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La ricerca quantitativa

L’attributo di quantitativa è dovuto al fatto che queste ricerche producono descrizioni e interpretazioni dei

fenomeni sociali basate su dati numerici ricavati attraverso la definizione e la rilevazione di indicatori e

variabili. La caratteristica principale della ricerca quantitativa è perciò costituita della standardizzazione dei

dati in forma numerica e dalla possibilità di utilizzare gli strumenti statistici per valutare e controllare le

relazioni fra le variabili. Per questo le tecniche di indagine più utilizzate sono quelle che permettono di

ottenere dati standardizzati il questionario e le fonti statistiche. La ricerca quantitativa produce tabelle,

distribuzioni di frequenza, indici, che rappresentano sinteticamente gli aspetti rilevanti dei fenomeni e le loro

relazioni. Ma un sociologo dovrebbe sempre osservare i dati quantitativi in trasparenza e saper vedere dietro i

dati quegli aspetti dei fenomeni sociali che i numeri in qualche modo rappresentano, cercando di ricostituire

il punto di vista dell’attore sociale.

La ricerca qualitativa

La ricerca qualitativa segue l’approccio interpretativo alla realtà sociale, ritenendo velleitario, o addirittura

fuorviante, il ricorso alle variabili, privilegiando il rapporto diretto con i fenomeni studiati e il punto di vista

dell’attore sociale. Il termine qualitativo è spesso concepito in opposizione e quantitativo indicando che la

ricerca non produce quantificazioni numeriche dei fenomeni, ma piuttosto descrizioni e interpretazioni,

espresse nel linguaggio naturale e quindi più legate alla fenomenologia che alla scienza positiva. Essa

possiede propri fondamenti metodologici e rappresenta un’importante tradizione nella ricerca sociale. Le

informazioni raccolte si presentano soprattutto nella forma di costrutti linguistici e resoconti che conservano

la ricchezza dei significati espressi dai soggetti osservati. Per questi motivi, la ricerca qualitativa si svolge su

un numero limitato di casi, individuati secondo criteri che non sono quelli della rappresentatività statistica,

quanto piuttosto di una rappresentatività esemplare. I casi sono emblematici di una condizione sociale, cioè

degli exempla che aiutano a rappresentare e comprendere la realtà vissuta e interpretata dall’attore sociale.

Nella ricerca qualitativa le tecniche d’indagine privilegiate sono quelle che non delimitano a priori il

contenuto informativo: i racconti le storie di vita, l’osservazione, l’uso dei documenti. Il percorso della

ricerca qualitativa non è definito a priori secondo un modello standardizzato ma viene organizzato dal

ricercatore secondo i propri obiettivi e adattato alle situazioni reali della ricerca con possibili correzioni di

rotta. La differenza di strutturazione discende anche dal fatto che la ricerca qualitativa è riferita soprattutto

alla logica della scoperta, in cui non si possono fornire modelli e procedure precostituite: la scoperta è spesso

accidentale, frutto di procedure estemporanee. Al contrario, la ricerca quantitativa appartiene maggiormente

alla logica del controllo dove le procedure sono ben definite e articolate.

Considerazioni sui diversi approcci di ricerca

Nella ricerca sociologica non vi sono teorie e paradigmi dominanti e il compito della ricerca è cercare

risposte agli interrogativi sulla realtà sociale attraverso le informazioni ricavate sul campo. Se da una parte si

afferma che la ricerca quantitativa è superficiale e non in grado di approfondire i problemi, d’altra parte si

ritiene che la ricerca qualitativa non può essere generalizzata e offre soltanto esempi o indicazioni sul

fenomeno, da studiare comunque con un diverso approccio. Sicuramente la ricerca qualitativa offre

informazioni più ricche e approfondite, se riguarda questioni che appartengono alla sfera del vissuto e

dell’esperienza dell’attore sociale, di cui egli è certamente esperto; invece la ricerca quantitativa è più

efficace se l’ordine dei problemi da studiare riguarda gli attori sociali soprattutto come membri della società,

nei loro ruoli.

Capitolo 10: Le fasi della ricerca

Nell’accezione più diffusa fondata sul modello ipotetico­deduttivo il processo della ricerca scientifica è

rappresentato come un percorso circolare, che parte dalla teoria e infine vi ritorna dopo il controllo

sperimentale delle ipotesi. Invece il modello empirico­inferenziale (o induttivo) parte dai dati empirici per

giungere alla teoria attraverso successive generalizzazioni. Il primo è indicato generalmente come punto di

riferimento della tradizione di ricerca che si rifà alla sociologia oggettivista, mentre il procedimento

empirico­inferenziale è associato all’approccio soggettivista.

