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ASTROCITOMA ANAPLASTICO
Epidemiologia
% tumori astrocitari 35-40%
Incidenza 2-3/100.000/anno
Età media 45 anni
M/F 1.6:1
Sede Emisferi cerebrali (sopratentoriale)
Sopravvivenza media 3 anni
Astrocitoma anaplastico
Aspetti clinici
Pazienti con precedente storia di astrocitoma diffuso WHO II
peggioramento della sintomatologia (deficit neurologico,
segni di ipertensione endocranica,epilessia)
Altri pazienti senza precedente storia di astrocitoma
diffuso WHO II:
decorso clinico rapido
Astrocitoma anaplastico
istologici
Aspetti
- Elevata cellularità
- Atipia nucleare (pleomorfismo nucleare, variazioni di forma, cromatina
irregolare, nucleoli evidenti e numerosi sino a cellule multinucleate e mitosi
atipiche)
- Attività mitotica elevata
- Per definizione: proliferazione microvascolare e necrosi assenti
Valutazione istologica differente in base al tipo di campione (biopsia
stereotassica vs campione operatorio di maggiori dimensioni) soprattutto per
quanto riguarda le mitosi:
1 mitosi nelle piccole
biopsie suggerisce un
indice di proliferazione
significativo GLIOBLASTOMA
Epidemiologia
% tumori astrocitari 60-75% (12-15% di tutte
le neoplasie intracraniche)
incidenza 3-4/100.000/anno
Età media 60 anni
M/F 1.2:1
Sede Emisferi cerebrali
(sopratentoriale) soprattutto
lobo temporale (31%)
Sopravvivenza media 1 anno
Glioblastoma
Aspetti clinici
Sintomi compaiono rapidamente (in meno di 3 mesi nel 50% dei
casi)
Sintomi da ipertensione endocranica (emicrania, nausea/vomito
con papilledema)
Crisi epilettiche (1/3 dei pazienti)
Alterazioni comportamentali e sintomi neurologici aspecifici
Glioblastoma
istologici
Aspetti
Glioma ipercellulato costituito da cellule tumorali astrocitarie poco
differenziate/anaplastiche con marcata atipia nucleare
Non sempre riconoscibile l’origine astrocitaria della neoplasia
In altri casi elevata cellularità ma elementi piuttosto omogenei
Estrema variabilità istomorfologica
Diagnosi in base al pattern TISSUTALE piuttosto che in base a determinati
tipi di cellule: cellule gliali anaplastiche, mitosi, proliferazione vascolare e/o
necrosi
GLIOBLASTOMA A CELLULE GIGANTI
Epidemiologia
Incidenza 5% dei glioblastomi (1% delle
neoplasie cerebrali)
Età media 40 anni
M/F 1:1
Sede Regioni sottocorticali (+++
temporali e parietali)
Sopravvivenza media Prognosi migliore del
glioblastoma classico
Glioblastoma a cellule giganti
Aspetti clinici
de novo
- Compare dopo una storia clinica breve e in assenza di
lesione precursore di grado inferiore
- Stessi sintomi del glioblastoma classico
- RM o TC: mima le metastasi, ben circoscritto
Glioblastoma a cellule giganti
istologici
Aspetti
Numerose cellule giganti multinucleate, cellule fusate più piccole e trama
reticolinica evidente
Aspetto bizzarro delle cellule con diametro anche > 500 spesso con
mm,
vacuoli lipidici
Frequenti mitosi atipiche
Necrosi spesso ampia «a carta geografica» o più raramente in
«pseudopalizzata» GLIOSARCOMA
Epidemiologia
Incidenza 2% di tutti i glioblastomi
Età media 50 anni
M/F M>F
Sede Emisferi cerebrali (+++
temporali e frontali)
Sopravvivenza media 1 anno
Gliosarcoma
Aspetti clinici
Sintomi a comparsa rapida che derivano dalla sede anatomica
coinvolta dalla neoplasia e dell’aumento della pressione endocranica
Fattore favorente la comparsa: pregressa irradiazione cerebrale
RM: massa iperdensa ben delimitata
Gliosarcoma
Aspetti istologici
Pattern bifasico per commistione di tessuto gliomatoso e sarcomatoso
Componente gliale: astrociti anaplastici (aspetti tipici del glioblastoma). Rari
casi con differenziazione epiteliale, simil-ghiandolare o adenoidea e di
metaplasia squamosa della componente ghiandolare. GFAP +
Componente sarcomatosa: atipia nucleare marcata, attività mitotica, necrosi
con tipico pattern da fibrosarcoma con depositi di collagene (tricromica +).
