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Operazioni tipiche di gestione, Economia aziendale Pag. 1
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I FATTORI DELLA PRODUZIONE

2.

Per iniziare la sua attività ogni azienda ha bisogno di fattori produttivi. Il denaro è definito

come un fattore della produzione di tipo generico, in quanto viene utilizzato o investito per

l’acquisizione di quei fattori necessari all’avvio dell’attività aziendale. Una prima distinzione

di questi fattori possiamo ottenerla tra fattori materiali (automezzi, macchinari) e

immateriali (brevetti, assicurazioni). Una seconda importante distinzione l’abbiamo

considerando la durata di utilizzazione di un determinato fattore: distinguiamo quindi i

fattori a fecondità ripetuta (FFR) , ovvero quei fattori che partecipano a più cicli di

produzione e che cedono la propria utilità nel tempo in maniera graduale (un macchinario

o un automezzo), e poi i fattori a fecondità semplice (FFS) i quali esauriscono la propria

utilità in maniera molto rapida ( il carburante necessario a far funzionare un veicolo in un

azienda di autotrasporti).

UN MODELLO DELLA RAPPRESENTAZIONE DELLA GESTIONE: I CIRCUITI DI

3. OPERAZIONI

Per comprendere se le aziende creano o distruggono ricchezza possiamo utilizzare il

modello dei circuiti della gestione. Questo primo tipo di circuito prende in considerazione

solo le operazioni di gestione esterna, ossia solo quelle che comportano lo scambio con

terzi. Abbiamo poi il circuito della produzione dove troviamo i processi di acquisizione,

produzione/trasformazione e la cessione dei prodotti/servizi sui mercati di sbocco.

Troviamo poi il circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale proprio dove sono i

proprietari a immettere all’interno dell’azienda i fondi necessari per iniziare un ciclo di

produzione, abbiamo poi il circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di prestito

dove i finanziatori sono terzi e infine il circuito dei finanziamenti concessi, ovvero quando è

l’azienda a prestare temporaneamente denaro. Abbiamo detto quindi che i fondi necessari

possono essere attinti da:

Dai proprietari dell’azienda come capitale di rischio

1. Da terzi finanziatori come capitale di credito;

2.

E’ importante specificare però che il capitale di proprietà viene investito nell’azienda senza

obblighi di restituzione, anzi frequentemente accade che esso rimanga all’interno della

società , in tal modo i fondi investiti possono essere tranquillamente utilizzati. Anche la

remunerazione del capitale di proprietà è definito in base all’andamento aziendale, in

questo modo il capitale proprio non riceverà remunerazione in caso di attività aziendale

negativa, agevolando quindi un probabile processo di risanamento aziendale.

Al termine di un’attività aziendale, ai proprietari non verrà restituita la somma investita

inizialmente, essa infatti, sarà maggiore se l’attività ha avuto esiti positivi, o minore se

l’attività aziendale ha avuto esiti negativi.

Con il circuito dei finanziamenti attinti a capitale di credito, va sottolineato il fatto che il

finanziamento ottenuto prevede una data di rimborso e deve comunque essere restituito

anche nel caso in cui la gestione non è stata proficua; bisogna inoltre considerare la

presenza di interessi da pagare sulla somma da restituire. Può capitare però che a seguito

di errori di gestione e quindi alla perdita di denaro, l’azienda non sia più in grado di

restituire la somma ottenuta, si sono così sviluppati nuove tecniche di finanziamento che

vengono definite “ibride”, il tal modo il capitale ottenuto sia a metà strada tra il capitale di

prestito e capitale di proprietà, evitando così un vero e proprio debito di funzionamento.

In un’azienda con una certa liquidità potrebbe essere attivato il circuito dei finanziamenti

concessi, facendo credito a terzi oppure semplicemente investire quel denaro in beni

immobili e mobili come uffici o azioni, obbligazioni o titoli di stato. Inoltre una società può

acquistare quote di un'altra società non solo come investimento, ma anche per scelta

strategica o produttiva, ad esempio l’ingesso nella società di un fornitore da parte di un

cliente.

