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In alto c’è più staticità, come se ci fossero dei testimoni che guardano dall’alto il tragico destino dell’umanità,
come il pensatore e le 3 ombre.
Il tema principale lo scelse Rodin, unendo in qualche modo l’Inferno dantesco con il gusto romantico di
Baudleire. Dante viene visto come il grande poeta civile e tragico che vede e condanna i vizi dell’umanità.
Il pensatore rappresenta probabilmente lo stesso Dante Alighieri.
L’inferno è rappresentato con una visione michelangesca, che unisce tante figure nude aggrovigliate (come
nella cappella sistina), a scapito della narrazione.
Dagli episodi danteschi sono riconoscibili solo Paolo e Francesca.
Nei primi schizzi Dante era posto al centro della porta, in verticale, in piedi con una veste medievale.
Nel suo viaggio fiorentino del 1876, Rodin non poteva non aver visto la “Porta del paradiso” di Lorenzo
Ghiberti, 14251452, Firenze, Battistero , la quale ha una struttura molto
simile alla porta dell’inferno, strutturata così fin dai primi disegni preparatori.
Rodin sposta le figure degli ignudi dei 2 pilastri laterali nei punti piùù
impensati della struttura.
Inizialmente la sua idea è plastica.
Bozzetto in cera→ si nota la volontà di dare una certà continuità ai pannelli
della porta
Bozzetto in plastilina→ le 2 ante della porta sono diventate strutture uniche.
C’è una specie di croce centrale che divide la scena.
Volontà d’integrazione di tipo precario,
probabilmente ispirato alla tomba di
Giuliano de Medici fatta da
Michelangelo. Anche il fatto di voler
affiancare alla porta le due figure dei progenitori Adamo ed Eva è
probabilmente una cosa ispirata da Michelangelo. (“I due schiavi di
Michelangelo nell’allestimento del Louvre, 1876”)
Nella versione finale della porta, la divisione in pannelli viene eliminata,
a favore del turbine di figure che scendono dall’alto. Simile a “Il giudizio
finale”, 1534, di Michelangelo.
Bozzetto architettonico del 1880→ simile alla situazione finale, eccetto
che Ugolino che divora i suoi figli e Paolo e Francesca, i quali sono più
distinguibili.
La superficie dell’opera dà l’impressione di figure che si vedono e che non si vedono.
In basso c’erano dei rilievi a fascia con teste di medusa, che poi vengono tolti dall’artista perchè non
necessari.
Il padiglione de l’Alma veniva usato da Rodin come deposito e come spazio per le sue mostre.