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MERCATO DEL LAVORO (CAP. 14)
Un mercato in cui si scambiano beni, acquistati dalle imprese e venduti dai lavoratori. Si avrà una domanda e offerta di lavoro.
- DL = domanda lavoro
- OL = offerta lavoro
Pmass ⇔ cE = x ⇨ W = x Yi
CT = W · L1 = lavoro
CL = ΔWL / ΔY = W
quantità prodotte
cE = W / Yi
↳ ricavo marginale del lavoro
Le imprese assumono operai fino a che il costo aggiuntivo sarà una frazione del ricavo che deriva da una ulteriore assunzione.
IN CONC. PERFETTA
- L
- Yi
- 1
- 20
- 2
- 18
- 3
- 15
- 4
- 12
- 5
- 10
- P · Yi
- 200
- 180
- 150
- 120
- 100
valore della produzione realizzato dall'apporto di ogni unità lavoratórica
questo regole all'impresa l'assumere lavoratórica
Il datore di lavoro confronta il salario con il valore della prod. realizzata. Se W = 150 allora si fermerebbe ad assumere 3 lavoratori nel nostro esempio.
la domanda di lavoro dipende dal numero dei lavoratori
FUNZIONE DI DOMANDA DI LAVORO il cui indice dipende dal prodotto marginale del lavoro
da che cosa riflette il fatto di diminuzione la produttività del lavoro.
La domanda di lavoro è in funzione inversa del salario.
IN MONOPOLIO
L YL P RT ΔRT r 1 20 10 200 200 2 18 9 342 142 3 15 8 424 82 4 12 7 455 31 5 10 6 450 -5Conc. Perfetta
Ld ➔ Y1L
reagisce ➔ P = c (CONC. PERFETTA)
➔ r = p1 (MONOPOLIO)
reagisce doppiamente
omega = rL Y1L ➔ regole generale
in concorrenza perfetta i prodotti aggiuntivi m/verebbero venduti allo stesso prezzo. In monopolio il valore delle produzione è minore in quanto un aumento della quantità prodotta fa scendere il prezzo; ora il monopolista per assumere 3 lavoratori deve poter offrire un salario di 82. Le funzioni di domandi del monopolista sono più inclinate.
La curve è sempre disuguale il valore della produtt*alisatioine uguagua
peculiare ricetta vincola c'è una giustizia distributiva limitata della produttività, cioè dal contributo offerto alla produzione (fin '800). Le produttività dipende dal progresso tecnico, quindi delle decisioni delle imprese che investono in innovazioni, e quindi anche il livello del salario dipende delle decisioni delle imprese. Il salario come variabile indipendente: deve essere garantito il livello minimo al quale sarà occupato dalle imprese. Il livello della produttività Wᵒ è dato, Sᵒ viene in funzione alla quota.
MERCATO DEI CAPITALI
Il capitale si può dividere in: reale e finanziario. Nel primo: prodotti (risparmi), società (delle collettività, cioè la ripartizione), immobiliare (affitti), metalli preziosi. Nel secondo: è composto da obbligazioni (titoli di credito), mezzi di pagamento, profitti di interessi o società. Tutti sono tutti forme in cui si può investire le proprie risorse. Il cap. reale è a dismissione delle collettività. Il cap. finanziario viene rimesso per chi lo detiene, ma è annullato per le collettività. Gli azioni, cioè titoli rappresentativo del capitale reale delle società. I progetti generano di costruzione e guadagno e rimimessa i necchi.
Il profito netto
- rendono netti in base al tasso di interesse iR
- Pvalore
R = ΔP/P incremento di valore
P = 1000, 10% 100
ΔP = 1000, 10% 100 = guadagno
Il tasso di interesse reale proviene dall'equilibrio.
Il tasso di sconto che consideriamo deve essere comprensivo di un differenziale per i progetti rischiosi, ad es. il 3%, poiché il tasso di sconto è del 13% sul NPV. Più basso il tasso di interesse, maggiore è la domanda di beni capitali.
Se il saggio di interesse è dato allora ΔK = f (Pi), f' < 0.
Se il prezzo è dato Pk allora Di = f (i) f' < 0.
Il saggio di interesse determina la domanda di beni capitali.
Gli investimenti si devono poi finanziare; sulla carta dipendono da queste grandezze, ma sempre più spesso su aspettative. Molte volte infatti non è così: ad es., se lo Stato abbassa il costo del denaro (il tasso di interesse), vuol dire che l'economia sta crescendo troppo, quindi le imprese saranno tutt'altro che rassegnate ad investire.