MAPPE CONCETTUALI DINAMICHE.
L'utilizzo delle mappe concettuali nella didattica è subordinato a molti parametri. Ma in tutte le configurazioni
possibili le mappe conservano quattro forme di utilizzo:
1. L'uso della mappa come documento di studio;
2. La sua funzione di strutturazione e repository dei documenti di contenuto.
3. L'azione di filtro e organizzazione delle attività di interazione in rete (forum, test valutativi).
4. La costruzione del sapere in forma di ontologia disciplinate, attività condotta generalmente in modo
collaborativo. In tutte queste forme di utilizzo, riscontriamo una problematica: la rappresentazione della
conoscenza, e la fruibilità stessa delle mappe, iniziano a perdere di efficacia al superamento di una certa soglia di
complessità.
Al fine di superare i problemi è opportuno introdurre la potenzialità del loro sviluppo dinamico: per sviluppo
dinamico si intende la ricostruzione automatica delle mappe, prelevando i dati da un database e applicando un
algoritmo che le ridisegni a ogni richiesta di rappresentazione.
Il polimorfismo è la possibilità di ricostruire le mappe in funzione di scelte diverse, come ad esempio il nodo da cui
partire e il livello di espansione. L'animazione è la possibilità di spostare, nello spazio documentale, non solo il singolo
nodo ma l'intera mappa attraverso azioni quali la rotazione o la traslazione, cambiando radicalmente l'angolo di
visione.
Le conclusioni tratte da questo lavoro sono la necessità di realizzare algoritmi di ricostruzione dinamica delle mappe
concettuali quando la complessità delle ontologie disciplinari diviene un fattore limitante per la fruibilità del
documento, e l'ampio ventaglio di potenzialità e di percorsi di sviluppo della ricerca che apre l'applicazione di
automatismi di ricostruzione alle mappe negli ambiti educativi.
1 Introduzione: l'uso delle mappe concettuali nella didattica
Il termine "didattica" integra un complesso insieme di attività, quali la veicolazione dei contenuti disciplinari,
l'interazione tra gli interlocutori del processo, la valutazione dell'apprendimento,contesti formali, non formali e
informali.
1.1 Le mappe concettuali come documento di studio
La prima e più evidente modalità è la sua fruizione come documento "in sé". La caratteristica della mappa sta nel
disegnare ed etichettare le relazioni. Infatti, anche la navigazione ipertestuale si fonda sulle relazioni e sulla loro
percorribilità.
Nell'ipertesto, la parte visibile della relazione si limita alla "porta d'entrata" (il link) che conduce al documento, o alla
parte di documento collegata. Nella mappa concettuale la relazione è invece interamente visibile, come arco che
collega due nodi-concetti, consente anche di rappresentare il tessuto relazionale della disciplina nel suo complesso.
L'utente della mappa concettuale vede quindi un disegno, composto di nodi e archi, che mostra in modo efficace la
struttura del contesto disciplinare.
Al valore della mappa come documento in sé si associa anche la sua potenzialità di strumento di verifica
dell'apprendimento. Tali prove possono prevedere:
1.il controllo della correttezza di mappe concettuali fornite dal docente, e la segnalazione di eventuali errori,
2.la compilazione di mappe in cui sono espressi i concetti e sono disegnate graficamente, ma non etichettate, le
relazioni: la prova consiste nel collocare al posto giusto le etichette delle relazioni, fornite in una lista a parte,
3.la ricostruzione di mappe partendo da una lista di concetti e una lista di relazioni.
1.2 Le mappe concettuali come modalità di contestualizzazione dei Learning Objects
La seconda modalità di utilizzo della mappa concettuale è il supporto all'archiviazione e alla ricerca dei documenti
didattici. Il collegamento tra il contenuto del Learning Object e il contesto non è più un problema che va affrontato
apportando modifiche al documento didattico, ma attraverso la sua corretta collocazione nel tessuto relazionale della
mappa. Sulla mappa gravano sia la funzione di contestualizzazione dei Learning Objects, sia la funzione di
organizzazione strutturale della repository documentale.
La possibilità di collegare alla mappa documenti digitali multimediali, presenti in rete, contestualizzandoli con una
breve introduzione che ne spieghi e giustifichi la loro scelta. Questa modalità di uso della mappa la fa rientrare nel
modello strutturale di Learning Object denominato "Field Trip". Questo modello consiste nell'aggregare contenuti
presenti in rete contestualizzandoli attraverso una sintetica presentazione.
1.3 Le mappe concettuali come modalità di contestualizzazione dell'interazione didattica in rete
La terza modalità di utilizzo della mappa concettuale nella didattica deriva dalla sua capacità di rappresentare il
tessuto relazionale della disciplina e di proporlo all'utente come strumento di interazione. In questo caso, non si
collocano nella mappa i documenti di contenuto, ma gli strumenti di dialogo tra gli interlocutori del processo
formativo. I concetti e le relazioni possono divenire quindi "topics" di ambienti di interazione asincrona, quali i forum,
o "rooms" di ambienti di interazione sincrona, quali le chat i sistemi di audiovideoconferenza.
