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INSIEME DI NUMERI REALI
a, b ∈ R con a ≤ b
INTERVALLO CHIUSO:
insieme che indichiamo con a, b tutti gli x ∈ a R tali che ∀ a ≤ x ≤ b
[a, b] = {x ∈ R: a ≤ x ≤ b}
INTERVALLO APERTO:
insieme che indichiamo con a, b tutti i numeri reali x ∈ A tali che ∀ a < x < b
(a, b) = {x ∈ R: a < x < b}
INTERVALLO:
relaz. - d’ordine indotta da R
- a, b sono detti ESTREMI
- Se intervallo è chiuso contiene estremi, altrimenti non li contiene (a < x)
- i numeri reali si rapportano con la retta che ha origine ad ogni punto è un concetto espresso da un numero.
Determiniamo origine e verso di percorrenza della retta
ci applichiamo geo. - euclidea
b - a anche lunghezza intervallo e lunghezza è il numero b - a dell’intervallo chiuso [a, b] e di quello sperto (a, b)
si definisce l’intervallo → a e dx e chiuso a dx s’ insieme [a, +∞) = {x ∈ R, x > a}:
- “tutti i numeri reali appart. a R tali che x ≥ a”
si definisce l’intervallo → a e dx e aperto a dx s’ insieme (a, +∞) = {x ∈ R, x > a}:
- “tutti i num. reali appart. a R tali che x > a”
anche definiz. per: (-∞, b) per b ∈ R
R+ è sottinsieme di x ∈ appartiene a R tali che x e positivo
R+ = {x ∈ R, x > a} = (0, +∞)
“E il sottinsieme dei numeri… reali positivi”
[a,b) = {x ∈ R : a ≤ x < b} contiene solo 1 dei suoi estremi.
esistono sottoinsiemi di R che non sono intervalli
es. P = {x ∈ R : x = 1/n n ∈ N - {0}}
INSIEME LIMITATO
E ⊆ R, E ≠ ∅ (∅ = insieme vuoto)
E è superior-.-limitato se ∃ N ∈ R tale che ∀ x ∈ E n ha x ≤ N
N è un maggiorante per E
E è inferior-.-limitato se ∃ M ∈ R tale che ∀ x ∈ E m ha x ≥ M
M è un minorante per E
E è illimitato superior-.- (rispettiam-.- - illimitato inferior-.-)
E non ammette maggioranti (rispettiv-.- minoranti)
E è limitato se è limit.- suprem-.- e infer-.-
insi tuti gli stravi con i-.-illimitati
es. Z (interezzo-) = {x ∈ R, x < 0} Z ins-.-unmerie
e Z - insieme illimit.- infer-.- interi
E può avere + maggioranti o minoranti, anche ∞
un maggior.- o minor . può non appartenere a insieme
alcuni sottoinsiemi non hanno né maggior.-.-néninor.
E ammette estremo supe-.-se ∃ L ∈ R tale che
1) L è maggiorante di E (∀ x ∈ E, x ≤ L)
2) L è - ěd è il più piccolo
⇒ ∀ ε (piccolo a piacere) > 0 x ∈ E tale che x > L-ε
la notazione è sup E = L
E ammette estremo infer-.- se ∃ L ∈ R tale che
1) L è - minorante di E (∀ x ∈ E , x ≥ L)
2) L è ìed è qwale tra i minoranti
i non sparano incramento l insieme di essere minorante
- traccio fof(x) dal testo
- verifico che intersechi la funzione in 1 solo pto per ogni retta orizzontale al fascio
- se funz. non è iniettiva può diventarlo restringendo il D ad appositi sottoinsiemi D1, ⊆D
f|D1, dominio ristretto
FUNZIONE SURIETTIVA
- se f(D) = R
- se ogni y ∈ R possiede almeno una controimm. = in D
- una funz. non suriettiva può diventarlo restringendo il cod:
f: D → f(D) fino a codominio coincident
FUNZIONE INIETTIVA + SURIETTIVA = BIUNIVOCA
- se una funz. è sia iniettiva che suriettiva
- es: f: N → B B (sottoinsieme) {x ∈ N : x è pari ?
