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Batteri replicano nei fagociti. Subunità S2 e S3 della tossina della pertosse.
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Tossina della pertosse. Tossina A-B a 5 subunità (S1-5), agisce su proteine che regolano adenilato-ciclasi, aumento concentrazione
intracellulare di cAMP e aumento secrezioni respiratorie e produzione di muco. Sensibilizzazione all’istamina, secrezione di insulina,
soppressione risposte immunitarie.
Adeninato ciclasi/Emolisina. Attivata da calmodulina, catalizza produzione di cAMP e favorisce adesione alle cellule dell’ospite.
Tossina dermonecrotica. Tossina termo-labile, responsabile di distruzione locale dei tessuti.
Citotossina tracheale. A basse concentrazione causa ciliostasi, ad altre concentrazioni causa morte di cellule ciliate; interferisce con
la clearance del tratto respiratorio ed è responsabile della tosse; stimola produzione IL-1, responsabile della febbre.
LPS. Contiene lipide A e lipide X, entrambi responsabili di attivazione complemento (via alternativa) e rilascio di citochine.
Sindromi cliniche
Infezione attraverso inalazione aerosol infetti, poi adesione e proliferazione sulle cellule ciliate; incubazione di 7-10 giorni. malattia
si sviluppa in tre fasi.
Fase catarrale. Fase maggiormente contagiosa, si presenta con rinorrea, starnuti, malessere, anoressia e febbricola.
Fase parossistica. Dopo 1-2 settimane, classici parossismi di tosse (asinina o abbaiante), si può avere vomito, cianosi e convulsioni
e complicanze come ipossia cerebrale e infezioni batteriche secondarie. Distruzione delle cellule ciliate, muco può ostruire le vie
aeree.
Fase di convalescenza. Dopo 2-4 settimane, parossismi diminuiscono, pazienti restano suscettibili a polmoniti e altre infezioni
batteriche. Dura alcuni mesi.
Bambini maggiormente colpiti, malattia più grave tanto più precocemente acquisita.
Decesso per complicanze polmonari o cerebrali.
Trattamento e prevenzione
Trattamento di supporto.
Antibiotici migliorano decorso e riducono infettività se somministrati precocemente.
Sensibili ad azitromicina, claritromicina e macrolidi.
Vaccino acellulare, contenente tossina inattivata, emoagglutinina filamentosa e pertactina; somministrato in combinazione con
difterite e tetano.
14 - Haemophilus
Struttura
Bacilli Gram-negativi di 0,3x1µm, immobili, asporigeni e a volte capsulati.
Aerobi-anaerobi facoltativi.
Si ritrovano nelle vie aeree dell’uomo e degli altri animali.
Specie patogene importanti: H. influenzae, H. ducreyi e H. aegyptius.
Parete cellulare come altri Gram-negativi: LPS con attività endotossica, proteine specie-specifiche e ceppo-specifiche.
Capsula di poli-ribitol-fosfato (PRP), 6 sierotipi (A-F), di cui il B è maggiormente responsabile di infezioni invasive.
Patogenesi
Colonizzano tratto respiratorio superiore entro i primi mesi di vita.
Possono rimanere localizzati o propagarsi localmente: otiti, sinusiti o broncopolmoniti.
Infezioni disseminate dovute a H. influenzae B (HiB), non comune nel tratto respiratorio superiore.
Pili e adesine. Mediano colonizzazione orofaringe.
Parete cellulare. Compromette funzione delle ciglia, danni epitelio respiratorio.
Batteri attraversano epitelio e raggiungono il circolo sanguigno.
In assenza di anticorpi causano intensa batteriemia, con disseminazione alle meningi.
Lipide A. Provoca infiammazione meningea.
IgA1-proteasi. Interferiscono con immunità umorale, facilitano la colonizzazione delle mucose.
