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L'UNESCO

Gli Stati si spogliano di una parte di competenza propria, la conferiscono all'O.I., la quale decide per i "propri" interessi, quelli di tutti. Questo perché, coloro che siedono all'interno delle organizzazioni (i rappresentanti degli Stati) nell'organo esecutivo, siedono non a titolo di rappresentanti degli Stati, ma a titolo personale di rappresentanti dell'O.I. (il funzionario delle Nazioni Unite fa gli interessi delle Nazioni Unite).

Le O.I. non vanno confuse con gli Organi Giudiziari Internazionali. Una corte internazionale NON è una O.I. Un organo giudiziario giudica una controversia. L'O.I. invece, disciplina, regola, una determinata materia. Ciò non toglie che alcune O.I. possano avere al loro interno una corte, come le Nazioni Unite. La Corte in questo caso è un fatto interno.

In nessun caso, una Corte è una O.I.

Le O.I. svolgono solamente quelle funzioni che le sono state attribuite espressamente da parte degli Stati membri. Talvolta le O.I. si sono trovate in una situazione di difficoltà, in quanto l'atto istitutivo non esplicava in toto quali poteri l'organizzazione potesse svolgere ed esercitare per raggiungere determinati obiettivi.

Quindi, spesso l'O.I., ha fatto ricorso alla teoria dei poteri impliciti, poi sviluppata dalla stessa Corte Internazionale di Giustizia in questo parere del 1949.

Teoria dei poteri impliciti (mutuata dagli usa): l'organizzazione, non solo titolare di quei poteri espressamente previsti nell'atto istitutivo, ma di tutti quei poteri che implicitamente sono necessari per esplicare la propria funzione e propria attività e che non sono previsti nell'atto istitutivo.

Chiaramente questi poteri, che l'organizzazione reclama, devono essere direttamente correlabili all'espletamento delle

Questa teoria, in alcune O.I., è espressamente prevista nell'atto Istitutivo. C'è una norma che regola proprio l'esercizio dei poteri impliciti. Spesso la CE ha fatto ricorso ai poteri impliciti, per lo svolgimento delle proprie funzioni, non espressamente previste all'interno dell'atto istitutivo: il Trattato di Roma del 1957. Ad esempio, in materia ambientale o le pari opportunità tra uomo e donna: inizialmente nel Trattato c'era solo una disposizione, sotto il profilo della retribuzione; tuttavia, la CE, attraverso i poteri impliciti ha esteso il principio della parità anche a settori diversi. C'è una direttiva del 1976.

Funzioni delle Organizzazioni Internazionali

Svolgono una funzione:

  • funzione normativa;
  • funzione di controllo;
  • funzione giurisdizionale:

Funzione Normativa.

Possibilità di adottare atti. Con riferimento alle O.I., si deve fare una distinzione tra:

  • atti di rilevanza interna.
  • Atto che esplica i suoi effetti all'interno dell'ordinamento dell'ente;- atti di rilevanza esterna. Indirizzato ad un altro soggetto del diritto internazionale.

    Atti di rilevanza interna. Tra gli atti di rilevanza interna, citiamo per esempio il potere di autoregolamentazione, generalmente riconosciuto alle O.I. e specificatamente agli organi di cui l'O.I. si compone. L'Assemblea generale ha la possibilità di adottare un proprio regolamento interno. Tale potere è attribuito anche al Consiglio di sicurezza. Anche la Corte Internazionale di Giustizia ha un proprio regolamento interno. pp. 12 di 68AA 2008-09 Organizzazione Internazionale Prof. Luigino Manca

    Spostandoci al di fuori delle N.U., in ambito CE, il Parlamento Europeo adotta un proprio regolamento interno.

    Il Regolamento Interno è chiaramente un atto che ha rilevanza solamente all'interno dell'organizzazione.

    Le Autorizzazioni. Possono essere date da un organo nei confronti

    di un altro organo. Sono atti di rilevanza interna. I Pareri. Possono essere dati da un organo nei confronti di un altro organo. Come ad esempio il parere che il Parlamento Europeo può dare nell'esercizio dell'attività legislativa al Consiglio. I pareri possono essere obbligatori e non vincolanti. Atti di rilevanza esterna. Possono essere suddivisi in: - atti vincolanti, che producono effetti obbligatori nei confronti dei destinatari delle decisioni; - atti non vincolanti, come le raccomandazioni e le dichiarazioni di principio. Gli atti vincolanti sono ad esempio le decisioni che possono essere adottate nel Consiglio di Sicurezza nell'ambito del Cap. VII della Carta delle Nazioni Unite, per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Gli atti non vincolanti sono ad esempio le raccomandazioni e le dichiarazioni di principio. La raccomandazione rientra nella categoria degli atti non vincolanti, in quanto semplicemente l'organo che emana questo atto suggerisce una determinata azione senza imporla.atto si limita ad invitare uno Stato a tenere un determinato comportamento. L'Organo non ha altre possibilità, non può sanzionare, è un atto meramente esortativo, non è obbligatorio ad un determinato comportamento. Ad esempio, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: non produce effetti vincolanti nei confronti degli Stati, anche se molte delle sue norme nel tempo hanno acquisito un carattere giuridico diverso, sono poi divenute norme di D.I. generale finanche alcune divenire anche norme Ius Cogens. Possiamo dire che gli atti non vincolanti siano completamente sprovvisti di effetti? Oppure posso dire che producono effetti importanti? Sono utili per la ricostruzione delle norme di diritto internazionale: concorrono a formare l'Opinio Iuris (elemento soggettivo) della consuetudine (norma di diritto generale). Quindi, sono utili per rivelare la posizione degli Stati. Funzione di Controllo Si esplica: nei confronti dell'adempimento da partedegli Stati agli obblighi statutari, ossia che gli Stati rispettino le norme presenti nell'atto istitutivo; - controllo che riguarda le convenzioni (trattati) internazionali, che spesso vengono conclusi sotto gli auspici o all'interno di una determinata O.I. Convenzioni internazionali che sono diverse dai trattati istitutivi. Si tratta di verificare l'adempimento da parte degli Stati agli obblighi previsti da questi atti internazionali. Va tenuto distinto il controllo che può essere esercitato sull'adempimento degli obblighi statutari ad esempio, gli obblighi in materia di bilancio in seno alle N.U. che impongono agli Stati membri. L'Assemblea Generale potrebbe sanzionare lo Stato membro che è in ritardo nel pagamento delle proprie quote contributive. Al di fuori N.U., il ruolo che la Commissione Europea svolge come guardiana dei trattati comunitari. Controllo da parte di organi

