Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Riassunto esame Organizzazione, prof. Nacamulli, libro consigliato L'organizzazione del lavoro, Coriat Pag. 1 Riassunto esame Organizzazione, prof. Nacamulli, libro consigliato L'organizzazione del lavoro, Coriat Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione, prof. Nacamulli, libro consigliato L'organizzazione del lavoro, Coriat Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione, prof. Nacamulli, libro consigliato L'organizzazione del lavoro, Coriat Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione, prof. Nacamulli, libro consigliato L'organizzazione del lavoro, Coriat Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L'AUTONOMAZIONE E LA SUA ESTENSIONE ALL'AUTOATTIVAZIONE

Il meccanismo opposto, che invece prevede l’attivazione viene invece chiamato

auto attivazione. Ohno amplifica questo concetto estendendolo a tutte le

situazioni dove può essere applicato, anche con le risorse umane e non solo

con le macchine.

SIGNIFICATO DEL PRINCIPIO: DESPECIALIZZAZIONE E POLIVALENZA

OPERAIA

Attraverso il metodo dell’autoattivazione, una persona riusciva a lavorare

contemporaneamente a circa 40 filai. Questo metodo venne applicato anche

nell’industria automobilistica dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il

principio dell’autoattivazione ruota attorno ad altri due: la linearizzazione della

produzione e la concezione del lavoro intorno a posti polivalenti.

La via giapponese è quindi proprio l’inversa di quella taylorista: si va spesso la

de specializzazione degli operai professionali e li si trasforma in operai

multifunizionali. Inizialmente questo fu vissuto come un attacco al proprio

mestiere.

IL "JUST IN TIME" E IL METODO KAN BAN

Questo è il secondo pilastro dello spirito toyota che nasce…

NASCITA DEL SISTEMA KAN BAN: OHNO E IL SISTEMA DEI

SUPERMERCATI…per poter far fronte all’enorme domanda dovuta alla guerra

in corea la toyota decise di non aumentare il proprio organico appena licenziato

e implementa una nuova organizzazione del lavoro basata sul massimo

rendimento possibile incentrato non sulla ripetitività delle azioni ma

sull’allargamento di queste. L’operaio non deve più attendere che gli arrivino i

pezzi ma li ordina lui stesso in base alle esigenze del momento. Questo metodo

venne preso in prestito da una società americana produttrice di aerei che con

questo metodo “da supermercato” era riuscita ad economizzare parecchio. In

questo senso, la produzione a monte non avviene per riapproviggionare il

magazzino dei pezzi venduti. Questo è il kan ban, con tutte le sue molteplici

conseguenze:

Vi è una decentralizzazione delle decisioni che se prima erano affidate ad

- un terzo ufficio ora spettano invece ai capireparto.

C’è stato anche uno spostamento del controllo della qualità che viene

- affidato all’unità di produzione, con conseguente eliminazione di un altro

ufficio ancora.

UNA CONCETTUALIZZAZIONE

Il kan ban può essere definito come l’integrazione di tre innovazioni

organizzative di base:

La catena di montaggio va al contrario: anziché da monte a valle senza

1) ordini predefiniti, da valle a monte solo all’occorrenza.

Si crea un secondo flusso, oltre quello reale della produzione che da

2) monte invia i pezzi a valle, ovvero un flusso d’informazione che comunica

le esigenze concrete. Si realizza così il principio “zero stock”

Tutto il sistema è guidato dalla comunicazione: le scatole che arrivano con

3) i pezzi tornano indietro con gli ordini necessari. Questa innovazione no ha

nulla di tecnologico, è puramente organizzativa.

L’applicazione di queste innovazioni ha avuto un profondo significato anche

teoricamente. Sconvolge la teoria fordista dove ogni singola mansione veniva

spezzettata e mira a riaggregarle.

