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MORBILLO
È una malattia infettiva acuta altamente contagiosa e diffusiva causata da un virus appartenente alla famiglia dei Paramyxoviridae, genere Morbillivirus.
Etiologia: il virione contiene RNA, ha simmetria elicoidale e possiede un involucro glicolipoproteico. Il virus contiene 6 proteine strutturali e tutti tali antigeni sono responsabili di attività emoagglutinanti, emolitiche e di fusione cellulare. Il virus del morbillo è patogeno solo per l'uomo e per le scimmie antropomorfe.
Epidemiologia e patogenesi: la malattia è endemica senza predilezioni di sesso o di razza. L'incidenza stagionale dei casi risulta maggiore tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, con manifestazioni epidemiche ogni 2-3 anni, quando la popolazione infantile non immune raggiunge il 35-40%. Nella maggior parte dei casi il morbillo lascia un'immunità di tipo permanente. La morbosità appare massima entro i primi 2 anni di vita.
Nelle zone urbane il morbillo viene contratto in genere entro il 3° anno di vita, mentre nelle zone rurali la sua manifestazione è più tardiva, intorno all'età scolare. In tutti i paesi il 90-95% dei bambini tra i 10 e i 15 anni ha già acquisito gli anticorpi specifici. Il morbillo si trasmette per contatto diretto da malato a individuo suscettibile, e non esistono portatori sani. Il virus viene eliminato per via orofaringea con starnuti e tossi e penetra attraverso le mucose delle vie respiratorie o della congiuntiva. La contagiosità ha inizio durante la fase prodromica e continua fino a 4-5 giorni dopo l'inizio dell'esantema. Penetrato nell'organismo il virus staziona nei linfonodi regionali dove si moltiplica. Dopo un primo episodio di viremia, che dura in genere 1-2 giorni, durante il quale il virus viene veicolato a tutte le stazioni della linea monocitomacrofagica, si moltiplica ulteriormente in un secondo periodo di viremia.circa 5-6 giorni dall'inizio durante il quale giunge a tutti gli organi. All'11° giorno si manifestano segni prodromici e al 14° giorno inizia l'esantema. Nelle successive 24-48 ore la viremia cessa e compaiono in circolo gli anticorpi specifici.- incubazione, che dura 9-12 giorni durante la quale non si presentano variazioni rilevanti delle condizioni generali
- invasione, caratterizzato da febbre ed interessamento delle mucose. Tipico segno del morbillo sono le chiazze di Köplik (chiazze color rosso vivo con macule bianche al centro all'interno delle guance e all'altezza dei molari, che scompaiono quando l'esantema raggiunge l'acme).
- periodo esantematico, al 14° giorno dal contagio compare la classica eruzione cutanea. Le macule compaiono dapprima nella regione retroauricolare e alla fronte e poi si diffondono al volto, al collo e agli arti superiori.
arti nei successivi 2-3 giorni.
4. risoluzione, che si verifica 5-6 giorni dopo la comparsa dell'esantema con risoluzione della febbre per lisi, miglioramento dello stato generale, riduzione dell'eruzione cutanea progressiva in direzione cranio-caudale e spesso una desquamazione che in genere risparmia mani e piedi.
§ Complicanze: le complicanze respiratorie sono le più comuni e diffuse nella prima infanzia: laringite stenosante (afonia, stridore, dispnea con crisi di soffocamento fino alla insufficienza respiratoria), bronchiolite e polmonite interstiziale.
Encefalomielite: si verifica nello 0.1-0.2% dei casi di morbillo. È una forma demielinizzante analoga ad altre nevrassiti postinfettive e postvaccinali con cui ha probabilmente in comune la patogenesi immunoallergica. I sintomi compaiono tra il 1' ed il 7' giorno dell'esantema: sopore profondo, che può esordire in coma, convulsioni, deficit motori e sensitivi e segni di interessamento meningeo.
talora sidrome cerebellare e polineuropatie. La complicanza è mortale nel 10-15% dei casi.Diagnosi: nel periodo di invasione l'unico segno di morbillo è dato dalle chiazze del Köplik. Durante il periodo esantematico la diagnosi è molto facile: facies tipica (esantema, congiuntivite, scolo nasale) e modalità di diffusione dell'eruzione cutanea sono tipiche.
Prognosi: è generalmente buona. Il morbillo può avere tuttavia un andamento assai grave nei bambini defedati, immunodepressi e leucemici. Gli esiti infausti da morbillo sono dovuti per lo più alle complicanze (encefaliti e polmoniti).
Terapia: dispone soltanto di sintomatici: riposo a letto con antipiretici, espettoranti. Le complicanze da sovrainfezione devono essere trattate con antibiotici, mirati se guidati da prove di sensibilità in vitro oppure ad ampio spettro (ampicillina e cefalosporine). Nella bronchiolite e nella laringite stenosante trovanorubella (MMR). La vaccinazione di routine prevede una seconda dose di vaccino MMR intorno ai 4-6 anni di età. In alcuni casi, come ad esempio per le persone che viaggiano in zone ad alto rischio o per le donne in età fertile, può essere consigliata una terza dose di vaccino MMR. È importante sottolineare che la profilassi vaccinale è fondamentale per prevenire la diffusione del morbillo e delle altre malattie infettive. I vaccini sono sicuri ed efficaci e giocano un ruolo chiave nella protezione della salute pubblica. In conclusione, la profilassi del morbillo si basa sull'utilizzo di immunoglobuline e vaccini. La profilassi passiva mira a prevenire o attenuare la malattia, mentre la profilassi attiva si basa sull'impiego di vaccini vivi e attenuati. È importante seguire le indicazioni del medico e del piano vaccinale nazionale per garantire una corretta protezione contro il morbillo.
