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P
y sistema fisso e il punto P può essere scritto come somma
dei due segmenti OO’ e O’P:
O’ 15)
j θ
O i x Il nostro scopo è ora quello di trovare la velocità assoluta
del punto P, ossia la derivata rispetto al tempo di OP:
16) ′ + ̇ ′
(̇ ),
Concentriamoci ora sul termine in quanto anche ed sono funzioni del tempo, oltre ad
1 2 1 2
x’ e y’. Per questo il termine sarà uguale a:
17)
A questo punto si dimostra che la derivata di un qualsiasi versore relativo è uguale al prodotto vettore tra la
= ∧
velocità angolare e il versore stesso ; dunque . Quest’ultima formula è detta Formula di Poisson.
La validità di tale formula è dovuta al fatto che il sistema relativo , oltre che traslare , può anche ruotare
rispetto al sistema fisso. Un aspetto da sottolineare della formula di Poisson è che la velocità angolare, uguale
̇ , ed
a è nel piano (e solo nel piano) parallela ad , ossia uscente dal piano individuato da . Vale
3 1 2
//
dunque la condizione di parallelismo . Per questo nel piano posso indistintamente esprimere la velocità
3
̇ ̇
angolare come e indistintamente e senza ricorrere a matrici di rotazione. Come tutti i prodotti
3
vettoriali, anche la formula di Poisson si esegue come una matrice 3×3; supponendo che il versore relativo
sia :
1
18) = ∧ ,possiamo
Una volta dimostrato che andare a continuare lo sviluppo della formula 17):
19)
Infine sostituiamo il risultato nella 16):
20)
7
La velocità che appare nell’equazione è detta velocità di trascinamento, ossia la velocità che il punto P
avrebbe se fosse legato saldamente al sistema relativo, ossia se la distanza OO’ fosse fissa.
A questo punto arriviamo analizziamo il Teorema di Coriolis; per farlo, deriviamo l’equazione :
20)
21)
A questo punto possiamo scrivere la formula dell’accelerazione assoluta del Punto P:
22)
Scriviamo quindi con una notazione più compatta tale formula dell'accelerazione assoluta:
̅ = ̅ + ̅ + ̅
Questa equazione è detta anche legge di composizione delle accelerazioni. Ovviamente, come esiste tale
legge di composizione delle accelerazioni, esiste una legge di composizione delle velocità angolari, che si
dimostra essere: Velocità angolare di P
rispetto al sistema relativo
Velocità angolare assoluta del punto Velocità angolare del sistema relativo
P rispetto al sistema fisso
̅̅̅̅ =
̅ +
̅
rispetto al fisso
Per concludere la trattazione sulla cinematica del punto, ritorniamo al principio dei moti relativi.
3
ℝ
Consideriamo un generico vettore in (vale anche per tutti gli altri) :
( )
̅ = , ,
1 2 3
Il principio dei moti relativi afferma che la sua derivata assoluta rispetto al tempo sarà sempre uguale alla
derivata relativa rispetto al tempo più il prodotto vettore tra la velocità angolare il vettore stesso:
ⅆ(̅) ⅆ(̅)
= +
̅ ∧ ̅
ⅆ ⅆ
̅
Ovviamente, come tutti i vettori anche avrà dei versori associati alle quantità scalari. Nel caso della derivata
̅)
(
relativa e utile ricordare che tali versori sono funzioni del tempo e dunque derivano anche loro.
8 Per rigido intendiamo che le singole
distanze (la radice quadrata dei
quadrati delle coordinate) tra i punti
Per corpo intendiamo un insieme finito di punti. interni rimangono costanti durante lo
spostamento. I punti sono soggetti
2.CINEMATICA DEL CORPO RIGIDO quindi il cosiddetto vincolo di rigidità.
CONFIGURAZIONI E GRADI DI LIBERTÀ.
Nell analisi della cinematica del corpo rigido e utile cominciare col dire che l’insieme delle posizioni di tutti i
punti del corpo rigido è detta configurazione (non più posizione come nella cinematica del punto). Il
passaggio da parte del corpo da una configurazione ad un'altra traccerà nel piano (o nello spazio) una
traiettoria con delle equazioni cartesiane associate.
Se all'interno di un corpo rigido fisso tre punti non allineati, tale corpo rigido è fermo (in altre parole se
blocchiamo il corpo rigido in tre punti, esso non si muoverà), e dunque si ottiene la configurazione fissa.
Se invece fissiamo due punti allineati in un corpo rigido, esso ruoterà attorno alla retta passante per i due
punti; tale retta sarà l'asse di rotazione del corpo. In tal caso il corpo può solo ruotare (esempio: porta di una
stanza); tutti i punti sull'asse saranno fissi rispetto al sistema relativo, mentre tutti i punti interni al corpo ma
fuori dall'asse ruoteranno tracciando delle circonferenze con centro sull'asse stesso. In tal caso il corpo
ruoterà secondo un angolo di rotazione, il quale è una coordinata relativa al corpo, detto grado di libertà.
I gradi di libertà saranno, in generale, il minimo numero di parametri linearmente indipendenti tra di loro per
determinare univocamente la configurazione di un corpo rigido. Essi sono a tutti gli effetti delle nuove
coordinate, sempre funzioni del tempo, utili per descrivere il moto del corpo rispetto ad un sistema relativo.