Questa de specializzazione concerne almeno 4 campi:

Polivalenza, pluri-specializzazione (contro parcellizzazione e ripetitività e

- superspecializazzione degli operai fordisti)

I dispositivi di autonomazione non hanno senso se l’operaio non può

- intervenire, per cui vengono affidate all’operaio di produzione anche le

mansioni di monitoraggio, riparazione e manutenzione. Tutto questo

comporta ovviamente una formazione e amplifica così il savoir faire degli

operai giapponesi

Si introducono anche delle responsabilità nel controllo della qualità

- Si aggiungono anche le mansioni relative alla programmazione, che

- costituisce la condizione stessa del kan ban.

2. TECNICHE E PROCEDURE: GLI STRUMENTI DELL'OHNISMO

L’insieme dei dispositivi pratici del kan ban è infinito ma i punti chiave che

occorre ricordare sono:

La linearizzazione della produzione…è il contributo pratico più importante

- perché trasforma del tutto l’organizzazione (vedi sotto spiegazione)

Tecniche della direzione con gli occhi: tecniche Andon

- Poka yoke: tecniche di controllo qualità

-

ANCORA UN'INNOVAZIONE CHIAVE:LA LINEARIZZAZIONE DELLE

PRODUZIONI… rappresenta, per le ingegnerie di produzione, la

materializzazione dell’obiettivo della produttività attraverso la flessibilità. Si tratta

dic iò che ha permesso alla toyota di riuscire a soddisfare la domanda con

l’organico dimezzato. Concretamente prevede la sistemazione delle macchine in

linea, di modo che l’operaio non si trova rinchiuso in un’isola ma può spostarsi in

avanti utilizzando quindi molte più macchine.

Per poter avere queste linee di produzione era necessario costruire degli

impianti a U, mobilitare i lavoratori plurispecializzati e ricalcolare continuamente

gli standard operativi. Solo una linea di produzione pensata in maniera linea

rizzata consente la produttività attraverso la flessibilità, e questa è l’essenza

dell’ohnismo.

Le altre due configurazioni tradizionali erano le organizzazioni a gabbie d’uccelli

e quelle ad isole autonome, che avevano però più o meno gli stessi problemi:

ovvero quello di tenere il lavoratore limitato all’interno di 3 o 4 macchine al

massimo.

IL METODO: MOBILITARE L RISORSE DEI TEMPI E DEI MOVIMENTI MA NEL

QUADRO DELLE ORGANIZZAZIONI E DI IMPIANTI NON FORDISTI

Il metodo di Ohno elimina gli accumuli che queste isole producono e va contro il

principio fordista che prevede che l’operaio non debba camminare. Viene detto

sistemico proprio perché persegue l’obiettivo strategico della flessibilità da

qualsiasi prospettiva, capovolgendola, se necessario.

Il vantaggio della predisposizione a U degli impianti è quello di ridurre

drasticamente i tempi d’attesa, di stoccaggio e di trasferimento. Illavoratore

viene messo in condizione di poter sempre massimizzare il suo tempo

operativo. Si materializza il concetto di flessibilità: anche delle assunzioni, che

potevano diminuire o aumentare a seconda degli ordini che pervenivano.

IL SIGNIFICATO DELLA LINEARIZZAZIONE DAL TEMPO ASSEGNATO AL

TEMPO RIPARTITO

Anche per quanto riguarda la questione dei tempi di produzione, Ohno

sconvolge i principi tayloristici passando, con i suoi metodi, da un tempo

assegnato (imposto) ad un tempo ripartito (deciso autonomamente). Il primo era

stato deciso in base ad analisi che avevano cronometrato singoli gesti e

movimenti e in base ai risultati deciso quanti pezzi era possibile produrre. Si

trattava quindi di un tempo meccanico, imposto concretamente dal ritmo del

convogliatore.

Secondo Ohno questa tempo imposto ha lo svantaggio di consumare troppi

tempi morti, cosa che invece non accade con lalinearizzazione delle linee che

prevede invece dei tempi modulabili a seconda delle esigenze.

