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LEZIONE 1

LA NOVELLA È UN GENERE NUOVO, DALLA FINE DELL'800 CHIAMATO RACCONTO HA CI SONO DIFFERENZE NARRATOLOGICHE.

LA NOVELLA SI PREFIGE ESSERE UNA STORIA ESEMPLARE.

LA NOVELLA È "APE - SPUGNA - CAVALLO" METAFORA:

  • CRITICO FRANCESE JOUES DICE CHE LA NOVELLA È APE PRENDE IL MEGLIO DAI VARI FIORI.
  • CRITICO MAZZACURATI PARAGONA LA NOVELLA AD UNA SPUGNA, ASSORBE TUTTE LE ISTANZE CHE COMPIONO NELLA SOCIETÀ, STRUTTURA ELASTICA.
  • ITALO CALVINO AFFERMA CHE LA NOVELLA È COME UN CAVALLO, HA UN SUO TRATTO DETERMINATO, VA VELOCE MA PUÒ ANDARE LENTAMENTE. LA RAPIDITÀ, IL RITMO DEL RACCONTO È DETERMINANTE PER IL PIACERE DI NARRARE E DI VIVERE.

STORIA DELLA NOVELLA

  • UFFICIALMENTE NASCE INTORNO ALLA METÀ DEL 200 QUANDO VIENE SCRITTA UNA RACCOLTA DI NOVELLE / "IL NOVELLINO" -
  • MANOSCRITTI CHE PREVEDONO UN'ORALITÀ - RACCONTATE, RAPPRESENTATE - AUTORE ANONIMO

FONTI DELLA NOVELLA

  • LATINE – NARRATIO BREVIS
  • NOVELLA ARABA – (MILLE E UNA NOTTE)
  • LETTERATURA FRANCESE D'OIL – FABLIAUX, RACCONTI CON ANIMALI PROTAGONISTI E ARGOMENTO LICENZIOSO (ANIMAL)
  • EXEMPLUM – RACCOLTE DI CASI VIRTUOSI, CREATE PER L'OMELIA (PREDICA)

Criteri della novella

  • Brevitas - breve per non stancare il lettore e arrivare subito al punto. Boccaccio afferma che la novella prende il fatto dalla coda cioè è importante la sua conclusione che dà luce al progresso. Deve finire lasciando il lettore stupito
  • Novitas - storie e casi nuovi, rari, vari.
  • Varietas - frutto della poligenesi, pluralità di temi, divertente, drammatico, con cambio di scena rapido e improvviso.

Caratteristiche struttura novella

  • Narrazione breve in prosa - riassunti ora in versi
  • Personaggi umani non storici
  • Contenuti verosimili - verosimiglianza = pretesa di sostituire un'invenzione, che si comporta come la realtà, a quest'ultima. Dato un fatto quest'ultimo viene sostituito da un' finzione che pretende di valere quanto la realtà ricostruita con le parole che sono gli strumenti della finzione - parole economizzate (x la brevitas) senza finalità moralizzante o didascalia - serve x dilettare.

La novella crea un patto di verosomiglianza tra scrittore e lettore - la novella ricostruisce una realtà che comincia ad esistere per il tempo in cui il lettore la legge.

3 livelli della scrittura inventati da Boccaccio:

  1. 1º livello di cornice
  2. 2º livello
  3. 3º livello
  • Motto novella - "show, don't tell" - si ottiene attraverso la ricerca del mot juste - primato della parola sulla scrittura

Lezione 3

Il Decameron mette chiarezza su tutte le lagune della novella presentate dal Novellino.

Decameron

  • Primi manoscritti risalgono al 1351/1352
  • Vicini all'avvenimento di cui si parla factuh drammatico

La peste nera, lo scoppio della pandemia portata dalle truppe straniere nel 1348 che uccide 1/3 della popolazione europea.

  • factuh drammatico che ha provocato un fictuh eccezionale.

Boccaccio reinventa il mondo a modo suo con un universo di parole, sovvertendo le regole del vero e sostituendo al factuh il suo fictuh.

Struttura Decameron = factum, fictum, novella

  • Factuh = feste
  • Fictuh = 10 ragazzi che decidono di andarsene
  • Novelle = Boccaccio racconta la sua idea di mondo cercando di passare in assegna tutte le possibilità e le tipologie di essere umano e di storie (varietà)

Racconta tutta la varietà del reale e narra tutte le cose di cui è composto il mondo, belle o brutte.

