Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
6.4 LE OPERAZIONI SUI MEZZI PROPRI
Le poste dello stato patrimoniale che compongono i mezzi propri o che dipendono da operazioni sui mezzi
si distinguono in due categorie:
le poste del capitale circolante netto correlate ai mezzi propri;
le poste del capitale netto.
Tra le prime si possono iscrivere tipicamente i crediti verso soci per aumenti di capitale sociale deliberati ma
non ancora versati e i debiti verso soci per dividendi n corso di distribuzione. Tra le seconde si possono
annoverare le parti ideali del capitale netto: il capitale sociale, le riserve di diversa natura, gli utili no
distribuiti, le perdite non ripianate. Le operazioni si variazione dei mezzi propri non producono componenti
di reddito, ma solamente flussi di capitale circolante netto e flussi di tesoreria, riconducibili a operazioni
correnti e a operazioni non correnti. I flussi di tesoreria relativi a operazioni correnti sono rappresentati dalla
distribuzione dei dividendi e, distinguendo le variazioni di CCN dalle manifestazioni numerarie ad esse
correlate, possono essere sintetizzati nel modo seguente:
- dividendi deliberati = flusso di CCN prodotto dalle operazioni correnti sui mezzi propri + variazione di debiti
verso i soci per dividendi da distribuire = flusso di tesoreria prodotto dalle operazioni correnti sui mezzi
propri.
I flussi di tesoreria relativi a operazioni non correnti sono rappresentati dalle variazioni di capitale a
pagamento e possono essere così rappresentati:
+ aumenti di capitale a pagamento deliberati
-rimborsi di capitale ai soci deliberati
= flusso di CCN prodotto dalle operazioni non correnti sui mezzi propri
-variazione di crediti verso i soci c/aumento di capitale sociale
+ variazione di debiti verso i soci c/rimborsi di capitale
= flusso di tesoreria prodotto dalle operazioni non correnti sui mezzi propri
Qualora la rappresentazione proposta sia considerata eccessivamente analitica rispetto agli scopi conoscitivi,
è possibile optare per una esposizione di sintesi. Si può determinare in primo luogo il flusso di capitale
circolante netto totale prodotto dalle operazioni sui mezzi propri, pari alla somma della variazione di capitale
a pagamento e dei dividendi assegnati ai soci. Si può poi procedere alla determinazione delle variazioni
interne al capitale circolante netto, prodotte dall’esecuzione delle operazioni deliberate nell’anno in corso
o in tempi precedenti.
Una volta ultimata l’analisi dei flussi finanziari derivanti da operazioni sui mezzi propri, è agevole
determinare l’importo finale di tutte le parti ideali del capitale netto e delle poste correlate alle operazioni
sui mezzi propri. L’importo delle poste di CCN correlate ai mezzi propri è definibile sulla base dei tempi di
perfezionamento delle operazioni di distribuzione degli utili o di variazione del capitale a pagamento.
Per quanto riguarda le poste del capitale netto, esse possono essere quantificate ricostruendo le variazioni
totali previste per ognuna delle parti ideali del capitale netto. Gli utili non distribuiti variano per effetto degli
utili prodotti e degli utili assegnati ai soci. Il capitale sociale e le riserve sono modificati per effetto delle
delibere di aumento o di riduzione del capitale a pagamento. Vi sono poi le variazioni che non modificano
l’importo totale del capitale netto, ma soltanto il valore delle diverse parti ideali che lo costituiscono. 23
CAPITOLO 7
7.2 - LA SINTESI DELLA DINAMICA FINANZIARIA
Con riguardo alla sintesi della dinamica finanziaria, significativo è lo schema della tavola pag. 191, dove la
variazione di tesoreria è ricondotta a tutti i rami di gestione e alle operazioni sui mezzi propri.
Per ogni ramo di gestione sono specificati i flussi di tesoreria derivanti dalle operazioni correnti e quelli
prodotto dalle operazioni non correnti, a loro volta articolate, a seconda dei casi, in operazioni di
investimento e di disinvestimento, oppure in operazioni di aumento e di riduzione di debiti a medio lungo
termine.
Essa presenta anche il dettaglio delle singole poste che compongono il saldo di tesoreria all’inizio e al termine
dell’esercizio studiato, e pone in relazione i conti correnti passivi con l’importo dei fidi concessi.
In particolare, significante è il flusso di tesoreria della gestione tipica e la sua articolazione nelle singole ASA
che lo hanno prodotto e nelle attività comuni a diverse ASA-
7.3 LA SINTESI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DI PREVISIONE
La sintesi della situazione patrimoniale di previsione può ottenersi sulla base di tutti i dati identificati nelle
tappe analitiche illustrate in precedenza.
Tavola I-1 (pag 36). Si rileva un notevole aumento dell’importo totale dell’attivo fisso netto e un aumento
dell’incidenza percentuale delle poste dell’attivo corrente, che passano dal 36,7% al 46% del totale
dell’attivo. Questi cambiamenti appaiono riconducibili all’aumento dei crediti derivanti dall’alienazione di
cespiti relativi alla gestione patrimoniale, che passano da 30 a 800 milioni, e a un aumento notevole delle
poste dell’attivo corrente correlate alla gestione tipica.
