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Estratto del documento

LEMNISCO VISCERALE

Origina dai neuroni funicolari della porzione mediale della lamina 5. Difficilmente precisabile. Termina dopo una serie di arresti

sinaptici, nel talamo e infine giunge alla corteccia telencefalica.

LEMNISCO TRIGEMINALE

Le sue fibre originano dal nucleo somatosensitivo del trigemino. Decorrono in stretta associazione con il lemnisco mediale e

terminano al nucleo VPM del talamo. Si distinguono due contingenti:

-fascio trigeminotalamico ventrale sensibilità termodolorifica che perviene al nucleo del trigemino anche con la componente

somatosensitiva veicolata dai nervi del 7°, 9° e 10° paio

- fascio trigeminotalamico dorsale sensibilità tattile superficiale e profonda. Ruolo: veicolano stimoli della sensibilità tattile a

componente epicritica (fortemente discriminati), pressoria e vibratile, e inoltre anche stimoli propriocettivi coscienti. 47

NEUROANATOMIA

FASCI DI PROIEZIONE DISCENDENTI

Le fibre che percorrono il midollo in direzione craniocaudale si ritrovano esclusivamente nel cordone anterolaterale e vengono

comunemente distinte in 2 sistemi:

- L’uno è di origine corticale e compare nella filogenesi insieme alla corteccia motrice: comprende il fascio piramidale crocia e

quello diretto o ventrale.

- Nell’altro sistema invece si localizzano i rimanenti fasci discendenti originati a vari livelli corticali e sottocorticali che, con

denominazione generale, vengono definiti vie extrapiramidali; si vuole con questo termine distinguere i due fasci.

Accanto a questi due sistemi di vie, esistono vie discendenti vegetatite che terminano ai neuroni visceroeffettori del tronco

encefalico e del midollo spinale, nonché fibre discendenti che si portano ai neuroni funicolari midollari di cui originano le vie di

senso, assicurando, così, un controllo soprassiale degli impulsi in arrivo dalla periferia al midollo.

La distinzione è dovuta essenzialmente a ragioni di carattere topografico, in quanto i fasci corticospinali, principali

componenti del piramidale, decorrono nei cordoni laterali determinando sulla faccia anteriore del bulbo la tipica

decussazione ominima. Tutti gli altri fasci che non rientrano nella costituzione di questa sporgenza, sono definiti con il nome

generico di vie extrapiramidali. In realtà la distinzione è dovuta anche a motivi funzionali: difatti, oltre alle vie corticospinali

propriamente dette si ritiene facciano parte del sistema piramidale anche i fasci corticonucleari che sembrerebbero

semplicemente terminare prima rispetto agli altri che giungono sino ai neuromeri di tutto il midollo. Nell’ambito delle vie

extrapiramidali rientrano, invece, tutte quelle fibre che non hanno decorso diretto discendente ma presentano arresti

polisinaptici (a differenza dei corticospinali che lungo tutto il loro decorso non subiscono interruzioni nelle formazioni

sovrassiali). Pertanto il sistema extrapiramidale può essere considerato una struttura di controllo sul piramidale, e non

interviene direttamente nella motilità (se non per alcuni riflessi riguardanti la mimica facciale).

SISTEMA EXTRAPIRAMIDALE

Il sistema extrapiramidale comprende numerosi fasci. Possono essere classificati in funzione della loro zona d’origine,

distinguendo così quelli originati da formazioni bulbopontine (fascicolo uncinato, fascio reticolospinale, fascio vestibolospinale,

fascio olivospinale), da quelli a partenza mesencefalica (fascio rubrospinale, fascio tegmentospinale, fascio tettospinale e

fascicolo longitudinale mediano). Le fibre del sistema extrapiramidale, movimenti automatici e volontari (per afferenze corticali

es. camminare), pervengono sia al tronco encefalico sia al midollo spinale, discendendo in quest’ultimo caso, nel cordone

anterolaterale e terminano sui motoneuroni alfa e gamma, direttamente o più spesso, con l’interposizione di neuroni

internuciali. NON PARLARE DI MOTILITA’ INVOLONTARIA (dire afferenze sottocorticali) (montagnani). Hanno funzioni diverse:

