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L'AUTONOMAZIONE E LA SUA ESTENSIONE ALL'AUTOATTIVAZIONE
Il meccanismo opposto, che invece prevede l’attivazione viene invece chiamato
auto attivazione. Ohno amplifica questo concetto estendendolo a tutte le
situazioni dove può essere applicato, anche con le risorse umane e non solo
con le macchine.
SIGNIFICATO DEL PRINCIPIO: DESPECIALIZZAZIONE E POLIVALENZA
OPERAIA
Attraverso il metodo dell’autoattivazione, una persona riusciva a lavorare
contemporaneamente a circa 40 filai. Questo metodo venne applicato anche
nell’industria automobilistica dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il
principio dell’autoattivazione ruota attorno ad altri due: la linearizzazione della
produzione e la concezione del lavoro intorno a posti polivalenti.
La via giapponese è quindi proprio l’inversa di quella taylorista: si va spesso la
de specializzazione degli operai professionali e li si trasforma in operai
multifunizionali. Inizialmente questo fu vissuto come un attacco al proprio
mestiere.
IL "JUST IN TIME" E IL METODO KAN BAN
Questo è il secondo pilastro dello spirito toyota che nasce…
NASCITA DEL SISTEMA KAN BAN: OHNO E IL SISTEMA DEI
SUPERMERCATI…per poter far fronte all’enorme domanda dovuta alla guerra
in corea la toyota decise di non aumentare il proprio organico appena licenziato
e implementa una nuova organizzazione del lavoro basata sul massimo
rendimento possibile incentrato non sulla ripetitività delle azioni ma
sull’allargamento di queste. L’operaio non deve più attendere che gli arrivino i
pezzi ma li ordina lui stesso in base alle esigenze del momento. Questo metodo
venne preso in prestito da una società americana produttrice di aerei che con
questo metodo “da supermercato” era riuscita ad economizzare parecchio. In
questo senso, la produzione a monte non avviene per riapproviggionare il
magazzino dei pezzi venduti. Questo è il kan ban, con tutte le sue molteplici
conseguenze:
Vi è una decentralizzazione delle decisioni che se prima erano affidate ad
- un terzo ufficio ora spettano invece ai capireparto.
C’è stato anche uno spostamento del controllo della qualità che viene
- affidato all’unità di produzione, con conseguente eliminazione di un altro
ufficio ancora.
UNA CONCETTUALIZZAZIONE
Il kan ban può essere definito come l’integrazione di tre innovazioni
organizzative di base:
La catena di montaggio va al contrario: anziché da monte a valle senza
1) ordini predefiniti, da valle a monte solo all’occorrenza.
Si crea un secondo flusso, oltre quello reale della produzione che da
2) monte invia i pezzi a valle, ovvero un flusso d’informazione che comunica
le esigenze concrete. Si realizza così il principio “zero stock”
Tutto il sistema è guidato dalla comunicazione: le scatole che arrivano con
3) i pezzi tornano indietro con gli ordini necessari. Questa innovazione no ha
nulla di tecnologico, è puramente organizzativa.
L’applicazione di queste innovazioni ha avuto un profondo significato anche
teoricamente. Sconvolge la teoria fordista dove ogni singola mansione veniva
spezzettata e mira a riaggregarle.
Questa de specializzazione concerne almeno 4 campi:
Polivalenza, pluri-specializzazione (contro parcellizzazione e ripetitività e
- superspecializazzione degli operai fordisti)
I dispositivi di autonomazione non hanno senso se l’operaio non può
- intervenire, per cui vengono affidate all’operaio di produzione anche le
mansioni di monitoraggio, riparazione e manutenzione. Tutto questo
comporta ovviamente una formazione e amplifica così il savoir faire degli
operai giapponesi
Si introducono anche delle responsabilità nel controllo della qualità
- Si aggiungono anche le mansioni relative alla programmazione, che
- costituisce la condizione stessa del kan ban.
2. TECNICHE E PROCEDURE: GLI STRUMENTI DELL'OHNISMO
L’insieme dei dispositivi pratici del kan ban è infinito ma i punti chiave che
occorre ricordare sono:
La linearizzazione della produzione…è il contributo pratico più importante
- perché trasforma del tutto l’organizzazione (vedi sotto spiegazione)
Tecniche della direzione con gli occhi: tecniche Andon
- Poka yoke: tecniche di controllo qualità
-
ANCORA UN'INNOVAZIONE CHIAVE:LA LINEARIZZAZIONE DELLE
PRODUZIONI… rappresenta, per le ingegnerie di produzione, la
materializzazione dell’obiettivo della produttività attraverso la flessibilità. Si tratta
dic iò che ha permesso alla toyota di riuscire a soddisfare la domanda con
l’organico dimezzato. Concretamente prevede la sistemazione delle macchine in
linea, di modo che l’operaio non si trova rinchiuso in un’isola ma può spostarsi in
avanti utilizzando quindi molte più macchine.
Per poter avere queste linee di produzione era necessario costruire degli
impianti a U, mobilitare i lavoratori plurispecializzati e ricalcolare continuamente
gli standard operativi. Solo una linea di produzione pensata in maniera linea
rizzata consente la produttività attraverso la flessibilità, e questa è l’essenza
dell’ohnismo.
Le altre due configurazioni tradizionali erano le organizzazioni a gabbie d’uccelli
e quelle ad isole autonome, che avevano però più o meno gli stessi problemi:
ovvero quello di tenere il lavoratore limitato all’interno di 3 o 4 macchine al
massimo.
