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SECONDA PARTE
CAPITOLO 5
Alla fine degli anni ’50 l ‘idea dell’infanzia raggiunse il suo vertice,in America
furono compiuti con successo tantissimi tentativi affinchè i bambini venissero
tolti dalle fabbriche. Ne derivarono moltissime leggi,che prevedevano per loro
una condizione di privilegio e di protezione,l’infanzia era diventata finalmente un
diritto riconosciuto a tutti per nascita. Ma a poco a poco la dimensione simbolica
che aveva dato vita all’infanzia cominciò a disgregarsi. Cosi come la scoperta di
Gutenberg della stampa,un’altra grande invenzione si ebbe in questo
periodo,ovvero quella del telegrafo,esso fu il primo mezzo di comunicazione per
mezzo del quale la velocità di un messaggio riuscì a superare quella del corpo
umano. Infatti prima del telegrafo la velocità del messaggio dipendeva dalle
potenzialità del corpo umano,ma la velocità elettrica portò ad eliminare tutto ciò.
Il telegrafo ha inventato L’INDUSTRIA DELL’ INFORMAZIONE, e il telegrafo
iniziò quindi il processo che avrebbe reso la notizia incontrollabile. Dopo il
telegrafo,infatti le notizie cominciarono ad essere diffuse,senza alcun criterio di
scelta e utilità. Tutto questo ebbe notevoli conseguenze per l’infanzia,essa infatti
era il prodotto di un ambiente in cui particolari informazioni venivano gestite
dagli adulti,venivano messe gradualmente a disposizione dei bambini. Ma il
telegrafo iniziò il processo che avrebbe gradualmente strappato il controllo alle
famiglie e alle scuole,il telegrafo fu il preannuncio di ciò che sarebbe
successo,si verificò la “rivoluzione grafica” cioè la nascita di un mondo simbolico
di disegni,vignette,manifesti,cartelloni pubblicitari.Eppure scrittura e immagini
non sono la stessa cosa,esse non sono neppure simili. Le immagini richiedono
all’ osservatore una reazione estetica,esse si rivolgono alle nostre facoltà
emotive,non alla nostra ragione,ci chiedono di percepire,non di pensare. Con la
fotografia,il cinema,la televisione l’immagine è divenuta più importante dei suoi
contenuti. Nella televisione possiamo trovare lo strumento che sta delineando la
separazione tra mondo adulto e infantile.
Per quanto riguarda la lettura diciamo che l’apprendimento della lettura deve
cominciare molto presto,leggere è un atto di intelligenza,imparare a leggere
significa imparare a rispettare le regole. A parte qualche eccezione raramente si
acquista uno stile naturale di lettura prima dei 14-15 anni. Ma con la televisione
questo rapporto gerarchico di informazioni è venuto a crollare. La televisione è
innanzitutto e soprattutto un mezzo visivo. Sebbene alla televisione si possa
ascoltare,è l’immagine a dominare sulla coscienza del telespettatore e a
trasmettere i suoi significati più profondi. In parole più semplici,la televisione
viene guardata,essa non è né letta,né molto ascoltata. Ciò è vero sia per gli
adulti,che per i bambini,per i saggi,che per gli sciocchi. E ciò che si vede è
costituito da immagini dinamiche. In particolare la televisione non è una sala per
conferenze,è una proiezione di immagini,è un mezzo pittografico,non linguistico.
Per questo motivo persino certi programmi intellettuali,per garantirsi il
successo,devono accentrare l’attenzione soprattutto sulle immagini,per
guardare la televisione non bisogna avere “qualità specifiche”,diversamente dai
libri che variano per la loro complessità,l’immagine della tv è accessibile a tutti.
La televisione non opera delle differenza tra la categoria “dei bambini” e quella
degli adulti. Possiamo concludere quindi,che la televisione sta eliminando la via
divisoria tra l’età adulta e infanzia in 3 modi:
innanzitutto perché essa non richiede un’istruzione per poter comprenderla,in
secondo luogo perché non impone difficili questioni di natura intellettuale,infine
perché non separa gli uni dagli altri i suoi spettatori. La televisione fornisce a
tutti le stesse informazioni , in questo modo è impossibile che i mezzi elettrici
riescano a nascondere qualche segreto. Ma senza segreti,una dimensione
come quella dell’infanzia,non può esistere.
