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Estratto del documento

Il mercato del lavoro

È gestito, in misura più o meno estesa, da attori collettivi e dalle istituzioni (significativo è il ruolo dei sindacati). "È un mercato in cui colui che ha venduto la merce ne rimane in qualche modo in possesso perché la fruizione del suo valore d'uso dipende da una prestazione del venditore". Lo scambio di prestazione lavorativa non avviene attraverso un contratto istantaneo.

Il mercato del lavoro si articola in una pluralità di mercati che sono segmentati in settori scarsamente comunicanti per ragioni territoriali, informative, professionali, razziali. Mercati segmentati non completa disponibilità di informazioni, diminuzione del "tasso di liquidità della forza lavoro". Discriminazione non volontaria.

Il mercato primario: Comprende l'occupazione delle grandi aziende collocate nell'area urbano-industriale. L'offerta è di...

norma sindacalizzata;

  • L'offerta comprende i lavoratori a più elevata professionalità e scolarità;
  • compresi nelle classi centrali di età, che dispongono anche di una elevata forza contrattuale individuale;

L'impiego è caratterizzato da elevati salari, buone condizioni organizzative e ambientali, opportunità di crescita professionale e stabilità di occupazione

Il mercato secondario:

  • È più concorrenziale rispetto al mercato primario;
  • È caratterizzato da bassi salari, precarietà d'impiego, condizioni di lavoro non buone, irrilevanza dell'azione sindacale;
  • È alimentato da fasce marginali dell'offerta di lavoro e si caratterizza per la sua flessibilità.

Il dualismo del mercato del lavoro: spiegazioni

Le imprese più dinamiche che dispongono di posizioni dominanti necessitano di lavoratori in grado di apprendere rapidamente e di

legarsi stabilmente. A talfine tali imprese offrono condizioni particolarmente vantaggiose finendo colcreare quest’area centrale del mercato del lavoro alla quale accedono solo ilavoratori con i requisiti richiesti;

Il dualismo del mercato del lavoro è il risultato delle pratiche delle imprese• volte a dividere la classe dei lavoratori ed impedire politiche di solidarietà e ditutela unitaria degli stessi;

I lavoratori dei settori più dinamici sono sottoposti al rischio di perdere il loro• forte potere contrattuale a causa delle innovazioni tecnologiche che possonorendere obsolete le loro professionalità. Per questa ragione sviluppanocomportamenti sindacali volti a proteggersi, attraverso il controllo dell’offerta,della concorrenza nel mercato del lavoro rappresentata da lavoratori più giovanied adattabili alle nuove esigenze

I Mercati Interni del LavoroSi definiscono come insiemi di processi di allocazione e di remunerazione del

lavoroche si affermano all'interno di sistemi di contratti di lavoro dipendente da uno stessoattore centrale, cioè all'interno di un'impresaI MIL si originano per le seguenti cause:
  1. Specificità delle professionalità
  2. È definita dalle abilità necessarie per eseguire un lavoro o applicarsi ad una specifica tecnologia. L'acquisizione di tali abilità richiede una trasformazione delle caratteristiche professionali del lavoro. Quanto più il lavoro e la tecnologia sono specifici di un'impresa tanto più la trasformazione è in quanto essa ha un certo valore solo per la specifica impresa ed un basso valore per il mercato. L'investimento sostenuto dal lavoratore e dall'impresa si deprezza al di fuori dello specifico rapporto di lavoro (investimento idiosincratico)

