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REPLICAZIONEGENOMA ESEMPIO
Classe I DNA a doppia elica Herpevirus
Classe II DNA a singola elica Parvovirus
Classe III RNA a doppia elica Reovirus
Classe IV RNA + a singola elica Picornavirus
Classe V RNA a singola elica Orthomyxovirus
Classe VI RNA + con intermendi di DNA Retrovirus
Classe VII DNA con intermedio a RNA Epatite B
Ciclo Replicativo del Retrovirus:
I retrovirus sono virus con genoma a RNA positivo con intermedio replicativo a DNA. Questa classi di
virus è provvista di pericapside e hanno un nucleocapside a struttura conica. I retrovirus semplici infettano
gli animali e hanno genoma semplice, il loro acido nucleico è formato da due molecole di RNA identiche
legate in 5' con code di poliadenine in 3' (una specie di genoma diploide). Il gene GAG codifica per
proteine del nucleocapside del tegumento. Il gene POL codifica per una trascriptasi inversa e per una
integrasi. Un terzo gene chiamato ENV codifica per proteine del pericapside. Questi tre geni sono racchiusi
in 3'.
I retrovirus complessi che infettano l'uomo (HIV, HTLV) sono complessi perchè oltre alla struttura di quelli
semplici nella loro evoluzione hanno acquisito altri geni. L'HIV ne ha acquisiti altri 7 oltre a GAG, POL e
ENV. Sul virus ci sono delle glicoproteine di superficie, di transmembrana che servono per l'attacco e la
penetrazione. I retrovirus in generali si replicano seguendo alcune fasi:
1)Legame con la cellula
2) Entrata del virus nella cellula tramite fusione in seguito all'ingresso il nucleocapside si localizza nel
citoplasma.
3)L'RNA genomico viene retrotrascritto dalla trascrittasi inversa in una molecola di DNA a doppia elica.
L'enzima trascrittasi inverso ha 3 funzioni; DNA polimerasi RNA dipendenti, RNAsi e DNA polimerasi
DNA dipendente.
4) Il DNA virale si circolarizza quando le due sequenze LTR si avvicinano dando vita al provirus
5) Il provirus si integra nel genoma cellulare a caso nei siti random, può rimanere anche latente
6) Il provirus comincia a replicarsi con formazione di trascritti su stampo del provirus integrato ad opera di
RNA polimerasi II
7 e 8) Alcuni RNA sono messaggieri tradotti dai ribosomi citoplasmatici nei precursori poliproteici
9) Alcuni vengono incapsidati come RNA genomico e formare provirione
10) Altre vengono rielaborate attraverso splicing per formare mRNA subgenomici
11) Questi subgenomici vengono tradotti dai ribosomi del reticolo endoplasmatico nelle proteine ENV
12) Le proteine ENV vengono trasportate attraverso Golgi dove vengono glicosidate e separate in singoli
componenti
13) Trasportati in superfici di gemmazione
14) Il provirione si assembra in queste aree
15) Per azione della proteasi si formano singole proteine del nucleocapside e della matrice
16) I virioni maturi acqusiscono il pericapside per gemmazione e attraverso la membrana cellulare
modificata. IMMUNOLOGIA
Tutte le cellule del sistema immunitario derivano da una sola cellula del midollo osseo; questa cellula si
differenzia in progenitore mieloide e progenitore linfoide. Dal mieloide derivano piastrine, eritrociti,
monociti, macrofagi e cellule dentritiche mentre dal linfoide otteniamo i linfociti B e T e cellule natural
killer chiamate semplicemente cellule NK.
Mediatori di Risposta Immunitaria:
I mediatori sono di due tipi: chemochine e citochine.
Le chemochine vengono prodotte da diversi tipi cellulari in risposta a stimoli infiammatori e richiamano
leucociti nel punto dove è in atto l'infiammazione. Altre chemochine sono prodotte in vari tessuti e regolano
il traffico leucocitario in assenza di infiammazione.
Le citochine invece sono proteince coinvolte nella regolazione di risposta immunitaria sia innata che
specifica o adattativa. Vengono prodotte da quasi tutte le cellule del sistema immunitario e sono specifiche
per i determinati tipi di cellula. le citochine vengono sintetizzate in risposta a stimoli infiammatori o
antigenici e a giscono a livello locale con meccanismo di azione autocrino e paracrino. Si possono
distinguere in 3 classi:
1) Quelle che regolano l'immuità innata sono prodotte principalmente dai macrofagi in risposta alla
presenza di microrganismi. Anche cellule dendritiche e NK producono citochine.
2) Quelle che regolano l'immunità adattativa prodotte dai linfociti T quando riconoscono l'antigene
3) E quelle che stimolano l'ematopoiesi prodotte da cellule stromali del midollo osseo e stimolano la
crescita di leucociti.
Immunità Innata e Adattativa:
In seguito a infezioni si attivano due risposte immunitarie che in ordine di comparsa sono l'immunità innata
e poi quella adattativa.
L'immunità innata compare da 0 a 612 ore dopo l'infezione ed è in grado di riconoscere a bassa specificità
le molecole comuni a più microrganismi. L'adattativa comprare dopo giorni o settimana dall'infezione ed è
un meccanismo di riconoscimento sofisticato e sensibile vasato sulla variabilità di recettori presenti sui
linfociti B e T. Questi recettori riconoscono le sequenze antigeniche specifiche di specifici microrganismi.
(L'immunità adattativa è più lenta proprio perchè i linfociti devono differenziarsi e trasformarsi in cellule
che producono anticorpi).
