vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Newton e Leibniz
Issac Newton (1642-1727) con la pubblicazione dei Principia Mathematica Philosophiae Naturalis conclude la rivoluzione scientifica nata nel 1543 con la pubblicazione dell'opera di Niccolò Copernico De Revolutionibus Orbium Coelestium. Questo periodo di incredibile sviluppo in diversi campi scientifici, come l'astronomia e la medicina, porta alla nascita e alla sistemazione definitiva della scienza moderna. Newton era proprio il simbolo dello scienziato per eccellenza che completa il processo di rivoluzione scientifica, il rappresentante assoluto della scienza moderna, mito che verrà superato solo da Einstein. L'idea di Newton come scienziato puro nasce tuttavia con l'Illuminismo: in realtà era un teologo che si interessa di filosofia naturale per approfondire i suoi studi teologici (tanto è che lui stesso si considera prima di tutto un teologo). Gli illuministi fanno sparire i suoi scritti teologici e alchemici (pari al 70%).
Newton è uno dei più grandi scienziati della storia. È noto principalmente per la sua teoria della gravità, espressa nella famosa legge di gravitazione universale. La sua scoperta ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo il movimento dei corpi celesti.
Tuttavia, Newton non si è limitato solo alla fisica. Ha anche contribuito in modo significativo alla matematica, all'ottica e alla meccanica. È stato un pioniere nel campo della calcolo infinitesimale, sviluppando il metodo delle differenze finite e il calcolo delle differenziali.
Newton era un uomo molto riservato e spesso si ritirava nella sua solitudine per dedicarsi ai suoi studi. Era noto per la sua dedizione e la sua precisione nel lavoro scientifico. La sua metodologia rigorosa e il suo approccio basato sull'evidenza empirica hanno stabilito gli standard per la scienza moderna.
Newton è spesso considerato il fondatore della fisica moderna. La sua teoria della gravità ha fornito una spiegazione unificata per il movimento dei corpi celesti e ha gettato le basi per lo sviluppo della meccanica classica. La sua opera ha influenzato molti altri scienziati e ha aperto la strada a nuove scoperte nel campo della fisica.
Tuttavia, è importante notare che Newton non era solo uno scienziato. Era anche un teologo e un alchimista. Questi aspetti della sua vita sono spesso trascurati, ma sono importanti per comprendere appieno la sua personalità e le sue idee.
Newton era profondamente religioso e credeva che la natura fosse il risultato del lavoro di un creatore divino. Ha scritto numerosi testi teologici in cui esplora la relazione tra scienza e religione. Questi testi mostrano un lato diverso di Newton, che spesso viene ignorato nella sua immagine pubblica.
Newton era anche un appassionato di alchimia, una pratica che cercava di trasformare i metalli in oro. Sebbene l'alchimia sia considerata una pseudoscienza oggi, era una disciplina molto rispettata nel suo tempo. Newton ha dedicato molto tempo e sforzo alla ricerca alchemica e ha scritto numerosi testi sull'argomento.
La figura di Newton è complessa e sfaccettata. La sua immagine pubblica è stata in gran parte plasmata dalla sua opera scientifica, che lo ha reso una figura di spicco nell'illuminismo. È stato spesso dipinto come un uomo razionale e razionalista, che ha combattuto contro l'oscurantismo religioso e filosofico del suo tempo.
Tuttavia, oggi sappiamo che Newton era molto di più di un semplice scienziato razionale. Era un uomo profondamente religioso e interessato alla filosofia e all'alchimia. Questi aspetti della sua vita e del suo lavoro sono importanti per comprendere appieno la sua eredità e il suo impatto sulla storia della scienza.
è propria dinamica in cui le forze sono la causa di tutti i cambiamenti legati al moto e sono necessarie per spiegare i fenomeni naturali.
Newton scrive 3 leggi della natura:
- Principio d'inerezia: se la somma delle forze che agiscono su un corpo è nulla, allora il corpo in quiete rimarrà in quiete, mentre se è in moto, continuerà a muoversi di moto rettilineo uniforme.
- Principio di proporzionalità: la forza agente su un corpo è direttamente proporzionale all'accelerazione e ne condivide la direzione e il verso, ed è direttamente proporzionale alla massa; di contro l'accelerazione cui è soggetto il corpo è direttamente proporzionale alla forza e inversamente proporzionale alla massa (F=ma).
- Principio di azione e reazione: se un corpo A esercita una forza su un corpo B, allora il corpo B esercita sul corpo A una forza uguale e contraria.
Conseguenza di questo ultimo principio è che,
Secondo Newton, la Terra e i pianeti esercitano sul Sole una forza che è di tipo gravitazionale come la forza che determina la caduta dei gravi sul nostro pianeta (secondo Cartesio invece è una forza di tipo magnetico). La gravitazione è un fenomeno universale che riguarda tutti i corpi dell'universo e in particolare i pianeti, che hanno un moto di caduta verso il Sole. Essi comunque non cadono, grazie al moto perpendicolare a quello di caduta che forma una traiettoria intorno al Sole.
Altri scienziati prima di Newton, come ad esempio Robert Hooke, avevano intuito che la legge di Keplero relativa al fatto che i pianeti percorrono un'orbita ellittica attorno al Sole si possa trovare matematicamente postulando una forza esercitata dai pianeti proporzionale all'inverso del quadrato della distanza. Hooke però non è in grado di dimostrarlo matematicamente, e insieme a Wren e Halley chiede aiuto a Newton, il quale riesce a trovare la dimostrazione matematica.
