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Caratteristiche dei batteri elicoidali
La caratteristica di questi batteri è quella di avere una forma elicoidale. Come tutti i batteri risulta mobile per la presenza di flagelli e ha la capacità di dirigersi in maniera trasversale. La divisione cellulare è quella di un batterio comune. È un batterio Gam – e può avere una lunghezza variabile da 8 a 14 micron e un diametro variabile a seconda di come viene "bloccato" dalla colorazione, proprio perché può allungarsi ed accorciarsi a causa dei movimenti dovuti ai flagelli. Non è possibile coltivare, ma l'inoculazione di materiale infetto da triconema viene iniettato generalmente a livello testicolare nei conigli. La coltivazione di questi batteri viene fatta essenzialmente in vivo. Al microscopio elettronico possiamo notare l'ultrastruttura di tale batterio, che, oltre ad una membrana esterna, presenta dei filamenti assiali (flagelli), che nello spazio periplasmico avvolgono il batterio conferendogli la
essere asintomatica o manifestarsi con sintomi come eruzioni cutanee, febbre, mal di gola, mal di testa e ingrossamento dei linfonodi. La sifilide può essere trattata con antibiotici, ma se non viene curata può causare gravi danni agli organi interni, al sistema nervoso e persino alla morte. È importante fare regolari controlli medici e praticare sesso sicuro per prevenire la trasmissione della malattia.avvenire anche quando si entra in contatto con le lesioni cutanee che si vengono acreare nelle prime fasi della malattia. Il batterio può inoltre trassmettersi per presenza di altre lesioni nella persona che viene ad infettarsio per continuità di soluzioni biologiche. Anche le trasfusioni di sangue o di emoderivati possono contribuire alla trasmissione della malattia. Una volta che il treconema è riuscito a raggiungere l'ospite si ha un passaggio attraverso la mucosa, accompagnato dalla diffusione del microrganismo attraverso il sistema linfatico (prima linfonodiregionali), che porta alla conseguente diffusione disseminata tramite il sistema ematico. Il microrganismo può addirittura raggiungere il sistema nervoso centrale, determinando la sifilidenervosa. Questa è la diffusione sessuale classica, che avviene tramite contatto genitale. L'entrata del batterio provoca anche una risposta esterna, che determina la comparsa di ulcere cutanee, che
contengono il batterio. Durante l'infezione possiamo distinguere una sifilide recente, una sifilide latente e una sifilide sintomatica tardiva o addirittura cronica.
La sifilide recente ha un periodo di incubazione che varia e raggiunge un max di 25 gg, con delle manifestazioni primarie dovute alla linfoadenopatia regionale ed eventuale formazione di ulcere che possono anche non essere dolorose, che presentano il treponema al loro interno.
Nel giro di alcune settimane abbiamo una risoluzione spontanea di questo stadio, che comunque determina la diffusione del batterio. (si possono notare anche manifestazioni a livello dell'orofaringe e a livello ano-rettale)
In seguito abbiamo un periodo di manifestazioni cliniche classiche periodo secondario della sifilide. La durata di tale periodo è di 1-2 anni e il paziente entra in questa fase a 2 mesi dall'infezione.
In questa fase possiamo avere la comparsa di anticorpi, che vengono valutati sierologicamente come evento diagnostico.
di una malattia sessualmente trasmissibile causata dal batterio Treponema pallidum. La sifilide può essere suddivisa in tre fasi: primaria, secondaria e terziaria. Nella fase primaria, si forma un'ulcera chiamata sifiloma nel punto di ingresso del batterio. Questo sifiloma è generalmente indolore e può comparire sui genitali, nell'ano o nella bocca. La lesione guarisce spontaneamente dopo qualche settimana, ma il batterio continua a diffondersi nel corpo. Nella fase secondaria, che può manifestarsi diverse settimane o mesi dopo la fase primaria, si verificano sintomi più diffusi. Questi possono includere eruzioni cutanee, febbre, mal di testa, mal di gola, linfonodi ingrossati e perdita di capelli. Questa fase può durare diversi mesi e poi risolversi spontaneamente. Nella fase terziaria, che può svilupparsi anche dopo molti anni dall'infezione, il batterio può danneggiare gravemente vari organi del corpo, inclusi il cuore, il cervello, gli occhi e i vasi sanguigni. Questa fase può essere molto grave e portare a complicazioni gravi, come danni neurologici, problemi cardiaci e cecità. La sifilide può essere diagnosticata attraverso test sierologici che rilevano gli anticorpi contro il batterio nel sangue. Il trattamento prevede l'uso di antibiotici, come la penicillina, che possono curare l'infezione se somministrati precocemente. È importante sottoporsi a test regolari per la sifilide, specialmente per le persone sessualmente attive o a rischio. L'uso del preservativo durante i rapporti sessuali può ridurre il rischio di contrarre l'infezione. Inoltre, è fondamentale informare i partner sessuali in caso di diagnosi di sifilide per prevenire la diffusione dell'infezione.infiammatoria che procede lentamente e, oltre alle ferite cutanee che si creano su tutto il corpo, abbiamo manifestazioni viscerali che possono essere accompagnate da manifestazioni cardiovascolari o nervose.
In alcuni casi si possono osservare lesioni granulomatose sia a carico delle ossa, sia a carico della mucosa della cute, ma anche del fegato: si formano addensamenti di monoliti e granulociti.