Sindromi cliniche
Meningite. HiB comune causa di meningite in età pediatrica, prima di vaccinazione. Clinicamente identica ad altre meningiti
batteriche: inizialmente sintomi lievi e aspecifici. Mortalità del 10% nei pazienti trattati, 30% presenta danni neurologici permanenti
(cecità, sordità, ritardo mentale e difficoltà di apprendimento).
Epiglottite. Malattia pediatrica, si manifesta con febbre, faringite e difficoltà respiratorie (possibile ostruzione delle vie aeree a causa
di edema tessuti sopraglottici). Incidenza ridotta dopo introduzione del vaccino.
Cellulite. Malattia pediatrica, incidenza ridotta dopo introduzione del vaccino. Si manifesta come infiammazione della mucosa orale,
poi diffonde al viso e al collo: febbre e sviluppo di chiazze rosso-blu sulle guance e nelle aree periorbitali. Possibile diffusione
ematica, con sepsi ed alta mortalità.
Artrite. Comune nei bambini <2 anni prima del vaccino; oggi rara e colpisce immunodepressi e pazienti con danni preesistenti alle
articolazioni.
Altre infezioni. Ceppi acapsulati di HiB sono opportunisti: causano infezioni delle vie aeree, soprattutto in immunodepressi e
pazienti con malattie polmonari croniche (fibrosi cistica o BPCO).
Trattamento e prevenzione
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Infezioni disseminate trattamento antibiotico con cefalosporine ad ampio spettro.
Infezioni meno gravi trattamento con amoxicillina, azitromicina o una cefalosporina.
Vaccino con polisaccaride capsulare (PRP) coniungato.
Chemioprofilassi somministrazione di rifampicina.
15 - Legionella
Struttura
Bacilli Gram-negativi di 0,5x1µm, mobili per flagello polare, asporigeni e non capsulati.
Aerobi-anaerobi facoltativi, ossidasi-negativi e catalasi-negativi.
Habitat rappresentato da ambienti caldi ed umidi (impianti di condizionamento, docce e piscine); possono replicare all’interno di
amebe anfizoiche (LLAP=Legionella-like amoebal pathogens).
Specie patogene importanti: L. pneumophila.
Trasmissione umana attraverso inalazione di aerosol contaminati.
Parete caratterizzata da presenza di acidi grassi a catena ramificata.
Patogenesi
Parassiti intracellulari, replicano all’interno delle amebe anfizoiche o negli alveoli o nei macrofagi all’interno dell’uomo.
Porina. Lega C3b del complemento e recettori sui fagociti; batteri entrano nelle cellule, inibiscono la formazione del fagolisosoma e
replicano negli endosomi.
Infezione provoca rilascio di citochine e chemochine, stimolazione della risposta infiammatoria.
Enzimi proteolitici. Causano la morte dei fagociti.
Fattori di virulenza:
LPS. Dotato di attività endotossica.
Pili di tipo IV. Promuovono adesione a macrofagi e cellule epiteliali.
Flagelli. Favoriscono invasione dei tessuti.
Sistemi di secrezione di tipo II. Secernono tossine, enzimi e altre proteine coinvolte nella patogenesi.
Sistemi di secrezione di tipo IV. Secernono proteine che permettono la sopravvivenza nei fagociti.
Immunità cellulo-mediata ruolo importante nella risoluzione dell’infezione.
Immunità umorale ruolo minore.
Uccisione dei batteri da parte dei macrofagi, dopo attivazione di questi da parte dei linfociti TH1 (produzione di IFN-).
Sindromi cliniche
Comuni infezioni asintomatiche.
Infezioni sintomatiche colpiscono i polmoni e si manifestano in due forme: febbre di Pontiac e malattia dei legionari.
Febbre di Pontiac. Incubazione di 12ore, si risolve spontaneamente entro 2-5 giorni; si manifesta con febbre, malessere e cefalea,
senza segni di coinvolgimento polmonare. Causata probabilmente da una reazione di ipersensibilità all’endotossina batterica.
