Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 18
Riassunto esame Matematica Generale, prof. De Sanctis Pag. 1 Riassunto esame Matematica Generale, prof. De Sanctis Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Matematica Generale, prof. De Sanctis Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Matematica Generale, prof. De Sanctis Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Matematica Generale, prof. De Sanctis Pag. 16
1 su 18
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Proprietà dei limiti :

1)unicità del limite. Se il limite di una successione esiste, esso è unico.

2)Permanenza del segno, se a ≥0 per ogni n appartenente ai numeri naturali ela

n

successione ammette limite A allora a =A ≥0.

n

3)Criterio del confronto

{a },{ b } e{ c } a ≤b ≤c

Date tre successioni se

n n n n n n

a lim c A

=

n=¿ n

n→∞

lim ¿

n→∞ lim b n

Allora anche il = A.

n →∞

Una successione viene definita monotona (cioè crescente o decrescente) converge nel

lim a A

=

n

senso che il appartenente ad R oppure diverge nel senso che il limite è

n →∞

uguale a ±∞ ciò non può accadere che il limite non esista.

5)FUNZIONE

Definiamo funzione reale di una variabile reale una legge che associa ad ogni

elemento di un sottoinsieme X di R un solo elemento di R denotato con f(x) e chiamato

immagine di x mediante f. Dove la variabile x viene detta variabile indipendente,

mentre f(x) variabile dipendente.

Il grafico di una funzione è il sottoinsieme del piano costituito dai punti rappresentanti

da (x,f(x)) al variare di x in X.

Una funzione si dice superiormente limitata se esiste k appartenente ad R tale che si

verifichi: f(x)≤k per ogni x appartenente ad X

Viene definito massimo (o minimo ) assoluto se il numero f(x )=M o f(x )=m.

0 0

Consideriamo la funzione in X R e g:Y R. Se f(X)c Y resta definita hR mediante :

h(x)=g(f(x)). Essa si chiama funzione composta di g e f e si indica con gof che si legge

g composto f.

La funzione viene definita invertibile se per ogni y appartenente a f(X) esiste un unico

x appartenente ad X per cui f(x))=y. In questo caso è possibile tornare indietro senza

-1

ambiguità, cioè resta definita una funzione che indichiamo con f e ha come dominio

-1

f(X). f associa ad ogni y appartenente a f(X) l’unico x appartenente ad x per cui

-1 -1

f(x)=y, in formula f (y)=x con f(x)=y. f si definisce funzione inversa di f.

6)LIMITI

Un punto c si dice di accumulazione per l’insieme A se in ogni intorno di c vi è almeno

un punto A diverso da c.

Siano f:X R e x un punto di accumulazione per X . Si dice che il limite per x che tende

0

a x della funzione f è il numero l e si scrive:

0 lim f (x) =l

x → x 0

Se, preso comunque V, è possibile determinare un intorno u di x tale che per ogni x

0

appartenente ad U in X, si abbia f(x) appartenente a V.

U è composto da tutti gli elementi che compresi tra x -epsilon e x +epsilon.

0 0

Continuità

Si dice che una funzione f è continua in x se

0

- Esiste il limite di f x che tende a x 0

- Tale limite è proprio il valore della funzione in x ’0

Definiamo una funzione continua in un punto quando in quel punto coincide con il suo

limite, mentre si definisce continua in un intervallo quando è continua in ogni punto

dell’intervallo.

Teorema degli zeri

Se f(a) e f(b)<0 cioè i valori della funzione f agli estremi dell’intervallo sono di segno

opposto, allora f ha almeno uno zero in ]a,b[= x appartenente ad R con x compreso tra

a e b ossia esiste almeno un punto z nell’intervallo tale che la funzione assume un

valore pari a 0.

Teorema dei valor intermedi

Se f(a)< f(b) e λ allora esiste almeno un punto z nell’intervallo tale chef(z)= λ assume

tutti i valori compresi tra la f(a) e f(b).

Teorema di Weierstrass

Se f è continua in un intervallo chiuso e limitato[a.b] allora ammette sia il massimo sia

il minimo cioè esistono x ,x appartenenti ad [a,b]per cui:

1 2 m=f(x )≤ f(x)≤ f(x )=M

1 2

Notiamo che mentre il valore massimo e il valore minimo sono univi i punti di massimo

e minimo assoluti possono essere molti.

7)DERIVABILITA’

Siano f:]a,b[ R e x appartenente all’intervallo. Si chiama rapporto incrementale di f,

0

relativo al punto di x il rapporto indicato con

0

f x x

( )−f ( )

Δ f 0

=

Δx x−x 0

Esso rappresenta il tasso medio di variazione di f relativo ad un intorno di x .

0

f x

( )−f (x )

0

lim x−x

x → x 0

0

In questo caso tale limite si chiama derivata di f in x e si indica con f’(x ).

0 0

La derivata rappresenta il tasso di variazione puntuale di f in x .

0

Punto di massimo (o minimo)

Siano f:]a,b[ R e x appartenente ad ]a,b[. Diremo che x è un punto di

0 0

massimo(minimo) relativo per f se esiste un intorno U di x tale che f(x)≤f(x ) per ogni

0 0

x appartenente ad U.

Se la prima derivata diversa da zero è di ordine pari ed è positiva avremo un minimo,

se e' negativa un massimo;

Teorema di Fermat

Sia x appartenente ad ]a,b[ un punto di massimo relativo in cui f è derivabile allora

0

f’(x )=0 (si dice che x è un punto stazionario).

0 0

Preso un intervallo chiuso ]a,b[ si dice punto di massimo relativo i valori assunti da x 0

nell’intervallo.

Teorema di Rolle

Se f è continua in ]a,b[ e derivabile in ]a,b[ con f(a)=f(b) allora esiste z appartenente

all’intervallo tale che f’(z)=0.

