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STUDIO DI FUNZIONE, DISTRIBUZIONE E MODIFICAZIONE DI UNA PROTEINA D'INTERESSE: FLIP, FRAP, FRET, microscopia multifotonica
TRASFEZIONE = introduzione DNA esogeno in una cellula
- trasfettare con il cDNA della proteina di interesse, clonato a valle di un promotore specifico, delle cellule in coltura
- proteine reporter (es: GFP) per seguire dinamicamente il processo
modifica del patrimonio molecolare di una cellula → sovraespressione o down-regolazione del materiale genetico → utile per studiare il ruolo di una proteina in meccanismi complessi
TRASFEZIONE STABILE = gene esogeno viene inserito nel genoma e viene espresso indefinitamente * più laboriosa
TRASFEZIONE TRANSIENTE = cellule in cui è penetrato il plasmide (3-40%) esprimono la proteina esogena * analisi in tempi brevi * per discriminare le cellule trasfettate → GFP co-trasfettata con cDNA di interesse: marcatore cellule trasfettate
METODI DI TRASFEZIONE:
- chimici:
- lipofectamine
lipidi cationici che legandosi al DNA ne facilitano l'ingresso per endocitosi / fusione con membrana → elevata efficienza → trasfettano anche linee cellulari resistenti ad altri metodi
fosfato di Ca (1977, S. Bacchetti e F. L. Graham) = mescolamento di:
- soluzione tampone HEPES
- soluzione di CaCl2
- DNA da trasfettare
- precipitato di Ca3(PO4)2 lega DNA → aggiunto al terreno di coltura permette ingresso del DNA nelle cellule
fisici:
- elettroperazione = differenza di potenziale applicata ai lati della cuvetta contenente le cellule e il DNA da inserire → shock elettrico provoca buchi nelle membrane attraverso cui entra il materiale genetico → molto veloce → molte cellule → alta % di morte cellulare
- microiniezione = inserimento del materiale esogeno direttamente nella cellula mediante un sottile ago → più frequente in clinica che in laboratorio → spesso usato per generare animali transgenici
trasduzione = trasportato da virus→ utilizzati adenovirus, retrovirus, lentivirus
Per discriminare le cellule in cui è avvenuta la trasfezione:
- uso di vettori con markers di selezione: inserito un gene per la resistenza ad un antibiotico preceduto da un promotore costitutivo → aggiungendo l'antibiotico al terreno di coltura sopravvivranno solo le cellule in cui è avvenuta la trasfezione
- uso di vettori con GFP: solo le cellule che presenteranno fluorescenza nel verde saranno quelle in cui è avvenuta trasfezione
IMMUNOFLUORESCENZA = sonda fluorescente legata ad anticorpi specifici che si legano selettivamente al proprio antigene
- DIRETTA = Ab direttamente legati a fluorocromi
- INDIRETTA = AbII coniugato a fluorocromo specifico per AbI
MICROSCOPIO A FLUORESCENZA
- fonte di luce = oggetto stesso
- necessario separare la luce che illumina dalla fluorescenza
- microscopi a epifluorescenza = sorgente luminosa al di sopra del
verticale (lungo Z) → 3D
permette analisi time-lapse per eventi intracellulari dinamici
permette studi di co-localizzazione di antigeni
TECNICHE DI MICROSCOPIA CONFOCALE AVANZATA
- FRAP (Fluorescence Recovery After Photobleaching)
- FLIP (Fluorescence Loss In Photobleaching)
- FRET (Fluorescence Resonance Energy Transfer)
- BRET (Bioluminescence Resonance Energy Transfer)
PHOTOBLEACHING= decomposizione irreversibile delle molecole fluorescenti nello stato eccitato mediante interazione con altre molecole prima dell'emissione
> fluoroforo in T1 (stato di tripletto) ha un tempo di vita lungo rispetto al singoletto
> più tempo per interagire con altre molecole
* interazione irreversibile → cromoforo perde capacità di luminescenza
FRAP= Fluorescence Recovery After Photobleaching
> bleaching per studiare caratteristiche dinamiche e morfologiche di ambienti cellulari
> recovery = molecole fluorescenti circostanti che diffondono nella zona
bleaching, è una tecnica utilizzata per studiare la diffusione delle proteine di membrana. Il processo prevede diversi passaggi: 1. Prima applicazione: osservazione della diffusione delle proteine di membrana per determinare il tipo di movimento e il coefficiente di motilità. Questo viene fatto utilizzando un doppio strato fosfolipidico marcato in modo fluorescente. 2. Illuminazione con il laser della zona target per eseguire il photobleaching. Questo processo consiste nell'indebolire o eliminare la fluorescenza delle proteine nella zona di interesse. 3. Spegnimento del laser per avviare il processo di recovery della fluorescenza. Durante questo periodo, le proteine fluorescenti iniziano a diffondersi nuovamente nella zona precedentemente photobleachata. 4. Osservazione della curva di recovery per determinare la velocità di recovery, che è correlata alla velocità di diffusione delle proteine fluorescenti. Inoltre, l'intensità della fluorescenza finale viene confrontata con quella iniziale per calcolare la differenza, che rappresenta la frazione immobile della proteina che non può diffondere liberamente. Altre tecniche correlate includono FLIP (Fluorescence Loss In Photobleaching) e FRET (Förster Resonance Energy Transfer). FLIP è simile a FRAP, ma il laser rimane acceso per monitorare la diminuzione della fluorescenza in una regione adiacente a quella del photobleaching. FRET, invece, viene utilizzato per monitorare i cambiamenti conformazionali e studiare le interazioni tra molecole biologiche, sfruttando il trasferimento di energia risonante.trasferimento risonante di energia = trasferimento non radiativo di energia da un fluoroforo eccitato ad un altro nelle vicinanze
trasferimento di energia mediante interazioni dipolo-dipolo a lungo raggio
fluoroforo eccitato = dipolo oscillante
fluoroforo accettore = dipolo con una frequenza di risonanza simile al primo
fluoroforo donatore irradiato con λ del suo picco di assorbimento → emette fluorescenza
se spettro di emissione del donatore = spettro di assorbimento dell'accettore → NO fluorescenza MA trasferimento energia risonante all'accettore → emette fluorescenza es: CFP e YFP
spettri di emissione dei due fluorofori NON devono essere sovrapponibili
spettro di emissione e di assorbimento del donatore NON devono essere sovrapponibili per evitare auto-trasferimento
E assorbita da donatore → E trasferita → E emessa da accettore
modalità osservazione FRET:
- luce emessa alla λ max di emissione