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ALTE TEMPERATURE
Temperature superiori alla temperatura massima di crescita provocano la morte delle
cellule a seguito di:
• danni irreversibili a carico delle strutture vitali: viene denaturato il DNA
• coagulazione delle proteine all’interno della cellula
• rottura della parete e della membrana con fuoriuscita del materiale cellulare.
La risposta dei microrganismi sarà diversa in funzione di diversi elementi:
tipo di cellula: se sottopongo al trattamento termico una forma vegetativa, questa
muore più velocemente, mentre se sottopongo una spora (forma di resistenza della
cellula corrispondente), devo prevedere dei trattamenti più drastici;
natura della cellula: le forme Gram negative sono molto più sensibili ai trattamenti
termici rispetto alle Gram positive; le forme a bastoncino sono più delicate delle
forme a cocco;
età della cellula: a seconda della fase di crescita in cui la cellula si trova, essa sarà
più o meno sensibile al trattamento termico; la fase di crescita in cui la cellula è più
sensibile è quella esponenziale;
contenuto in acqua: la spora è disidratata, meno sensibile al trattamento termico,
perché la presenza di acqua favorisce la distruzione della cellula;
composizione dell’alimento: presenza di grassi, carboidrati o proteine può rallentare
la penetrazione del calore e proteggere la cellula;
pH.
La capacità di sopravvivere ai trattamenti termici viene definita resistenza termica, e
viene definito il tempo di denaturazione termica (TDT): tempo necessario ad uccidere i
microrganismi presenti in un determinato substrato, ad una data temperatura, in stabilite
condizioni ambientali.
Il comportamento dei microrganismi è dato dalle equazioni di Bigelow, che permettono di
estrapolare 2 parametri: © Laila Pansera - 45
PRIMA LEGGE DI BIGELOW: la velocità di SECONDA LEGGE DI BIGELOW: il tempo di
distruzione di un microrganismo (dN/dT) riduzione decimale (D) di un
è direttamente proporzionale al numero microrganismo varia con la temperatura.
di microrganismi (N) presenti in quel Log D1/D2 = T2-T1/z
momento. Genera la RETTA DI DISTRUZIONE
Log N = Log N – t/D TERMICA
0
Genera la RETTA DI SOPRAVVIVENZA
parametro D, tempo di riduzione decimale: tempo (in secondi) necessario a ridurre
di 10 volte la popolazione microbica a una determinata temperatura. Il suo valore ci
dice la capacità del microrganismo di resistere a quella temperatura, e dipende dagli
stessi fattori visti prima.
Parametro z: indica la capacità del microrganismo di resistere a 2 temperature
diverse, infatti indica la variazione di temperatura da applicare per una variazione di
D pari a 10 volte.
Se quindi voglio trattare una conserva, devo sapere quali macrorganismi ci sono,
prendere il più resistente e andare a verificare qual è il trattamento termico che ne
determina la sua morte, e devo calcolare per quale microrganismo a quale temperatura i
parametri d e z. Quindi devo scegliere un trattamento termico che renda sicuro il
prodotto, ma che non modifichi tutte le caratteristiche sensoriali.
La sterilizzazione in generale è un trattamento termico che prevede temperature
superiori ai 100°C. dal punto di vista alimentare distinguiamo 2 tipi di sterilizzazione:
Sterilità commerciale: trattamento termico che determina la riduzione di 12 cicli
logaritmici delle spore di Clostridium botulinum in un minuto. Si è scelto questo
microrganismo perché è uno dei più pericolosi. Quello che rimane deve soddisfare la
condizione di stasi metabolica, cioè non deve germinare in condizioni di normale
conservazione, cioè a temperatura ambiente. Il prodotto deve quindi essere stabile.
Sterilità biologica: il trattamento termico distrugge tutti i microrganismi presenti.
A livello alimentare ci sono dei prodotti per i quali è sufficiente soddisfare la condizione
di sterilità commerciale, mentre per altri prodotti dovrà essere soddisfatta la condizione
di sterilità biologica, in funzione del tipo di alimento: le conserve di carne e pesce, gli
alimenti della prima infanzia e per gli animali e i vegetali non acidi devono soddisfare il
© Laila Pansera - 46
principio di sterilità biologica, mentre le conserve vegetali acide, il latte UHT devono
risultare stabili, quindi possono solo soddisfare il principio di sterilità commerciale.
Le conserve sono alimenti sottoposti ad un trattamento tecnologico di stabilizzazione
(non per forza solo con le alte temperature) che garantisca l’inattivazione egli enzimi
presenti microbici o dei loro prodotti metabolici tossici. Sono confezionate in contenitori
a chiusura ermetica, impermeabili ai gas e ai microrganismi, e devono mantenersi stabili
a temperatura ambiente fino al momento dell’apertura. Nel momento in cui si apre
qualunque tipo di conserva, essa perde i suoi requisiti si sterilità o stabilità, e diventa un
alimento fresco a tutti gli effetti, anzi molto più sensibile alle alterazioni, perché non
presente un’elevata carica microbica.
