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L’ascolto del cliente e l’individuazione delle attese e delle esigenze della domanda, 2. La
sostenibilità nel lungo periodo, 3. La capacità di percepire e di sfruttare i mutamenti nell’ambiente
meglio e più rapidamente dei concorrenti. La fase analitica e conoscitiva è l’interpretazione
dell’ambiente rilevante per l’impresa (Settore, comportamenti concorrenziali, mercato, domanda,
distribuzione) e questo ci permette di decidere, cioè di passare alla fase operativa (Anche se non
avremo mai tutte le informazioni necessarie, ma useremo al meglio quelle che abbiamo), al
marketing management (Prodotto e innovazione, canali di distribuzione, strutture organizzative e
rete vendita, comunicazione di marketing, pubblicità e promozione, costi, prezzi e valore, servizio
al cliente, brand e controllo).
Più nello specifico: l’ambiente è fatto dai protagonisti, dai flussi, dalle forze esterne che operano
dove si trova la nostra impresa e che influenzano positivamente o negativamente la stessa; questi
sono i clienti, le altre imprese, i finanziatori, i concorrenti, le istituzioni, ma non solo: si parla di
macroambiente, che raggruppa quelle forze più grandi, più difficili da controllare e influenzare,
sono forze normalmente un po’ più rigide, a cui l’impresa si deve adeguare, e microambiente, forze
più piccole e meno intense che comunque possono influenzare la capacità dell’impresa di servire il
mercato (Sono i soggetti sopraccitati nello specifico: clienti, ecc.). L’ambiente o sistema di
marketing ha uno schema di riferimento (Slide): si interagisce con l’impresa o direttamente o
tramite la distribuzione. Per concorrenti all’impresa di cultura, diretti e indiretti, intendiamo imprese
simili alla nostra, gli altri musei, il cinema, lo stadio, la televisione, internet, qualsiasi altra cosa che
si fa per occupare il tempo libero; ci sono degli studi dell’Istat (Istituto centrale di statistica) anche
su come gli italiani passano il tempo libero, come usano internet, se vanno al museo, al cinema, ecc.
I fornitori sono fornitori sia della nostra impresa, sia della concorrenza, sono specifici per le
imprese di cui si parla, possono essere nazionali o internazionali, per le strutture, per il core
business (Ad esempio per gli attori), per le risorse, anche di diverso tipo, come i finanziamenti.
All’esterno ci sono altre forze, come la cultura, l’economia, la tecnologia, la legge,
l’internazionalità, che non sono specifiche del nostro settore, ma influiscono in modo chiave
sull’attività della nostra impresa. Ad esempio la Scala è stata chiusa per diverso tempo per essere
messa a norma, perché così imponeva la legge; oppure, la tecnologia evolve e se noi non ci
adeguiamo ci tagliamo fuori da soli, basti pensare alla diffusione di internet; oppure, l’economia
segue dei cicli che sono indipendenti dalla nostra attività specifica e tra le altre cose definisce quanti
soldi la gente ha in tasca da spendere, o se il turismo tedesco riprende piede o meno, o se i
commerci con il Giappone dopo il terremoto saranno minori; oppure, la cultura definisce come la
gente è disposta ad approcciarsi a certe cose e dipende dal luogo, influenza i costumi e quindi gli
acquisti e simili: bisogna ricordare ad esempio che la percentuale degli universitari non arriva
nemmeno al 20% sul panorama nazionale e questo per dire che non tutti ragioneranno con la logica
che possono avere gli universitari nell’approcciarsi a mercato. Questo in generale, ma quando
parliamo di cultura il sistema diviene più complesso: lo stato può essere un fornitore, un
finanziatore, legifera, controlla, è un garante della cultura, promuove; le forze del
macroambiente sono le leggi e i regolamenti Italia e UE, l’economia, la demografia, la cultura e la
tecnologia, mentre le forze del microambiente sono estremamente complesse (Slide) nelle loro
relazioni: ministeri, banche, turisti, donatori, fondazioni, amministrazione locale, trasporti,
università, insegnanti, aziende, sponsor, associazioni, scuole, fornitori, volontari, dipendenti, critici,
giornalisti, editori, intermediari, provincia, comune, operatori commerciali. I protagonisti primari
sono quelli più vicini, che influenzano maggiormente. Ricordiamo che all’interno del sistema si
parla sempre di protagonisti e i legami tra questi costituiscono al tempo stesso vincoli/minacce ed
opportunità: fare del marketing significa saper gestire questi rapporti e conoscere il proprio
sistema aiuta a costruire il proprio sistema informativo di marketing per reagire
tempestivamente ai vincoli proposti dalle istituzioni, per definire il proprio mercato
potenziale, per individuare i bisogni dei potenziali acquirenti, per migliorare la propria
competitività. Spunti: leggi, cioè privatizzazioni, protezioni vs. consumatori, ambienti, lavoratori,
regolamentazioni sui servizi, regolamentazioni su internet e web, Italia/Europa, mercato sempre più
globale: ci sono sempre più regolamentazioni e certe volte ci asfissiano, obbligandosi a fare certe
cose e impedendoci di farne delle altre, come per quanto riguarda l’assegnazione dei fondi
interamente normata attraverso leggi; la tecnologia, cioè la convergenza IT e comunicazioni (Più