Teorema di Lagrange(o valor medio)

Sia f continua in ]a,b[ e derivabile nell’intervallo allora esisterà uno z nell’intervallo

tale che f b a

( )−f ( )

f’(z) = b−a

Primo test di riconoscimento dei punti stazionari

Sia f una funzione derivabile su ]a,b[ un punto stazionario cioè f’(x )=0. Se in un

0

intorno sinistro di x risulta f’(x)≥0 e in un intorno destro di x risulta f’(x)≤0 allora x è

0 0 0

di massimo relativo.

Teorema di De Hopital

Siano f e g definite in un intorno U di x tali che i limiti di f(x) e g(x) siano uguali a 0 o

0

infinito, siano f e g derivabili in U con la derivata prima di g diversa da 0 per ogni x

diverso da x , allora esisterà il limite di xx del rapporto delle derivate di f(x) e

0 0

g(x),quindi si concluderà che il limite del rapporto delle due funzioni con xx sarà

0

uguale al rapporto delle derivate delle due funzioni .

Infinitesimi e infiniti ∞

Dati f e g con limite di x-->x f(x) = lim di xx di g(x)=0 (o ). Consideriamo il

0 0

f x)

(

lim g (x)

x → x 0

Se tale limite è 0 diremo che f è un infinitesimo di ordine superiore rispetto a

g per x che tende x 0.

(g invece verrà definito come infinito di ordine superiore rispetto ad f).

Se tale limite è diremo che g è un infinitesimo di ordine superiore

rispetto a f per x che tende a x .

0

(se tale limite è diremo che f è un infinito di ordine superiore rispetto a

g) l≠ 0

Se tale limite è diremo che f e g sono dello stesso ordine di

infinitesimo

Se tale limite non esiste diremo che gli infinitesimi non sono confrontabili.

Formula di Taylor

Sia f:]a,b[ R derivabile n volte in x appartenente all’intervallo allora il seguente

0

polinomio detto polinomio di Taylor di grado n relativo al centro x 0

È l’unico polinomio di grado n tale che

R (x) =f(x)-P (x) è un infinitesimo di ordine superiore

Cioè tale che l’errore n n

n

rispetto a (x-x ) per x che tende a x .

0 0

Secondo test di riconoscimento dei punti stazionari

Sia f una funzione derivabile due volte in x appartenente all’intervallo ]a,b[ con

0

f’(x)=0, ser risulta f’’(x)>0 sia ha che x è un punto di minimo relativo.

0

Convessità( o concavità)

I contenuto in R si dice un intervallo se x e x appartengono all’intervallo e inoltre per

1 2

ogni t appartenente all’intervallo [0,1] risulta tx +(1-t)x appartenenti ad I, cioè[x ,x ]

1 2 1 2

è contenuto in I.

La f è concava se la derivata prima se è maggiore di zero, mentre è concava se è

minore di zero.

Se la prima derivata diversa da zero è di ordine dispari ed è positiva avremo un flesso

ascendente, se e' negativa un flesso discendente.

X appartenente ad I viene detto punto di flesso per f se la funzione cambia concavità ,

0

cioè da concava diventa convessa o viceversa.

Se x è un punto di flesso per f allora dev’essere f’’(x )=0.

0 0

8)INTEGRALI

Il calcolo integrale è nato dall’esigenza di calcolare l’area di regioni del piano dai

contorni curvilinei.

Il problema delle aree è uno dei tre grandi problemi che ci sono stati tramandati dagli

antichi:

si tratta del problema della quadratura del cerchio o meglio della rettificazione della

circonferenza: trovare il lato di un quadrato che abbia la stessa area di un cerchio

dato.

in pratica si tratta di trovare l'area di una regione di piano compresa all'interno di una

curva;

Data:

y=f(x) [a,b]

1) F è limitata superiormente e inferiormente quando esiste l,L appartenente ad R

tale che la l <f(x)<L

2)f(x)≥0 per ogni x appartenente all’intervallo [a,b]

(Gli altri due problemi erano

• Trisezione di un angolo: dividere un angolo in tre parti uguali

• Duplicazione del cubo: trovare il lato di un cubo tale che il suo volume sia doppio del volume di un

cubo dato)

Vogliamo trovare l'area del trapezoide.

Dividiamo la base ab e la suddividiamo in sotto intervalli, dove

x =a mentre x =b considerando tanti rettangoli, aventi come

0 n

base questi intervalli e come altezza il minimo della funzione in

questi intervalli.

In questo intervallo a,b troviamo punti come x ,x ,x ,…x , x

1 2 3 i-1 i.

In un sotto intervallo sarà sicuramente presente un numero che, fisseremo e,

chiameremo t .

i

Ho indicato solamente i primi rettangoli e l'ultimo, ma tu devi considerarli anche in

mezzo.

L'area di tutti i rettangoli sarà minore dell'area del trapezoide

Però se prendo intervalli più corti la somma delle aree dei rettangoli si avvicina sempre

di più all'area del trapezoide.

(Ricordiamo che l’ x - x rappresenta l’ampiezza dell’intervallo. Mentre indichiamo

i-1 i

l’altezza con f(t ) )

i .

t 1

f ¿ ) (x – x )

n i i -1

∑ ¿

i=1

Questa somma dipende da tutti gli intervalli compresi tra [a,b](dal numero di

intervallini)

t è il numero nell’intervallo( x , x )

i i – 1 i

t i b

f f x dx

( )

(¿¿)(x −x )=

i i−1 a

n

Se esiste ed è finito ∑ ¿

i=1

lim &iq

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
18 pagine
10 download
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ND64 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Matematica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof De Sanctis Angela.