Importante quando parliamo di Newton è il carteggio tra Leibniz e Clarke (portavoce di Newton): Leibniz critica Newton accusandolo di aver introdotto la magia nella fisica perché pensa che un corpo materiale possa agire su un altro corpo materiale solo se ne viene a contatto (Newton infatti aveva introdotto la forza gravitazionale che agisce a distanza sui corpi istantaneamente e questo, per Leibniz, significa magia). Clarke spiega il punto di vista newtoniano: non si tratta di magia, non sono i corpi materiali ad agire direttamente gli uni sugli altri ma diventano dei mezzi attraverso i quali Dio agisce nell'universo, quindi il vero soggetto della gravità è Dio. Secondo Newton, quindi, Dio agisce in continuazione attraverso le forze, è all'origine dell'ordine del mondo e supera così la spiegazione cartesiana che limita l'intervento di Dio solo all'inizio nel dare il moto rettilineo uniforme. Leibniz allora ribatte che, se nonsi tratta di magia, ciò di cui parla Newton è allora un miracolo che causerebbe l'impossibilità di autonomia della scienza dalla teologia. Tuttavia, secondo Clarke il miracolo avviene quando l'ordine del mondo tende a disfarsi a causa della stessa natura della gravitazione perché nel tempo la forza gravitazionale che è di tipo attrattivo produrrebbe un sempre maggiore avvicinamento tra i corpi materiali del sistema solare che porterebbe, alla fine, i pianeti a collassare sul Sole, allora Dio interviene miracolosamente solo in questo caso per ristabilire l'ordine dell'universo. La gravitazione corrisponde alla potentia dei ordinata, mentre l'intervento di Dio per evitare il collasso dei pianeti sul Sole corrisponde alla potentia dei absoluta. Questa risposta comunque non convince Leibniz, il quale pensa che l'intervento divino diretto sia miracoloso. Newton è allo stesso tempo lontano e vicino a Cartesio: critica.Il meccanicismo cartesiano che ammette solo gli urti tra i corpuscoli e non le forze, ma condivide con Cartesio la visione meccanicista di una natura passiva e inerte, pura materia inerte come una macchina. Il modello dell'universo newtoniano non è eliostatico: condivide la spiegazione di Copernico che dice che è la Terra a muoversi attorno al Sole, ma aggiunge che il Sole subisce un'accelerazione quindi si muove ruotando sul proprio asse (come aveva già scoperto Galileo) ma ha anche un moto traslatorio. Quello che osserviamo tra la Terra e il Sole è un moto relativo: a noi sembra che sia il Sole a muoversi, ma in realtà siamo noi. In ultima analisi, secondo Newton l'azione a distanza è solo apparenza, in quanto Dio si trova in ogni punto dello spazio: quella che sembra un'azione a distanza tra il Sole e la Terra in realtà è dovuta al fatto che Dio si trova in ogni punto dello spazio e quindi può.agire istantaneamente su ogni corpo. Newton sostiene l'idea di uno spazio e un tempo assoluti a priori, esistenti indipendentemente dalla natura, attributi divini che esprimono l'eternità e l'infinità di Dio. Esiste infatti un tempo infinito perché esiste Dio, e dire che Dio è eterno significa che Dio esiste in un tempo infinito che esiste a prescindere dai corpi materiali e dai loro moti.
Il filosofo e scienziato che maggiormente si contrappone a Newton è proprio Leibniz (1646-1716), che critica tra le altre cose anche questa concezione dello spazio e del tempo: il tempo e lo spazio assoluti sono contro il principio della scienza che si basa sulla metodologia sperimentale, cioè se il tempo assoluto non è osservabile allora non è osservabile nemmeno il moto assoluto nel tempo assoluto.
Leibniz critica anche la nozione di forza di Newton, principio che causa il movimento o la variazione del movimento come un principio esterno al
corpoche si muove. Le forze newtoniane agiscono dall'esterno, ma secondoLeibniz si deve introdurre una grandezza chiamata vis viva che dal punto divista matematico de niamo E=1/2mv^2 : ogni corpo si muove o cambia ilsuo movimento in quanto ha una determinata energia cinetica, quindi ilprincipio del movimento è interno a ogni corpo. La natura, secondo Leibniz,è animata e vivente in ogni sua parte e ogni corpo si muove da sé per questoprincipio interno. Queste energie cinetiche E, sommandosi, formano l'energiacinetica totale dell'universo, che si conserva nel tempo. Logicamente, sel'energia cinetica di un corpo cambia, allora cambia anche l'energia cineticatotale dell'universo. Leibniz introduce anche una forza chiamata vis mortua eopposta alla vis viva: questa è un'energia che non si manifesta nelmovimento che è tipico della vita ma esiste a prescindere dal movimento.Questa vis mortua corrisponde
All'energia potenziale (così come la vis viva corrisponde all'energia cinetica): la variazione dell'energia cinetica totale dell'universo deve essere uguale a meno la variazione dell'energia potenziale totale dell'universo, cioè ΔEtot=-ΔUtot. Ci dice Leibniz che non c'è bisogno che Dio intervenga per muovere la natura, ma la natura ha in sé questa capacità di auto movimento, la natura ha in sé autonomia da Dio. Dio l'ha fi fi fi fi fi