    “esterni” all’Organizzazione Internazionale. In alcuni casi il controllo viene fatto attraverso la creazione di organismi ad - hoc, che formalmente non fanno parte delle N.U. ma de facto è come se lo fossero.

    È il caso del Comitato dei Diritti dell’Uomo con riferimento al Patto sui Diritti civili e politici.

    Il caso del Comitato per i Diritti del Bambino, che opera nell’ambito della Convenzione sui diritti del Bambino, che è stato adottato in seno alle N.U. È un organo separato e distinto dall’apparato istituzionale previsto dalla Carta delle Nazioni Unite.

    Sono organi che comunque gravano sul bilancio delle N.U. De iure non fanno parte delle N.U., de facto lo sono.

    Meccanismi di Controllo all’interno delle Convenzioni Internazionali

    - Su istanza di parte. può essere l’individuo che può sollecitare l’attenzione di quel determinato organo di controllo, se ritiene che un Diritto previsto da un atto

    internazionale sia stato violato (prassi molto ampia soprattutto con riferimento alla Commissione Europea sui Diritti dell'uomo, dove ci sono tantissimi ricorsi individuali); può essere uno Stato membro in quanto uno Stato non rispetta le convenzioni previste nell'accordo. Alcuni meccanismi di questo tipo non hanno mai trovato applicazione. Gli Stati sono molto restii ad accettare queste forme di controllo, per questo gli Stati cercano di limitare questi meccanismi non accettando la competenza di quel determinato organo di controllo. Alcuni meccanismi hanno quindi carattere facoltativo.

    - Invio di rapporti. Le Convenzioni internazionali possono stabilire che lo stato periodicamente invii un rapporto per dare dettagli su cosa ha fatto rispettivamente all'attuazione nel proprio ordinamento di una determinata convenzione. Molto utilizzata in ambito delle Convenzioni dei Diritti umani, ma una forma molto blanda in quanto è unicamente rimessa alla buona volontà.

    dare seguito ai meccanismi di controllo previsti. Inoltre, anche se un organo di controllo emette delle raccomandazioni o delle critiche nei confronti di uno Stato, queste non hanno un effetto vincolante e lo Stato può decidere se seguirle o meno. In Italia, ad esempio, i rapporti periodici sui diritti umani sono redatti dal CIDU, un organo interministeriale all'interno del Ministero degli Esteri. Tuttavia, non esistono meccanismi sanzionatori nel caso in cui i rapporti vengano presentati in ritardo. Esistono comunque dei comitati di controllo che possono condurre inchieste o visite in loco per verificare la situazione dei diritti umani in uno Stato. Tuttavia, anche in questi casi, i provvedimenti adottati non hanno un effetto vincolante nei confronti degli Stati. Tuttavia, possono avere un importante effetto politico. È importante sottolineare che sono poche le convenzioni internazionali che prevedono meccanismi di inchiesta. Alcuni esempi sono la Convenzione sui Diritti delle Donne, la Convenzione contro la Tortura e il Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dei Disabili (che è stato inserito di recente). In conclusione, anche se gli Stati ratificano convenzioni internazionali sui diritti umani, non sempre seguono i meccanismi di controllo previsti. Inoltre, anche se vengono emesse raccomandazioni o critiche, queste non hanno un effetto vincolante.

    è obbligato a ratificare il protocollo cheriguarda la possibilità di presentare una comunicazione individuale.

    Attenzione : qui stiamo parlando delle funzioni di controllo di Organi in seno alle N.U., se ci sisposta in altre realtà, con riferimento a queste situazioni di controllo la situazione è completamentediversa.

    Se parliamo del controllo che può essere svolto in relazione alla Convenzione Europea dei Dirittidell’Uomo, qui il controllo viene svolto da un Tribunale, da una Corte, e non da un Comitato, checertamente non è un tribunale.

    Se il Comitato dichiara fondata la violazione di un determinato atto, emana un parere, che non è unasentenza.

    Se la Corte Europea sui Diritti dell’Uomo, esercita un controllo, espressamente previsto dallaConvenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e se dovesse accertare la violazione di un diritto, laCorte emana una sentenza , la quale è obbligatoria: obbliga lo Stato all’app

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
68 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Marchisio Sergio.