Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Miguel de Cervantes Saavedra Pag. 1 Miguel de Cervantes Saavedra Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Miguel de Cervantes Saavedra Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Cervantes partecipò alla Battaglia di Lepanto. Nel 1588 Filippo II dovette affrontare un conflitto con l’Inghilterra, da cui ne uscì sconfitta“la vincibile armata”. Nel 1598 dopo

la morte di Filippo II, il suo successore Filippo III salì al trono. Tra il 1609 e 1611 ci fu la cacciata dei Moriscos e degli Ebrei che aggravò la situazione economica spagnola. Nel

1618 iniziò la Guerra dei trent’anni.

Don Chisciotte, l’Antieroe Barocco

L’opera è composta in due parti:

la prima (1605), dedicata al duca di Béjar, narra le vicende collegate alle prime due uscite.

✦ la seconda (1615), dedicata al conte di Lemos, presenta la storia della terza uscita.

Nella prima parte, alla dedica con la quale si apre il libro, segue il Prologo, in cui Cervantes racconta di aver iniziato la

stesura dell’opera in una prigione. Nella sua opera mancano citazioni filosofiche, riferimenti alla sacra scrittura, sonetti

di introduzione, quindi Cervantes prende le distanze da tante opere del suo tempo, che cercavano il successo

attraverso esse. Al prologo seguono alcune scherzose composizioni in versi, scritte da Cervantes ma da lui attribuite a

immaginari autori, quasi tutti personaggi di romanzi cavallereschi. Subito dopo inizia la vera e propria storia di don

Chisciotte, nel quale si narrano le vicende nella sua prima e seconda uscita dal suo paese. Nelle ultime pagine di questa

prima parte l’autore accenna a una possibile terza uscita, ma l’opera si conclude con parodistici elogi funebri dei

protagonisti, opera degli accademici di Argamasilla, piccolo paese della Mancia, in cui Cervantes immagina ironicamente

che esista una delle tante accademie letterarie che proliferavano al suo tempo. I versi con i quali si apre questa parte e

gli elogi funebri con cui essa si conclude costituiscono una sorta di cornice che racchiude le vicende dei protagonisti. La

seconda parte narra la terza uscita di Don Chisciotte, dal suo paese e il suo definitivo rientro, il rinascimento e la morte.

Trama

Prima parte: Prima uscita

Un gentiluomo di campagna sui cinquant’anni, Alonso Quijano, che vive in un piccolo borgo della Mancia. è talmente assorbito dalle letture PRIMA PARTE

cavalleresche che impazzisce e, preso il nome di don Chisciotte della Mancia, parte all’avventura sognando di compiere gloriose imprese cavalleresche.

Chiama il suo ronzino Ronzinante e ribattezza una contadinotta sua vicina, Aldonza Lorenzo, Dulcinea del Toboso, eleggendola a sua dama. In un Dedica al duca di Bejar

locanda che lui ritiene essere un castello , si fa nominare cavaliere dall’oste, che ai suoi occhi è il castellano. Dopo aver nobilmente imposto a un

contadino di smettere di picchiare il suo garzone (ma il contadino riprenderò poi a picchiare ancora piu forte il ragazzo) e dopo essere stato malmenato Prologo

da un gruppo di mercanti per aver da loro preteso l’omaggio a Dulcinea torna al villaggio, per procurarsi del denaro e un fido scudiero, Sancio Panza.

Seconda uscita Versi preliminari di celebrazione

Varie sono le avventure di questa seconda uscita, tra le quali celebre è la lotta contro i mulini a vento creduti dei giganti. Tutte le nobili imprese di

cavaliere di don Chisciotte finiscono in botte per lui e per Sancio e in clamorose gaffe, come l’attacco al cocchio per la liberazione di una presunta Prima uscita (capp 1-6)

principessa, oppure la liberazione dei galeotti. Infine Pietro Perez e mastro Nicola, rispettivamente il parroco e il barbiere del paese d’origine di Don

