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Estratto del documento

RI;

- AI;

- SDT importanti, inerenti la qualità dei carboidrati assunti: a basso indice glicemico, per evitare insulino-

- resistenza e diabete. Per gli zuccheri semplici bisogna stare al di sotto del 15% dell’energia consumata

giornalmente.

Per la fibra alimentare c’è un range che deve essere proporzionale all’apporto calorico. L’SDT afferma che per

diete inferiori a 2000 kcal la fibra debba essere almeno 25 g al giorno.

1.9.4 LARN per vitamine e minerali

Per le vitamine si hanno tabelle per AR e per PRI. Per alcune vitamine (K, E, acido pantotenico e biotina) l’AR

non è disponibile, è fornito AI (in corsivo).

Per alcune vitamine ci sono tabelle per UL, ovvero per il livello massimo di consumo.

Per i minerali c’è la stessa logica delle vitamine. Esiste la tabella dell’AR, in cui si nota come per il Calcio ci

sian un maggiore fabbisogno per i giovani.

Quando non è disponibile PRI si calcola anche qui AI.

Anche per i minerali si considera UL.

Solo per sodio e cloro c’è SDT, incentrato sul controllo dell’intake di sale, poiché la popolazione italiana tende

a consumare più sale di quanto sia necessario.

1.10 Popolazione cui i LARN sono rivolti

Infine si ripete che i LARN sono specifici per la popolazione sana, suddivisa in base a sesso, età e stati fisiologici

(gravidanza, ecc…).

Le classi di età sono:

1 per i lattanti;

- 3 per i bambini;

- 2 per gli adolescenti;

- 4 per gli adulti.

-

La suddivisione in classi di età è basata su differenze dei fabbisogni derivanti da:

Differente velocità di crescita;

- Cambiamenti del sistema endocrino;

- Cambiamenti nella farmacocinetica di un nutriente (ad esempio nell’anziano i fabbisogni aumentano

- perché c’è meno assorbimento).

Come già detto in precedenza, l’influenza del sesso viene considerata a partire dalla fascia di età 11-14 anni.

I pesi corporei derivano dalle curve di crescita. Tra i 2-20 anni ci si basa su di uno studio italiano. Per gli adulti

.

il calcolo è basato sul BMI di 22.5 kg/m

2 13

Nutrizione applicata Matteo Corradi

1.11 Funzioni dei LARN

I LARN servono per a sorveglianza nutrizionale, ovvero valutare la salute in funzione dello stato di nutrizione.

Sono inoltre utili per la ricerca in ambito nutrizionale, ovvero per la pianificazione nutrizionale. Altri usi

secondari sono l’utilizzo come riferimento per l’etichettatura nutrizionale, per lo sviluppo di nuovi alimenti,

la formulazione di indicazioni salutistiche.

Il LARN nei suoi due utilizzi principali può essere applicato a livello individuale oppure a gruppi di

popolazione.

La sorveglianza nutrizionale è il monitoraggio dello stato di nutrizione di una popolazione in funzione del

rapporto assunzione dietetica/stato di salute. In tale ottica è possibile attuare misure per la prevenzione della

salute. Se è svolta a livello di popolazione

Micronutrienti: si valuta l’AR, se la popolazione assume un livello nutrizionale di micronutriente inferiore

- al fabbisogno medio allora è a rischio deficit per micronutrienti;

Macronutrienti: si valuta RI.

-

Se si lavora a livello individuale bisogna prestare molta attenzione, poiché i valori dei LARN sono riferiti ad

una popolazione.

Se si esegue la pianificazione dei protocolli dietetici per la popolazione si considera come riferimento il PRI

per i micronutrienti, mentre per i macronutrienti su usa sempre RI.

Molto difficile è invece per l’individuo. Si eseguano analisi dirette del metabolismo basale.

Per ogni nutriente nei LARN si riporta la carenza, la tossicità, le fonti alimentari, il metabolismo, il ruolo

nutrizionale, adeguamento del fabbisogno in relazione allo stato fisiologico.

1.12 LARN: porzioni

Il LARN definisce “porzione” la quantità di alimento che si assume come unità di riferimento riconosciuta e

identificabile sia dagli operatori del settore nutrizionale che dalla popolazione.

Devono essere indicazioni coerenti con le abitudini alimentari e le aspettative del consumatore in termini di

porzione.

I LARN riportano le porzioni in:

Unità naturali o commerciali (1 frutto medio, 1 lattina, 1 vasetto di yoghurt);

- Unità di misura casalinghe (mestolo, piatto, tazza), comunque quantificate in peso.

-

Carboidrati RI

Proteine PRI

Grassi RI

Fibra AI

NaCl SDT

1.13 Dieta e Linee Guida

La dieta è intesa come un regime alimentare adeguato che prevede l’assunzione giornaliera di adeguate

quantità di macro e micronutrienti per mantenere un buono stato di salute.

Bisogna quindi capire la quantità e la qualità di macro e micronutrienti per mantenersi in un buono stato di

salute. Il concetto di adeguatezza è correlato al soddisfacimento dei bisogni di energia e di nutrienti,

rispettando le combinazioni e proporzioni in modo da non arrecare rischi potenziali per la salute.

I LARN forniscono un sistema articolato di valori di riferimento (q.tà/die nutrienti).

Le linee guida devono tenere conto del: 14

Nutrizione applicata Matteo Corradi

Consumo di alimenti della popolazione;

- Composizione degli alimenti;

- DRV (valori di riferimento per macro e micronutrienti), quindi i fabbisogni reali;

- Modelli alimentari.

