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MALATTIE DEL FEGATO

Sintetizzare amminoacidi non essenziali e proteine

come l’albumina, la SHBG, i fattori della coagulazione

plasmatiche

(es. fibrinogeno e protrombina), la proteina C reattiva e l’epcidina (che

regola l’omeostasi del ferro).

Fare scorta di vitamina B12, ferro e rame.

e recuperare il ferro legato

Distruggere i globuli rossi vecchi

all’emoglobina (che viene metabolizzata a bilirubina!) questa funzione

di solito è svolta principalmente dalla milza, ma se quest’ultima viene

rimossa il fegato può “rimpiazzarla” in toto!

L’importanza del fegato era nota già nell’antichità: per esempio

per i Greci

esso era la sede della forza, del coraggio, della caparbietà e delle

Nel il titano che rubò il fuoco agli dei per

passioni. mito di Prometeo,

donarlo agli uomini, Zeus punisce il protagonista costringendolo a vivere

incatenato ad una montagna nel Caucaso, in balia di un’aquila gigante che ogni

giorno gli divorava il fegato . Purtroppo per Prometeo il fegato è

l’unico organo del corpo umano capace di auto-rigenerarsi quasi

e chi tramandò il mito molto probabilmente lo aveva intuito:

completamente

il fegato di Prometeo si riformava ogni notte, così da costringerlo ad una

sofferenza che - se non fosse arrivato Ercole - sarebbe stata praticamente eterna.

Ancora oggi nella nostra cultura “avere fegato” significa “avere

P.S. coraggio”!

Ma veniamo al dunque..com’è fatto il fegato?

Il fegato è circondato da una capsula connettivale detta capsula di Glisson,

dalla quale si dipartono dei setti di connettivo che penetrano nell’organo e lo

dividono in lobuli di forma più o meno esagonale .

Ad ogni angolo dell’esagono c’è una che è costituita da:

triade portale,

una ramificazione della vena porta, cioè la vena che convoglia al fegato il

sangue proveniente dall’intestino e dalla milza; ! 3

MALATTIE DEL FEGATO

una ramificazione dell’arteria epatica, che rifornisce il fegato di sangue

ossigenato;

un canalicolo biliare interlobulare, nel quale verrà convogliata la bile

prodotta dagli epatociti.

Oltre alla triade sono spesso presenti anche piccoli vasi linfatici e terminazioni

nervose.

Il sangue proveniente dalla vena porta e quello proveniente dall’arteria

N.B.

epatica confluiscono all’interno dei quali scorre quindi

nei sinusoidi venosi,

un sangue misto artero-venoso!

Il “corpo” del lobulo è costituito da numerose lamine unicellulari di epatociti, le

quali si anastomizzano tra loro a formare strutture tridimensionali complesse.

Tra una lamina e l’altra scorre un sinusoide venoso. Epatociti e sinusoidi sono

separati da un sottile spazio detto che misura

“spazio di Disse”, ! 4

MALATTIE DEL FEGATO

normalmente appena 0,2-0,5 micron. In questo spazio avvengono gli scambi

(ampiamente fenestrati)

tra i sinusoidi venosi e i microvilli degli

. Una volta giunti al centro del lobulo

epatociti i sinusoidi confluiscono

che convoglia il sangue ormai “depurato” nelle

nella vena centrolobulare,

vene interlobulari, poi in quelle epatiche e infine nella vena cava inferiore.

Le facce degli epatociti che non sono rivolte verso i sinusoidi

insieme alle facce degli epatociti di fronte,

formano, la “parete” dei

che confluirà nei

capillari biliari, nei quali viene secreta la bile

colangioli e poi nei canalicoli biliari interlobulari della triade portale .

In realtà il fegato può essere “esaminato” anche sotto un altro punto di

P.S.

vista, ovvero immaginandolo diviso in “acini” ovaleggianti.

Gli acini rappresentano la più piccola unità funzionale del fegato e

comprendono tutto il parenchima irrorato da un ramo terminale dell’arteria

epatica e della vena porta e drenato da un canalicolo biliare.

L’acino non è facile da individuare anatomicamente, ma si può dire che il suo

è e il suo

lato più lungo compreso tra due vene centrolobulari lato più

corto tra due spazi portali!

La suddivisione in acini è

utile per spiegare alcune

alterazioni a cui il fegato

può andare incontro,

perchè permette di

distinguere:

• una zona centrale

“periportale” ricca di

ossigeno;

• una zona intermedia;

• una zona periferica

“centrolobulare” povera di

qui gli epatociti

ossigeno ➜

saranno i primi a subire danni in

caso di ipossia! ! 5

MALATTIE DEL FEGATO

N ...

ON SOLO EPATOCITI

Gli sono cellule poliedriche dotate di svariate facce (6 e + ); spesso

epatociti

hanno più di un nucleo, sono tetraploidi e di numerosi organelli particolarmente

“attivi”. Sono ricchi di glicogeno e di vescicole contenenti bile e lipidi e vivono

circa 150 giorni. Nel complesso costituiscono più dell’80% del volume

dell’organo, ma.. non sono le uniche cellule che lo compongono! Nel fegato

troviamo infatti anche:

Le (o cellule stellate ). “Vivono” nello spazio di Disse e

cellule di Ito

sono piene di gocciole lipidiche contenenti vitamina A. Il loro ruolo

specifico nel fegato sano non è ancora ben chiaro, ma si sa per certo che

quando il fegato è danneggiato si attivano e secernono collagene a scopo

cicatriziale (portando nel tempo alla cirrosi!).

