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Introduzione azionamenti elettrici
Dispositivi che consentono la movimentazione di materiali e componenti.
OPERAZIONI:
- FABBRICAZIONE DI PRODOTTI
- SPOSTAMENTO DI OGGETTI
- TRASPORTO DI BENI E PERSONE
- OPERAZIONI DI SERVIZIO ED ALTRE ATTIVITÀ (pompe, ventilazione, condizionamento)
L'energia sorgente si trasforma in energia meccanica mediante macchine (idrauliche, pneumatiche, elettriche).
CLASSIFICAZIONE AZIONAMENTI
- IDRAULICI: utilizzano lo spostamento di fluidi in pressione
- PNEUMATICI: utilizzano l'energia associata al gas in pressione, in particolare aria
- ELETTRICI: sfruttano l'energia elettrica
Azionamenti e macchine
Oltre alle macchine un azionamento comprende diversi altri componenti:
- dispositivi d'interfaccia con le sorgenti principali di energia (alimentazione, convertitore)
- componenti di misura e sensori
- sistema di controllo (logico circuitale, calcolatori)
- sistemi di comunicazione e di calcolo e le interfacce verso l'utilizzatore
Applicazioni: azionamenti idraulici e pneumatici
- Potenze elevate
- Movimento lineare senza riduttori o ingranaggi
MA
- Rendimento basso
- Regolazione complessa
- Dinamica lenta
- Costi e ingombri elevati
Azionamenti elettrici
- Potenze piccole, medie e —
- Movimento rotatorio, eventualmente con riduttori e ingranaggi, movimento lineare (con cinghie)
- Rendimento elevato
- Dinamica rapida
- Regolazione complessa
- Costi e ingombri accettabili
Le macchine elettriche sono reversibili.
La Macchina elettrica
Se il loro funzionamento →
- E. elettrica → E. meccanica
si parla di macchine elettriche rotanti:
- (motori, generatori), macchine lineari (MAGLEV)
Se il loro funzionamento →
- E. elettrica → E. elettrica
si parla di trasformatori, di potenza e di convertitori statici (nodulizzatori, chopper, inverter)
Materiali costruttivi
- Materiali passivi: costituiscono le parti strutturali della macchina (carcassa). Preoccupati di sopportare il raffreddamento.
- Materiali attivi:
- conduttori
- ferromagnetici
- isolanti
- semiconduttori (circuiti di potenza)
Materiali conduttori
Rame e alluminio
Cu => ρC = 0,017 μΩ·m
Al = 0,028 μΩ·m
La resistenza varia al variare della temperatura
ρ2 = ρ1(1 + θ2-θ1/234,5°)
Ogni grado C° ho un incremento dello 0,4% della ρ
Perdita nei conduttori c.c.
- effetto Joule PC = RI2 = ρ·l/A I2 = ρ·l/A(SA)2ρδ2
- perdita specifica per unità volume: Pvol = PC/V = ρ/m3
- perdita specifica per unità di massa: Pmc = PC/γ = ρδ2/(`#w`)m3
Perdite nell'alternata
P = R Teff ∫τ0 i2(t) dt
S sinusoidale Ieff = Imax/√2
Perdite addizionali
- effetto pelle => la corrente scorre più sulla superficie che al centro
Accumulo
Rappresentato dal parametro "capacità termica specifica"
- KATE cJ 400 J/kg°C
- FERRO cJ 500 J/kg°C
- OLIO cJ 1500 J/kg°C
C capacità termica c.m [J/°C]
Calore accumulato: Qt = mc dΘ - CdΘ
In definitiva
Pd = mc dΘ + (Θ - Θreg) CSTdt
(accumulo nella macchina trasmissione)
Energie totale persa
P = mc dΘ/d + 1/Rt Θ = C dΘ/d + GT Θ
dΘ/d = P/C - 1/RC Θ
Transitorio della temperatura
Θ(t) = Θreg + (Θ-Θreg)e-t/τ
Θreg PRT
τ = RtC
Tempo di riscaldamento e raffreddamento sono uguali se le condizioni o il funzionamento sono le stesse. Es. motore fermo e non funziona il tele
Quando la quantità di calore da eliminare è elevata può essere opportuno introdurre più di un circuito di raffreddamento
- PRIMARIO: a contatto diretto con la macchina
- SECONDARIO: a temperatura inferiore del primario e con esso scambiante calore
Il tipo di raffreddamento della macchina è indicato sulla targa da un codice caratterizzato dal prefisso IC:
IC Nd L1 N1 L2 N2
- Nd è un numero che rappresenta la disposizione del circuito di raffreddamento
- 0 se radiazioni libere
- 1, 2, 3 su turbo o canali e circuito aperto
- 4 o 10 attraverso la superficie esterna
- 5, 6, 7, 8 o scambiatori di calore interni o esterni alla macchina
- L1 è una lettera che denota il tipo di fluido del circuito refrigerante primario:
- A = aria
- W = acqua
- H = idrogeno
- N = azoto
- F = freon
- U = olio
- N1 è un numero che denota il metodo di circolazione del fluido primario
- 0 = convenzione libera
- 1 = autocircolazione (es. ventilatori collettori)
- 5 = aspirato e indipendente incorporato
- 6 = come 5 ma sulla macchina
Funzionamento trasformatore ideale
- A vuoto
Un trasformatore ideale a vuoto assorbe la corrente di magnetizzazione anche se i2 = 0
- In corto circuito
i2 >> im e quindi anche i1' >> i0. Risulta quindi
i2/i1' = n1/n2
- A carico
i2 = i0 - i1' = i0 - n2/n1i2 con i2 = i2n (nominale)
Funzionamento in CTO CTO
Vccm = tensione di CTO CTO alla corrente nominale
La si può anche interpretare come la tensione da applicare per avere la corrente nominale in CTO CTO, altrimenti se applicassi quella nominale rischierei di danneggiare la macchina.
Quando metto in CTO CTO un trasformatore, la corrente attraversa solo i parametri interni (R1, XL1, R'2, X'L2) perché i10<<i1, i20<<i2.
Tensione di CTO CTO percentuale
Vcc% = Vccm/Vm ∙ 100 = Zcc Im/Vm ∙ 100 = Zcc/Zm ∙ 100 = Zcc Im Im/Vm Im ∙ 100 =
= Icc Im/Am ∙ 100 = Accm/Am ∙ 100
Zcc = impedenza in CTO CTO
Icc = Vm/Zcc, Vccm = Zcc Im
Grafico: Asse orizzontale: [VA] KVA MVA, Asse verticale: Vcc%
Esercizio
Trasformatore monofase, Am = 10 KVA, V1m/V2m = 400/120 V
f = 50 Hz (sopprime nel bio)
Prova a vuoto V0 = 120 V I0 = 4 A P0 = 75 W
Prova in CTO CTO Vcc = 48 V Icc = 20.83 A Pcc = 500 W (lato AT)