Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Manutenzione e  sicurezza - Appunti Pag. 1 Manutenzione e  sicurezza - Appunti Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Manutenzione e  sicurezza - Appunti Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Manutenzione e  sicurezza - Appunti Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Manutenzione e  sicurezza - Appunti Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VALUTAZIONE DEL GRADO DI PERICOLO

Carico di Incendio: misura la quantità di calore che si sviluppa per unità di area

q* = Adove:

q* = carico di incendio, in Kcal/m2 oppure MJ/m2

g = massa in kg della sostanza combustibile i-esima tra le n presenti

H = potere calorifico superiore della sostanza combustibile, in Kcal/kg o MJ/kg

A = area totale del locale

Gradi di rischio:

Rischio leggero q* = 150.000 ÷ 270.000 Kcal/m2

Rischio medio q* = 270.000 ÷ 570.000 Kcal/m2

Rischio grande q* = 570.000 ÷ 1.080.000 Kcal/m2

n∑ g i i

Carico di Incendio Specifico: dove:

i=1

q = 4400∑A

q = carico di incendio specifico, in kg di legno / m2

g = massa in kg della sostanza combustibile i tra le n presenti

H = potere calorifico superiore della sostanza combustibile, in Kcal/kg o MJ/kg

A = area totale del locale

4400 = potere calorifico superiore del legno in Kcal/kg

Gradi di Rischio:

Rischio leggero q = 35 kg di legno / m2

Rischio medio q = 35

÷ 75 kg di legno / m2
Rischio grande q > 75 kg di legno / m2
¨ Modalità di calcolo e di posizionamento per vie e uscite di emergenza.
Le vie e le uscite d'emergenza devono essere distribuite e dimensionate in relazione ai rischi presenti, alle dimensioni dei luoghi di lavoro e al # di persone. Devono quindi tener conto di:
  • grado rischio d'incendio (grado + alto + uscite)
  • affollamento (> affollamento > # uscite)
  • lunghezza del percorso d'uscita (deve essere breve e non labirintico)
Dove è prevista più di una via di uscita, la lunghezza del percorso per raggiungere la più vicina uscita di piano non dovrebbe essere superiore ai seguenti valori:
  • 15 - 30 metri (tempo max. di evacuazione 1 min) per aree a rischio di incendio elevato
  • 30 - 45 metri (tempo max. di evacuazione 3 minuti) per aree a rischio di incendio medio
  • 45 - 60 metri (tempo max. di evacuazione 5 minuti) per aree a rischio
di incendio basso. I percorsi d'uscita in unica direzione devono essere evitati (devono essere bidirezionali, ove possibile); in caso contrario la distanza da percorrere non dovrebbe essere superiore ai seguenti valori:
  • 6 - 15 metri (tempo max. di evacuazione 30 s) per aree a rischio di incendio elevato
  • 9 - 30 metri (tempo max. di evacuazione 1 minuto) per aree a rischio di incendio medio
  • 12 - 45 metri (tempo max. di evacuazione 3 minuti) per aree a rischio di incendio basso
Per i luoghi a rischio di incendio medio o basso, la larghezza complessiva delle uscite di piano deve essere non inferiore a: A ⋅ 0,60 mL = 50, dove:
  • A = affollamento: numero delle persone presenti al piano
  • 0,60 = costituisce la larghezza (in m) sufficiente al transito di una persona (modulo unitario di passaggio)
La larghezza minima di una uscita non può essere inferiore a 0,80 metri (con tolleranza dei 2%) e deve essere conteggiata pari ad un modulo unitario di passaggio.trovano sullo stesso livello. Inoltre, le scale devono essere dotate di corrimano su entrambi i lati e devono essere ben illuminate. Per quanto riguarda la segnaletica di sicurezza, è necessario che sia chiara, visibile e comprensibile. Le indicazioni di emergenza devono essere poste in punti strategici, come ad esempio vicino alle uscite e lungo le vie di fuga. Inoltre, è importante che la segnaletica sia adeguatamente illuminata, anche in caso di blackout. Infine, è fondamentale che vengano effettuati regolari controlli e manutenzioni degli impianti di sicurezza, come ad esempio gli estintori e gli impianti antincendio. Questi controlli devono essere effettuati da personale qualificato e i risultati devono essere documentati. In conclusione, la sicurezza sul lavoro è un aspetto di fondamentale importanza e deve essere presa seriamente. Seguendo le norme e le indicazioni di sicurezza, si può contribuire a creare un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti.incendio è la quantità di calore sviluppata per unità di area. Le strutture di separazione, chiamate REI, hanno la capacità di resistere al fuoco e impedire la propagazione dell'incendio. Queste strutture devono possedere le seguenti caratteristiche: - Stabilità/Resistenza meccanica - R - Tenuta/Ermeticità a fiamme, vapori e gas caldi - E - Isolamento termico - I Queste caratteristiche devono essere mantenute per un certo periodo di tempo, misurato in minuti. La resistenza al fuoco delle strutture non deve essere inferiore al carico di incendio specifico. Ad esempio, se il carico di incendio di un locale è di 90, la struttura REI deve essere uguale o superiore a 90.

Incendio in kg/m di legna standard indica la durata minima, in minuti, di resistenza al fuoco da richiedere alle strutture. In generale, le strutture degli edifici industriali non dovrebbero avere resistenza al fuoco inferiore a 60 min.