Nello stato primario abbiamo soprattutto l'interessamento degli organi genitali e della pelle, mentre nello stato secondario, contemporaneamente alla disseminazione, tramite il torrente ematico, si creano "macule" più o meno diffuse su tutto il corpo, che contengono treponemi, soprattutto sul palmo della mano e sulla pianta dei piedi, e si ha un interessamento del fegato e dei reni (ematuria e proteinuria, a causa di un'infiammazione del glomerulo) ed infine del sistema nervoso centrale e ulteriormente di altri organi nella fase terziaria. (a livello gastroenterico si
possono avere ulcere, mentre a livello osseo si possono avere problemi articolari). In realtà la sifilide può essere anche congenita e per le donne gravide, che si trovano nello stadio della sifilide primaria, è necessario che siano costantemente monitorate, soprattutto nei primi 3 mesi. In situazioni di degrado clinico-sanitario notevole ci sono casi in cui la sifilide può essere trasmessa anche durante l'allattamento. (la madre presenta lesioni a livello del capezzolo). L'accrescimento del batterio a livello degli annessi embrionali, in fase fetale, può determinare, a seconda delle situazioni e a seconda della fase di infezione, aborto, oppure la nascita di neonati con infezione clinicamente silente. La sintomatologia in questi neonati può comparire anche dopo mesi, o addirittura anni, dalla nascita: è importante quindi, in questi casi, monitorare anche il bambino, per verificare, o meno, la presenza di anticorpi, o per controllare le.manifestazioni cliniche di un’eventuale infezione trasmessa dalla mamma. Nel caso di manifestazione precoce della malattia, nei primi 2 anni di vita, si ha una diffusione di granulociti e monociti e la comparsa delle macule, soprattutto sul palmo della mano e sulla pianta del piede. Anche a livello delle mucose si può avere la comparsa di lesioni, o eventualmente la presenza di malformazioni dal punto di vista osseo, dovute all’insediamento di tale microrganismo. Si ha ancora interessamento del fegato, dei reni e del sistema nervoso centrale. Nel caso di una sifilide congenita tardiva, cioè quando la sintomatologia della sifilide compare dopo il secondo anno di vita, l’unico indizio da infezione da sifilide in questi bambini è dato dalla presenza di anticorpi in circolo ed è necessario monitorarli da un punto di vista sierologico. Manifestazioni a livello oculare o a livello osteo-articolare, o anomalie dentarie o acustiche, possono essere segno di.sifilide congenita tardiva. Vari studi hanno dimostrato che lo screening prenatale per la sifilide è un buon metodo di diagnosi e un buon metodo nel processo di prevenzione. Nonostante la sifilide sia una malattia a trasmissione sessuale molto conosciuta e nonostante si può prevenire l'infezione, c'è ancora un focolaio "vivo" di diffusione dell'infezione.
Se il feto si infetta dalla XVI settimana di gestazione in poi, può accadere che:
- 25% il feto muore in utero
- 25% il bambino muore dopo la nascita
- 50% il bambino sopravvive, manifestando i segni dell'infezione (nel 40% dei casi queste manifestazioni possono essere tanto compromettenti da provocare la morte del bambino, che non riesce a superare l'infezione)
Le indicazioni diagnostiche per la sifilide congenita richiedono la ricerca di IgM specifiche nei confronti degli antigeni triponemici ed individuazione del microrganismo, prelevato dalle ulcere, tramite il test.
dell'immunofluorescenza. In maniera preventiva i neonati di madri sieroreattive vengono trattati con penicillina, indipendentemente dalla fase in cui si trova la madre. La sieronegatività al parto non è indice certo di non infezione materna per quanto riguarda il neonato, per cui è importante effettuare un'analisi di quelle che sono state le abitudini sessuali della mamma e un'analisi del luogo in cui la mamma vive, dato che il contagio può essere anche cutaneo. Nel caso in cui il bambino presenti febbre o sintomi sospetti è necessario allertarsi, sulla base di quelli che sono stati i vissuti della mamma. Prevenzione Essendo una malattia a trasmissione sessuale è ovvio che l'uso di profilattici è fondamentale per la prevenzione di tale malattia, così limitare il numero dei partner è essenziale per contenere quelle che possono essere le probabilità di contrarre l'infezione. Se si è infertti da.è necessario monitorare tutti i contatti avuti nei 12 mesi precedenti. Inoltre, è fondamentale informare i partner sessuali dell'individuo affetto da sifilide in modo che possano sottoporsi a test e, se necessario, iniziare il trattamento. Per quanto riguarda i trattamenti, la sifilide è curabile con l'uso di antibiotici. La scelta del farmaco e la durata del trattamento dipendono dalla fase della malattia. È importante seguire attentamente le indicazioni del medico e completare l'intero ciclo di antibiotici prescritto, anche se i sintomi scompaiono prima. Per prevenire la sifilide, è consigliabile utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali, limitare il numero di partner sessuali e sottoporsi regolarmente a screening sierologici, soprattutto se si è a rischio. In conclusione, la sifilide è una malattia sessualmente trasmissibile che richiede un'attenta sorveglianza, trattamento tempestivo e prevenzione attraverso l'uso del preservativo e lo screening sierologico regolare.latente quelli relativi ai 12 mesi precedenti.Nel caso di sifilide congenita è importante fare test sui partner sessuali e sui neonati.