ANDON, POKA, YOKE. CMABIAMENTO RAPIDO DI STRUMENTI : LE

INGEGNERIE LOCALI DELL'OHNISMO

Le altre innovazioni minori sono:

Andon: un indicatore luminoso al di sorpa della linea che consente di individuare

le macchine ove serve l’intervento dell’operaio nonché ferma la linea quando è

rosso. I capi dispongono immediatamente di informazioni circa l’andamento

della linea.

Poka yojke: contribuiscono alla realizzazione del “zero difetti”, sono dispositivi

ausiliari dell’autonomazione.

Cambiamento rapido degli strumenti di produzione…ormai un classico di tutti i

manuali di gestione della produzione. Cambiare le macchine matrici delle

aziende per poter modificare anche le qualità degli oggetti richiesti in poco

tempo e non in giorni come invece normalmente s’impiegava, divenne la sfida

dei progettisti giapponesi, che cominciarono a creare da principio nuovi

macchinari facilmente trasformabili.

Fu così che Ohno riuscì a separare realisticamente il concetto di grande

quantità con quelo di uniformità.

3.MANSIONI E FUNZIONI: L'IMPRESA TRANSFUNZIONALE: UN RITORNO A

FAYOL

Teoria meno famosa e citata di quella di taylor e ford, merita di essere ricordata.

Fayol era interessato alle funzioni della direzione generale e si batteva per

renderla autonoma, facendola diventare la funzione chiave dell’amministrazione

delle imprese. Con ciò egli fonda il concetto di autorità su quello di competenza

e quindi da questa prospettiva possiamo considerarlo un progressista.Tuttavia,

la sua eredità pratica risiede nel famoso organigramma che stabilisce

rigidamente tutta una serie di precetti tra cui il modello della piramide e la stretta

separazion funzionale. Egli non intravede altre vie, se non quella gerarchica

dell’organigramma per rendere autonoma la direzione generale, e da questa via

occorre “infiltrare verso il basso” delle nuove direttive.

…ED IL SUO SUPOERAMENTO DA PARTE DI OHNO

Ohno capisce quindi che occorrono principi più adatti: occorre pensare

all’inverso e anziché attraverso la via verticale della gerarchia attraverso quella

orizzontale della linearizzazione che pian piano costruisce le sue mansioni in

maniera trans funzionale in linea con la configurazione dei macchinari

dell’impresa. Ciò permette una produzione just in time, ovvero offre il prodotto

al cliente quando questo ne necessita. Questo savoir faire viene qui definito

ohnismo.

CAP. 3 RELAZIONI INDUSTRIALI E IL RAPPORTO DSALARIALE

In tutto questo sfondo organizzativo bisogna considerare dei fattori, spesso

culturali, che hanno reso possibile la realizzazione dei principi ohnisti. Il famoso

gruppismo giapponese ( L'individuo giapponese tenderebbe spontaneamente a conformarsi con

l'ordine delle comunità umane che lo circondano: la famiglia, la ditta, l'intera nazione. Una tendenza

chiamata anche "gruppismo" (集集集集: che spiegherebbe l'alto livello di coesione sociale, il

shūdanshugi)

basso livello di conflittualità sociale ed economica, i sacrifici che il singolo è disposto a fare verso per il

bene collettivo. In tal modo sarebbe possibile spiegare il miracolo economico giapponese degli anni

), la tradizione confuciana del consenso, il gioco dei compromessi nei rapporti

'60.

di lavoro, la particolare storia economica del giappone.

IL SISTEMA D'IMPIEGO GIAPPONESE

Il sistema di relazioni industriali giapponesi si basa principalmente sui seguenti

aspetti:

Impiego a vita

- Il salario per anzianità

- Il sindacalismo d’impresa

-

IL SINDACALIS

Dettagli
A.A. 2014-2015
17 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.furcas.1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Nacamulli Raoul Claudio.