Occasionalmente ulteriori aspetti di differenziazione mesenchimale
(cartilagine, osso, tessuto osteo-condroide, muscolo e adiposo). GFAP -
GLIOMATOSIS CEREBRI
Glioma diffuso (solitamente astrocitario) con pattern di crescita
caratterizzato da massiva infiltrazione di ampie regioni del sistema
nervoso centrale con coinvolgimento di almeno 3 lobi cerebrali,
solitamente bilateralmente e frequente estensione al tronco
encefalico, cervelletto e midollo spinale
Epidemiologia
Incidenza raro
Età media 40-50 anni
M/F 1:1
Sede Emisferi cerebrali
bilateralmente
Sopravvivenza media 14 mesi
Gliomatosis cerebri
Aspetti clinici
Modificazione dello stato mentale (demenza, letargia)
Crisi epilettiche, emicrania, sintomi piramidali, disfunzione dei nervi
cranici, aumento della pressione endocranica, deficit spino-cerebellare,
deficit sensitivi e disturbi visivi
Gliomatosis cerebri
Aspetti istologici
variabilità istologica
Estrema non solo tra i diversi focolai
neoplastici ma anche nel contesto della stessa neoplasia
morfologia astrocitaria
di solito prevale la commista
ad aspetti oligodendrogliali
Tipicamente bassa attività mitotica
Necrosi e proliferazione microvascolari assenti
Aspetti di infiltrazione lungo gli assoni mielinizzati
OLIGODENDROGLIOMA ANAPLASTICO
Epidemiologia
% tumori 20-35%
oligodendrogliali
Incidenza 0.07-
0.18/100.000/anno
Età media 45-50 anni
M/F 1.1:1
Sede Lobo frontale e lobo
temporale
Sopravvivenza media 3 anni*
* Variabilità del tasso di sopravvivenza in rapporto allo stato dell’ 1p19q: se quest’ultimo è PERSO la prognosi sembra MIGLIORE soprattutto in
pazienti giovani, con performance status buono e con exeresi radicale della neoplasia. La perdita dell’allele sembra correlarsi ad una maggiore
CHEMIOSENSIBILITA’ della neoplasia.
Oligodendroglioma anaplastico
Aspetti clinici
Sviluppo de novo della neoplasia o derivante dalla progressione di un
oligodendroglioma di grado II (in circa 6-7 anni).
I sintomi compaiono rapidamente: crisi epilettiche
RM: pattern variabile in rapporto alla presenza di necrosi, aree
cistiche, emorragie intratumorali e calcificazioni
Oligodendroglioma anaplastico
Aspetti istologici
Glioma cellulato, diffusamente infiltrante, con notevole variabilità
morfologica. Alcuni tumori sono costituiti da cellule che «ricordano» gli
oligodendrociti: nuclei tondi ed ipercromatici, alone perinucleare e pochi
processi cellulari.
- Prominente attività mitotica
- Occasionalmente: marcato pleomorfismo nucleare con cellule giganti
multinucleate o aspetto fusato
- Presenza di strutture capillari arborizzate e proliferazione
microvascolare spesso presente. Microcalcificazioni.