Le Sono cellule appiattite, unite da

cellule endoteliali dei sinusoidi.

giunzioni strette ma separate da ampie fenestrature che consentono al

sangue di riversarsi più rapidamente negli spazi di Disse.

Le Sono i macrofagi del fegato e hanno il compito

cellule di Kupffer.

di fagocitare le molecole e le cellule estranee presenti nel sangue che

scorre nei sinusoidi venosi. Possono stimolare il sistema immunitario

mediante il rilascio di citochine e anche rimuovere i globuli rossi

invecchiati o danneggiati! L’epatite

L’epatite consiste in una infiammazione del fegato che provoca la morte degli

epatociti. Può essere e nella maggior parte dei

fulminante, acuta o cronica

casi è causata da un virus. I (che hanno cioè come bersaglio

virus epatotropi

primario il fegato) sono essenzialmente 5:

il virus dell’epatite A (HAV)

il virus dell’epatite B (HBV)

il virus dell’epatite C (HCV)

il virus dell’epatite D (HDV)

il virus dell’epatite E (HEV)

il virus F sarebbe stato isolato nel 1994, ma ci sono dubbi perfino sulla sua

P.S.

reale esistenza; il virus G - scoperto nel 1995 - sembra innocuo per gli umani! ! 6

MALATTIE DEL FEGATO

⚠ Ci sono altri tipi di virus che potrebbero occasionalmente danneggiare il

fegato e causare epatite; stiamo parlando del (quello

virus di Epstein-Barr

della mononucleosi!), dell’Herpes di alcuni e dei virus

simplex, enterovirus

che causano Potenziali minacce sono anche

varicella, morbillo e rosolia.

alcuni parassiti (come il Toxoplasma e il Plasmodio della malaria) e batteri come

le Salmonelle e la Borrelia (l’agente eziologico della malattia di Lyme)!

In aggiunta esistono anche che insorgono a seguito di:

epatiti non infettive,

(acuto e cronico);

abuso di alcool (ecstasy e cocaina);

abuso di alcune droghe (fosforo presente in molti

esposizione a tossici ambientali ➜

pesticidi) (tetraclorometano usato in passato come

e/o industriali ➜

liquido di raffreddamento per frigoriferi ed estintori);

(es. paracetamolo)

uso prolungato di alcuni farmaci o prodotti di

erboristeria; come l’Amanita falloide;

ingestione di funghi velenosi

malattie genetiche:

• malattia di Wilson accumulo di rame!

• deficit di alfa-1-antitripsina una variante anomala si deposita

nel fegato!

• fibrosi cistica la bile è più densa e può ristagnare!

• porfiria cutanea tarda alterazioni nella sintesi dell’eme e

accumulo di porfirine nel fegato!

• emocromatosi accumulo di ferro!

Come si presenta l’epatite acuta?

1. É generalmente asintomatico, anche se si

Periodo di incubazione.

potrebbero avvertire un vago malessere e cefalea. Le transaminasi e gli altri

indici di malattia epatica rimangono invariati, ma il virus è nel sangue e il

rischio di contagio è elevato. La durata di tale periodo varia a seconda

dell’agente eziologico .

2. Dura da 3 a 15 giorni; il paziente

Periodo prodromico o pre-itterico.

può avvertire malessere, cali di energia, cefalea, dispepsia, nausea, disgusto ! 7

MALATTIE DEL FEGATO

per il fumo, alterazioni dell’alvo, dolore ai muscoli e alle articolazioni, febbre

e a volte segni di meningismo (es. rigidità della nuca). In caso di HBV

possono presentarsi malattie da immunocomplessi. Le analisi del sangue

rivelano un progressivo innalzamento delle transaminasi (ALT e AST), un

leggero aumento della VES (velocità di eritro-sedimentazione), neutropenia,

linfocitopenia e presenza di virociti (o “linfociti attivati” o “cellule di

Downey” cellule a metà strada tra linfociti e monociti).

3. Persistono i sintomi precedenti, a parte la febbre che in

Periodo itterico.

genere scende. Compare prima (colorazione giallastra delle

sub-ittero

mucose, es. delle sclere degli occhi ) e poi dopo 2-3 giorni vero e

ittero

proprio (anche la cute si colora di giallo! ). Le urine sono color Coca-

Cola e le feci color argilla, perchè la bilirubina viene eliminata per via renale

e non intestinale . Il paziente perde peso. Il fegato è ingrossato,

liscio e leggermente più “duro” del solito. Anche la milza può

Gli rivelano:

aumentare di dimensioni. esami del sangue

• un aumento degli indici di colestasi (cioè di interruzione del flusso

biliare) iperbilirubinemia, ipercolesterolemia, aumento di fosfatasi

alcalina e gamma-GT;

• un forte aumento degli indici di citolisi le transaminasi passano da

45 UI/L a 3000-4000, aumenta la latticodeidrogenasi ecc…

• aumento della sideremia;

• riduzione degli indici di sintesi ci sono meno albumina, pseudo-

colinesterasi, fattori della coagulazione…

• aumento delle IgM in una prima fase e delle IgG in seguito.

Il periodo itterico dura in genere due-tre settimane, ma il paziente comincia a

migliorare già dalla seconda settimana. La completa normalizzazione richiede

1-2 mesi.

In

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Publisher
A.A. 2017-2018
33 pagine
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SSD Scienze mediche MED/12 Gastroenterologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ValeCaldi94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gastroenterologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Marchi Santino.