SISTEMA EXTRAPIRAMIDALE

Comprende un insieme di fasci classficabili in base alla loro provenienza in:

-Fasci di origine bulbo-pontina

1) Fascicolo uncinato (=cerebellovestibolare crociato)

2) Vestibolospinale

3) Olivospinale

4) Reticolospinale

-Fasci di origine da formazione mesencefaliche

1)Fascio rubrospinale (comprende anche il tegmento spinale e costituisce il sistema rubroegmento-spinale)

2)Tettospinale

3)Fascicolo longitudinale mediale

- Fascicolo uncinato

Ha origine dalla corteccia del verme e subisce un primo arresto nei nuclei del tetto del cervelletto. Un suo importante

contingente di fibre si decussa poi a livello della commessura cerebellare, incrocia il bordo superiore del peduncolo

cerebellare superiore e discende nel tronco encefalico dove termina, per la maggior parte, in formazioni diverse, tra cui in

particolare i nuclei vestibolari e la formazione reticolare laterale. Alcuni fibre passano nel midollo spinale insieme alle fibre del

fascio vestibolospinale, senza peraltro discendere mai più in basso dei segmenti cervicali superiori. A questo livello terminano

nelle corna anteriori.

Fascicolo uncinato

Origina dalla corteccia vermiana del cervelletto -> subisce un primo arresto a livello dei nuclei del tetto (fastigio) -> incrocia

nella decussazione di Werneking -> prosegue in basso e tramite il peduncolo cerebellare superiore giunge al tronco

encefalico -> termina in corrispondenza dei nuclei vestibolari e della formazione reticolare laterale (=efferente

archicerebellum; controllo equilibrio) 48

NEUROANATOMIA

- Fascio reticolospinale

E’ formato da fibre discendenti che hanno la loro origine da un gran numero di raggruppamenti neuronali della formazione

reticolare bulbopontina, pricipalmente da quelli localizzati rostralmente e dorsalmente al nucleo olivare inferiore. Queste fibre

discendenti lunghe, raggiunto il midollo, si possono ritrovare per tutta l’estensione dei cordoni anteriori e laterali.

In relazione all’importanza funzionale della formazione reticolare ed in particolare al suo ruolo nel controllo della motilità di tipo

extrapiramidale, si possono precisare i caratteri funzionali del fascio reticolospinale. Le fibre reticolospinali provengono

unicamente dalla formazione reticolare pontobulbare e possono essere distinte in due contingenti principali, uno mediale e

uno laterale.

Gli assoni sono, per la maggior parte, diretti e discendono inizialmente in posizione mediale nella calotta pontobulbare

omolaterale, entrando, in parte, nella compagine del fascicolo longitudinale mediale. Al loro arrivo nel midollo, essi si

raggruppano nel cordone anteriore e nella porzione ventrale del cordone laterale. Durante l’attraversamento dei neuromeri

cervicali, quest’ultimo contingente anterolaterale si suddivide in piccoli raggruppamenti di fibre, alcune delle quali decorrono

insieme ai fasci rubrospinali , spinocerebellare dorsale e ventrale, spinotettale, spinotalamico, sotto il nome di fascicoli

reticolospinali laterale, anteriore e anterolaterale.

Un altro contingente, inizialmente anteriore, si fa via via più mediale, confondendosi infine parzialmente con il fascicolo

longitudinale mediale. Al contrario di quanto comunemente affermato, le fibre reticolospinali non scompaio a livello del

rigonfiamento cervicale, ma proseguono fino anche ai neuromeri sacrali. Le fibre reticolospinali terminano esclusivamente sui

motoneuroni delle corna anteirori, a livello delle lamina 7 ed 8, e in piccola parte, entrano nella lamina 9.

