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DIPHTERIAE

I bacilli della difterite si sviluppano in orofaringe, per poi diffondersi in circolo. Hanno morfologia

variabile, di tipo lungo (>5μm), di tipo medio o di tipo corto (<2μm). Se coltivati in agar cioccolato,

inoltre, possono essere distinti in Gravis (rotondi, grigi, con bordi irregolari), Mitis (piccoli, rotondi,

nero lucenti) e in Intermedius (piccoli, neri, con alone a forma di falce).

La difterite è una malattia che colpisce cuore, reni e nervi periferici, e provoca la produzione di

pseudomembrane grigiastre ricche di batteri e altre cellule (neutrofili ecc.), a volte talmente estese

da ostruire le vie aeree.

Il meccanismo di azione dei bacilli della difterite è la produzione di una tossina letale da parte di un

batteriofago infetto che trasporta il gene TOX+ che codifica per la tossina stessa; tale tossina

inibisce la sintesi proteica grazie alla presenza di due frammenti, uno che impedisce

l'incorporazione degli amminoacidi e l'altro che permette il passaggio del primo attraverso la

membrana.

COLTIVAZIONE: i bacilli della difterite vanno coltivati in terreni ricchi con siero o sangue, come il

terreno di Pergola. Necessitano inoltre di molto ossigeno.

VIRULENZA: i bacilli per essere virulenti devono produrre la tossina e devono essere in grado di

vegetare in vivo. Ad esempio, il ceppo di Park- Williams n°8 non risulta virulento in quanto non è in

grado di vegetare in vivo.

PROVE DI TOSSINOGENESI: per verificare la tossicità di un bacillo, lo metto in brodocoltura, per

poi filtrarla e inocularla sottocute nelle cavie a dosi scalari. In questo modo ho l'opportunità di

valutare la minima dose mortale per la cavia e stabilire il potere tossigeno del batterio. E' possibile,

oltre a ciò, eseguire la prova di tossinogenesi di Elek e la prova dell'immunofluorescenza.

La prova di Elek fornisce la possibilità di testare la tossicità dei bacilli in vitro. È necessario lasciar

solidificare il terreno agar siero, per poter poi depositarvici sopra una striscia di carta assorbente

imbevuta di antitossina difterica. Dopo questo passaggio, verso altro agar siero sopra lo lascio

solidificare. Una volta solidificato, striscio sopra al terreno il batterio difterico e lo metto in

incubazione a 37°C per 24 ore. Se lungo lo striscio i batteri saranno cresciuti in maniera uniforme,

allora non saranno tossici; nel caso in cui lo fossero, si formerebbero dei baffi di precipitazione.

La prova dell'immunofluorescenza consiste nel trattare il materiale con antitossina e colorante

fluorescente. I bacilli tossici, legandosi all'antitossina, risulteranno fluorescenti.

ACCERTAMENTO DIAGNOSTICO: prelevo con tampone di Hess un campione delle

pseudomembrane in orofaringe.

Eseguo l'esame batterioscopico con colorazione di Neisser- Gins per evidenziare gli eventuali

granuli di volutina.

Eseguo la coltura in terreno di Pergola, per non confondere i bacilli difterici dagli pseudodifterici (i

difterici riducono il tellurito in tellurio metallico). Se la colonia diventa nera dopo più di 8 ore, allora

è difterica; se diventa nera entro le prime 8 ore, non lo è.

Effettuo la prova biologica su una cavie, che se infettata dovrebbe morire in 48 ore.

Posso eseguire l'esame necroscopico, trovando iperemia con essudato fibrinoso, congestione dei

visceri addominali e emorragie.

TERAPIA: applico terapia antibiotica con macrolidi, ma risulta necessario anche un siero

antitossina.

IMMUNITA': se viene effettuato il vaccino, la persona risulta immune per sempre. Per sapere se un

individuo è già venuto a contatto con il batterio, eseguo la prova di Schick.

PORTATORI SANI: esistono portatori sani post malati o che non hanno mai sviluppato la malattia.