FUNZIONE MONOTONA
- CRESCENTE: f: D ⊆ R è detta con se ∀x1,x2, ∈ D, x1 < x2 ⇒ f(x1) ≤ f(x 2)
- DECRESCENTE: f : D ⊆ R è detta con se ∀x1,x2, ∈ D, x1 < x2 ⇒ f(x1) ≥ f(x2)
- STRETTAMENTE CRESCENTE: f: D ⊆ R è con se ∀x1, x2 ∈ D x1 < x2 ⇒ f(x1) < f(x2)
- STRETTAMENTE DECRESCENTE: f: D ⊆ R è con se ∀x1, x2 ∈ D x1 < x2 ⇒ f(x1) > f(x2)
- non tutte le funzioni iniettive sono anche monotone
POTENZA BASE REALE:
f: R - {0} → R
f(x) = x-n n intero positivo (n > 1)
funz. = potenza a espon. intero negativo
n dispari n pari
- 1) no monotona
- 1) no monotona
- 2) iniettiva
- 2) non iniettiva
- 3) simmetrica (se limitata)
- 3) non simmetrica
- 4) invertibile → f-1(x) = x-1/n
- 4) simmetrica rispetto asse x
- 5) simm. rispetto origine
- 5) funz. = pari
- 6) funz = dispari
POTENZA BASE REALE ESPONENTE REALE
f(x) = xα α ε R D: (0, +∞) cod: (0, +∞)
α > 0
- per α ≥ 1 f(x) = x (bisettrice Io quad.) - in caso 0 < α < 1 mi attiene da α ≥ 1 costruendo la sua funz = inversa
PROPRIETA' DI SEPARAZIONE
- Dati 2 pi x1 e x2 ∈ R se x1 ≠ x2 esistono sempre 2 intorni U(x1) e U(x2) tali che
- U(x1) ∩ U(x2) ≠ Ø
- >ovvero gli intorni separano i pi.
RELAZIONE TRA PUNTO E INSIEME
- A &sube R. A ≠ Ø
- Ac = complementare di A rispetto R
- Ac = {y ∈ R, y ∉ A}
- x0 ∈ R
- x0 è pto di accumulaz. per A se in ogni intorno di x0 come centro si trovano pti di A ≠ da x0.
- ∀U(x0) ∃ a ∈ A, a ≠ x0, a ∈ U(x0)
- x0 è di accumulaz. per A se in ogni intorno di x0 si trovano ∞ pti di A
- 1) non è necessario che x0 sia pto di A
- 2) an C + ∞ possono essere pti di accumulaz. per un insieme A
- x0 ∈ A è un pto isolato per A se esiste un intorno di x0 che non contiene altri pti di A
- ∀ U(x0): U(x0) ∩ A ={x0}
- x0 è pto di accumulaz. per A se in ogni intorno di x0 come centro si trovano pti di A ≠ da x0.
TEOREMA DELLA PERMANENZA DEL SEGNO
[IPOTESI] f: D ➝ ℝ
x0 punto di accumulazione per D
se lim f(x) = l > 0 (rispettiv. l < 0) allora x ➝ x0
[TESI] ∃ M(x0) t.c. f(x) > 0 ∀x ∈ M(x0) ∩ D x ≠ x0
(rispettiv.: f(x) < 0 ∀x ∈ M(x0) ∩ D)
- cioè prop. della permanenza del segno si applica nei centri nell’intorno
- se l = 0 non si può dire nulla sul segno di f(x) nemmeno in un intorno molto piccolo di x0.
DIMOSTRAZIONE
[IPOTESI] lim f(x) = l > 0
x ➝ x0
nel limite
- scelto ϵ > 0 (scelto M(l, ϵ))
- (centro
- raggio
- = (l - ϵ, l + ϵ)
- scelgo ϵ = l ∃ M(x0) t.c.
∃ M(x0) t.c. ∀x ∈ M(x0) ∩ D
vale f(x) ∈ (l - ϵ, l + ϵ)
l - ϵ < f(x) < l + ϵ
∀x ∈ M(x0) ∩ D vale
l - l < f(x) < l + l
0 < f(x) < 2l
(rispettiv. per ϵ: = -l)