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MAGAZZINO PRODOTTI FINITI, MP E SEMILAVORATI, ANTICIPI A FORNITORI. Nelle voci

del passivo a breve sono compresi: DEBITI VS FORNITORI,DEBITI VERSO DIPENDENTI

E LAVORATORI TERZI per saldi da corrispondere (TRANNE TFR), DEBITI TRIBUTARI DI

NATURA RICORRENTE (IVA, INPS, ETC.).

La dinamica del CCN influenza in diversi modi la pianificazione aziendale; gli impieghi di

esercizio ad essa correlati assumono infatti spesso un ruolo fondamentale nella

previsione e nella definizione delle variabili sia economiche sia finanziarie.

Gli aspetti sui quali l’azione del circolante deve essere esaminata sono in genere

correlati all’orizzonte temporale preso in considerazione. Nel brevissimo periodo è

l’ottica finanziaria a prevalere, in termini sia di informazione che di impieghi di risorse.

Quando l’orizzonte temporale assunto è di breve periodo (cioè esteso ad un anno), il

ruolo del circolante assume rilevanza ben più ampia nei processi di programmazione,

poiché, ferma restando la struttura aziendale, su di esso si può intervenire per

raggiungere gli obiettivi di budget.

La variabilità del CCN può essere dovuta a particolari fattori che incidono sui singoli

elementi del capitale stesso, quali la consistenza dei crediti commerciali, dei debiti

correnti e delle scorte, oppure da fattori che non possono essere modificabili nel breve

periodo, come per esempio, la tipologia dell’azienda, il settore di appartenenza,

l’andamento dei prezzi, la tendenza evolutiva del volume di attività, etc.

Ai fini della pianificazione, sono rilevanti i legami intercorrenti tra fra alcuni dei fattori

sistematici e la dimensione del capitale circolante netto:

- La stagionalità,

- L’espansione del volume di attività,

- La contrazione del volume di attività,

- L’inflazione.

Nell’analisi dei flussi di cassa il capitale circolante, definito anche come Working

Capital, assume un ruolo centrale in quanto la sua variazione determina l’assorbimento

o il rilascio d risorse finanziarie.

L'aumento di CCN può essere dovuto:

 più a una diminuzione di passività a breve, in questo caso il giudizio è positivo in quanto è diminuito il

grado di dipendenza finanziaria da terzi

 più a un aumento di attività correnti, in questo caso abbiamo due possibilità: l'incremento è dovuto

all'aumento di crediti commerciali e del magazzino e ciò è positivo se l'azienda si è ingrandita, in caso

contrario, l'aumento può essere dovuto ad una errata politica di scorte e a difficoltà nella riscossione

di crediti

La diminuzione di CCN è sempre negativa, soprattutto se tale decremento è dovuto principalmente ad un

aumento delle passività correnti. In questo caso, l'azienda ha difficoltà finanziarie.

10) Si approfondiscano infine gli effetti che le variazioni del CCN

producono sul flusso di cassa della gestione tipica corrente.

Le variabili che incidono sul CCN e di conseguenza anche sul flusso di cassa della

gestione tipica corrente sono molteplici:

- Eredità esercizi precedenti,

- Uscite fisse,

- Margine di cassa totale.

La variabile espressiva dell’eredità corrente degli esercizi precedenti può essere

ricondotta almeno ad una semplice causa:

a) Al fatto che una parte non trascurabile della dinamica di tesoreria prevista per

l’orizzonte temporale annuale è non rado correlata ad operazioni di acquisto o

vendita compiute nell’anno precedente, che hanno dato luogo a posizione

debitorie o creditorie che saranno regolate nei primi mesi dell’anno.

Il punto a) può essere ricondotto a tre variabili fondamentali:

- Il valore di realizzo presunto entro l’anno per i clienti iniziali verso clienti

derivanti dalla gestione tipica corrente (CREDITI VS CLIENTI IN), che daranno

luogo ad entrate;

- I debiti iniziali verso fornitori derivanti dalla gestione tipica corrente (DEBITI

VS FORNITORI IN), che daranno luogo ad uscite;

- La posizione creditoria o debitoria verso l’erario relativa all’IVA

specificatamente correlata alla gestione tipica corrente.

Se i crediti iniziali sono uguali a zero, il valore delle entrate totali sarà uguale a zero

perché tutti i crediti sono in genere incassati l’anno dopo.

Se i ricavi sono superiori alle entrate, ma per definizione le entrate non possono essere

superiori ai ricavi, il problema di questa condizione è da ricercarsi nella crescita

aziendale e quindi nell’impiego di CCN. Se infatti l’impresa aumenta l’impiego di CCN,

ossia ci troviamo di fronte al cosiddetto stato patrimoniale dente a sinistra, nel quale

cioè l’attivo eccede il passivo, e quindi crediti e rimanenze eccedono i debiti nei

confronti dei fornitori. Ciò comporta però che i crediti sono superiori alle entrate e

perciò la crescita assorbe risorse finanziarie.

Se tempi di pagamento e prezzi sono inalterati, il punto in cui entrate e ricavi sono

uguali sarà quel punto per il quale le eredità lasciata all’anno dopo è uguale all’eredità

ricevuta dall’anno prima. Il punto in cui l’eredità che ricevo e quella che lascio sono

uguali,è il punto in cui i ricavi d quest’anno sono uguali ai ricavi dell’anno

precedente(eredità lasciata uguale eredità ricevuta con tempi di pagamento costanti

prezzi costanti).

