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Per realizzare queste aspettative, Napoleone attuò il Blocco Continentale per vietare alle navi provenienti dalla
Gran Bretagna e dalle sue colonie l'accesso ai porti dei territori sottoposti al controllo dell'impero francese.
Gli effetti del Blocco sull’economia inglese furono inizialmente negativi: all’Inghilterra furono impediti gli
sbocchi in Europa e negli USA.
L’Inghilterra reagì da una parte ricorrendo al contrabbando e dall’altro cercando nuovi mercati di sbocco, che
trovò in Centro e Sud America.
Quindi, il Blocco danneggiò l’Inghilterra solo inizialmente, ma poi l’economia britannica riprese a crescere
grazie ai nuovi sbocchi.
L'apparato industriale francese, ancora debole, non fu in grado di soddisfare la domanda europea,
tradizionalmente soddisfatta dall’Inghilterra, così come l'agricoltura perse i suoi tradizionali sbocchi inglesi
senza trovare compensazioni adeguate in Europa.
Infine l'economia dei porti francesi fu rovinata dall'inattività.
Nel periodo in cui rimase in vigore il Blocco, le industrie francesi, al riparo della concorrenza inglese poterono
svilupparsi.
Il blocco portò ad una situazione di guerra che contribuì ad aumentare la domanda, che per essere soddisfatta
si dovette ricorrere alla produzione di beni alternativi.
Restaurazione
I regnanti europei, vedendosi costantemente minacciati dalle mire espansionistiche di Napoleone, riunirono i
loro eserciti a Waterloo, dove sconfissero definitivamente l’esercito imperiale.
Terminate le guerre napoleoniche iniziò il Congresso di Vienna.
I rappresentanti di tutti gli stati europei si riunirono nella capitale austriaca con lo scopo di ripristinare l’assetto
territoriale e restaurare la legittimità delle case regnanti di prima.
Per la Francia, la Restaurazione significò il ritorno della monarchia può essere scomposta in due fasi: la
Monarchia Costituzionale e la cosiddetta Monarchia di Luglio.
La crescita economica francese nel periodo della Restaurazione è caratterizzata prevalentemente dalla
produzione di ghisa, dalla filatura del cotone e dalla costruzione ferroviaria.
Fu soprattutto durante la Monarchia di Luglio che fu data una notevole spinta alla costruzione ferroviaria. Dopo
il Congresso di Vienna la dinastia dei Borbone ritornò a regnare in Francia con Luigi XVIII che per
assecondare la volontà popolare concesse una carta costituzionale, che istituiva una monarchia parlamentare
e riaffermava le riforme sociali contenute nei codici napoleonici.
I Borbone cercarono di creare stabilità e ordine nel Paese, seguendo prevalentemente la volontà dei grandi
proprietari terrieri, che appunto erano gli unici ad avere diritto di voto.
In economia l’intervento statale fu ambiguo: da una parte si professava il credo liberista, eredità rivoluzionaria,
ma dall’altra si caratterizzava per un forte interventismo statale e per una politica economica di tipo
protezionista.
La protezione doganale può essere considerata come la causa per cui gli imprenditori francesi mostrarono
scarsa dinamicità.
La presenza di alti dazi abbia garantito una situazione di continuità per l’industrializzazione.
Giornalisti e deputati denunciarono la violazione della Costituzione e così iniziò la cosiddetta Rivoluzione di
Luglio a seguito della quale il re Carlo X fu costretto ad abdicare.
Venne proclamato re Luigi Filippo che fu consacrata la vittoria della borghesia finanziaria.
La Monarchia di Luglio, per motivazioni politiche, fu più sensibile alle pressioni dei banchieri, finanzieri e
industriali e perseguì politiche economiche più confacenti ai loro desideri.
Il Governo usò la leva della spesa pubblica soprattutto per favorire la costruzione di infrastrutture.
L’espansione economica francese durante la Monarchia di Luglio fu spinta dal sistema bancario privato.
Si venne a creare così il capitalismo finanziario: le banche raccoglievano capitali anche all’estero e
finanziavano le imprese che costruivano le ferrovie.
I capitalisti deviarono i loro investimenti nell’acquisto di azioni ferroviarie.
Per favorire l’economia, le banche fecero anche altre operazioni, quali prestiti a governi stranieri,
finanziamento del commercio con l’estero e operazioni di sconto a breve termine.
La Monarchia di Luglio assecondò le richieste degli industriali a mantenere alti dazi doganali nonostante il
clima culturale europeo stesse attraversando grandi cambiamenti in proposito.
Napoleone III
Luigi Filippo, iniziò ad avvertire problemi di ordine politico ed economico.
La Monarchia entrò in discordia con la maggior parte del popolo che richiedeva riforme radicali delle istituzioni
politiche nazionali per rispondere meglio all’evoluzione dell’economia e della società francese. Iniziò un
periodo di crisi economica dovuto a cattivi raccolti in agricoltura.
La crisi investì anche il settore industriale che subì le conseguenze di forti speculazioni.
Il diritto di voto fu allargato a tutti i maschi (suffragio universale maschile).
Con un consenso plebiscitario fu proclamato presidente Luigi Napoleone Bonaparte.
Luigi Napoleone concentrò tutti i poteri nelle sue mani e con un colpo di stato, diede alla Francia una nuova
costituzione.
Un anno dopo restaurò l’impero. Poiché il figlio di Napoleone I era stato proclamato imperatore dai suoi
sostenitori con il nome di Napoleone II, egli decise di denominarsi Napoleone III e si auto concesse il diritto di
trasmettere il titolo imperiale ai propri eredi.
Il primo decennio del regno di Napoleone III fu caratterizzato da una politica autoritaria e dal tentativo di
ostentare la potenza della corte sia attraverso l'esibizione di fasto e ricchezze, sia attraverso la realizzazione di
monumentali lavori pubblici che trasformarono radicalmente la capitale Parigi.
Successivamente, Napoleone III cominciò ad attuare una serie di riforme liberali che consentirono la rinascita
dei partiti d'opposizione e promosse lo sviluppo dell'industria.
La politica economica seguita da Napoleone III durante il suo regno può essere riassunta in tre punti:
Ferrovie ed opere pubbliche; Riforma del sistema bancario e Adozione di politiche liberoscambiste.
Destinando investimenti all’assetto urbanistico di Parigi raggiunse diversi obiettivi:
Aumentò l’occupazione e stimolò la domanda;
Conferì alla città un’immagine di monumentale magnificenza, e quindi acquisto un prestigio internazionale;
L’assetto urbano fu riordinato attraverso i boulevard.
Le banche (in generale) effettuano due tipi di operazioni: raccolta e finanziamenti, cioè prendono capitali dai
privati e li usano per effettuare dei prestiti.