vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Chisciotte ad ingannare gli altri. Spesso però questo suo proposito
non si realizzava ed a venirgli incontro era il fedele Sancho che
– L’autore inoltre
cercava di mediare tra i due poli realtà follia.
fece uso di un meccanismo letterario in modo tale da poter
affermare liberamente ciò che voleva senza essere esposto ad
eccessive critiche. Egli afferma di aver trovato un manoscritto
contenente la storia di Chisciotte e che tale manoscritto fosse stato
composto da un arabo. All’epoca il governo spagnolo e
l’inquisizione stavano mettendo in atto delle misure affinché il
cristianesimo divenisse religione di stato mentre tutti i seguaci di
altre religioni erano visti come infedeli. Era chiaro dunque che
Cervantes, basandosi su questo pretesto, potesse fare e dire
qualunque cose senza temere la critica.
Si nota l’utilizzo della struttura a schiodionata in cui degli inserti
che trattano di argomenti secondari si innestano nella vicenda
principale. Gli inserti non alterano la trama principale, ma
l’arricchiscono. In essi vediamo riproposti alcuni temi tipici del
romanzo picaresco, cavalleresco ed infine di quello sentimentale.
Gli inserti:
Cardenio e Lucinda - Cardenio è innamorato di Lucinda che
però sposa Ferdinando;
–
Crisostomo e Marcella Il protagonista si uccide perché si
vede rifiutato dalla bella pastorella;
–
Anselmo ed Eugenio Sono entrambi innamorati di Leandra
che però fugge con un altro uomo e poi viene mandata in
convento per ristabilire il suo onore;
–
Dorotea Si finge una principessa per aiutare Sancho a
riportare a casa Chisciotte ed è inoltre la nuova innamorata di
Ferdinando che ha abbandonato Lucinda per stare con lei;
–
La storia del cavaliere Fatto prigioniero nella battaglia di
Lepanto. Cervantes
La produzione letteraria di Cervantes si apre con la Galatea,
un’opera della fine del 1500. L’opera fu composta per l’esattezza
nel 1585 e racconta la storia dei pastori Erastro ed Elicio.
Entrambi sono innamorati della pastorella Galatea che però sta per
sposare un altro pastore che non ama. I due protagonisti, legati da
una profonda amicizia, decidono di collaborare per aiutare
Galatea. Non sappiamo come si concluda la storia perché proprio
nel momento di pathos, la narrazione si interrompe in accordo con
usato nella letteratura pastorale. La “Galatea” si
un topos letterario
ispira alla Diana di Montemayor che venne pubblicata per la prima
volta intorno alla metà del ‘500. L’opera ottenne talmente tanto
successo che fu ripresa da moltissimi altri autori. Uno dei
che ebbero più successo fu “La Diana
rimaneggiamenti
innamorata” di Gil Polo. Nella Galatea si notano dei legami con
la Diana, ma anche con la storia di Timbrio e Silverio. Tale storia
e la relazione che si istaura tra i due protagonisti ricorda quella tra
Erastro ed Elicio. Il testo si divide in quattro parti ed una delle più
significative è la quarta ed ultima. Essa contiene il Canto di
Caliope, un componimento in prosa e circa altre 80 poesie.
Nell’ultima parte si racconta del funerale di Meliso, pastore molto
ammirato e celebrato. Il rito funebre si svolge per ventiquattro ore
consecutive durante le quali, con il passaggio dal giorno alla notte,
si verifica di conseguenza quello sonno - veglia. È proprio nella
fase del sogno che prende forma il componimento per celebrare gli
autori contemporanei ormai deceduti.
Nella Galatea si possono notare, in quanto prima opera dell’intera
produzione di Cervantes, i punti cardine del suo pensiero che
saranno maggiormente articolati e sviluppati nelle opere future (In
–
particolar modo la relazione uomo natura e cultura).
Le “Novelas ejemplares” e il “Viaje del Parnaso” furono
– Nelle “Novelas” vengono affrontate
composte nel 1613 14.
passa dall’affrontare il tema amoroso –
svariate tematiche. Si
sentimentale, picaresco sino a giungere a quello della pazzia
associata alla verità. Secondo Cervantes la pazzia rende liberi
perché ti permette di dire e fare qualunque cosa tu voglia senza
sottostare a delle regole sociali ben definite. Nella “Novela”
incentrata sui cani parlanti, si assiste alle riflessioni, condotte dagli
animali, nei confronti della natura umana.
Nel “Viaggio” composto nel 1614, l’autore racconta di essersi
addormentato e di aver così iniziato, misteriosamente, il viaggio
per il Parnaso. Qui a Cervantes viene affidato il compito di
giudicare i poeti suoi contemporanei e coloro che vennero prima,
condannandoli così o salvandoli. L’autore si ritrova a rievocare gli
anni della giovinezza a Napoli e non è un caso se gli autori che
egli salva dall’oblio e dalla vergogna, sono proprio quest’ultimi.
Dal punto di vista stilistico si può notare la presenza della rima
incatenata (ABABCBCDC).
Cervantes ed il teatro
La produzione teatrale si compone di otto “Comedias” e altrettanti
intermezzi. Visto il successo di autori come Lope de Vega e de
Rueda, entrambi contemporanei di Cervantes, fu molto difficile
per quest’ultimo imporsi sulla scena teatrale. L’autore volle
stravolgere i modelli classici come ad esempio la divisione in
cinque atti e ne propose una nuova basata su tre.