-

Esiste uno specifico documento EFSA che fornisce le indicazioni necessarie per realizzare linee guida

attendibili, e quindi tiene conto di:

Relazioni dieta salute;

- Identificazione dei problemi specifici legati alla dieta di un Paese;

- Identificazione dei nutrienti importanti per la salute pubblica;

- Identificazione dei modelli di consumo degli alimenti;

- Convalida e ottimizzazione delle informazioni;

- Generare il modello grafico dalle linee guida

-

In Italia le principali patologie a componente nutrizionale sono legate a:

Consumo eccessivo di grassi, quindi rischio cardiovascolare;

- Consumo eccessivo di alimenti di origine animale, con incremento di malattie da stress-ossidativo e

- malattie cardiovascolari;

Monotonia dieta quindi insorgenza di tumori;

- Ipertensione da eccesso di sodio;

- Indice glicemico elevato;

- Malattie infiammatorie legate a squilibrio tra ω-6 e ω-3.

-

Inoltre bisogna lavorare molto sulla riduzione del consumo di grassi totali, grassi saturi e sale. La fibra è

consumata in difetto rispetto al necessario.

Le Linee Guida italiane hanno subito l’ultima revisione nel 2003, mentre quelle americane sono revisionate

ogni 5 anni.

Le italiane sono un volume di 10 capitoli, tutto incentrato sugli alimenti e non sui nutrienti. Le nuove guide

vedono aumentato il numero di capitoli, inoltre è stato sdoppiato il capitolo “cereali, legumi frutta e ortaggi”,

“attenzione agli integratori” e “sostenibilità della dieta”. I capitoli sono articolati in due grossi appoggi, ovvero

cosa fare per avere una dieta articolata (cap. 1-9), e come fare (cap. 10-13).

Sul sito della FAO ci sono tutte le linee guida.

Dai LARN si passa alle linee guida, che convertono i fabbisogni di macro e micronutrienti in qualità e quantità

di consumo degli alimenti/porzioni. 15

Nutrizione applicata Matteo Corradi

1.14 La piramide alimentare: diverse declinazioni per esprimere uno stesso concetto

La rappresentazione grafica delle Linee Guida è la piramide alimentare. La piramide alimentare derivante

dalle Linee Guida è divisa in tre sezioni:

Base, in cui sono presenti gli alimenti da consumare in tutti i pasti principali;

- Centrale, con frequenza di consumo giornaliera;

- Apice, alimenti da consumare a frequenza settimanale.

-

Nella versione del 2009 c’è il suggerimento di consumare 1-2 porzioni di frutta secca giornalmente, che

apportano acidi grassi di buona qualità (porzione di frutta secca è di 30g), inoltre si consiglia di usare erbe e

spezie, come aromi alternativi al sale.

Accanto alla piramide alimentare c’è quella dell’attività fisica.

Le linee guida nascono negli anni ’40 negli USA, ed erano una rappresentazione senza proporzionalità di

alimenti, poiché si volevano soltanto evitare delle situazioni da carenza. Negli anni ’60 si focalizzava su latte,

carne, vegetali, cereali, andando a ridurre il numero di gruppi alimentari. Dopo 10 anni ai 4 gruppi se ne

affianca un quinto, indicato come un consiglio di moderato consumo riguardante i grassi.

La prima piramide alimentare organizzata come la conosciamo appare nel ’92, poi è stata modificata nel 2005

in una versione contenente anche l’importanza dell’attività fisica. La proporzionalità di consumo consisteva

nella dimensione della base del triangolo in base alla grandezza dello scalino (indicante il livello di attività

fisica), tuttavia non era un modello chiaro.

Nel 2010 come simbolo grafico propongono il MyPlate, composto da 3 gruppi alimentari (frutta, cereali,

vegetali) e un macronutriente: le proteine. Questa è stata una scelta dovuta al miglioramento della qualità

proteica. Inoltre in merito ai latticini si consiglia l’utilizzo di latte scremato.

L’edizione 2015-2020 è un restiling grafico, con aggiunta dell’icona inerente la riduzione del consumo di grassi

saturi, zuccheri e sodio.

Nell’82 l’OMS propone una priamide riassumente uno studio volto alla limitazione delle malattie non

trasmissibili.

In recenti piramidi alimentari si considera la biodiversità e la stagionalità, dieta a km 0 per ridurre l’impatto

ambientale (sostenibilità). C’è inoltre il recupero della convivialità, ovvero pasto consumato con altri.

Esiste poi una piramide sostenibile, che su una terza dimensione inserisce l’impatto ambientale.

Nel 2017 è stata creata dalla società italiana di pediatria una priamide alimentare transculturale.

La piramide alimentare italiana è stata creata nel 2001 con il progetto Eurodiet, che vede una relazione della

dieta con le malattie cardiovascolari, causate da un eccesso di consumo di grassi saturi. Inoltre ci si accorse

16

Nutrizione applicata Matteo Corradi

che si consumava troppa poca frutta e verdura e molti zuccheri. Le porzioni vengono definite “QB” ovvero

Quantità Benessere.

Infine c’è la doppia piramide che associa la piramide alimentare a quella ambientale: si evince che gli alimenti

da consumare maggiormente per favorire la salute sono quelli a minor impatto ambientale.

Questa elaborazione parte dall’LCA (Life ovvero un metodo di valutazione oggettivo che

Cycle Assesment),

valuta i carichi ambientali durante tutta la filiera di produzione, compreso anche l’utilizzo domestico. Le

metodologie sono tutte standardizzate ISO.

Si esegue l’LCA valutando 3 indicatori: eme

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A.A. 2018-2019
94 pagine
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SSD Scienze mediche MED/49 Scienze tecniche dietetiche applicate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Corra96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nutrizione applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Casiraghi Maria Cristina.