Gli alimenti sottoposti a trattamenti di pastorizzazione sono le semi-conserve. Il
trattamento di pastorizzazione prevede una temperatura inferiore ai 100°C e ha lo scopo
di distruggere tutte le forme patogene e in parte, in funzione della sensibilità, eliminare
la microflora saprofita. Le forme microbiche che sopravvivono al trattamento di
pastorizzazione sono i microrganismi termodurici: le spore sono termoduriche, ad
esempio. La differenza fondamentale tra una conserva e una semi-conserva sta nelle
modalità di conservazione: la semi-conserva prevede la conservazione per un tempo
limitato, ma sempre in condizioni refrigerate; per esempio il prosciutto cotto
confezionato in atmosfera protettiva è una semi-conserva.
BASSE TEMPERATURE
L’azione batteriostatica è data da:
• Rallentamento delle attività enzimatiche
• Riduzione del valore di a w
Se la temperatura diventa molto bassa si può arrivare alla morte di alcuni microrganismi
per danni alla struttura cellulare in seguito alla formazione dei cristalli di ghiaccio.
La temperatura ha una risposta selettiva nei confronti dei microrganismi, ovvero in base a
quanto diminuisco la temperatura, agisco sul numero di microrganismi.
La bassa temperatura rappresenta una situazione sfavorevole per una cellula microbica,
che risponde a tale disagio con diverse modifiche.
Modifiche strutturali:
Aumento del contenuto in acidi grassi insaturi nei fosfolipidi, in modo da far
o rimanere fluida la membrana all’abbassarsi della temperatura;
Modifiche fisiologiche
Riduzione della velocità di crescita
o Riduzione del trasporto di soluti
o Produzione di sostanze extracellulari (pigmenti, polisaccaridi)
o Modificazione dei prodotti del metabolismo
o
Modifiche morfologiche
Aumento delle dimensioni cellulari
o © Laila Pansera - 47
Formazione di flagelli, per esempio la mobilità di Listeria è accentuata
o quando si trova a basse temperature.
L’efficacia di un processo di basse temperature dipende dagli stessi fattori visti prima.
Ciò che caratterizza il surgelamento è il fatto di essere più veloce del congelamento, in
modo da generare cristalli più piccoli che non danneggiano l’alimento.
Quando abbasso la temperatura, soprattutto quando congelo o surgelo, il microrganismo
subisce dei danni, che possono essere letali, o molto più spesso subletali: si dà origine a
delle cellule stressate, ossia danneggiate, ma con dei danni che in qualche modo si
possono riparare. La riparazione viene definita rivivificazione. La cellula non sta più bene
in un determinato ambiente e non riesce più a crescere, ma se la metto in condizioni
ottimali lei riesce a ripararli, e se rimessa in un ambiente non proprio favorevole, riesce a
vivere.
Trattamenti con effetti sulla crescita microbica
Radiazioni
Le radiazioni sono l’emissione e la propagazione di energia attraverso lo spazio o la
materia. Quelle di maggiore interesse alimentare sono:
• Microonde
• Raggi ultravioletti
• Radiazioni ionizzanti: raggi γ e raggi X.
L’efficacia dei trattamenti di irraggiamento dipende sempre dagli stessi fattori:
Tipo di microrganismo: i Gram positivi sono più resistenti dei Gram negativi, le spore
▪ sono più resistenti delle forme vegetative, lieviti > muffe > virus > batteri; nella fase
di crescita esponenziale i microrganismi sono più sensibili
Composizione chimica del substrato: le proteine esercitano un’azione protettiva, NaCl
▪ esalta l’effetto letale, i nitriti sensibilizzano le forme sporigene.
Stato fisico del substrato: presenza di acqua
▪
In generale l’assenza di ossigeno e la presenza di sostanze riducenti favorisce la
resistenza dei microrganismi.
Le microonde sono delle onde elettriche che vengono generate da un circuito
elettromagnetico, chiamato MAGNETRON, che converte l’energia elettrica a bassa
frequenza in un campo elettromagnetico in cui la polarità cambia ad una velocità
elevatissima. Questo continuo e veloce cambio di polarità produce calore, perché le
sostanze polari continuano a cambiare orientamento e fanno attrito tra di loro,
producendo calore. Tutto questo avviene in presenza di acqua. L’effetto di riscaldamento
in un forno a microonde dipende da:
Temperatura
Composizione chimica presenza di acqua nel prodotto alimentare.
© Laila Pansera - 48
Rispetto a un riscaldamento convenzionale:
• la temperatura è più alta;
• il calore va dall’interno alla superficie: l’interno è caldo, mentre l’esterno è più
freddo, questo si deve alle sostanze polari che continuano a muoversi all’interno del
prodotto;
• la distribuzione del calore è disomogenea;
• l’effetto sull’abbattimento microbico è più diverso, perché parte dell’interno e arriva
all’esterno, ma la parte più contaminata di un alimento è l’esterno.
Quindi occorre stabilire bene le condizioni dell’utilizzo delle microonde, e le dimensioni
del prodotto.
I raggi ultravioletti sono microbicidi perché vanno a rompere i legami tra le timine,
quindi provocano delle alterazioni della trasmissione dell’informazione genetica.
I raggi UV sono utilizzati per purificare l’aria, oppure per sterilizzare alcune attrezzature
o per i contenitori.
Tra i principali svantaggi, tuttavia, ricordiamo:
scarsa penetrazione, quindi possono essere utilizzati solo se metto l’alimento su strato
sottile
provocano for