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Malattie infettive – AIDS Pag. 1
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AIDS: l'epidemia e la trasmissione del virus HIV

L'epidemia di AIDS ha avuto inizio con ogni probabilità nell'Africa equatoriale, diffondendosi poi verso la fine degli anni '70 nelle isole dei Caraibi e successivamente in Nord America ed Europa.

Il virus HIV può essere trasmesso attraverso diverse vie, tra cui la trasfusione di sangue o emoderivati infetti e i rapporti sessuali. Una donna sieropositiva può anche trasmettere il virus al proprio figlio durante la gravidanza, il parto o l'allattamento.

Il rischio di trasmissione durante le trasfusioni è del 90%, mentre nei rapporti sessuali eterosessuali è inferiore all'1%. Tra le due principali categorie a rischio, ovvero gli omosessuali e i tossicodipendenti, i tassi di infezione variano dal 5% al 70%.

Nonostante il virus sia presente nella saliva e nelle lacrime, non sono ancora state documentate infezioni tramite queste vie. Gli oggetti di uso quotidiano non sono veicoli di infezione.

servizi igienici e gli insettiematofagi. In Italia l'AIDS si manifesta come un fenomeno prevalentemente diffuso nelle aree metropolitane e nel mondo vá assumendo sempre più il carattere di un'infezione a carattere sessuale. Il virus presenta delle sequenze LTR, 'long terminal repeats', che si trovano alle due regioni estreme del genoma che sono sito di legame di fattori cellulari. I geni strutturali sono:
  1. gag-pol: i geni gag e pol si embricano parzialmente tra di loro e le rispettive proteine sono i prodotti della traduzione dello mRNA non processato e sono ottenute dal clivaggio proteolitico di una proteina precursore. Nel gene pol sono presenti tre regioni distinte che codificano per gli enzimi proteasi, trascriptasi inversa e integrasi.
  2. Env: codifica un precursore proteico da cui si formano le glicoproteine di superficie e transmembrana. La proteina dell'involucro del virus HIV media l'infettività virale che inizia con il legame al
risposta immunitaria intensa. Durante questa fase, il virus si replica attivamente e si diffonde in tutto il corpo, causando danni al sistema immunitario. Nel corso del tempo, l'infezione da HIV progredisce attraverso diversi stadi. Nel primo stadio, chiamato infezione acuta, il sistema immunitario cerca di combattere il virus, ma la replicazione virale continua. Questo stadio può durare da alcune settimane a diversi mesi. Successivamente, l'infezione entra in uno stadio cronico, in cui il virus si replica a un ritmo più lento, ma costante. Durante questo periodo, il sistema immunitario può essere in grado di controllare la replicazione virale e mantenere una carica virale bassa. Tuttavia, nel corso degli anni, il virus continua a danneggiare il sistema immunitario, portando alla progressiva perdita di cellule CD4. Infine, l'infezione da HIV progredisce verso lo stadio di AIDS, in cui il sistema immunitario è gravemente compromesso e il paziente è suscettibile a infezioni opportunistiche e tumori. Senza un trattamento adeguato, l'AIDS può essere fatale. È importante sottolineare che la progressione dell'infezione da HIV può variare da individuo a individuo. Alcune persone possono rimanere asintomatiche per molti anni, mentre altre possono sviluppare sintomi e complicanze più precocemente. Il trattamento dell'infezione da HIV si basa sull'uso di farmaci antiretrovirali, che possono rallentare la replicazione virale e preservare la funzione immunitaria. Con una terapia adeguata, molte persone con HIV possono vivere una vita lunga e sana.

sintomatologia di tipo influenzale. È tipica la presenza sierica di numerosi virioni completi edell'antigene p24. La riduzione della replicazione virale nel sangue periferico e lo sviluppo dellarisposta immunitaria HIV-specifica segnano il passaggio dalla fase acuta a quella cronica,clinicamente latente, dell'infezione. Il periodo oscilla tra 8 e 12 anni, ed è caratterizzato dal gradualedeterioramento del sistema immunitario associato alla progressiva diminuzione dei linfociti T-4 ed adifetti funzionali a carico dei linfociti sia T-4 che T-8.

La fase sintomatica dell'AIDS si manifesta dapprima con astenia e perdita di peso. Quando ilnumero dei linfociti è sceso al di sotto dei 200/μl il decorso dell'infezione può essere complicatodall'insorgenza di infezioni opportunistiche.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze mediche MED/17 Malattie infettive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie infettive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Ferlazzo Benito.