In questo contesto sono importanti i forum strutturati. La loro peculiarità, che li differenzia dai normali web-forum, è
la necessità, per l'interlocutore, di scegliere e definire l'argomento del suo intervento all'interno della mappa. La
collocazione dell'intervento nella mappa ne consente una più semplice reperibilità, evitando quindi la ripetizione di
quesiti e risposte.
Il difetto dei forum è la ripetizione di domande e risposte, risolvibile attraverso un "filtro" della mappa. A questo
evidente vantaggio se ne aggiungono altri, quali:
1.la possibilità di approfondire le problematiche su ciascun argomento trattato nella disciplina, attraverso la lettura
del forum connesso al relativo nodo della mappa,
2.la possibilità di comporre automaticamente un documento di raccolta ordinata di tutti gli interventi, secondo un
indice derivante dalla mappa stessa.
La collocazione di test, di problemi e di ogni altro strumento di verifica sui nodi della mappa la rende strutturalmente
simile al modello di Learning Object denominato Drill&Practice. In questo modello, l'utente può proseguire il
percorrimento sequenziale dei contenuti solamente superando il test al termine di ogni capitolo.
1.4 Le mappe concettuali come luogo di costruzione del sapere
La quarta modalità di utilizzo della mappa concettuale è strettamente connessa al paradigma del costruttivismo.
Consiste infatti nell'offrire a tutti gli interlocutori del processo formativo, studenti compresi, gli strumenti di
editazione della mappa. Tali strumenti consentono l'integrazione di nuovi elementi (nodi-concetti e archi-relazioni), e
la modifica o eliminazione.
Tra i vincoli da gestire attraverso un sistema di permessi, vanno segnalati:
1.l'impossibilità per gli studenti di cancellare o alterare direttamente e senza controllo gli elementi strutturali inseriti
dagli esperti di contenuto,
2.la segnalazione dell'autore e della data di ogni intervento strutturale,
3.la possibilità di ritornare sempre alle versioni precedenti della mappa,
4.la possibilità di rivedere in ogni momento la versione iniziale fornita dall'esperto di contenuto o dal responsabile
dell'attività formativa.
La collaborazione nello strutturare la mappa di un contesto cognitivo è estremamente efficace per esplicitare e
condividere la conoscenza tacita da parte di ogni operatore. La coeditazione della mappa è quindi un'attività
particolarmente importante in ambito didattico, e nelle organizzazioni si pone al confine tra e-learning e knowledge
management.
Nei contesti della formazione informale la mappa concettuale può essere uno strumento di uso individuale. Il suo
utilizzo è collegato alla necessità di tendere alla massima efficienza ed efficacia dell'attività formativa. Nella
formazione sul lavoro assume un particolare rilievo il concetto di "pillola" formativa. La pillola è un Learning Object
sintetico,che deve veicolare un contenuto specifico e chiaramente delimitato.
In questo ambito si delinea un nuovo utilizzo della mappa concettuale. Disponendo dell'adeguato strumento
software, l'utente può costruire una propria mappa concettuale. In questa mappa, inserisce se stesso e il suo
contesto lavorativo, ovvero i ruoli che riveste, le funzioni che gli competono, i suoi interlocutori e le forme di
relazione che intrattiene. La mappa concettuale personale diviene quindi il luogo in cui si organizza tutto il sapere
relativo alla propria attività lavorativa. Nell'ottica del Knowledge Management aziendale, la somma, o meglio
l'integrazione, delle mappe degli operatori fornisce uno schema preciso ed estremamente interessante delle
conoscenze, delle competenze e delle relazioni dell'organizzazione, quindi del suo valore in termini di capitale
immateriale.
2 Esaustività, elasticità, ergonomia, efficacia, efficienza
I domini di conoscenza disciplinare possono essere strutturati a diversi livelli di profondità.
È nell'uso delle mappe concettuali che si evidenzia maggiormente il vantaggio della strutturazione della conoscenza.
La possibilità di evidenziare tutti i tipi di connessioni tra i concetti fondamentali della disciplina, e non solamente le
connessioni gerarchiche, attraverso l'etichettatura degli archi che uniscono i nodi della mappa, si rivela tanto più utile
quanto più si approfondisce il livello di dettaglio.
Nell'uso pratico delle mappe concettuali la complessità della mappa, intesa come quantità di concetti e relazioni
espresse, può influire negativamente sulla sua utilità, sia nel caso di una eccessiva superficialità sia nel caso di un
eccessivo approfondimento.
2.1 Esaustività
La prima caratteristica a cui la mappa deve tendere è l'esaustività.
È estremamente difficile evitare le contaminazioni derivanti da opinioni e idee personali; è evidente la necessità di
una collaborazione tra esperti nello sviluppo di una mappa concettuale.
Conclusione: le mappe concettuali disciplinari, in particolar modo se sviluppate da un team di esperti, tendono a un
grado elevato di esaustività, e questo è certamente un fatto positivo sotto il profilo contenutistico. Ma tendono
conseguentemente anche a un elevato grado di complessità, che si traduce in un aumento di difficoltà nella
rappresentazione della conoscenza.
L'esaustività da u
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