

-lo schema dii codifica si compone

di una griglia di categorie che devono rispettare i criteri di omogeneità, distinzione e

operazionalità.

Quindi bisogna partire dalla griglia osservativa osservando anche altri allievi, non solo quello con

disabilità e infine costruire uno strumento stando attento che ci siano tutte le possibili voci dei

comportamenti possibili. per osservare il comportamento per inferire una

2)SCALE DI VALUTAZIONE:

caratteristica sottostante, che si assume possa essere posseduta in misura variabile,

cioè lungo un continuum che va dal meno al più, spesso la scala viene costruita sulla

base di dati raccolti con schema di codifica.

SVANTAGGIO . Deve

: il problema è il criterio con cui andiamo a effettuare la valutazione

essere chiaro il tipo di strumento e di schema operato.

LE DISTORSIONI DELL’OSSERVAZIONE :

-Reattività dei soggetti, che si comportano diversamente se sanno di essere osservati

- Condizioni psicologiche dell’osservatore (ansia e tempo)

- Aspettative dell’osservatore (auto-osservazione)

- Attenzione al contesto

- Fattore tempo (attenzione alla sequenza temporale)

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marilu1312 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e didattica per l'inclusione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Antonietti Maja.