informazioni disponibili per tutti, più possibilità di valutare e scegliere), banda larga, i PC sempre
più piccoli, pc-telefono, wireless, iPod, iPhone, la digitalizzazione di qualsiasi cosa, velocità e
software più potenti, Internet in continua crescita, la televisione interattiva, il digitale terrestre
(L’Italia ha perso posizioni benché sia in prima linea come disponibilità di beni culturali perché
altre nazioni sono più abili nel mostrare quel poco che hanno: si pensi ai grandi parchi americani
che funzionano benissimo e sono estremamente valorizzati, cosa che in Italia non si fa bene, paghi
del fatto di avere di nome il primato culturale); cultura, cioè aumento delle aspettative, consumi
voluttuari, abitudine alla qualità, lusso accessibile, richiesti di servizi di intrattenimento, anche se i
soldi sono meno, non si rinuncia alle vacanze, meno tempo libero e ritmi di vita veloci, maggiore
disponibilità di strumenti IT e C, maggiore accesso alle informazioni, immigrazione; consumatore,
cioè qualità della vita, benessere, salute, urbanizzazione, e poi partecipazione, socializzazione,
evasione, e ancora durata della vita media, nuovi consumatori (Anziani, single, diversamente
uguali) (Ad esempio i baby boomer sono persone che dopo la guerra hanno iniziato a stare bene , ad
avere i soldi, a consumare, quindi ci sono stati degli anni di nascita di persone che poi sono
cresciute in un sistema consumistico; oggi i baby boomer hanno ormai circa sessant’anni e sono
guardati ancora come un segmento di big spender con un segmento di prodotti per loro: la crema
per le rughe, il benessere, il fitness, le palestre, società farmaceutiche che realizzano prodotti ad
hoc); l’economia, cioè l’industria aggiunge intangibilità (Ad esempio la marca) ai prodotti per
aumentare il valore, destrutturazione delle attività produttive (Esternalizzazione, terziarizzazione,
de-localizzazione), etica del business sotto accusa, movimenti di qualità, cost savings e produttività,
crescita di franchising (Modalità di lavorare su aree dove non si è presenti, dando licenze, come
Intimissimi, Benetton), recruiting on line, credito al consumo (Molto sotto critica, ma ci permette di
fare le vacanze e pagarle a rate) (Cose legate alla diffusione di internet, modelli di business diversi),
crisi economica e finanziaria, attenzione al non profit e al sostenibile; internazionalizzazione, cioè
viaggi internazionali (Grazie al low cost, alla facilità di trasporto), M&A e mercato più ampio. (Il
sistema del marketing è una possibile domanda d’esame)
L’evoluzione: il focus sul cliente necessita di mobilitare, gestire, usare risorse aziendali esterne
e interne, per creare valore al cliente e all’impresa stesso (Obiettivo), cioè il focus, l’attenzione
di tutte le imprese è sempre di più sul cliente, sul fruitore, sul nostro target e per le imprese di
cultura anche sul nostro fornitore, inteso come finanziatore, bisogna capire quale sia l’offerta
più rispondente alla domanda così da soddisfare il cliente; l’ambiente in questione è dominato da:
sempre più economia dei servizi, sempre più economia dell’accesso, sempre più economia
dell’esperienza, il che significa che l’offerta dei servizi è endemicamente superiore alla domanda,
l’occupazione nei servizi è ormai superiore a quella nell’industria, la varietà di servizi offerti è
sempre più ampia, i servizi integrano la routine di tutti i giorni, l’umanità richiede prestazioni di
servizio sempre superiori, industria sempre più nella logica di servizio per differenziarsi: ad
esempio un museo offre servizi di caffetteria, bookshop, biblioteca, acquisti e prenotazioni on line,
esperienze formative, parcheggio, certi servizi li hanno tutti, ma certi no. Per quanto riguarda
l’economia dell’accesso: si tende a togliersi dalle attività materiali e spostarle in modo differito
attraverso la rete internet, come per quanto riguarda le attività di manutenzione, le attività di
controllo, la velocità dell’obsolescenza tecnologica induce ad utilizzare più che ad avere, i processi
industriali diventano sempre più ingombranti, i costi di struttura sono vincolati, il focus delle
aziende è sempre più il cliente finale, sarà sempre più importante essere connessi piuttosto che
integrati, il marketing delle idee sarà sempre più diffuso (I servizi si basano sull’economia
dell’accessibilità). Per quanto riguarda l’economia dell’esperienza: il valore dei servizi fornito è
dato dal valore percepito dai clienti, i clienti hanno sempre più aspettative, sempre meno bisogni
espliciti, si acquistano sempre più esperienze, sempre meno prodotti e servizi, l’importanza dei
clienti è data dal valore delle esperienza cumulate, le scelte dei clienti sono fatte sulla base di
elementi rassicuranti. Il marketing dei servizi: se noi andiamo a una mostra, i valore non sta solo
nel quadro che vediamo, ma c’è tutta una serie di attività che fanno in modo che noi arriviamo a
vedere quel manufatto, senza le quali la cosa sarebbe alquanto difficile, cioè si entra in contatto con
la biglietteria, con la guida, con i pannelli esplicativi, con gli altri visitatori del museo, con la
cameriera della caffetteria, con chi è venuto con noi alla mostra, con la commessa del booksh