STREPTOCOCCUS

Famiglia: NO

Genere: Streptococcus

Gli streptococchi sono cocchi gram +, atrichi, asporigeni e capsulati, spesso aerobi facoltativi, e si

presentano aggregati a due a due o a catenella.

Si possono reperire quasi ovunque, in aria, acqua, suolo, cute, cavo orale e feci.

Gli streptococchi sono responsabili di alcune fra le più frequenti patologie dirette (infezioni nel sito

in cui hanno aderito i batteri): tonsilliti/faringiti, bronchiti, polmoniti, ascessi, foruncoli, osteomieliti,

carie, artriti, scarlattina; e di alcune patologia indirette: reumatismo articolare, glomerulonefrite,

danni alle valvole cardiache.

Gli streptococchi presentano tre modalità di classificazione, in base alle capacità emolitiche, ai

gruppi sierologici e alle caratteristiche fisiopatologiche e di habitat.

CLASSIFICAZIONE EMOLISI

Su terreno agar

• α- emolitici: gli streptococchi di questa categoria riducono l'emoglobina a metaemoglobina,

con la formazione di un alone verdastro intorno. Vengono per questo definiti viridanti, e sono

sia patogeni che saprofiti.

• emolitici: gli streptococchi appartenenti a questa categoria utilizzano il contenuto delle

β-

emazie e producono tutt'intorno un alone trasparente. Sono tutti patogeni.

• γ- emolitici: non eseguono emolisi, sono anemolitici. Sono tutti saprofiti.

CLASSIFICAZIONE DI LANCEFIELD

Divisione in gruppi sierologici in base alla presenza di un particolare antigene in parete. A, B, C, E,

F, G, H, K, L, O sono polisaccaridi, D e N sono acidi teicoici.

• A: gli streptococchi di gruppo A sono i più diffusi. Sono i primi responsabili delle

faringotonsilliti e presentano la sostanza C e tre determinanti antigenici proteici M, T, R

(termostabili e resistenti alla tripsina). S. Pyogenes

• B: gli streptococchi di gruppo B sono causa di setticemie e meningiti neonatali, e sono

reperibili nel tratto intestinale e genitale. S. Agalactiae

• C: Gli streptococchi di gruppo C possono causare faringiti e sono reperibili in vagina e in

orofaringe. S. Dysgalactiae, S. Equi

• D: gli streptococchi del gruppo D sono stati traferiti nel genere Enterococcus (crescono in

agar semplici e in terreni in cui si isolano gli enterobatteri come agar SS e agar McConkey.

Sono resistenti agli antibiotici e sono patogeni potenziali). S. Bovis, S. Equinus

• F: gli streptococchi del gruppo F si reperiscono in orofaringe e intestino, in soggetti sani.

Sono raramente patogene. S. Milleri

• G: gli streptococchi di gruppo G causano faringiti e si possono reperire in vagina, in

orofaringe e sulla pelle. In un ceppo è presente la proteina M. S. Caris

• M: gli streptococchi del gruppo M possono essere isolati da endocarditi e ascessi, reperibili

in rinofaringe e in vagina.

CLASSIFICA DI SHERMAN- JONES

Divisione in 7 gruppi basata su caratteristiche fisiologiche, patologiche e di habitat.

• STREPTOCOCCHI PIOGENICI: gli streptococchi piogenici sono quei batteri che

provocano infezioni piogeniche, ossia con produzione di materiale purulento (pus). S.

Agalactiae, S. Pyogenes, S. Minuti

• PNEUMOCOCCHI: gli pneumococchi sono streptococchi α- emolitici, patogeni, non

classificabili in Lancefield perché non presentano la sostanza C. S. Pneumoniae

• STREPTOCOCCHI ORALI: gli streptococchi orali sono batteri α- emolitici e possono

causare endocardite e carie. S. Anginosus, S. Mitis, S. Mutans, S. Salivarius

• STREPTOCOCCHI FECALI

• STREPTOCOCCHI LATTICI

• STREPTOCOCCHI ANAEROBICI: sono batteri di interesse odontoiatrico. Peptococcus,

Peptostreptococcus

• STREPTOCOCCHI VARI: sono tutti gli streptococchi che non rientrano nelle precedenti

classificazioni.