Tra le commedie più note abbiamo “Los tratos de Argel” e “Los
bagnos”. Nella prima si raccontano le battaglie ingaggiate contro i
turchi, mentre nella seconda il tema della prigionia è legato
all’amore. Nella gran Sultana si intrecciano più storie e destini. La
Sultana collabora con due giovani innamorati, protagonisti di una
vicenda secondaria, permettendo loro di fuggire ed evitare così
l’ira del marito, il sultano. La storia ci viene raccontata da un altro
stato anch’egli
personaggio, Madrigal, il quale dopo esser
prigioniero, fa ritorno a Madrid e racconta questa storia.
Numancia mette in scena la battaglia condotta nella cittadina nel
133 a.C. Gli abitanti per impedire la vittoria dei nemici decisero di
morire per difendere la città.
Le opere con lieto fine sono considerate quelle che si concludono
con un matrimonio mentre le altre hanno una conclusione
negativa. Alcune opere invece non finiscono bene, ma nemmeno
male in quanto il finale è positivo, ma non si verifica il sopracitato
matrimonio.
Gli “entremes” sono più importanti delle commedie. Negli
intermezzi infatti si nota l’utilizzo della prosa e il rifarsi alla
lezione di Lope de Rueda. Vennero composti intorno al 1610 ed
alcuni di essi sono contenuti perfino all’interno delle commedie
“La gran Sultana”.
come
In “Guarda Cuidadosa” una guardia ed un soldato disputano con
una servetta. Si presenta un tema che risale al medioevo e che ci
la perdita di valori visto l’argomento della
porta a considerate
conversazione. La lingua degli intermezzi è colloquiale e spesso
scurrile.
Gli intermezzi possono distinguersi in tre differenti categorie:
–
1. Statici senza azione;
D’azione –
2. con conclusione allegra;
3. Racchiude le due caratteristiche precedenti.
È importante individuare non solo gli aspetti comuni, ma anche le
relazioni intratestuali al fine di cogliere eventuali legami.
Uno dei temi più importanti è quello della “Limpieza de sangre”
che ritorna in svariati intermezzi e che venne trattato da moltissimi
altri autori. Il fenomeno dell’antisemitismo riguardava non solo i
mori, ma soprattutto gli ebrei. Fu così che la vergogna divenne
paura.
Per il Retablo si è parlato di teatro nel teatro ed di pirandellismo
precoce. I nomi dei personaggi rinviano poi ad alcune
caratteristiche caratteriali, facendo anche riferimento alla sfera
sessuale e a fantasie di castrazione.
Le traversie di Persiles e Sigismunda
È l’ultima opera di Cervantes e costituisce il suo testamento
letterario. L’opera già annunciata nelle prefazioni di moltissime
racconta dell’amore
altre da lui composte, in un primo momento
passionale tra Persiles e Sigismunda. In accordo con il romanzo
bizantino i due protagonisti sono obbligati ad affrontare un
viaggio e mille traversie, ma lo faranno prendendo le sembianze di
altre persone e dunque anche il loro rapporto si trasformerà,
almeno per un po’, in un amore platonico pari a quello tra fratelli.
L’opera si apre in
Alla fine del loro viaggio riusciranno a sposarsi.
media res ovvero la storia, nel momento in cui conosciamo i
personaggi, è già iniziata ed il lettore già vive le conseguenze di
quanto accaduto in precedenza. Nei primi due libri l’autore non
interviene quasi mai, mentre nel terzo e quarto sono presenti
intermezzi soggettivi. Quest’opera presenta al traduttore alcune
difficoltà per quanto riguarda il trattamento della materia narrativa
proprio a causa della sua complessità (sono presenti moltissime
voci parlanti). Ci troviamo di fronte a delle analessi (flash back) o
delle vere e proprie pause in cui, a differenza delle descrizioni,
non assistiamo ad un rallentamento, ma ad un vero e proprio
l’emblema
momento di stallo. I due protagonisti divengono poi
della saggezza mentre gli altri personaggi sono presentati come
poco virtuosi. Lazarillo de Tormes
Il “Lazarillo de Tormes” oltre ad essere uno dei primi romanzi
picareschi è anche un’ opera realista. La storia racconta la vicenda
di Lazzaro, un bambino di otto anni mandato dalla madre a
lavorare presso un cieco. Quest’ultimo, il suo primo padrone, lo
scaltrezza. Tale modello, tutt’altro che
addestrerà alla vita e alla
pedagogico, guiderà il bambino non solo durante la convivenza
con il cieco, ma anche con i suoi molti altri padroni. Lazzaro o
Lazaro incontrerà infatti un prete che però finirà con l’affamarlo
ed a quel punto il protagonista sarà costretto a fare ricorso a
qualsiasi stratagemma pur di ingannarlo. Tutto ciò rinvia alla
figura del PICARO molto presente nella letteratura dell’epoca.
Altri romanzi picareschi saranno il Don Chisciotte, successivo al
Lazarillo e l’opera La particolarità dell’opera è
di Mateo Alemàn.
quella di fare ricorso al narratore autodiegetico cosa che farà
supporre ai lettori dell’epoca che l’opera sia un’autobiografia. Già
nel prologo possiamo trovare delle incongruenze che sembrano
smentire tale ipotesi. Lo scrittore fa rife