parotite epidemica. Onde ottenere una immunità duratura è bene effettuare unrichiamo del vaccino tra il 10' ed il 14' anno di età. La vaccinazione antimorbillosa è controindicataper gli individui con deficit dell'immunità cellulo-mediata e le donne gravide. È però raccomandataper i bambini con infezione asintomatica da HIV ed anche per i bambini HIV+ sintomatici qualorafossero esposti a situazioni epidemiche particolarmente rischiose.
ROSOLIA
La rosolia è una malattia infettiva moderatamente contagiosa che colpisce prevalentemente ibambini. È caratterizzata da un'esantema maculopatoso e da tumefazioni linfoghiandolariretronucali e cervicali posteriori, ha abitualmente decorso benigno. Contratta durante la gravidanzapuò invece determinare la morte del feto o la comparsa di gravi malformazioni.
§ Etiologia: il virus
Il virus della rosolia viene classificato nella famiglia Togaviridae, genere Rubivirus. Il virione contiene RNA e possiede un involucro lipoproteico. Il virus, termolabile, è inattivato dai solventi dei lipidi, dalla tripsina, dalla formalina, dalla luce ultravioletta e dai pH estremi.
Epidemiologia: la rosolia non ha preferenze di razza o sesso, è endemica ed appare per lo più nei mesi invernali e primaverili. Ogni 5-10 anni, con cronologia irregolare, può scatenarsi in forme epidemiche, mentre sono molto più frequenti episodi epidemici in collettività chiuse. Il 50-60% dei casi di rosolia decorre senza l'insorgenza dell'esantema. Il virus viene eliminato dal malato con le secrezioni rinofaringee e penetra nell'organismo attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori o la congiuntiva, come per il virus del morbillo. Per contrarre la rosolia sembrano necessari contatti abbastanza stretti e prolungati col malato.
La contagiosità è massima nei 5 giorni che precedono l'eruzione e nei 5 giorni che seguono l'inizio dell'eruzione cutanea. Il 90% circa dei bambini la cui madre contrae il virus rubeolico entro l'11ª settimana di gravidanza andrà incontro a gravi malformazioni congenite. La percentuale di rischio si riduce al 33% per infezioni contratte tra l'11ª e la 12ª settimana di gravidanza, fino a divenire gradualmente nulla dopo la 15-16ª settimana.
Patogenesi: dopo essere penetrato nell'organismo, il virus si moltiplica a livello della mucosa delle vie aeree superiori e nei linfonodi cervicali. Segue una fase viremica che inizia al 6-7º giorno prima dell'esantema e successivamente la localizzazione alla cute e alle altre stazioni del sistema linfoghiandolare. La viremia cessa contemporaneamente alla comparsa dell'eruzione cutanea, e dopo 24-48 ore sono già presenti nel sangue gli anticorpi specifici.
Sintomatologia: i sintomi della rosolia acquisita sono modesti. Dopo il periodo di incubazione il periodo di invasione è generalmente asintomatico nel bambino, ma nell'adulto si presenta con la comparsa di cefalee, anoressia, febbricola e lievi mucositi. L'eruzione cutanea è costituita da piccole macule rosee che si diffondono dal volto al tronco e agli arti. Gli elementi scompaiono alla pressione, sono abbastanza distanziati gli uni dagli altri ma spesso sul tronco, dove sono più abbondanti possono assumere un aspetto scarlattiniforme. L'esantema insieme con i suoi sintomi generali scompare dopo 3-4 giorni, sempre in senso cranio-caudale.
Complicanze: l'artrite, la nevrassite e le manifestazioni emorragiche costituiscono le complicanze più frequenti. L'interessamento articolare si verifica nel 30% delle donne adulte, con sintomatologia che varia da modeste artralgie alle dita, ai polsi e alle ginocchia fino ad artriti con tumefazioni.
arrossamento e intenso dolore assai simile a quello provocato dalla malattia reumatica. I sintomi della nevrassite sono analoghi a quelli di consimili forme virali, si presentano raramente, ma con una letalità abbastanza elevata (20%). Diagnosi: risulta agevole solo per i casi che si osservano durante episodi epidemici; nei casi sporadici e nelle forme subendemiche è molto difficile in quanto la stessa sintomatologia della rosolia associata ad eruzioni cutanee è tipica di altre condizioni morbose (mononucleosi infettiva, infezioni da enterovirus e adenovirus, sindromi allergiche). Una diagnosi di certezza è necessaria qualora il soggetto presunto infetto sia una donna in gravidanza, che ammetta contatti con persone affette da rosolia. Gli esami possibili sono quelli a carico degli anticorpi IgM, e vengono svolti secondo diverse metodiche: inibizione dell'emoagglutinazione, immunofluorescenza indiretta, test immunoenzimatico, test radioimmunologico. Durantela malattia la quantità di anticorpi inibenti l'emoagglutinazione aumenta notevolmente.§ Prognosi: per la rosolia acquisita è eccellente; può essere riservata se si manifestano complicazioni.