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Il rischio di cancro colorettale
La maggior parte della gente – uomini e donne – sono a rischio medio di sviluppare un cancro colorettale semplicemente perché appartengono ad un’età in cui l’incidenza della malattia aumenta. In assenza di altri fattori di rischio, l’incidenza del cancro colorettale inizia sostanzialmente ad aumentare dopo i 50 anni di età (2). Sono stati recentemente identificati molti gruppi con un rischio al di sopra della media o ad alto rischio. Questi ultimi comprendono gli individui con una storia familiare di cancro colorettale o di polipi adenomatosi, i pazienti con un’anamnesi patologica remota di resezione, con buon esito, di cancro colorettale o di polipo adenomatoso e quelli con colite ulcerosa cronica o con morbo di Crohn di lunga durata. Il rischio di sviluppare un adenoma avanzato e un tumore maligno è sufficiente negli individui appartenenti a gruppi ad alto rischio a giustificare il ricorso ad esami periodici.completi del colon mediantecolonscopia. Quando è indicata questa sorveglianza molto più intensa, non vaconsigliata l’esecuzione di test più semplici (ad es., FOBT e sigmoidoscopia).
DIAGNOSI DI POLIPI E DI CANCRO COLORETTALE
I polipi ed il cancro colorettale sono diagnosticati sia mediante endoscopiache clisma baritato. Studi recenti hanno dimostrato che la coloscopia èattualmente la procedura di scelta per la maggior parte dei pazienti con segnie sintomi dovuti probabilmente a cancro colorettale, che presentano positivitàai test di screening indiretti o che richiedono una sorveglianza di follow-updopo la resezione di un polipo o di un cancro clinicamente significativo. Lacolonscopia è più accurata del clisma baritato per l’individuazione di lesioni diqualunque dimensione a carico della mucosa e permette l’esame bioptico deitumori e la resezione della maggior parte dei polipi in un solo tempo con unasingola
Diagnosticoinaccurato dei polipi o dei cancri (18). Le tecniche a doppio contrastomigliorano notevolmente il potere di risoluzione del clisma opaco perl'individuazione delle lesioni a carico della mucosa (19). Tuttavia, il clisma adoppio contrasto, come è attualmente eseguito nella maggior parte degliospedali e delle cliniche, non è ancora sufficientemente sensibile per unasicura individuazione dei cancri o dei polipi. Uno studio retrospettivo su 20reparti di medicina in Indiana svolto da Rex et al. riportava che la sensibilitàdella colonscopia e del clisma opaco per la diagnosi di cancro colorettale erarispettivamente dell'84% e 95% (20). Quando la colonscopia veniva eseguitada un gastroenterologo esperto, l'accuratezza era del 98%. Un'altra dellemaggiori limitazioni del clisma opaco è il suo carattere esclusivamentediagnostico. Un esame positivo di solito dovrebbe essere seguito dallacolonscopia per consentire l'esame
Il clisma opaco è un esame radiologico utilizzato per visualizzare il colon e l'intestino crasso. Tuttavia, presenta alcuni limiti, come la difficoltà nel rilevare lesioni piccole o rimuovere i polipi. Inoltre, può dare risultati falsi positivi che richiedono ulteriori esami invasivi come la colonscopia.
Un'alternativa accettabile alla colonscopia è il clisma a doppio contrasto. Questo esame viene eseguito quando la colonscopia non può essere completata o non è possibile eseguirla. Tuttavia, è consigliabile eseguire anche una sigmoidoscopia per esaminare adeguatamente il retto e il sigma.
La perforazione intestinale è una complicanza rara durante una colonscopia diagnostica, che si verifica in meno dello 0,1% dei casi nelle mani di esperti. La polipectomia colonscopica può causare anche sanguinamento significativo.
In circa lo 0.2% e l'1% dei casi. Si manifestano complicanze importanti solo in circa lo 0.02% dei pazienti sottoposti a clisma baritato (22). In molti centri, il costo della colonscopia è circa il doppio di quello del clisma baritato più sigmoidoscopia. Tuttavia, poiché più del 30% dei pazienti sottoposti a clisma baritato presenterà dei segni che richiederanno, in ogni caso, una successiva colonscopia, il costo medio delle due strategie diagnostiche alternative è circa identico.
SCREENING DEL CANCRO COLORETTALE CON FOBT (TABELLA 20-3)
Lo screening del cancro colorettale con FOBT è stato studiato intensivamente da 5 studi clinici controllati prospettici su oltre 320.000 soggetti, due negli USA e tre in Europa (24). Lo studio FOBT dell'Università del Minnesota è stato il primo tra questi che ha pubblicato i risultati relativi agli obiettivi finali dello studio. Questo studio ha riportato nel 1993 che lo screening di
Individui asintomatici di età compresa tra 50 ed 80 anni per un periodo di oltre 13 anni, con esecuzione annuale di un test Hemoccult Reidratato, hanno ridotto la mortalità per cancro colorettale del 33% (25). La grandezza di questa riduzione della mortalità viene considerata solo come una stima minima dell'efficacia potenziale dello screening per due ragioni: primo, la compliance al protocollo di screening è mediamente di circa il 75%; secondo, alcuni screening vengono eseguiti nel corso di uno studio clinico nel gruppo di controllo come parte della terapia usuale.