Boccaccio era uno studioso e estimatore di Dante → a lui attribuisce alla "Commedia" l'aggettivo "Divina".

Lezione 4

Il mondo del Decameron è "auto normato" (ha delle sue regole interne). Il mondo fuori non esiste più (il Factum) da quando i ragazzi si rifugiano.

Palazzo → luogo per il gioco, per il diletto e basta; è un mondo costruito per loro, dove possono fare tutto quello che vogliono.

Novella Sir Ciappelletto

1a novella tema liberoRegina: Pampinea

Chiama Sir Cepparello

Novella che ha suscitato un dibattito di molti critici che si domandano il motivo per il quale Boccaccio abbia iniziato con questa "storiaccia". Novella di beffa verso Dio. Novella nera.

  • Suggerimento:
    • Inizia a parlare del padrone di casa: Messer Musciatto Franzesi. Un mercante → mondo dei mercanti, fatto di prestiti, interessi.
    • Il Decameron è sponge → assorbe tutto il contesto del mondo che si è creato dopo la peste, dominato dall'economia → chi è scampato alla peste fa grandi affari.
    • Boccaccio raffigura la ragione di irrazionalità = il nuovo che avanza.
    • In questo mondo nuovo si può anche provare a beffare Dio, ma non è detto che egli si faccia beffare; non sappiamo nulla rispetto l'imperscrutabilità del suo giudizio.

-La novella è come se fosse produttiva a cascata: ciascun novellatore riprende cose già sentite precedentemente e le fa sue, così fanno altri autori, creando un effetto a catena.

Boccaccio dipinge i fratelli con meschinità, ma anche una determinata casta: i mercanti, sono tutti mercanti di origine toscana ma residenti a Messina. Parlano tutti in modo leggermente diverso e pensano anche diversamente.

C'è una nota cruda ma anche un po' scientifica: il basilico diventa bello perché Lisabetta ci piange sopra, ma soprattutto perché dentro c'è una testa e quindi la terra migliora prendendo nutrimento dalla testa.

Vi è una divisione del mondo in due: uomini e donne, dove queste ultime rappresentano il coraggio e l'azione.

Novella orrorosa, drammatica e nera. Il tono cambia rispetto ad una novella di beffa.

Fratelli: come un blocco unico, narrativamente parlando, agiscono insieme e vengono nominati sempre insieme.

Fratello maggiore: personaggio tinca -> è l'unico che si accorge dell'amore tra Lisabetta e Lorenzo ma non ha un ruolo e non si distingue dagli altri due fratelli.

Non esiste pentimento da parte dei fratelli, né per il delitto commesso né per la sorella.

Lisabetta: l'unica che agisce ma anche l'unica vittima. Alla fine muore di dolore. Lisabetta è una donna sfortunata ma determinata, che non perde neanche tempo a piangere, ma con un'azione poco femminile come staccare la testa dell'amato per avere un ricordo di lui.

Critica: in tutte le novelle della IV giornata, l'esito tragico è dovuto alla diversità sociale e di ceto dei personaggi -> c'è una volontà da parte di Boccaccio di tracciare un disegno del nuovo mondo che si sta delineando dopo la pestilenza e tutti i rivolgimenti di quel determinato periodo storico, un mondo dominato dalla borghesia, dagli affari e dalla ragione di mercatura. L'esito tragico è strettamente dovuto al mestiere che fanno i personaggi.

Insistito in questa novella è il tema del silenzio e del chiuso -> Lisabetta è sempre chiusa in camera, nessuno parla (i fratelli comunicano solo tra di loro), questo tema dell'omertà è come se fosse insistito continuamente nella novella, ricorre la questione del silenzio. Anche Lisabetta sta in silenzio, piange in silenzio, chi parla sono i vicini di casa che la vedono piangere, quando continua a chiedere di Lorenzo loro non gli rispondono -> c'è una volontà claustrofobica all'interno di questa novella, come se stessero al chiuso tutti i personaggi, lo stesso Lorenzo che sta sotto terra.

Anche l'agire segretamente è tema di questa novella: nessuno agisce allo scoperto, tutti hanno qualcosa da nascondere. Scelta delle parole -> il vaso lo chiama testo, nonostante nel Medioevo compaiono entrambe le parole alternative, poiché vi è un'assonanza con la parola testa, la testa di Lorenzo. Il

Dettagli
A.A. 2022-2023
63 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rachele.carosi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Lardo Cristiana.