Una quota relativamente cospicua di queste fibre si incrocia sulla linea mediana, terminando al corno anteriore dell’antimero

opposto. Direttamente o indirettamente, le fibre reticolospinali portano impulsi facilitanti sugli alfa motoneuroni e impulsi

attivanti sui gamma motoneuroni.

Fanno parte, infine, dal fascio reticolospinale anche vie discendenti che terminano su neuroni viscero effettori.

Fascio reticolospinale

Origine: formazione reticolare bulbopontina. Percorre l’intera lunghezza del cordone anteriore e laterale. Si distinguono due

gruppi, uno mediale ed uno laterale, ed alcune fibre decorrono con il fascicolo longitudinale mediale. Le fibre sono per lo più

dirette mentre solo una piccola parte incrocia portandosi alle corna anteriori controlaterali. Termina sui motoneuroni delle

lamine 7 e 8, in parte della 9. Stimola i motoneuroni α e attiva quelli γ

- Fascio vestibolospinale

Il fascio vestibolo spinale viene diviso in due contingenti, uno laterale o fascio vestibolospinale propriamente detto e l’altro

mediale che è parte del fascicolo longitudinale mediale.

Il primo origina, con tutte le sue fibre, dal nucleo vestibolare laterale (di Deiters), uno dei quattro nuclei ai quali terminano le

fibre centripete del ganglio vestibolare. Le sue fibre si portano a livello della parte anteriore e mediale della calotta bulbare.

Successivamente esso si fa più anteriore per raggiungere, nell’attraversamento del midollo cervicale, il cordone antero-laterale

in posizione superficiale dove si frammette alle fibre della via spinotalamica.

Il contingente spinovsetibolare mediale, meno importante, proviene essenzialmente dal nucleo vetibolare mediale. Le sue fibre,

dirette e crociate, raggiungono la porzione dorsomediale della calotta bulbopontina, interponendosi alle fibre del fascicolo

longitudinale mediale di cui seguono il destino. A livello spinale, questo fascio occupa, nel cordone anteriore, una regione

prossima al solco anteriore, tra le fibre reticolospinali e quelle del fascio longitudinale mediale.

Le fibre vestibolospinali raggiungono tutte i segmenti midollari inferiore, terminando soprattutto a livello dei due rigonfiamenti.

Il loro diametro è variabile, con prevalenza di fibre grosse; le loro terminazioni avvengono principalmente su cellule della

lamina 8, e, in minori misura, nella lamina 7. Esse non si pongono in sinapsi diretta con i motoneuroni (con l’eccezione del tratto

midollare toracico), nè con le cellule della colonna di Clarke. Il fascio vestibolospinale scarica sui motoneuroni con

l’interposizione di cellule internuciali, impulsi provenienti dai recettori vestibolari e dal cervelletto (verme e nuclei del tetto).

Questi impulsi hanno effetto facilitante sulle attività riflesse del midollo spinale e sui meccanismi spinali di controllo del tono dei

muscoli estensori.

Fascio vestibolospinale

Costituisce teoricamente la continuazione caudale del cerebellovestiboilare o uncinato. Viene distinto in due componenti,

una laterale ed una mediale:

-laterale/propriamente detto: origina dal nucleo vestibolare laterale di Deiters nel tronco occupa una posizione dorsale

(=ala bianca esterna), discende facendosi anteriore e frammettendosi ai fasci spinotalamici e spinotettale percorre tutto il

midollo (cordone laterale) e regola la contrazione dei muscoli estensori degli arti superiore ed inferiore (=efferente

archicerebellum).

-mediale: origina dal nucleo vestibolare mediale, e percorre il midollo (cordone anteriore) assieme al fascicolo longitudinale

mediale.

RUOLO: Terminano su

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
172 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bimaurizio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Montagnani Stefano.