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RM
→ estensione della malattia
TC
Le cc. tumorali diffondono sulla superficie peritoneale, coinvolgendo quindi soprattutto cavo del
Douglas, organi pelvici, superficie peritoneale, omento, colon discendente
→ metastasi a distanza
TC/PET
• → pleure (→ versamento), lnn retro-peritoneali, iliaci e para-aortici
lnn
• (rara e tardiva) → polmone e fegato sopra&u&o
via ematica
→ proteina prodo&a dall’epitelio celoma+co ed espressa dalle cc. tumorali, viene
CA125 (mucina 16)
o utilizzato come marker per il monitoraggio della risposta al trattamento e della progressione di malattia
Il problema di questo marcatore è l’elevato (→ endometriosi, miomi, PID, gravidanza,
numero di FP
peritonite, recente intervento chirurgico, …) e la (50%):
ridotta sensibilità per i tumori in stadio iniziale
anche se viene comunque
per questi motivi non può essere utilizzato come valido test di screening,
consigliato il suo dosaggio assieme all’ecografia TV e alla visita ginecologica
Il suo utilizzo è quindi limitato all’ausilio nella DD assieme ad ecografia e TC
• → chirurgica in corso di citoriduzione
stadiazione FIGO (2000)
• terapia:
1) → citoriduzione
chirurgia → sopravvivenza a 5aa = 90%, tu&avia nel 30% dei casi si riscontrano
stadi iniziali (FIGO I-II)
micro-metastasi nei quadranti addominali superiori e nel retroperitoneo
È essenziale una corretta stadiazione al primo intervento chirurgico e la chirurgia ottimale (→ R0)
per una sopravvivenza a lungo termine
La tecnica chirurgica standard (→ LPT o LPS) prevede:
a) washing peritoneale → citologico
b) istero-annessiectomia bilaterale
c) omentectomia
d) biopsie di ogni lesione sospetta (→ lesioni visibili) / biopsie random in diverse sedi
e) linfoadenectomia pelvica e para-aortica
f) appendicectomia → citoriduzione o7male (→ residuo o7male (RT) < 1cm)
stadi avanzati (FIGO III-IV) per questo
Più dell’estensione di malattia è il residuo tumorale a influenzare la sopravvivenza,
si rende necessario un intervento aggressivo che determina una morbilità intra e post-operatoria
rilevante (→ splenectomia (30%), pancreasectomia distale, resezioni epatiche, …)
→ → secondo
citoriduzione non ottimale in prima istanza interval debulking surgery (IDS
intervento chirurgico dopo 3 cicli di CT neoadiuvante e seguito da altri 3 cicli di CT adiuvante)
→ → tra&amento conserva+vo
desiderio di mantenere la fertilità fertility sparing surgery (FSS
con rimozione di 1 ovaio ma non di utero e annesso controlaterale)
Questo intervento è (→ limitato a un ovaio)
applicabile solo per ca ovarico tipo I in stadio IA
2) → tutti gli stadi tranne FIGO IA o IB, non a cc. chiare, ben differenziato (G1) e con
CT adiuvante
citoriduzione ottimale 2
→
I linea carboplatino 5 AUC + paclitaxel 175mg/m
• durata → 6 cicli ogni 21gg
• → nessun miglioramento sulla sopravvivenza
terapia di mantenimento non indicata
• → comunque meno efficaci della terapia standard
alternative
pazienti anziane con neoplasia avanzata → carboplatino + taxolo
o alto rischio di neurotossicità / rifiuto dell’alopecia → carboplatino +
o doxorubicina liposomiale peghilata (antraciclina)
Da poco è stato aggiunto il bevacizumab 15mg/Kg per 15 mesi in pazienti in stadio avanzato
(→ FIGO IIIB/IIIC/IV), nei quali tra l’altro è da considerare la somministrazione intra-peritoneale
(→ > sopravvivenza globale ma elevata frequenza di tossicità ematologica e non)
(→
recidive 25% stadi iniziali / 50% stadi avanza+) → intervento a seconda della
platino-sensibilità (→ intervallo di tempo dal termine della CT alla recidiva)
• platino-sensibile (→ recidiva dopo 6 mesi) → prognosi migliore
citoriduzione di seconda istanza (SCR) → solo in casi seleziona+
o recidiva > 6 mesi → solo per unico sito di mala7a
recidiva > 12 mesi → si+ mul+pli in assenza di carcinosi
recidiva > 30 mesi → anche in presenza di carcinosi
combinazioni a base di platino (NON in monoterapia)
o carboplatino + paclitaxel
carboplatino + doxorubicina liposomiale peghilata (PLD)
PLD + trabectedina (→ interferenza con la sintesi del DNA)
• platino-resistente (→ recidiva entro 6 mesi) → prognosi sfavorevole
Come per le recidive platino-refrattarie, l’unica alternativa è la CT di II linea con intento
palliativo utilizzando farmaci in monoterapia o associati al bevacizumab:
docetaxel
o etoposide per os
o gemcitabina
o PLD
o paclitaxel settimanale
o topotecan (→ inibitore della topoisomerasi I meno tossico del paclitaxel)
o
• platino-refrattaria (→ recidiva entro 30gg o in corso di CT) → prognosi pessima
terapie potenziali → ancora in studio
• farmaci biologici → interessan+ per la terapia di combinazione con gli an+blas+ci
anti-angiogenetici:
o bevacizumab → an+-VEGF che ha determinato in diversi studi
(→ GOG218, ICON-7, OCEAN) una PFS > se associato alla terapia
standard di I linea, pur senza modificare la OS