Antincendio: mezzi di protezione passiva; descriverli.

Le misure di protezione intervengono quando l'incendio si è ormai sviluppato. I mezzi di protezione passiva non agiscono sul fenomeno incendio ma mirano solo a salvaguardare i lavoratori, e sono:

  • Compartimentazione e Filtri: le compartimentazioni sono fatte per proteggere i volumi di sicurezza (per es. le strutture REI devono proteggere le scale che fungono da luoghi di fuga/passaggio obbligato). Le strutture REI devono proteggere anche delle "stanze di sicurezza" che devono essere dotate anche di filtri per far entrare l'aria e per non far entrare gas nocivi (ci possono essere anche degli impianti di ventilazione).
  • Vie di fuga:

Percorsi senza ostacoli che portano le persone verso un luogo sicuro:

  • Uscita d'emergenza porta di separazione tra via d'emergenza e luogo sicuro
  • Luogo sicuro luogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti determinati dall'incendio o da altre situazioni d'emergenza

Evacuazione fumo/calore: sistemi di ventilazione che permettono di far entrare aria senza far passare fumo/gas nocivi

Antincendio: mezzi di protezione attiva; descriverli. I mezzi di protezione attiva agiscono sul fenomeno incendio mirando ad estinguerlo, e sono:

  • Impianti di rivelazione: importanti perché rilevano il focolaio d'incendio fin dai primi istanti consentendo di intervenire in fretta bisogna scegliere il corretto rivelatore in base alla valutazione dei rischi
  • Sistemi di allarme: importanti per consentire alle squadre di emergenza di intervenire ed ai lavoratori di mettersi in salvo. Possono essere ad

attivazione manuale o automatica.

  • Impianti di spegnimento: sono obbligatori, anche in locali piccoli, perché non è possibile escludere totalmente il rischio d'incendio. Possono agire per:
  • soffocamento: riduzione afflusso di comburente al combustibile (es. polveri)
  • raffreddamento: riduzione temperatura sotto il punto di accensione (es. acqua)
  • separazione: divisione tra combustibile e comburente (es. schiuma)

E si dividono in:

  • mezzi portatili estintori (idrici, schiuma, polvere, CO2): gli estintori devono essere raggiungibili a una distanza < 30m; ve ne deve essere almeno 1 per piano; devono essere selezionati in base al rischio incendio
Tipo di estintore Superficie protetta da 1 estintore Rischio basso Rischio medio Rischio alto
213A - 89B 100 m - - 2
221A - 113B 150 m 100 m - 2
234A - 144B 200 m 150 m 100 m 2
255A - 233B 250 m 200 m 200 m
  • mezzi fissi:
  • impianti a idranti
  • impianti a pioggia
  • CO2
  • schiuma
meccanica• clean agent¨ Differenze tra un impianto a idranti ed uno a sprinkler; pro e contro.

Lo sprinkler è un impianto a pioggia. Un sistema sprinkler comprende un'alimentazione idrica e una rete di tubazioni, solitamente posizionate a livello del soffitto o della copertura, alla quale sono collegati, con opportuna spaziatura, degli ugelli erogatori chiusi da un elemento termosensibile. In caso d'incendio, il calore sviluppato provoca l'apertura degli erogatori che si trovano direttamente sopra l'area interessata e conseguentemente la fuoriuscita di acqua in goccioline che permette il rapido controllo dell'incendio con il minimo dei danni.

È usato nei locali per protezione elevata e dove è difficile arrivare con un idrante. Quando si attiva, non c'è modo di fermarlo continua a "piovere" finché non finisce l'acqua. Il vantaggio è che si attiva in maniera automatica quando si verifica il

fenomeno velocità d'azione, purtroppo però sono anche soggetti a falsi allarmi. Gli idranti possono essere interni (muro e NASPO) oppure esterni (sottosuolo e soprasuolo).
  • idrante a muro: costituito da un contenitore, una manichetta flessibile (lunghezza) e una lancia (gittata).
  • pro manichetta flessibile ha portata più ampia →
  • contro affinché l'acqua scorra, la manichetta deve essere interamente srotolata e libera →
  • NASPO: simile all'idrante a muro con la differenza che è costituito da una tubatura rigida avvolta su di una bobina.
  • pro l'acqua può scorrere senza dover srotolare tutta la tubatura →
  • contro minor portata →
  • idrante sottosuolo: particolare tipo di idranti che viene installato sotto il livello del terreno, dotato di un dispositivo antigelo e i pozzetti che contengono questo tipo di idrante hanno la forma di ellisse e riportano la dicitura

"idrante".

  • pro non costituisce fisicamente un ingombro all'esterno
  • contro può risultare inservibile perché qualcuno ci parcheggia sopra o perché invisibile
  • idrante soprasuolo
  • pro visibile e più semplice e veloce da usare
  • contro ingombrante
  • ad alta pressione: costoso ma indicato in quei locali dove gli altri estinguenti creerebbero più danni che altro (es. biblioteche, banche, mg di sistemi elettrici,...).

Per renderlo più economico lo uso per locali di piccole dimensioni, anche perché il principio è quello di eliminare l'ossigeno e sostituirlo con CO2 (SOFFOCAMENTO) il personale deve prima

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
17 pagine
2 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/14 Progettazione meccanica e costruzione di macchine

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher KEP di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Manutenzione e sicurezza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Delprete Cristiana.