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DECAMERON
Giornata prima (tema libero insieme alla9 )
Novella 1 : Ser Cepparello , Musciatto Franzesi , due fratelli.
Ser Cepparello da Prato era un notaio, secondo il volgare “Cepparello” doveva
significare “capello”, “ghirlanda”. Poiché costui era un uomo molto piccolo, lo
chiamavano Ciappelletto.
Boccaccio lo definisce come il”
piggiore uomo che mai nascesse” poiché era un
uomo che testimoniava il falso, vinceva tante questioni malvagiamente.
Giurò tante volte il vero sulla propria fede, mentendo.
Provava piacere e si appassionava fortemente nel far nascere scandali tra amici
e parenti. Amava introdurre mali e inimicizie tra loro.
Uccideva uomini volentieri con le proprie mani, per commissione e sempre per
commissione commetteva qualsiasi altro reato.
Era un grandissimo bestemmiatore di Dio e dei santi, non frequentava mai la
Chiesa, scherniva i sacramenti e adorava frequentare taverne e luoghi disonesti.
Era un grande amante delle donne e un grande bevitore, un accanito giocatore e
un truffatore; per questo Boccaccio lo definì così.
Proprio per queste sue caratteristiche, Musciatto Franzesi, che fu un uomo che
accumulò grandi ricchezze trafficando in Francia e fu anche uno dei più malvagi
ascoltati consiglieri di Filippo il Bello, inducendolo perfino a falsificare monete,
lo contattò e come testimoniano i documenti, quest’uomo fu realmente in stretti
rapporti d’affari con Ciappelletto..
Ser Ciappelletto., che economicamente non stava bene, decise di lavorare per
quest’uomo senza dubitare ed esitare nemmeno un attimo, in cambio di ricevere
una buona ricompensa monetaria e i favori della corte reale.
Così si recò in Borgogna dove quasi nessuno lo conosceva e trova ospitalità in
casa di due fratelli fiorentini che per amor di Messer Musciatto adoravano e
onoravano molto. Proprio qui, Ciappelletto. fu colto da un malore e la sua
condizione, nonostante l’intervento dei medici andava di giorno in giorno di
male in peggio.
Un giorno i due fratelli si misero a discutere vicino alla stanza nella quale si
trovava Ciappelletto, del guaio in cui si erano cacciati a causa della malattia del
loro cattivo ospite. Parlavano del fatto che lui era un uomo così malvagio che
non avrebbe voluto nè confessarsi nè ricevere alcun sacramento da parte della
Chiesa perché morendo senza confessione nessuna chiesa accetterà il suo corpo.
Se l’avessero mandato fuori di casa così malato, la gente avrebbe parlato ancora
peggio di loro, in quanto prima l’avevano accolto affettuosamente e
calorosamente. Avevano anche paura della reazione di questa gente; avrebbero
potuto rubargli gli averi e privarli persino della vita.
Ser Ciappelletto., avendoli uditi, li fece chiamare e disse loro che avrebbe
sistemato la situazione se loro gli avessero procurato un grande e saggio prete
con il quale poter confessare tutte le proprie colpe.
Così fecero i due fratelli, dubbiosi della sua volontà.
Il vecchio e quindi più saggio prete del convento, si recò nella stanza nella quale
si trovava Ciappelletto. e inizio la sua confessione.
Alla fine di questa confessione, risultò completamente l’opposto di quello che
realmente fosse. Tutte le sue azioni negative che lui era solito fare, le fece
diventare buone , attraverso altre menzogne positive, perché pensava che dopo
tutte quelle che lui aveva detto nel corso della sua vita una in più o una in meno,
non gli avrebbero cambiato nulla.
Il frate meravigliato della buona e splendida persona che aveva davanti, decise
di accoglierlo nella sua Chiesa. Dopo la confessione fatta il giorno stesso, in cui la
sera si spense.
I due fratelli che si trovavano nella stanza vicina a quella in cui veniva fatta la
confessione, ridevano così tanto che non riuscivano a trattenersi per le cose che
erano state dette da Ciappelletto.
Dopo una riunione voluta dal frate con gli altri confratelli, decisero di
santificarlo e di porlo insieme agli altri santi affinché tutti potessero onorarlo.
E così fu, tutti lo adorarono come se fosse un Santo realmente e divenne S.
Ciappelletto.
Con questa novella Boccaccio sostiene che la grazia di Dio che ci viene data come
forza per superare le situazioni negative, discende non dei nostri meriti ma dalla
sua dignità volontà e grandezza.
Novella 2: Abraam il Giudeo, Giannotto di Civignì
Giannotto di Civignì era un uomo assai leale e giusto, un ottimo uomo, di
professione era un mercante ed era molto amico di Abraam il giudeo, Un uomo
ricchissimo anche lui mercante, un uomo buono come Giannotto.
Abraam temeva che nonostante fosse un bravissimo uomo, a causa della
religione sbagliata, potesse cadere nel peccato ed è proprio per questo motivo
che il suo amico cristiano cerca di convincerlo per farlo convertire alla sua stessa