- Necrosi a «pseudopalizzata» (simile a GB)
OLIGOASTROCITOMA ANAPLASTICO
Epidemiologia
% tumori astrocitari 4% di tutti i gliomi
anaplastici
Età media 45 anni
M/F 1.15:1
Sede Lobo frontale (++) e lobo
temporale
Sopravvivenza media 3-5 anni*
* Prognosi migliore rispetto al glioblastoma: la presenza di una componente oligodendrogliale sembra associata ad un decorso più favorevole.
Importanti fattori prognostici sono la NECROSI (in tale caso la neoplasia viene definita «GLIOBLASTOMA CON COMPONENTE OLIGODENDROGLIALE») e
la perdita dell’ 1p (si associa ad una migliore prognosi)
Oligoastrocitoma anaplastico
Aspetti clinici
Storia clinica breve oppure pre-esistente glioma di basso grado
Sintomi neurologici legati alla zona cerebrale coinvolta dalla neoplasia
Oligoastrocitoma anaplastico
Aspetti istologici
- Anaplasia, atipia nucleare, pleomorfismo cellulare, elevata cellularità,
elevata attività mitotica
- Proliferazione microvascolare e necrosi della componente
astrocitaria (simile a GB)
EPENDIMOMA ANAPLASTICO
Epidemiologia
% tumori neuroepiteliali 2-10%
incidenza 0.2/100.000/anno
Età media bambini
M/F 1:1
Sede Ventricoli e midollo spinale
Aspetti clinici
Sviluppo rapido dei sintomi legati all’ipertensione endocranica (++ fossa
posteriore) Ependimoma anaplastico
Aspetti istologici
Elevata cellularità ed attività mitotica spesso associata a
proliferazione microvascolare e necrosi a «pseudopalizzata» o a carta
geografica pseudorosette vascolari
Segno istologico fondamentale per la diagnosi:
BIOLOGIA MOLECOLARE DELLE
NEOPLASIE DI ALTO GRADO DEL
SNC
La classificazione WHO dei gliomi non è sempre riproducibile soprattutto per quanto riguarda le forme miste. Necessità di una maggiore
riproducibilità attraverso una classificazione biomolecolare
BIOMARCATORI
Mutazione della TP53: gliomi di origine astrocitaria
Codelezione di 1p19q: oligodendrogliomi anaplastici a prognosi
migliore ed elevata chemiosensibilità
Amplificazione di EGFR: glioblastomi primitivi («de novo»)
Mutazione di IDH: glioblastomi secondari e gliomi di grado II-
III. Indice di progressione.
IDH1 e IDH2 sono mutualmente esclusivi
BIOLOGIA MOLECOLARE E
IMMUNOISTOCHIMICA
La concordanza tra la p53 utilizzata in immunoistochimica e
l’espressione della forma mutata della TP53 è di circa il 90% dei gliomi
di grado II (Peraud et al., 2002)
La codelezione di 1p19q sembra correlarsi bene all’accumulo
intracitoplasmatico di internexina alfa (INA)
La colorazione immunoistochimica per EGFR può essere utilizzata come
strumento di screening per l’identificazione dell’amplificazione del gene
EGFR quando presenta una positività intensa. Necessita comunque di
conferma tramite FISH
TP53
Il gene codifica per una proteina che influisce su:
ciclo cellulare
risposta al danno indotto al DNA
differenziazione cellulare
neovascolarizzazione
TP53 anomalo
Genera una crescita di astrociti immortali in cui si ha un
rapido accumulo di alterazioni fenotipiche
È presente in forma mutata in una percentuale elevata
del glioblastoma multiforme
CODELEZIONE DI 1p19q
(G.Reifenberger, M.D., Dusseldorf, Germany)
IDH1 isocitrato deidrogenasi
La mutazione di IDH1, implicata nella gliomagenesi, avviene in una fase
molto precoce della stessa
Induce la formazione della sub-unità HIF1-a (hypoxia inducible
factor), un fattore di trascrizione che facilita la crescita tumorale
Differenzia i GB primitivi (IDH1 non mutato) e secondari (IDH1
mutato)
La mutazione di IDH1 si associa ad una prognosi migliore : si raccomanda
l’utilizzo routina