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Combinazione Reazione chimica Legame covalente transitorio Catalisi covalente Reazioni transitorie Legame del substrato Molecola intermedia che stabilizza lo stato di Adattamento indotto Cationi metallici Catalisi mediata da ioni metallici transizione Stereospecifici Stato pre-stazionario Formazione del complesso ES Tappa veloce Specificità assoluta Equazione di Michaelis-Menten -> linearizzazione dell'equazione: equazione di Lineweaver-Burk Trasformazione di un substrato in un prodotto Riarrangiamento dei legami Favoriscono Reazioni Ioni metallici Andamento iperbolico Velocità iniziale V0 Cinetica enzimatica Richiedono l'attività di cofattori Coenzimi N° molecole convertite in prodotto in 1s alla Numero di turnover Kcat Vmax Riduzione entropica Possono esserci degli elementi che variano la Ulteriori aumenti di substrato non hanno Velocità massima di reazione Vmax velocità di reazione quindi si tiene conte dei Stato stazionario
- Complesso ES rimane costante
- Tappa lenta
- Catalizzatori biologici
- Abbassano l'energia di attivazione
- Stabilizzazione stato di transizione
- Desolvatazione substrato
- Effetto primi momenti della reazione
- Adattamento indotto: cambiamento
- Alta affinità per Km bassa
- Concentrazione del substrato a 1/2 della conformazionale
- Indica l'affinità per un substrato Km
- Vmax
- Bassa affinità per Km alta
- Legame covalente
- Non alterano la Keq
- Efficienza di un enzima
- Costante di specificità Kcat/Km
- Rimangono inalterati
- Monomerici
- Mette i reagenti in concentrazione tale da
- Enzimi
- Enzima nel suo complesso è un oloenzima
- Oligomerici
- Avere più probabilitá di reazione
- Gruppo prostetico
- Complessi multienzimatici
- Catalisi coordinata
- Meno specifici
- Parte proteica è un apoenzima
- Inattivazione dell'enzima
- Inibizione irreversibile
- Catalizzatori chimici
- Minore efficienza
- Km aumenta
- Si lega al sito attivo
- Competitiva
- Vmax inalterata
- Molecola di RNA che catalizza
una reazione
Ribozimi
Regolazione dell'attività enzimatica
Inibitori chimica
Ki = Ki'Km inalterata Si lega a un sito ≠ all'E o a ES Non competitiva
Vmax diminuisce Inibizione reversibile Ki ≠ Ki'Km aumenta Si lega a un sito ≠ sia ad E che a ES Mista
Vmax diminuisce Km diminuisce Si lega ad un sito ≠ solo a ES Incompetitiva
Vmax diminuisce Regolazione espressione genica Ore
Regolazione degradazione proteolitica Minuti
Controllo quantitativo: se necessaria la funzione dell'enzima o meno e le quantità
Taglio proteolitico di un pro-enzima Secondi
Compartimentalizzazione Sequestro dell'enzima
K0,5 = Km: effettore positivo abbassa la k0,5 senza variare Vmax (e viceversa il negativo), mentre un effettore positivo aumenta Vmax senza variare K0,5 (e viceversa il negativo)
Omotropica Substrato è un modulatore
Regolazione allosterica Eterotropica Effettore è una molecola diversa
Controllo qualitativo:
Il funzionamento dell'enzima dipende da un altro agente. La regolazione avviene tramite modificazione covalente, con l'aggiunta di gruppi chimici reversibili. Se avviene una riduzione e si forma un precipitato, il risultato è positivo se l'aldeide o i semiacetali si ossidano e diventano rossi. Questo si verifica nei zuccheri riducenti nel saggio di Fehling e Benedict. Al contrario, se il chetone o l'acetale non si ossidano, il risultato è negativo e si forma un precipitato blu. La riduzione avviene sul gruppo aldeidico o chetonico, trasformando il suffisso -oso in -itolo. I monosaccaridi possono possedere semiacetali sul C1 e possono subire reazioni di ossidazione sul C6, formando acidi uronici o acidi arici. Possono anche subire sostituzione di gruppi OH, formando amminozuccheri. Gli stereoisomeri dei monosaccaridi sono determinati dal numero di atomi di carbonio asimmetrici e possono essere epimeri, differenziandosi per la configurazione attorno a un solo carbonio. I monosaccaridi possono assumere una forma ciclica, con forme in equilibrio tra la forma piranica a 6 atomi di carbonio e la forma furanica a 5 atomi di carbonio. Il legame tra due monosaccaridi per formare un disaccaride è chiamato legame glicosidico, mentre per gli oligosaccaridi si parla di legame N glicosidico.anomerico con C-OH in posizioniα
Amilosio 1-4 lineare diverse
Amido α
αAmilopectina 1-4 e 1-6 ramificata
Nutrizionali α α1-4 e 1-6 Ramificata Alcuni C non formano legami Zuccheri riducenti
Classificazione Glicogeno Glicogenina nel nucleo
Sottoforma di granuli nel fegato e muscoli
Omopolisaccaridi β
Cellulasi: enzima litico che scinde i legami 1-6
Stabilizzata da legami H che formano unaβ
Cellulosa 1-4 fibra molto resistente α
Amilasi: enzima litico che scinde i legami 1-4
Strutturali Gruppo OH del C2 è sostituito da unaminoacido acetilato
Chitina (esoscheletro) Residui di N-acetilglucosamina β
Uniti da legami 1-4
Polisaccaridi β
Peptidoglicani Formati da NAG e NAM uniti da legami 1-4 Mureina