Se si esamina la struttura del passivo, si apprezza la sostanziale stabilità dell’incidenza dei mezzi propri sul
totale dell’attivo e la contestuale crescita delle passività correnti che passano da un’incidenza del 17,9% al
26,3% del totale dell’attivo. Le poste delle passività correnti che spiegano questa crescita sono in larga parte
espressive di impegni di pagamento di prossima scadenza. Modesta è la crescita dei debiti destinati a
rinnovarsi automaticamente per effetto dei cicli della gestione tipica corrente, mentre si registra una
riduzione dei debiti relativi alla gestione tipica non corrente.
7.4 LA DINAMICA ECONOMICO-FINANZIARIA COMPLESSIVA: UNO SCHEMA DI SINTESI
Gli obiettivi dell’analisi di questo paragrafo sono 3:
1) creare una rappresentazione di sintesi, che consenta di illustrare come ogni singolo ramo di
gestione concorra, insieme alle operazioni sui mezzi propri, a determinare lo stato patrimoniale pro
forma;
2) introdurre un metodo di costruzione dello stato patrimoniale pro forma basato sulle variazioni
intervenute in 3 variabili fondamentali: il capitale netto, il capitale circolante netto e il saldo di
tesoreria;
3) consentire la formulazione di corsi di azioni alternativi, individuandone e valutandone gli effetti
sulla situazione patrimoniale finale.
La situazione patrimoniale di previsione è molto importante per gli istituti di credito nell’ambito delle
istruttorie di concessione/revoca di fido.
Gli indicatori di liquidità e solidità patrimoniale preventivi meritano attenzione nella stesura e nel vaglio di
un preventivo economico-finanziario. 24
Tavola II-21 preventivo economico finanziario dell’impresa Alfa. Prende le mosse dalla tavola II-13 (sintesi
dinamica reddituale, finanziaria e patrimoniale al livello di ASA) e riporta nella prima parte i risultati ivi
evidenziati per la gestione tipica nel suo insieme, per sommarli alle variazioni reddituali, finanziarie e
patrimoniali previste per gli altri rami di gestione e per le operazioni sui mezzi propri.
Le tavole in questione vengono utilizzate siamo come strumenti di lavoro per la costruzione e il controllo
dei risultati esposti nei prospetti ma anche come documenti di sintesi.
Osservando la struttura della tavola II-21 è possibile rilevare quanto segue:
1) le situazioni patrimoniale – iniziale e finale- sono riclassificate in modo da dare evidenza al saldo di
tesoreria, al ccn, e al capitale netto.
La previsione della situazione patrimoniale finale si incentra sull’esame delle variazioni intervenute in questi
3 saldi contabili. Capitale netto-risultato netto, ccn-flusso di ccn, saldo.
CAPITOLO 8 – L’ANALISI ECONOMICO – FINANZIARIA ATTRAVERSO GLI INDICATORI
8.1 ALCUNE PREMESSE DI METODO
L’applicazione degli indicatori che viene più utilizzata è quella che ha per oggetto i bilanci preventivi e le
analisi economico-finanziarie a integrazione e supporto dei bilanci stessi.
In quest’analisi, l’orientamento al futuro degli indicatori può essere interpretato sulla base di due differenti
aspetti:
In relazione alla loro attitudine a sintetizzare e a favorire l’apprezzamento dell’assetto economico-
- finanziario rappresentato nei bilanci preventivi e nelle analisi economico-finanziarie previsionali in
genere;
In rapporto alla loro capacità di sintetizzare sintomi relativi all’evoluzione dell’impresa al di là del
- periodo d’analisi considerato nei preventivi.
Per quanto riguarda il primo aspetto, gli indicatori hanno un valore esplicativo analogo a quello degli
indicatori di bilancio impiegati nell’analisi di bilanci consuntivi, con l’unica differenza che essi hanno un grado
di incertezza superiore.
Questo tipo di analisi può essere di notevole utilità al fine di sintetizzare e valutare il contenuto di analisi
economico-finanziaria.
Con riferimento al secondo aspetto, occorre distinguere gli indicatori di bilancio dagli indicatori costruiti a
partire da una base informativa più ricca di quella sintetizzata nei bilanci.
In questo caso, se si considera la circostanza che tali indicatori hanno l’obbiettivo di orientare il giudizio
sull’evoluzione economico-finanziaria dell’impresa, il loro grado di significatività non può che essere
ulteriormente ridotto.
Nell’impostazione dell’analisi attraverso gli indicatori impiegati come strumenti di sintesi, il modello assento
come punto di riferimento iniziale è quello di Coda, che – nello sviluppare l’analisi della solvibilità a breve
termine – articola il ragionamento attorno a quattro poli fondamentali:
1. L’analisi della liquidità
2. L’analisi della solidità patrimoniale
3. L’analisi della redditività
4. L’analisi dello sviluppo
1 – L’ANALISI DELLA LIQUIDITA’
Tra gli indicatori di bilancio più utilizzati per analizzare la situazione di liquidità di un’impresa vi sono i
seguenti:
a) Il saldo di tesoreria 25
b) L’indice di liquidità primaria – “acid test”
c) Il circolante netto di tesoreria
d) L’indice di liquidità secondaria
e) Il capitale circolante netto
In generale, gli elementi informativi che possono suggerire interpretazioni particolari o simulazioni
finalizzate a osservare la variabilità degli indicatori si riferiscono fondamentalmente a:
le riserve di credito disponibili e gli sconfinamenti effettuati rispetto alle riserve di credito disponibili
- per i quali sia lecito supporre la necessità di un rientro almeno parziale.
gli impegni di pagamento e gli incassi previsti a breve termine non ancora contabilizzati; ad esempio
- le operazioni