Sistema Monocitomacrofagico:
La fagocitosi è un meccanismo di eliminazione di microrganismi dovuto alla presenza di monociti e
macrofagi. I monociti si differenziano in macrofagi che hanno attività fagocitaria e possono anche essere
attivati da particolari citochine aumentando la loro capacità di idrolisi batterica. Il sistema monocito
macrofagico può dare origine a pseudotessuti che costituiscono cellule della microglia nel cervello, alcune
nel fegato, gli osteoclasti ecc..
La fagocitosi avviene attraverso due meccanismi; opsolina indipendente e opsolina dipendente.
Le opsoline sono molecole, ovvero anticorpi opsolizzati e fattore del complemento (C3B). La loro
caratteristica è quella di legarsi al microrganismo e fanno da ponte tra microrganismo e macrofago perchè
quest'ultimo possiede dei recettori per C3B e per la coda degli anticorpi (frammento FC). Le opsoline
facilitano la fagocitosi che avviene in varie tappe:
Ingestione del microrganismo con formazione di un fagosoma
Il fagosoma si fonde con un lisosoma formano il fagolisosoma
Nel fagolisosoma, ad opera di enzimi, si ha la digestione intracellulare d del microrganismo
Esocitosi o espulsione dei detriti dei microrganismi
Le proteine della fase acuta sono prodotte dal fegato stimolato da citochine. Concorrono al processo
infiammatorio e sono la proteina Creattiva, le collettine e la lettina legante il manosio che attiva la via
lettinica del complemento.
Cellule Natural Killer (NK):
Importanti nell'immunità innata che concorrono a distruggere cellule infettate dai virus e cellule tumorali. Il
riconoscimento avviene attraverso due recettori, uno di attivazione e uno di inibizione della tossività.
Quando la cellula NK incontra un cellula sana il recettore di inibizione si lega al recettore della cellula sana
(un antirecettore o molecola presente su tutte le cellule del nostro organismo) e non la uccide. Se la cellula
NK invece incontra una cellula infettata che perde questo antirecettore non c'è contatto con il recettore
inibitore e il recettore attivatore entra in funzione uccidendo la cellula virare o tumorale grazie alla
citotossicità, Questo è chiamato meccanismo di uccisione diretta. Esiste anche un meccanismo di uccisione
indiretta derivato da citotossicità anticorpo dipendente ADCC. Gli anticorpi fanno da ponte tra NK e cellula
virare o tumorale grazie agli antigeni del virus e un recettore delle NK.
Fattore del Complemento:
Il fattore del complemento è uno dei sistemi umorali dell'immunità innata e adattativa composto da 30
proteine di cui 9 principali da C1 a C9. Queste subunità possono essere sia solubili che di membrana e
innescano una serie di reazioni; attivazione dell'infiammazione, reclutamento delle cellule fagocitarie per
chemiotassi, opsolizzazione e distruzione diretta dei patogeni e delle cellule infettate.
Esistono tre vie di attivazione della cascata del complemento:
1) Via classica attivata da immnuità adattativa dalla presenza di anticorpi come immunoglobuline G e M. Si
attiva attraverso un primo legame tra la componente C1 e la regione FC delle immunoglobuline.
2) Via dell'immunità innata chiamata alternativa senza componenti C1, C2 e C4.
3) Via
Le funzioni biologiche del complemento sono: fagocitosi, stimolazioone delle reazioni infiammatorie e
citolisi del patogeno e della cellula infettata.
Interferone:
Un ruolo importante nell'immunità è quello dell'interferone che sono citochine che rappresentano la risposta
antivirale. Sono di primo tipo che comprendono due gruppi di interferoni alfa e beta o di secondo tipo cioè
interferone gamma
Tipi di Imunità Adattativa o Acquisita:
Esistono due tipi di immunità acquisita: l'immunità umorale che protegge dai patogeni extracellulare e dalle
loro tossine e l'immunità cellulomediata che difende da patogeni intrecellulari. L'immunità umorale è
mediata dai linfociti B e dai loro prodotti di secrezione, gli anticorpi mentre l'immunità cellulomediata è
data dai linfociti T. Entrambe le classi di linfociti esprimono recettori altamente specifici per un ampia
gamma di molecole dette antigeni.
Le Classi di Linfociti:
LINFOCITI B: Riconoscono gli antigeni solubili e si differenziano in plasmacellule che secernono
anticorpi.
LINFOCITI T HELPER: Riconoscono gli antigeni esposti sulla superficie delle APC e producono citochine
che stimola i diversi meccansmi di immunità. i linfociti T helper sono dericati dal timo da cui escono
quando riconoscon l'antigene si differenziano
LINFOCITI T CITOTOSSICI: Detti anche CTL riconoscono gli antigeni sulla superficie delle cellule
infettate e le uccidono
LINFOCITI T REGOLATORI: Impediscono e inibiscono le risposte immunitarie
CELLULE NK: utilizzano recettori dotati di una specificità limitata rispetto ai linfociti B e T
Fasi dell'immunità Adattativa:
L'immunità adattativa si sviluppa in tre fasi: (1) riconoscere e processare gli antigeni che compognono un
microrganismo, (2) attivazione cellulare e (3) attuazione della risposta effettrice.
Risposta Anticorpale:
La risposta anticorpale si divide in risposta primaria e risposta secondaria:
La risposta primaria avviene in seguito al primo contatto con l'antigene
La risposta secondaria in seguito a un secondo contatto con lo stesso antigene.
La differenza tra la primaria e la secondaria è che nella prima la comparsa degli anticorpi in circolo segue
dopo due settimane dal contatto con l'antigene. Queste 23 settimane vengo