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Modulo B parte 3 (di 4) arte contemporanea 2015 Pag. 1
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In alto c’è più staticità, come se ci fossero dei testimoni che guardano dall’alto il tragico destino dell’umanità,

come il pensatore e le 3 ombre.

Il tema principale lo scelse Rodin, unendo in qualche modo l’Inferno dantesco con il gusto romantico di

Baudleire. Dante viene visto come il grande poeta civile e tragico che vede e condanna i vizi dell’umanità.

Il pensatore rappresenta probabilmente lo stesso Dante Alighieri.

L’inferno è rappresentato con una visione michelangesca, che unisce tante figure nude aggrovigliate (come

nella cappella sistina), a scapito della narrazione.

Dagli episodi danteschi sono riconoscibili solo Paolo e Francesca.

Nei primi schizzi Dante era posto al centro della porta, in verticale, in piedi con una veste medievale.

Nel suo viaggio fiorentino del 1876, Rodin non poteva non aver visto la “Porta del paradiso” di Lorenzo

Ghiberti, 1425­1452, Firenze, Battistero , la quale ha una struttura molto

simile alla porta dell’inferno, strutturata così fin dai primi disegni preparatori.

Rodin sposta le figure degli ignudi dei 2 pilastri laterali nei punti piùù

impensati della struttura.

Inizialmente la sua idea è plastica.

Bozzetto in cera→ si nota la volontà di dare una certà continuità ai pannelli

della porta

Bozzetto in plastilina→ le 2 ante della porta sono diventate strutture uniche.

C’è una specie di croce centrale che divide la scena.

Volontà d’integrazione di tipo precario,

probabilmente ispirato alla tomba di

Giuliano de Medici fatta da

Michelangelo. Anche il fatto di voler

affiancare alla porta le due figure dei progenitori Adamo ed Eva è

probabilmente una cosa ispirata da Michelangelo. (“I due schiavi di

Michelangelo nell’allestimento del Louvre, 1876”)

Nella versione finale della porta, la divisione in pannelli viene eliminata,

a favore del turbine di figure che scendono dall’alto. Simile a “Il giudizio

finale”, 1534, di Michelangelo.

Bozzetto architettonico del 1880→ simile alla situazione finale, eccetto

che Ugolino che divora i suoi figli e Paolo e Francesca, i quali sono più

distinguibili.

La superficie dell’opera dà l’impressione di figure che si vedono e che non si vedono.

In basso c’erano dei rilievi a fascia con teste di medusa, che poi vengono tolti dall’artista perchè non

necessari.

Il padiglione de l’Alma veniva usato da Rodin come deposito e come spazio per le sue mostre.

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Publisher
A.A. 2014-2015
5 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nana707 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Zanchetti Giorgio.