CAPITOLO 6
Una domanda che possiamo porci è ,perché la televisione costringe
ogni aspetto della cultura a rivelarsi senza limiti,questo perché la
televisione è in funzione 24 ore su 24,ed è impossibile quindi che gli
spettatori siano separati,così la televisione non esita ad approfittarsi di
qualsiasi tabù esistente nella cultura. La tv crea così un bisogno
insaziabile di novità e continue rivelazioni. La tv svela così dei
segreti,rende pubblico ciò che prima era privato,a 6 anni o a 60 anni si
è ugualmente qualificati per poter sperimentare ciò che viene offerto
dalla televisione,le sue immagini sono concrete e spiegano da sole,i
bambini possono vedere ogni cosa che appare sullo schermo. I
bambini sono un gruppo di persone che non sanno certe cose che
sanno gli adulti. E’ chiaro che se si rovescia sui bambini una quantità
impressionante di oggetti appartenenti agli adulti,l’infanzia non può
sopravvivere. Per definizione essere adulti significa aver risolto i
misteri e scoperto i segreti,i bambini devono a guadagnarsi l’età
adulta sia imparando a leggere e scrivere,sia imparando le buone
maniere. I nuovi mezzi di comunicazione fanno apparire odiose le
distinzioni tra i gruppi d’età,e quindi sono ostili all’idea di un ordine
gerarchico. Si consideri ad esempio il modo di parlare,fino a tempi
recenti gli adulti non usavano certe parole in presenza dei
bambini,oggi questo costume è tramontato,che quanti vi si attengono
vengono considerati “strani”. Mead ci dice che oggi i giovani non
fanno più affidamento sugli anziani,perché loro non sanno più cose di
quante ne sappiamo i giovani,cade quindi “l’autorità” che era stata
acquistata dai più anziani. In un certo senso Mead credeva che
questo sistema non fosse negativo per i giovani e per la loro
curiosità,siccome la curiosità è innata nei bambini,ma la curiosità
agisce soprattutto quando il mondo dei bambini è separato da quello
degli adulti,e il bambino cerca di entrarvi ponendo le sue domande.
Oggi invece i bambini non si affidano più all’autorità degli adulti,ma a
informazioni di qualsiasi provenienza. Ormai infatti,sono pochissime le
espressioni della sessualità umana che la televisione ritiene
abbastanza delicate da lasciare nell’ambito del privato. Noi
desideriamo tenere nascoste certe notizie ai bambini
perché,nonostante la loro realtà,quando sono in quantità eccessiva e
vengono fatte conoscere troppo presto,arrecano molto probabilmente
un danno alla salute di una mente ancora in via di formazione,ma è
comunque considerato “ipocrita” nascondere ai bambini i fatti di
violenza ecc. Anche per questo le fiabe sono importanti,perché
riescono a rivelare l’esistenza del male in una forma che consente ai
bambini di venirne a conoscenza senza traumi. La tv però non mostra
soltanto attori e attrici,mostra anche fatti di vita quotidiana,come quelli
che avvengono nei telegiornale,molti studiosi hanno cercato per anni
di individuare gli effetti prodotti sui bambini da certe notizie,dal punto
di vista dei bambini è emerso che ciò che viene mostrato dalla
televisione è il mondo dell’adulto che appare pieno di
stoltezza,conflitto,inquietudine. I bambini sono tenuti continuamente
informati sulla debolezza del corpo umano, un argomento che gli
adulti si sono sempre preoccupati di tenere nascosto. I
bambini,ovviamente hanno sempre saputo che le persone si
ammalano e che muoiono,ma si è sempre ritenuto giusto tacere su
certi dettagli,fino a un’età in cui non si correva il pericolo di rimanere
troppo impressionati. L TV però non è solamente orientata in questa
direzione,se le sue rivelazioni sono in gran parte queste,si deve al
fatto che proprio di tal natura sono generalmente le manifestazioni
della vita adulta,caratterizzata dalle malattie,dalla violenza,dal
disordine. Ma la vita adulta non si riduce a questo. C’è anche il
piacere di comprare le cose,che la televisione trasmette e rivela ai
bambini così le gioie del consumismo. Grazie quindi al miracolo
dell’elettricità i nostri bambini conoscono tutto ciò che conoscono gli
altri,sia il bene che il male,niente risulta ormai più avvolto dal mistero
e dal timore.
CAPITOLO 7
Abbiamo detto che il concetto di età adulta si deve soprattutto
all’invenzione della stampa. I nuovi mezzi di comunicazione hanno
però messo da parte la capacità di saper leggere e scrivere e hanno
così creato dei nuovi valori,e si è diffusa una nuova definizione di età
adulta. Questa nuova definizione include anche i bambini,sono nati
così TRE STADI DELLA VITA proprio nell’era della televisione: quello
del primo stadio nella prima infanzia,quello della senilità nel terzo e
quello in mezzo che è quello del bambino-adulto. Il bambino adulto
può essere definito come un individuo ormai formato,le cui capacità
intellettive ed emotive non sono pienamente realizzate. Individui di
questo genere sono sempre esistiti,nel medio evo il bambino adulto
costituiva una condizione normale,soprattutto perché in una società
non alfabetizzata e senza scuole non si richiedeva alcuna particolare
disciplina per essere adulto. Per motivi,in certo senso analoghi,il
bambino adulto sta tornando a costituire una nuova condizione
normale della nostra cultura. Oggi la TV fornisce una quantità enorme
di notizie,ma ciò che è più pericoloso e importante è la FORMA
DELL’INFORMAZIONE. Prendiamo ad esempio l’informazione
politica,essa oggi risulta cambiata. Nell’era della televisione,il
problema dei politici non è tanto di riscuotere il consenso o il dissenso
della gente,quanto invece di “piacere”,accade così che un bambino di
10 anni che sappia appena leggere e scrivere è in grado di
interpretare quanto esibisce un candidato o almeno,di provare
qualche reazione così come la potrebbe trovare un aggiornato
cinquantenne. La TV tende a dare importanza alle immagini visive,e
generalmente il vascino di un volto umano ha la precedenza sulla
qualità della sua voce ciò che importa è che agli spettatori risulti
gradito guardare i