  3. Addestramento sul lavoro (on the job training)
  4. È un processo informale di acquisizione di

abilità professionali attraverso:
  • l'osservazione dei lavoratori già addestrati
  • l'affiancamento di lavoratori più anziani
  • l'inserimento graduale nella posizione
La specificità della mansione favorisce l'uso di questo tipo di addestramento e rende difficoltosa la codificazione ed il trasferimento delle informazioni attraverso altre forme di istruzione. 3) Consuetudini Comprendono un insieme di regole non scritte che governano la formazione ed i comportamenti dei gruppi di lavoro. Tali regole influenzano i livelli retributivi, la mobilità interna (verticale e orizzontale) ed il livello qualitativo e quantitativo della prestazione lavorativa. La presenza di tali regole, sostenuta da un efficace sistema sanzionatorio per chi non le rispetta, conferisce stabilità (rigidità) al mercato interno e una sua impermeabilità alle influenze di altre forze economiche esterne. Vantaggi: l'impiegodel MILdatore di lavoro Per il datore di lavoro: - Consente di economizzare sui costi di fine rapporto e sui costi di ricerca di nuovo personale legati al costo delle informazioni da raccogliere; - Consente di economizzare sui costi sociali ed organizzativi legati all'inserimento di nuovo personale. Per il lavoratore: - Consente stabilità occupazione e possibilità di crescita professionale e di carriera; - Vantaggi di riduzione dei costi di ricerca di nuove posizioni, dei costi sociali e organizzativi di abbandono di un contesto di lavoro e di relativo cambiamento. Svantaggi: - Perdita di controllo all'aumentare del numero delle relazioni di lavoro; - Possibile diminuzione delle fonti di innovazione in conseguenza di una maggiore omogeneità di schemi mentali e di cultura organizzativa; - Costo dei servizi di direzione del personale, scarsa flessibilità congiunturale, inerzia organizzativa e obsolescenza.delle competenze distintive dell'impresa. I contratti di lavoro dipendente sono caratterizzati da alcune regole generali che inquadrano la relazione in termini di diritti e doveri delle parti e che definiscono la relazione di autorità, i confini della relazione e le autorità competenti in caso di contenzioso. Sono completati nella parte non scritta da accordi verbali o taciti, che dipendono dal rapporto di fiducia esistente tra le parti. Svolgono una funzione di tipo assicurativo (riduzione del rischio di licenziamenti, riduzione del rischio di variabilità salariale) attraverso contratti di lungo termine e l'istituto della retribuzione fissa. CAPITOLO 11 FORME DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Argomento principale di questo capitolo è la "divisione del lavoro" e il coordinamento tra "attività divise", cioè insiemi di attività di cui individui o gruppi di individui possono essere parte.responsabili in base a un insieme di diritti e obblighi di azione (job). Il livello dianalisi è microstrutturale, definita "tout court" problematica di organizzazione delUna "soluzione" o "forma" dilavoro, analizzando ciò che fa la singola persona.organizzazione del lavoro sarà definita come una figurazione o distribuzioneparticolare di diritti- non solo di azione, ma anche di controllo, di decisione e diproprietà.Configurazione o distribuzione particolare di diritti di azione, controllo, decisioneBisogna individuare quali sono le attività interdipendentie proprietà (paragrafo 2).(anche se assegnate a colleghi e superiori), comprendendo quali criteri di aggregazionedelle attività in una missione sono correttamente impiegati e quali potrebbero esserlo.Livello di analisi:SOVRAORDINATO: Sistema primario di lavoro: Insieme di attività interdipendenti che portano ad un risultato identificabile.

Tipicamente un'unità di prodotto o servizio; la ragione di questa ipotesi deriva dal fatto che, potenzialmente, sia in grado di "autoregolarsi": in tal modo si riducono i costi di coordinamento e controllo, aumentando il grado di soddisfazione dell'interesse primario. Tale sistema include due tipi di attività collegate:

  1. Le attività operative interdipendenti che concorrono alla realizzazione di un output identificabile (es. tutte le attività di montaggio che portano dai componenti ad un'auto finita).
  2. Le attività di supporto, di manutenzione, controllo e regolazione del processo operativo (es. le attività di controllo degli operatori su un processo automatizzato).

Tale sistema primario, con le sue attività collegate, stabiliscono un limite esterno o "superiore" all'integrazione tra attività:

  • Operazioni unitarie elementari: Attività base, non ulteriormente divisibili;

Stabiliscono un limite inferiore oltre il quale i compiti non sono divisibili. A livello di microstrutturale, le variabili hanno effetti importanti: le "varianze" nello svolgimento dei compiti e l'intensità delle interdipendenze (fig. 11.1 pag. 401).

Variabili significative nell'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

Nell'analisi delle mansioni, le eccezioni, gli eventi imprevisti, le incertezze che caratterizzano un processo di trasformazione sono solitamente chiamate le varianze; varianza è definita come una "deviazione rispetto alla norma" (di un procedimento di trasformazione), con effetti sull'output non trascurabili e che può essere regolata solo attraverso l'intervento umano (caso Shell).

1) Varianze nello svolgimento dei compiti e intensità delle interdipendenze, elevata varianza nei compiti determina una interdipendenza più intensa.

Varianze elevate e interdipendenze complesse favoriscono aggregazione

dei compiti e dalla necessità di avere una visione d'insieme delle attività. Inoltre, la comunicazione e la collaborazione tra i diversi operatori diventano fondamentali per gestire al meglio le varianze e garantire il corretto svolgimento delle attività. Per affrontare queste sfide, è importante adottare un approccio integrato e flessibile, in cui le mansioni siano definite in base alle competenze e alle esigenze specifiche, ma al contempo si favorisca la collaborazione e lo scambio di informazioni tra i diversi operatori. In conclusione, la gestione delle varianze e delle interdipendenze nelle attività richiede una visione olistica e una comunicazione efficace, al fine di garantire l'efficacia ed efficienza delle operazioni.
Dettagli
Publisher
A.A. 2003-2004
91 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ectoplasmon di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione Aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Briganti Paola.