Spieghiamo meglio cosa intendiamo per linearmente indipendenti; consideriamo un corpo rigido nello spazio
con tre punti fissi; come abbiamo già detto tale corpo sarà fermo rispetto al sistema di riferimento relativo.
Rispetto ad un sistema fisso il corpo occuperà una configurazione ben precisa, individuabile scrivendo le
coordinate dei 3 punti fissi: ( )
≡ , ,
1 1 1
z ( )
≡ , ,
2 2 2
A ( )
≡ , ,
3 3 3
B C Tali punti avranno una distanza dal sistema fisso ed
una distanza tra di loro, oltre che ovviamente 9
coordinate cartesiane. Si potrebbe pensare che il
corpo abbia dunque 9 gradi di libertà, Avendo i tre
O y punti fissi 9 coordinate totali punto in realtà queste
x coordinate non sono linearmente indipendenti ma,
mediante la formula della distanza possono essere scritte l'una in funzione dell'altra, e dunque sono
dipendenti l’una dall’altra. Per questo i parametri liberi non saranno più 9, ma 6 (supponendo ad esempio di
voler calcolare le tre distanze AB,BC e AC, che sono come abbiamo visto fisse nel tempo, potrei scrivere tre
delle nove coordinate cartesiane l’una in funzione dell'altra mediante le relazioni di tali distanze). Per questo
un corpo libero con tre punti fissi nello spazio avrà 6 (9 meno 3 linearmente dipendenti) gradi di libertà.
9 Vediamo cosa accade considerando un corpo rigido, ad esempio una sfera, con un punto fisso, nello spazio:
Asse di rotazione che fuoriesce In questa casistica, la sfera può ruotare, ma attorno
z
dal punto O’ e dunque dalla sfera ad un asse non interno al corpo ma uscente da
(uscente dal piano della sfera). esso. Anche in questo caso tutti i punti sull'asse
sono fissi, mentre tutti gli altri punti interni al corpo
si muovono secondo traiettorie sferiche. I gradi di
libertà in questo caso saranno 3 ( ruota rispetto a
tre angoli e dunque 3 direzioni); il corpo può infatti
O’ ruotare rispetto all'asse delle x, all'asse delle y e all
asse delle z senza che tali rotazioni si influenzino tra
loro (ecco perché i tre angoli sono linearmente
indipendenti). Più avanti ci concentreremo più nel
dettaglio
O y
x
SPOSTAMENTO DEL CORPO RIGIDO.
Nel caso di un corpo rigido , abbiamo uno spostamento quando tale corpo Passa da una configurazione A una
configurazione B in un determinato tempo. Per i corpi rigidi è utile misurare lo spostamento attraverso un
piano fisso detto direttore;
se tutti i punti del corpo rigido si muovono parallelamente al piano direttore lo spostamento è detto piano:
CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCC
CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCC
PIANO DIRETTORE Configurazione B
Configurazione A
Lo spostamento piano è un caso particolare di un tipo di spostamento più generale, detto spostamento
traslatorio. In tale spostamento tutti i punti del corpo si muovono allo stesso modo, ossia con stessa direzione
(non necessariamente parallela al piano direttore).
Altro spostamento degno di nota è il cosiddetto spostamento rotatorio. In tale spostamento tutti i punti del
corpo ruotano attorno ad una retta detta asse di rotazione.Supponiamo di avere tre configurazioni differenti
in tre istanti diversi. Si dice che lo spostamento finale da A a C il prodotto di due spostamenti. Lo spostamento
finale dipenderà chiaramente dagli spostamenti intermedi.
B C
A
10 Esistono numerosi teoremi concernenti lo spostamento dei corpi rigidi; vediamone alcuni:
1. CHARSLES I: Un corpo rigido nel piano può avere, rispetto ad un sistema fisso, o uno spostamento
traslatorio o uno spostamento rotatorio.
2. EULERO I: Un corpo rigido con un punto fisso può avere solo un spostamento rotatorio attorno
all'asse passante per il punto fisso.
3. CHARSLES II: Un corpo rigido con un punto fisso può ruotare rispetto ad un asse di rotazione, ma tale
asse può anche traslare rispetto ad un sistema fisso ( esempio: trottola).
A questo punto Eulero, basandosi sul teorema di Charsles II, ricavò le equazioni cartesiane di un corpo rigido
che ruota e il cui asse passante per il punto O’ trasla rispetto ad un sistema fisso: chiamiamo O l’origine del
sistema fisso (x-y-z) e consideriamo O’ ( punto fisso in cui passa l’asse) come l’origine di un sistema relativo.
Dato che tutti i punti del corpo rigido si muovono secondo vincolo di rigidità, e dunque in linea di massima,
allo stesso modo, posso considerare un punto P interno al corpo. Fatte tali premesse avrò dunque due
̅̅̅̅̅
̅̅̅̅ (, (′,
= , ) ′ = ′, ′).
distanze e Quindi OP è:
23)
, rappresentano i cosiddetti coseni direttori, che come già detto misurano la posizione angolare di
P e che si ottengono mediante prodotti di seni e coseni di angoli precisi.
MOTO DEL CORPO RIGIDO.
Tutti i discorsi fatti per lo spostamento possono essere replicati anche per il moto del corpo rigido, con la
differenza che stavolta entreranno in gioco le velocità. Così un moto si dirà traslatorio