Fase preliminare: definizione del problema e degli obiettivi

Innanzitutto occorre specificare l’oggetto della ricerca, cioè il fenomeno sociale da studiare, che stimola

domande e interessi conoscitivi. Rispetto alla generalità del problema, la ricerca deve stabilire obiettivi

specifici, focalizzandosi sugli aspetti ritenuti più importanti per le proprie finalità. Per esempio, se si intende

studiare il fenomeno della discriminazione razziale, su quali aspetti si concentrerà l’indagine? Sugli

atteggiamenti? Sui comportamenti delle persone? Sulle cause? In questa fase iniziale occorre chiarire i

concetti e i termini utilizzati. L’esame della bibliografia, insieme con la consultazione di ogni altro

documento ritenuto interessante rispetto all’argomento della ricerca può arricchirsi di colloqui e interviste

con esperti al fine di acquisire una conoscenza più completa delle dimensioni implicate nel problema e

definirne meglio i contorni. A questo punto si possono individuare le componenti generali su cui condurre

l’indagine e i concetti di riferimento. L’articolazione dei concetti in proposizioni conduce alla formulazione

delle ipotesi generali cioè delle possibili risposte su come si manifesta un fenomeno e quali fattori possono

influenzarlo. A conclusione della fase preliminare si è quindi in grado di selezionare le informazioni da

rilevare.

Progettazione operativa

Definito l’oggetto della ricerca, delineato il quadro teorico, chiariti i concetti e selezionate le informazioni da

rilevare, il passo successivo consiste nella stesura di un progetto operativo della ricerca. Naturalmente già nel

corso della fase precedente il ricercatore avrà iniziato la riflessione metodologica, soppesando le diverse

opzioni disponibili e avviando una prima valutazione di quali tecniche siano più idonee a rilevare le

informazioni. In questa fase la riflessione deve giungere a conclusione e occorre dunque chiarire

l’orientamento della ricerca.

­ Stabilire il campo spazio­temporale della ricerca, cioè l’ambito territoriale e l’arco di tempo in cui

svolgere l’indagine. L’estensione può variare di molto, secondo gli obiettivi prefissati: per esempio,

una ricerca sulla criminalità minorile può svolgersi nell’arco di tre mesi in un quartiere periferico di

una città; oppure durare tre anni e riguardare tutti gli Stati aderenti all’UE.

­ Determinare i criteri di selezione dei casi, cioè in che modo individuare le unità di analisi su cui

condurre l’indagine. In pratica le eventualità si riducono a due: se le unità di analisi non sono troppo

numerose l’indagine può essere condotta interessando tutte le unità. Nel caso in cui esse siano troppo

numerose si ricorre a un campionamento selezionandone un certo numero.

­ Individuare le fonti d’informazione. Questo problema si presenta quando le unità di analisi sono

istituzioni o aggregati, e occorre stabilire quale componente dovrà costituire la fonte d’informazione.

Per esempio, in uno studio sui pazienti cardiologici di un’azienda sanitaria l’individuazione delle

fonti specifiche d’informazione non è problematica poiché vi è coincidenza fra unità di analisi e fonti

di informazione. Ma se la ricerca riguarda gli operatori sanitari la definizione delle unità di analisi

comprende diverse categorie, quindi è necessario specificare in modo univoco i criteri per

l’individuazione delle fonti. Determinare le tecniche d’indagine e la quantità di informazioni

necessarie, cioè il modo in cui le informazioni devono essere raccolte e il numero di casi che deve

essere studiato.

­ Preparare gli strumenti di rilevazione, cioè predisporre i materiali da utilizzare per registrare le

informazioni. In generale quanto maggiore è la strutturazione dello strumento tanto più agevole

risulta il successivo trattamento delle informazioni. La semplicità degli approcci qualitativi è solo

apparente, poiché la facilità iniziale viene compensata dalle difficoltà delle fasi successive

(l’elaborazione e l’analisi dei dati).

­ Dettagliare il piano delle attività, stabilendo i tempi e le modalità di attuazione di tutte le operazioni

da svolgere nel corso della ricerca.

­ Elaborare un piano finanziario dei costi, comprensivo di ogni necessità tecnica e logistica.

Rilevazione delle informazioni

Definito il disegno della ricerca si passa alla fase della raccolta delle informazioni sul campo. E’ sempre

fondamentale che la raccolta delle informazioni sia preceduta da seminari di formazioni e

approfondimento in cui discutere dettagliatamente gli strumenti di rilevazione e gli obiettivi da

raggiungere. La raccolta delle informazioni, inoltre, richiede un’attenta preparazione attraverso

comunicazione e contatti, per assicurarsi la massima collaborazione da parte delle fonti di informazione.

Elaborazione e analisi dei dati

Il primo passo dell’elaborazione consiste perciò nel trasformare le informazioni in dati, attraverso un

processo di organizzazione e sistemazione le cui caratteristiche dipendono in larga misura dalle finalità e

dall’impostazione della ricerca e dal tipo di strumento utilizzato per la rilevazione. L’informazione

grezza viene trattata secondo determinati criteri e trasformata in dato. La finalità principale

dell’elaborazione dei dati consiste nel sintetizzare in forma organizzata la grande quantità di

informazioni, in modo da poterle più facilmente analizzare e interpretare, sia con metodi statistici

(approccio quantitativo), sia attraverso l’esame dei contenuti di linguaggio e del comportamento

(approccio qualitativo). I dati elaborati diventano così la base per la descrizione o la spiegazione dei

fenomeni, attraverso l’individuazione delle connessioni fra gli elementi che li compongono e

l’interpretazione del più ampio contesto in cui il fenomeno stess

Dettagli
A.A. 2013-2014
34 pagine
6 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gcaragliapoutlook di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia e tecniche della ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Mancarella Maria.