I ricercatori del Minnesota hanno stimato che un programma di screening con FOBT con una compliance del 100% potrebbe ridurre la mortalità per cancro colorettale di oltre il 40% rispetto al gruppo di controllo non sottoposto a screening. Nello studio clinico del Minnesota, 260 dei primi 281 tumori evidenziati nei pazienti sottoposti a screening sono stati individuati grazie al risultato direttamente.
positivo del FOBT, fornendo una sensibilità al programma di individuazione del cancro del 92% (26,27). Lo screening ha ridotto sostanzialmente il numero dei tumori metastatizzati all'atto della diagnosi. I pazienti con questi cancri avanzati di fase IV presentano una sopravvivenza a 5 anni del tutto trascurabile del 2.4%. Nel 1999, dopo 17 anni di screening e di follow-up, i ricercatori del Minnesota hanno riportato che una coorte di partecipanti ugualmente randomizzata, che è stata sottoposta a screening in tutti gli altri anni, ha presentato una riduzione statisticamente significativa della mortalità per cancro colorettale del 25% (28). Anche studi controllati condotti a New York, in Danimarca e nel Regno Unito hanno riportato recentemente una riduzione della mortalità per cancro colorettale come risultato dello screening con FOBT che andava dal 15% al 43% (29-31). Tutti e 5 gli studi clinici hanno dimostrato che i cancri individuati dallo screening sono in unostadio di sviluppo più favorevole e che i pazienti con tumori individuati allo screening hanno una migliore sopravvivenza. Pertanto, sebbene gli studi clinici differiscano relativamente a disegno dello studio, dimensioni del campione, livelli di compliance e lunghezza del follow-up, i risultati da loro riportati sono, non di meno, compatibili obbligatoriamente a supporto dello screening con FOBT. 4
Studi caso-controllo eseguiti in USA ed in Europa hanno suggerito anche che lo screening con FOBT può ridurre la mortalità per cancro colorettale dal 31% al 60% (32-34). Ad esempio, uno studio caso-controllo italiano basato su popolazione è stato pubblicato nel 1998 (34). I casi clinici erano 206 individui morti di cancro colorettale dopo i 41 anni di età e i soggetti di controllo erano costituiti da 5 individui controllo di ciascun caso, attentamente selezionati. Dopo correzione dei fattori confondenti, questi ricercatori hanno concluso che lo screening con FOBT
riduceva la mortalità per cancro colorettale del 40%. 4Lo screening con FOBT ha alcune importanti limitazioni. La sensibilità nell'individuazione dei polipi precancerosi, specialmente quelli di piccole dimensioni, è bassa. Inoltre, 3 di questi studi clinici hanno dimostrato una sensibilità relativamente bassa per l'individuazione dei cancri del retto o rettosigmoidei. Per concludere, poiché il test individua direttamente la presenza di sangue nelle feci, non il cancro, ci sono molti falsi positivi (25). Ora che lo screening con FOBT ha dimostrato in studi scientifici la sua efficacia, vanno fatti degli sforzi per migliorare il rendimento del test. Uno studio di screening con FOBT su una comunità metropolitana è stato svolto a Houston, in Texas, da Levin et al., che hanno comparato il rendimento dell'Hemoccult non reidratato, dell'Hemoccult reidratato e del nuovo Hemoccult SENSATM (35). Questo studio ha messo in evidenza che iltest HemoccultSENSA si avvicina,come valore predittivo positivo per neoplasia colorettale, al tipo non idratato,ma ha sostanzialmente una migliore specificità (minori falsi positivi), rispetto altest reidratato ad elevata sensibilità.
La sigmoidoscopia di screening ha una serie di caratteristiche che suggeriscono il suo valore quale test di screening del cancro colorettale (36). Usando un sigmoidoscopio standard di 60 cm, un endoscopista esperto può ispezionare la maggior parte del colon sinistro, sede preferenziale della maggioranza dei cancri e dei polipi, nell'arco di 5-10 minuti.
L'esame è ben tollerato e può essere di solito eseguito con una semplice preparazione dell'intestino senza sedazione. La sigmoidoscopia è molto accurata (pochi falsi positivi e negativi) ed è relativamente poco costosa.
Non ci sono studi clinici randomizzati prospettici completi che provino l'efficacia dello screening.