IL METODO: MOBILITARE L RISORSE DEI TEMPI E DEI MOVIMENTI MA NEL
QUADRO DELLE ORGANIZZAZIONI E DI IMPIANTI NON FORDISTI
Il metodo di Ohno elimina gli accumuli che queste isole producono e va contro il
principio fordista che prevede che l’operaio non debba camminare. Viene detto
sistemico proprio perché persegue l’obiettivo strategico della flessibilità da
qualsiasi prospettiva, capovolgendola, se necessario.
Il vantaggio della predisposizione a U degli impianti è quello di ridurre
drasticamente i tempi d’attesa, di stoccaggio e di trasferimento. Illavoratore
viene messo in condizione di poter sempre massimizzare il suo tempo
operativo. Si materializza il concetto di flessibilità: anche delle assunzioni, che
potevano diminuire o aumentare a seconda degli ordini che pervenivano.
IL SIGNIFICATO DELLA LINEARIZZAZIONE DAL TEMPO ASSEGNATO AL
TEMPO RIPARTITO
Anche per quanto riguarda la questione dei tempi di produzione, Ohno
sconvolge i principi tayloristici passando, con i suoi metodi, da un tempo
assegnato (imposto) ad un tempo ripartito (deciso autonomamente). Il primo era
stato deciso in base ad analisi che avevano cronometrato singoli gesti e
movimenti e in base ai risultati deciso quanti pezzi era possibile produrre. Si
trattava quindi di un tempo meccanico, imposto concretamente dal ritmo del
convogliatore.
Secondo Ohno questa tempo imposto ha lo svantaggio di consumare troppi
tempi morti, cosa che invece non accade con lalinearizzazione delle linee che
prevede invece dei tempi modulabili a seconda delle esigenze.
ANDON, POKA, YOKE. CMABIAMENTO RAPIDO DI STRUMENTI : LE
INGEGNERIE LOCALI DELL'OHNISMO
Le altre innovazioni minori sono:
Andon: un indicatore luminoso al di sorpa della linea che consente di individuare
le macchine ove serve l’intervento dell’operaio nonché ferma la linea quando è
rosso. I capi dispongono immediatamente di informazioni circa l’andamento
della linea.
Poka yojke: contribuiscono alla realizzazione del “zero difetti”, sono dispositivi
ausiliari dell’autonomazione.
Cambiamento rapido degli strumenti di produzione…ormai un classico di tutti i
manuali di gestione della produzione. Cambiare le macchine matrici delle
aziende per poter modificare anche le qualità degli oggetti richiesti in poco
tempo e non in giorni come invece normalmente s’impiegava, divenne la sfida
dei progettisti giapponesi, che cominciarono a creare da principio nuovi
macchinari facilmente trasformabili.
Fu così che Ohno riuscì a separare realisticamente il concetto di grande
quantità con quelo di uniformità.
3.MANSIONI E FUNZIONI: L'IMPRESA TRANSFUNZIONALE: UN RITORNO A
FAYOL
Teoria meno famosa e citata di quella di taylor e ford, merita di essere ricordata.
Fayol era interessato alle funzioni della direzione generale e si batteva per
renderla autonoma, facendola diventare la funzione chiave dell’amministrazione
delle imprese. Con ciò egli fonda il concetto di autorità su quello di competenza
e quindi da questa prospettiva possiamo considerarlo un progressista.Tuttavia,
la sua eredità pratica risiede nel famoso organigramma che stabilisce
rigidamente tutta una serie di precetti tra cui il modello della piramide e la stretta
separazion funzionale. Egli non intravede altre vie, se non quella gerarchica
dell’organigramma per rendere autonoma la direzione generale, e da questa via
occorre “infiltrare verso il basso” delle nuove direttive.
…ED IL SUO SUPOERAMENTO DA PARTE DI OHNO
Ohno capisce quindi che occorrono principi più adatti: occorre pensare
all’inverso e anziché attraverso la via verticale della gerarchia attraverso quella
orizzontale della linearizzazione che pian piano costruisce le sue mansioni in
maniera trans funzionale in linea con la configurazione dei macchinari
dell’impresa. Ciò permette una produzione just in time, ovvero offre il prodotto
al cliente quando questo ne necessita. Questo savoir faire viene qui definito
ohnismo.
CAP. 3 RELAZIONI INDUSTRIALI E IL RAPPORTO DSALARIALE
In tutto questo sfondo organizzativo bisogna considerare dei fattori, spesso
culturali, che hanno reso possibile la realizzazione dei principi ohnisti. Il famoso
gruppismo giapponese ( L'individuo giapponese tenderebbe spontaneamente a conformarsi con
l'ordine delle comunità umane che lo circondano: la famiglia, la ditta, l'intera nazione. Una tendenza
chiamata anche "gruppismo" (集集集集: che spiegherebbe l'alto livello di coesione sociale, il
shūdanshugi)
basso livello di conflittualità sociale ed economica, i sacrifici che il singolo è disposto a fare verso per il
bene collettivo. In tal modo sarebbe possibile spiegare il miracolo economico giapponese degli anni
), la tradizione confuciana del consenso, il gioco dei compromessi nei rapporti
'60.
di lavoro, la particolare storia economica del giappone.
IL SISTEMA D'IMPIEGO GIAPPONESE
Il sistema di relazioni industriali giapponesi si basa principalmente sui seguenti
aspetti:
Impiego a vita
- Il salario per anzianità
- Il sindacalismo d’impresa
-