Malattia dei legionari. Grave forma di polmonite mortale del 15% degli adulti sani e del 75% negli individui immunodepressi.
Incubazione di 2-10 giorni; si manifesta con febbre, brividi, tosse e coinvolgimento di tratto gastrointestinale, SNC, fegato e reni.
Polmonite multilobare, caratterizzata da infiammazione e microascessi.
Trattamento e prevenzione
Non necessario trattamento antibiotico nella febbre di Pontiac.
Malattia dei legionari trattata con macrolidi o fluorochinoloni.
Inefficaci -lattamici: non penetrano nei macrofagi e batteri producono -lattamasi.
Prevenzione basata su iperclorazione e controllo di impianti idrici, soprattutto ospedalieri.
16 - Micobatteri
Struttura
Bacilli di 0,5x2µm, immobili e asporigeni, disposti a filamenti ramificati.
Parete cellulare peculiare: spiccata idrofobicità, resistenza ai normali coloranti e non decolorabile (batteri alcol-acido resistenti).
Colorati con metodo di Ziehl-Neelsen.
Specie patogene importanti: M. tubercolosis e M. leprae; i membri del gruppo Mycobacterium avium complex sono opportunisti.
Parete cellulare ricca di lipidi, conferisce resistenza a molti antibiotici e risposta immunitaria.
Struttura di base dei batteri Gram-positivi, con mannosidi, arabinogalattani e lipoarabinomannani, correlati ad antigene O di LPS.
Classificati in micobatteri a crescita lenta o rapida.
Mycobacterium tubercolosis
Patogenesi
TBC patologia esclusivamente umana, contagiosa e a decorso cronico.
Colpisce soprattutto il polmone, ma possono essere colpiti potenzialmente tutti gli organi.
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Trasmissione per inalazione di aerosol infetti provenienti da pazienti con TBC attiva.
Evoluzione dipende da carica batterica e stato immunitario.
Batteri fagocitati da macrofagi alveolari, sopravvivono alla fagocitosi (inibizione formazione fagolisosoma).
Infezione latente, paziente asintomatico e non contagioso per lungo tempo.
Riattivazione nel 5% dei casi: risposta immunitaria non controlla infezione ed è responsabile del danno tissutale (caverne a livello
del parechima polmonare; possibile disseminazione all’intero organismo (TBC miliare).
Immunità
Batteri sopravvivono nei fagociti.
DC migrano ai linfonodi, producono IL-12 e attivano linfociti T helper e citotossici.
Linfociti T citotossici controllano infezione attraverso uccisione diretta delle cellule infette.
Linfociti T helper aumentano il potenziale battericida dei macrofagi con produzione di IFN-.
Produzione di TNF stimola produzione di ROS e intermedi reattivi dell’azoto da parte dei macrofagi.
Migrazione dei linfociti T e macrofagi al polmone provoca formazione di granuloma.
Granuloma: macrofagi (divengono cellule epitelioidi o si fondono a formare cellule giganti), linfociti T, cellule dendritiche e linfociti
B; va incontro a necrofi caseosa. Contiene batteri al suo interno e impedisce la diffusione.
Bassa carica batterica, distruzione dei batteri con minimo danno tissutale; alta carica batterica, replicazione attiva dopo depressioni
del sistema immunitario.
Sindromi cliniche
Colpisce soprattutto i polmoni, ma potenzialmente qualsiasi organo.
Sintomi sistemici: febbre, brividi, sudorazione notturna, calo di appetito e peso, pallore e astenia. Negli stati avanzati: pressione
bassa, frequenza accelerata e dita a bacchetta di tamburo.
Tubercolosi polmonare. Dolore al petto, tosse prolungata e con espettorato anche striato di sangue (emoftoe ed emottisi). In rari casi
erosione dell’arteria polmonare, con emorragia (aneurisma di Rasmussen).
Tubercolosi extrapolmonare. Nel 15-20% dei