Chisciotte, incontrati in una locanda, con l’aiuto di Sancio, legano il cavaliere e lo riportano a casa. Nell ultime pagine di questa prima parte, vi sono vari Seconda uscita ( 7 -52)

inserti narrativi, cioè narrazioni di storie condotte da altri personaggi e con altri protagonisti. Ad esempio, il parroco racconta la novella dell’Indagatore

indiscreto; un capraio narra la storia di Vicente e Leandra; uno spagnolo catturato durante la battaglia di Lepanto racconta la propria esperienza di

prigioniero. Epitaffi degli accademici di Argamasilla

Seconda Parte: Terza uscita SECONDA PARTE

Piano narrativo e extranarrativo si intersecano in questa seconda parte dando luogo a un complicato intreccio e a un romanzo di gente indefinibile: un

baccelliere (cioè uno studente laureato), tale Sanson Carrasco, fa vista a don Chisciotte e gli dice di essere entusiasta delle sue storie che ha letto a

Barcellona. Persuade don Chisciotte a ripartire e anche Sancho vorrebbe riprendere la vita vagabonda per la quale prova nostalgia. Carrasco Dedica al conte di Lemos

suggerisce ai due di dirigersi a Saragozza, dove si devono celebrare dei tornei cavallereschi; il suo scopo nascosto è quella di sfidare don Chisciotte a

quelle travestito da Cavaliere del Bosco e, dopo averlo battuto di ricondurlo al villaggio per curare la sua follia. Il duello avviene, ma don Chisciotte Prologo

vince e cosi prosegue il suo viaggio, non più diretto a Saragozza, bensì a Barcellona: nel frattempo, infatti, è avvenuta la pubblicazione del romanzo di

Avallaneda, nel quale don Chisciotte va a Saragozza e allora il personaggio di Cervantes decide di cambiare la sua storia. Sancio e don Chisciotte Seconda uscita ( 7 -52)

incontrano una duchessa che riconosce nel cavaliere il folle, estroso, bizzarro, illuso protagonista della prima parte del romanzo di Cervantes, e cerca

di compiacerlo invitandolo nella propria dimora, specchio di un mondo dove vigono le norme cavalleresche. La duchessa e suo marito amano le beffe e

si prendono gioco di don Chisciotte e Sancio i quali dopo alcune avventure riprendono il cammino per Barcellona. Sfidato e stavolta vinto in duello dal

Cavaliere della Bianca Luna (Carrasco travestito), don Chisciotte torna al suo paese, dove rinsavisce, riprende il suo vero nome, rinnega le sue passate

imprese e, alla fine, muore.

I Personaggi e l’ambientazione

Il vero nome di don Chisciotte è Alonso Quijano. Un nobile di campagna che appassionato di libri di cavalleria, convinto di essere un cavaliere e di vivere in un mondo governato

da regole di comportamento cavalleresco; la sua convinzione rimane incrollabile anche di fronte all’inevitabile scontro con la realtà. Dal conflitto tra sogno e realtà scaturisce la

sua follia. Personaggio comico e tragico nello stesso tempo. Don Chisciotte vive immerso nella sua dimensione di sogno e, quando l’urto con la realtà lo travolge, egli dà la colpa di

tutto a un incantatore maligno, colpevole ai suoi occhi, di far apparire le cose diverse da quelle che sono. Ma nella seconda parte del romanzo, come già accennato, la psicologia

di don Chisciotte subisce un mutamento, ed egli comincia a vedere le cose come sono davvero. Il personaggio di don Chisciotte acquista una dimensione piu umana e tragica.

Il Deuteragonista

Sancio Panza è lo scudiero che accompagna don Chisciotte dalla seconda uscita di quest’ultimo dal villaggio alla fine del romanzo. Egli è simbolo di buon senso, della ragione, del

senso della realtà, quindi di tutti quei requisiti psicologici che si contrappongono alla follia. Ma c’è un punto di incontro tra i due personaggi: la credulità di Sancio Panza, che

coincide con la follia di don Chisciotte. Nella seconda parte del romanzo anche Sancio Panza subisce un’evoluzione che va in direzione inversa rispetto a quella di don Chisciotte:

mentre don Chisciotte acquista senso della realtà, Sancio Panza si avvicina al mondo visionario di don Chisciotte, fino ad assimilare il suo linguaggio, la sua mentalità, i suoi

comportamenti.