GESTIONE COME UN SISTEMA DI VALORI

3.

Le operazioni di gestione aziendale si suddividono in: operazioni di gestione esterna,

ovvero quelle che mettono in contatto l’azienda con i soggetti esterni, e poi quelle di

gestione interna. Per effettuare le operazioni di scambio sono necessari : la partecipazione

di due o più soggetti (chi compra e chi vende), la cessazione di un bene o servizio, una

contropartita di denaro, l’esistenza di una correlazione tra le due prestazioni e la

misurazione delle prestazioni che sono state precedentemente scambiate.

Per poter comprendere le variazioni che vengono generate dalle operazioni di gestione

dobbiamo prima di tutto fare tra aspetto numerario ed economico. Ogni operazione

comporta una variazione dei mezzi monetari a disposizione; se questi aumentano la

variazione prenderà il nome di entrata , se questi invece diminuiscono la variazione

prenderà il nome di uscita. Questi due aspetti però non bastano a valutare la performance

della gestione, occorre quindi introdurre il concetto di costi e ricavi. Il costo è il sacrificio

economico che l’azienda sostiene per acquisire beni o servizi ed è misurato in uscita

monetaria. Il ricavo è il beneficio economico che l’azienda ottiene. Esso deriva dalla

vendita di beni o servizi ed è misurato dall’entrata monetaria. Se i ricavi sono maggiori dei

costi allora il reddito sarà positivo e avremo quindi un utile; se invece i ricavi saranno

inferiori dei costi il reddito sarà negativo e avremo una perdita.

Ricavi > costi = reddito positivo (utile)

Ricavi < costi = reddito negativo (perdita)

Un'altra importante distinzione è quella del profilo finanziario ed economico. Osservare un

azienda dal punto di vista finanziario vuol dire osservare i movimenti monetari, debiti e

crediti; una variazione finanziaria positiva implica un aumento del capitale disponibile,

aumento dei crediti di finanziamento e funzionamento e una diminuzione dei debiti di

finanziamento e funzionamento. Una variazione finanziaria negativa comporta invece una

diminuzione del denaro disponibile, una diminuzione dei crediti di finanziamento e

funzionamento e un aumento dei debiti di funzionamento e finanziamento.

VARIAZIONE FINANZIARIA POSITIVA -> + DENARO; + CREDITI; - DEBITI

VARIAZIONE FINANZIARIA NEGATIVA -> -DENARO; - CREDITI; + DEBITI

Facciamo adesso una distinzione tra debiti e crediti di finanziamento e debiti e crediti di

funzionamento. I debiti e crediti di FINANZIAMENTO sono generalmente esterni alla

società e sono autonome negoziazioni di denaro mentre i crediti e debiti di funzionamento

presuppongono delle transazioni di denaro e si sostituiscono a un entrata o uscita di

denaro.

Osservare un azienda sotto il profilo economico vuol dire osservare la creazione o la

distruzione di ricchezza da parte di un’azienda. Sotto quest’aspetto troviamo i costi e i

ricavi, i primi sono delle variazioni economiche negative, mentre i secondi sono delle

variazioni economiche positive. L acquisto di un fattore della produzione rappresenta dal

punto di vista economico una variazione economica negativa e dal punto di vista

finanziario rappresenta un debito di funzionamento; la vendita di un prodotto o servizio

rappresenta dal punto di vista economico un ricavo quindi una variazione economica

positiva, mentre dal punto di vista finanziario rappresenta l’accensione di un credito di

funzionamento.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento di mezzi monetari facciamo riferimento al

circuito dei finanziamenti attinti. Abbiamo visto che i mezzi monetari possono derivare dai

soci dell’azienda o da terzi finanziatori. Nel caso in cui avremo un finanziamento a titolo di

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A.A. 2014-2015
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LPappunti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Pizzo Michele.