Da notare gli effetti collaterali registrati (→ hpt, emorragie, trombosi)
nintedanib → molecola an+-VEGFR 1-3, FGFR 1-3, PDGFR → inibizione
della crescita endoteliale e delle cc. di rivestimento dei vasi
cedinarib / papopanib → inibitori della Tyr-chinasi (TKI) che si lega a
VEGFR, c-KIT e PDGFR
farletuzumab → Ab monoclonale dire&o contro il rece&ore α dei folati, iper-
o espresso nel 70% dei tumori ovarici
inibitori di EGFR → trastuzumab non ha portato benefici
o
• terapia ormonale (→ anastrozolo, letrozolo, tamoxifene, …) → ruolo marginale
Cancro dell’endometrio
• epidemiologia: = 16/100000 donne/aa (EU) / 5-6% dei tumori femminili (Italia) → lieve aumento
incidenza
o = 4-5/100000 donne/aa (EU)
mortalità
o rischio cumulativo = 1/47
o sopravvivenza a 5aa = 77% (92% se si supera il primo aa)
o
• classificazione istologica:
a) 80%) → estrogeno-relato
tipo I (ca endometrioide,
istotipo più frequente → (80-85%) → in genere polipoide o
adenocarcinoma endometrioide
esofitico suddivido in gradi attraverso il grading architetturale FIGO/ISGyP (1988)
• grado 1 → massa solida < 5%
• grado 2 → massa solida = 5-50%
• grado 3 → massa solida > 50%
insorgenza pre/peri-menopausale
diagnosi in stadio precoce nell’80% dei casi → prognosi favorevole
→
PTEN inattivo nell’83% dei casi iper-proliferazione in condizioni di iper-estrogenismo
b) 5%) → estrogeno non-relato
tipo II (ca non endometrioide,
istotipo più frequente → (5-10%) → ca nel contesto di un polipo con
adenocarcinoma sieroso
invasione vascolare a livello del miometrio molto frequente
insorgenza post-menopausale
diagnosi in stadio precoce nel 37-50% dei casi → sopravvivenza a 5aa = 40-55%
→
p53 mutato anomalia più tipica forte instabilità genetica
c) sarcoma
• eziologia: → diversi fa&ori di rischio conosciu+, anche se in > 50% dei casi il tumore compare in
ca endometrioide
o assenza di eziologia specifica
→ rischio > 3-4x per BMI > 30
obesità
iper-estrogenismo:
• cicli anovulatori
• terapia ormonale sostitutiva (TOS) non combinata (→ solo estrogeni senza proges+nici)
• sdr dell’ovaio policistico
• disordini epatici
nulliparità
menarca precoce / menopausa tardiva
(→ effe&o pro-estrogenico sull’endometrio) → rischio > 3-7x per utilizzo > 2aa
tamoxifene
tumori secernenti estrogeni
hpt → iperinsulinemia cronica → > IGF-1 libero → effe&o pro-neoplastico
DM
Fattori protettivi sono attività fisica, contraccettivi orali e TOS combinata (→ estrogeni + proges+nici)
→ frequenza > in età avanzata, ma nessun fattore di rischio conosciuto
ca non endometrioide
o
• diagnosi → istologica
anamnesi → +picamente si tra&a di pazien+ con 1+ fattori di rischio (→ post-menopausa, obesità,
o nulliparità, DM, hpt)
clinica:
o età fertile → sanguinamen+ uterini a+pici → diagnosi precoce nell’80% dei casi
post-menopausa → metrorragia sintomo più frequente (90%)
biopsia → diagnosi istologica
o indagini strumentali:
o ecografia TV → indagine di I livello per sanguinamento atipico
La biopsia è indicata soprattutto nelle donne in post-menopausa con rima endometriale > 5mm
(→ +picamente so7le e omogenea con spessore < 5mm)
TC, RM, PET → staging pre-chirurgico per eventuali metastasi
CA125, CA19.9, CA15.3 → follow-up
o
• stadiazione → chirurgica → diversi fa&ori prognos+ci da valutare
grado di infiltrazione del miometrio (→ < o > 1/2 parete)
o interessamento di stroma o tessuto ghiandolare cervicali
o dimensioni e sede del tumore
o istotipo e grado (→ G3 con prognosi peggiore)
o invasione linfatica/vascolare
o interessamento linfonodale
o citologia peritoneale
o
La stadiazione FIGO (2009) è la più utilizzata, anche se non tiene conto di tutti i fattori prognostici:
I. stadio I → tumore confinato al corpo dell’utero
a) IA → infiltrazione assente / < 1/2 del miometrio
b) IB → infiltrazione di > 1/2 del miometrio
II. stadio II → tumore esteso allo stroma cervicale ma non oltre l’utero
III. stadio III → estensione locale/regionale
IV. stadio IV → estensione ad organi vicini / metastasi
a) IVA → mucosa vescicale e/o intes+nale
b) IVB → metastasi a distanza
• terapia: stadio IA G1 in donne giovani desiderose di prole → tra&amento conserva+vo con proges+nici
o La sopravvivenza a 5aa è molto alta, ma bisogna informare della > probabilità di tumore dell’ovaio
(→ suggerita valutazione laparoscopica degli annessi)
stadio I
o chirurgia → isterectomia + annessiectomia bilaterale ± linfoadenectomia pelvica bilaterale
La linfoadenectomia dovrebbe essere considerata nel contesto di uno staging chirurgico completo
in pazienti con stadio IA G3 e IB, nelle quali il rischio di estensione è medio-alto e bisogna
valutare la necessità di una CT adiuvante
terapia adiuvante → da valutare in base al rischio di recidiva
• basso rischio (IA G1/2) → RT sconsigliata da una recente metanalisi, in quanto associata
ad un RR di morte da complic