Cartilagini Condroitin 4 solfato NAG 4-solfato + acido D glucoronico
Eparina Cheratan solfato NAG 6-solfato + D-galattosio
Carboidrati Unitá disaccaridiche di N-acetil-glicoconiugati Glicosamminoglicani Mantiene il grado di idratazione e non
è legato aglucosammina (NAG) e altri proteine
Eteropolisaccaridi Acido ialuronico Acido D-glucoronico + NAG
Glicoproteine O-glicosidico OH con residuo di Ser o Thr
Glicosilazione Molecole segnaleN-glicosidico OH e l’N ammidico di Asn
Glucosamminoglicani + proteine legatecovalentemente Glicazione N terminale o Lys e fruttosio/glucosio Emoglobina glicata Parametro fisio-patologico (glicemia)
Proteoglicani Associazione con proteine fibrose Supporto di adesione per le cellule
EnergeticaStrutturaleFunzione DepositoCostituzioneFunzione Unico filamento conStruttura andamento elicoidaledestrorso
RNA messaggero StampoComponenti per la sintesi diRNA ribosomiale proteineElementi essenziali per la sintesi Adattatori per aminoacidi (triplette)
RNA RNA transfer Struttura terziaria a trifoglio AdeninaPurina Guanina ATPBase azotata Trasportatori di energia chimicaUracile GTPPirimidinaCatene complementari CitosinaRibonucleotidi Unità base: nucleotide Messaggeri chimici AMP ciclicoZucchero
Ribosio Legame N-glicosidico NAD
Gruppo fosfato Legame fosfodiesterico Componenti di alcuni cofattori enzimatici FAD
Ibridi Adenina Purina Catene complementari Guanina
Base azotata Acidi nucleici Timina Pirimidina Citosina
DNA Deossiribonucleotidi Zucchero Deossiribosio Legame N-glicosidico
Gruppo fosfato Legame fosfodiesterico NAD+/NADH
NADP+/NADPH Trasportatori dielettroni FMN/FMNH2
FAD/FADH2 Estremità 5'-fosfato Ruolo strutturale
Scheletro esterno idrofilico Molecole lineari di nucleotidi uniti da legame
iPrimaria fosfodiesterici Ruolo funzionale Basi azotate interne idrofobico
Estremità 3'-OH (polare) 2 filamenti Filamento codificante
antiparalleli con Associate tra loro con legami
Strutture Secondaria Replicazione semiconservativa
strutturale elicoidale, H tra le basi complementari Filamento non codificante
doppia elica destrorsa
Forma B Stabile in condizioni fisiologiche
Varianti strutturali Forma A Favorita con poca acqua
Forma Z Sinisrorsa andamento a zig-zag
Dogma centrale
Aggiunge un nuovo dNTP all'estremità 3'-OH unito con legame fosfodiesterico. Leading strand Filamento continuo. Direzione 5'-3'. Filamento discontinuo Frammenti di Okazaki. Lagging strand Si forma un loop per permettere alla polimerasi di sintetizzare nella giusta direzione. DNA trasmette il suo codice genetico per la replica di sé stesso. DNA polimerasi Richiede filamento stampo. Sintesi delle proteine Richiede primer. Estremità 3'-OH da cui iniziare. Attività esonucleasica 5'-3'. Nick translation: sostituisce i primer. Unione DNA con ligasi. DNA pol I Attività polimerasica 5'-3'. 3 tipologie DNA pol II. Replicazione del DNA Complesso γ. Media interazione con DnaB. DNA pol III Processività data dall'associazione con Pinza subunità β che circonda il DNA. Rimozione di errori Proofreading: attività esonucleasica 3'-5'. Inizio Origine di replicazione bidirezionale. 3 fasi Allungamento.Continua/discontinuaTerminazione Incorporato e unito con legame diestereo delAggiunge un nucleotide all'estremità 3'-OH fosfato in 5' MaturazioneDirezione 5'-3' Capping all'estremità 5'Trascrizione del DNA RNA polimerasi Richiede stampo Produzione dell'mRNA Modificazioni post-trascrizionali Poliadenilazione all'estremità 3'Sistema apertoInizia a livello di sequenze Splicing Rimozione introni e legame esoniNo primer Riconosciute dalla subunità σpromotoriali (promotori) Sistema chiusoNo attività esonucleasica Degenerato 1 aa specificato da più codoniCodice genetico Codone-anticodone Triplette Appaiamento della terza base è oscillante Rapida dissociazioneComplementarietà di basi Proteina Modificazioni post-traduzionali AttivazioneTraduzione Sintesi proteica guidata dall'mRNA tRNA Adattatore tra i due codiciLegame peptidico fra gli aa RibosomiRiservaFunzioni
Struttura delle membrane
Molecole segnale
Esterificazione fra i gruppi OH del glicerolo e 3 acidi grassi e 1 glicerolo
Perdita polarità quelli carbossilici degli acidi grassi
Lipidi di riserva
Trigliceridi (grassi neutri)
Apolari, idrofobiche, insolubili in acqua
Gocce oleose
Adipociti
Isolamento termico
Lipidi strutturali
Membrane biologiche
Barriera semipermeabile
Organelli
C1 e C2 acidi grassi
Fosfolipidi
Glicerofosfolipidi
C3 gruppo carico o polare con ponte fosfodiestereo
Coda idrofobica
Strutture simili
Interazioni con l'acqua
Lipidi di membrana
Anfipatici
Struttura a foglietto a doppio strato
Si classificano in:
Glicolipidi
Galattolipidi
Testa idrofilica
Acido grasso legato al C2: Ceramide (unità base)
Lipidi con legami etere
Sfingolipidi
Derivato: sfingosina
C1, C2 e C3 analoghi al glicerolo
Gruppo X legato al C1
Unità ripetute di isoprene
Classificazione
Lipidi prenolici
Coinvolti in eventi biologici diversi
Glucosammina
Saccarolipidi
Lipidi
Acidi grassi
Insieme di