COLTIVAZIONE: gli streptococchi devono essere coltivati in terreni ricchi come agar sangue e

agar siero.

PATOGENICITA': gli streptococchi possiedono degli elementi patogeni sia cellulari che

extracellulari. Gli elementi cellulari sono le capsule, patogene nei gruppi A, B, C e negli

pneumococchi; gli elementi extracellulari sono la streptolisina S e O, a seconda della presenza o

meno di ossigeno. Si aggiungono inoltre streptochinasi, jaluronidasi, DNAsi e esotossine

pirogeniche.

TERAPIA: antibiotici fluorchinoloni (no nei bambini), macrolidi.

β-lattamici,

PNEUMOCOCCO

Lo streptococcus Pneumoniae è un diplococco gram + lanceolato (con estremità appuntita), α-

emolitico, coltivabili in agar sangue o agar siero. Va incontro ad autolisi ed è sensibile all'optochina,

è solubile nella bile e risulta reperibile nella faringe del 30% dei soggetti sani.

Può causare patologia come polmoniti lobari, otiti, rinosinusiti, meningiti, peritoniti, setticemie ecc.

TERAPIA: antibiotici come lattamasi, fluorchinoloni e macrolidi.

β-

FARINGITE

La faringite è la conseguenza più comune a una infezione da streptococco. Essa può essere virale

(70% dei casi) o batterica (30% dei casi). Nel caso in cui sia virale, questa è provocata da virus

come l'Herpes Simplex, il Rhinovirus, il Coronavirus ecc; nel caso in cui sia batterica dallo

streptococco Pyogenes, gonorrea, clamidia e micoplasma. A seconda dell'origine della patologia,

la faringite viene trattata diversamente. Nel caso in cui sia batterica, con antibiotici (i Pyogenes

sono sensibili a penicillina, fino a qualche anno fa anche a macrolidi).

È molto difficile riuscire a distinguere le due forme di faringite; per farlo, si può ricorrere allo score

di Breese, ossia ad un indicatore che assegna la probabilità di una o dell'altra a seconda di età,,

presenta di cefalea, adenopatia ecc. il prelievo per l'analisi viene effettuata mediante tampone.

La faringite può essere definita autolimitante in quanto, nel caso in cui sia virale, scema da sola

senza la necessità di assumere farmaci. Può degenerare però in otiti, glomerulonefriti e

reumatismi.

Alcuni streptococchi risultano essere resistenti alla eritromicina, e in particolare possono sviluppare

tre diversi tipi di resistenza:

• RESISTENZA COSTITUTIVA RC: resistenza a tutti i macrolidi, lincomicina, clindamicina e

streptogramine B. è causato da modificazione del sito bersaglio.

• RESISTENZA INDUCIBILE RI: resistenza a macrolidi, e a lincomicina, clindamicina e

streptomicine B solo dopo induzione. È causata da una modificazione del sito bersaglio.

• RESISTENZA NUOVA RN: resistenza a macrolidi di alto livello, sensibilità a tutti gli altri. È

provocata da efflusso attivo, ossia da pompe cellulari che espellono gli antibiotici.

Per valutare le reazioni di resistenza, in particolare, eseguo coltura su agar cioccolato con dischetti

di eritromicina e clindamicina. Nel caso in cui si tratti di RC, il ceppo resistente crescerà intorno a

entrambi i dischetti; nel caso in cui si tratti di RI, avrò piccolo alone di inibizione intorno a

eritromicina e grande intorno a clindamicina (a forma di D, perché inducibile); nel caso in cui si

tratti di RN, avrò un alone di inibizione più grande e generalizzato.

La resistenza degli streptococchi è stata testa

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Publisher
A.A. 2014-2015
21 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilarialp di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mattina Roberto.