Con riguardo alle uscite fisse correnti correlate ai costi in conto esercizio, esse sono

quantificabili a partire dai costi fissi specifici, opportunamente rettificati per tenere

conto dei componenti di reddito che non incidono sul CCN, quali gli ammortamenti e gli

accantonamento al fondo TFR ed eventuali dilazioni di pagamento relative agli altri

costi fissi. Tra i costi fissi rientrano i costi di struttura espressamente riconducibili alla

gestione tipica corrente, come ad esempio costi sostenuti per lo spazio lavoro, che a

sua volta dipende dal numero dei dipendenti. Tali costi di struttura non possono ridursi

significativamente, se non attraverso operazioni di ristrutturazione, che comportano

comunque a loro volta dei costi.

Infine per ciò che concerne il margine di cassa totale, questo dipende a sua volta dalla

quantità, ossia dalla quota di mercato e dal margine di cassa medio unitario.

11) Dopo aver illustrato la formula del punto di pareggio di cassa, si

descriva e si illustri la rappresentazione grafica del punto di pareggio di

cassa secondo diverse ipotesi di composizione delle entrate e si

spieghino le differenze tra il punto di pareggio di cassa e il punto di

pareggio economico.

Punto di pareggio di cassa = (uscite fisse - eredità)/(margine di cassa unitario)

Punto di pareggio economico = CF / MDCu

La differenza tra le due formule:

La seconda formula ha CF sempre maggiori di 0 e MdCu quasi sempre maggiore di zero,

mentre nella prima formula sia gli elementi al numeratore che al denominatore possono

essere maggiori o minori di 0.

Se:

- le uscite fisse sono maggiori rispetto all’eredità degli esercizi precedenti :

flusso di cassa totale = (margine di cassa unitario * Q) – (uscite fisse - eredità degli

esercizi precedenti) dove quest’ultima parentesi è maggiore di 0.

L’intercetta della retta è sotto lo 0. Il coefficiente angolare dipende dal margine di

cassa, che è uguale a entrata variabile unitaria – uscita variabile unitaria.

Il punto di pareggio di cassa può modificarsi a seconda di come variano:

- Tempi di pagamento,

- Quantità di vendita,

- Prezzi di vendita, etc.

Un AUMENTO DEI TEMPI DI INCASSO tra l’anno 0 e l’anno 1, determina una

diminuzione delle entrate totali nell’anno 1, quindi in questa fase non si realizzerà un

punto di pareggio tra entrate ed uscite totali, ma questa fase transitoria si risolve

nell’anno 2, quando i crediti relativi all’anno 1 verranno incassati e ciò comporta il

ritorno ad un punto di pareggio più basso rispetto a quello iniziale.

Una RIDUZIONE DEI TEMPI DI INCASSO tra l’anno 0 e l’anno 1, determina nell’anno 1 un

aumento delle entrate totali e quindi le uscite totali saranno sempre minori rispetto alle

entrate; solo nell’anno 2, quando tempi di incasso saranno i medesimi dell’anno 1, la

retta delle entrate totali si interseca con quella delle uscite totali ed il punto di pareggio

aumenta.

Se AUMENTO LE QUANTITA’ DI VENDITA, ciò non comporta alcun cambiamento nel

punto di pareggio dell’anno in corso perché le entrate derivanti da questo aumento le

incasserò l’anno successivo.

Se AUMENTO I PREZZI DI VENDITA, l’inclinazione della retta delle entrate totali si sposta

verso l’alto e di conseguenza il punto di pareggio si riduce

12) Analisi degli indicatori di bilancio.

Nell’impostazione dell’analisi attraverso gli indicatori impiegati come strumenti di

sintesi, il modello assunto come punto di riferimento iniziale è quello di Coda, che, nello

sviluppare l’analisi della solvibilità a breve termine, articola il ragionamento attorno a 4

poli fondamentali:

a) L’analisi della LIQUIDITA’

b) L’analisi della SOLIDITA’ PATRIMONIALE,

c) L’analisi della REDDITIVITA’,

d) L’analisi dello SVILUPPO.

a. Tra gli indicatori di bilancio più frequentemente impiegati per analizzare la

situazione di liquidità di un’impresa, vi sono i seguenti:

- l’indice di liquidità primaria o ACID TEST: esso si definisce come il

rapporto tra le attività liquide e le passività correnti, confronto

finalizzato a paragonare l’importo degli impieghi di pagamento a breve

termine iscritti in bilancio con l’entità delle risorse liquide disponibili e

convertibili in moneta nell’arco dell’anno. L’indicatore in oggetto può anche

essere sottoposto a procedimenti di analisi statica, intesi a valutare quale

sarebbe stato il valore dell’indicatore medesimo se alla data di riferimento

della situazione patrimoniale, consuntiva o preventiva, si fossero già

verificate alcune circostanze che potrebbero alterare in modo sensibile

l’indice in oggetto. L’indice è oggetto di diverse interpretazioni a seconda del

valore dei fidi inutilizzati ovvero di eventuali sconfinamenti, nel primo caso la

valutazione sarà positiva, perché la presenza di fidi non utilizzati lascia

presumere di indebitarsi ulteriormente per far fronte ad eventuali fenomeni di

crescita del fabbisogno monetario; uno sconfinamento rispetto ai limiti del

fido, è invece espressione di una condizione di rischio particolare per

l’impresa, in quanto la singola banca potrebbe,

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A.A. 2016-2017
124 pagine
44 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ellenys di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Russo Paolo.