Accanto ai due personaggi principali si incontra una folla di individui appartenenti a tutti i possibili ceti sociali. Tra essi ricordiamo:

• il barbiere mastro Nicola, il parroco Pietro Perez, il baccelliere Sanson Carrasco: sono amici di don Chisciotte e cercano di curare la sua follia;

• la contadina Aldonza Lorenzo, ribattezzata da don Chisciotte Dulcinea del Toboso;

• la governante e la nipote di don Chisciotte;

Molti altri personaggi ci sono, nella prima parte essi appartengono per lo piu a una classe sociale inferiore a quella di don Chisciotte, mentre nella seconda sono membri della

società aristocratica.

Ambientazione

Anche lo sfondo ambientale e sociale del romanzo si evolve dalla prima alla seconda parte dell’opera; nella prima i villaggi della Mancia con le loro locande, popolate da gente

semplice, formano l’ambiente in cui si svolgono le avventure di don Chisciotte; nella seconda lo spazio si chiude in palazzi sontuosi, come quello della duchessa, e si riapre nella

realtà urbana di Barcellona. Prima don Chisciotte è vittima a causa della sua pazzia della rabbia popolana; dopo è lo zimbello della società aristocratica, finché è ricondotto a

casa da Sanson Carrasco, ce lo inganna nei panni del Cavaliere della Bianca Luna.

Stile e le tecniche narrative

Nel gioco narrativo basato sugli intrecci degli Autori, Cervantes si autodefinisce il secondo autore, che avrebbe ripreso la materia che un autore anonimo avrebbe raccolto a sua

volta da scritti precedenti. Dopo che egli pesare le speranze di poter continuare la narrazione delle avventure di Don Chisciotte, aiutato dal caso o dalla fortuna a Toledo mette

mani su delle raccolte di Cide Hamete Benengeli, uno storico arabo e primo autore di una Storia di don Chisciotte della Mancia. Poiché il manoscritto è scritto in lingua araba,

Cervantes fa tradurre da un “morisco” che conosce la lingua castigliana, introducendo cosi una terza voce.

L’intreccio quindi è riassumibile cosi:

Cervantes: è il secondo autore

• il “Morisco”: è il traduttore

• Cade Hamete: è il primo autore

La Tecnica narrativa a incastro

La vita itinerante di Don Chisciotte crea una “successione lineare” delle sue avventure, l’azione principale del romanzo, costituita dalle mille avventure del cavaliere e del suo

scudiero, si può raffigurare come una linea continua orizzontale, intersecata e interrotta da altre avventure, altre storie, che si dispongono su di essa secondo una tecnica a

incastro. LA TECNICA NARRATIVA A INCASTRO DI DON CHISCIOTTE

Inserti narrativi

Un personaggio del romanzo narratore Narratore e protagonisti di un

Un personaggio del romanzo narratore di un inserto con protagonista estraneo inserto estranei al romanzo

e protagonista dell’inserto al romanzo

le mille avventure di don Chisciotte successione lineare

Il Genere

E’ considerato un romanzo-saggio:

• un romanzo perchè è una narrazione in prosa, ispirata a quegli ideali cavallereschi, che nella società degradata del tempo sono piu proponibile se non attraverso follia del

protagonista, il quale ancorato in forma delirante a quei valori, diventa simbolo della crisi storica della Spagna.

• un saggio, perchè , all’interno del Don Chisciotte, sono espresse precise dichiarazioni di poetica, come quella che troviamo, per esempio, nel Prologo della prima parte dove

Cervantes, entrando nel dibattito

Dettagli
A.A. 2018-2019
9 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher prisonbreak.91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura del Rinascimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Alonge Roberto.