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ACQUA CORPOREA SUA DISTIBUZIONEE COMPOSIZIONE ELETTROLITICA
L'acqua costituisce nel maschio circa il 60% del peso e si riduce al 54% dopo i 60 anni, nelladonna il 51% si riduce al 46% dopo i 60 anni. Gli elettroliti extracellulari sono Na e CL, intracellulari K e fosfati. La concentrazione dei tre elettroliti è regolata dal rene.
DEFINIZIONE SHOCK
Lo shock è una condizione di inadeguata perfusione ed ossigenazione tissutale insufficiente a sostenere il metabolismo cellulare aerobio nelle cellule degli organi essenziali per la sopravvivenza. Se protratta, una simile condizione determina inevitabilmente la morte cellulare sino al decesso dell'individuo.
SHOCK - MECCANISMI CHE LO SOSTENGONO
DEPLEZIONE DEL VOLUME INTRAVASCOLARE, RIDUZIONE DELLA FUNZIONALITÀ MIOCARDICA, DIMINUZIONE DELLE RESISTENZE VASCOLARI SISTEMICHE
Classificazione fisiopatologica dello shock
Ipovolemico (diminuito volume intravascolare): emorragie, diarrea, vomito, sudorazione, versamenti sierosi, ematomi.
- Cardiogeno: insufficienza di pompa (aritmie, versamento pericardico, disfunzioni valvolari, infarto massivo, ecc.)
- Ostruttivo: embolia polmonare massiva, ostruzione vena cava, mixomi cardiaci, pneumotorace iperteso, ecc.
- Vasculogenico: distribuzione anormale del volume ematico (sepsi, anafilassi, shock neurogeno, sincope vasovagale)
Classificazione eziologica:
- Emorragico (ipovolemico)
- Cardiaco (cardiogenico + ostruttivo)
- Settico
- Neurogeno
- Anafilattico (allergico)
Principi di terapia:
- Terapia della condizione che ha causato lo shock (Diagnosi)
- Terapia delle alterazioni fisiopatologiche dello shock ("sintomatica")
- Terapia iniziale dello shock (aspecifica)
Posizionare il paziente: Supino, lieve Trendelemburg, coperta!
Ossigenare: aprire o mantenere via aerea Ossigeno 5-10 L/min
Fermare eventuali emorragie visibili (compressione manuale)
Ottenere accesso endovenoso: Emogasanalisi Shock ipovolemico: 2 agocannula 16 G o maggiore. Se necessario: accesso
di: somministrare ossigeno, monitorare ECG, somministrare farmaci per migliorare la funzione cardiaca, valutare la necessità di interventi chirurgici o procedure invasive. Terapia specifica Shock: Shock settico: causato da un'infezione generalizzata. Mortalità 40-60% Segni e sintomi: febbre, ipotensione, tachicardia, alterazioni dello stato mentale, segni di infezione. La terapia è di: somministrare antibiotici a largo spettro, fluidi endovenosi, monitorare i segni vitali, valutare la necessità di supporto respiratorio o di interventi chirurgici. Terapia specifica Shock: Shock neurogeno: causato da una lesione del sistema nervoso. Mortalità variabile. Segni e sintomi: ipotensione, bradicardia, perdita di coscienza, paralisi. La terapia è di: mantenere la stabilità del collo, somministrare fluidi endovenosi, monitorare i segni vitali, valutare la necessità di interventi chirurgici o di terapie specifiche per la lesione del sistema nervoso. Terapia specifica Shock: Shock anafilattico: causato da una reazione allergica grave. Mortalità 10-20% Segni e sintomi: prurito, orticaria, difficoltà respiratorie, ipotensione, tachicardia. La terapia è di: somministrare adrenalina, antistaminici, corticosteroidi, fluidi endovenosi, monitorare i segni vitali, valutare la necessità di supporto respiratorio o di interventi chirurgici. Terapia specifica Shock: Shock da trauma: causato da un grave trauma fisico. Mortalità variabile. Segni e sintomi: ipotensione, tachicardia, dolore, segni di trauma fisico. La terapia è di: stabilizzare il paziente, somministrare fluidi endovenosi, monitorare i segni vitali, valutare la necessità di interventi chirurgici o di terapie specifiche per il trauma.di: - Edema Polmonare - Embolia Polmonare- Ipoperfusione periferica Vanno eseguiti: - ECG - Emogas - Monitoraggio - Rx Torace - Scintigrafia polmonare - Pressione Venosa Centrale Terapia specifica Shock: Shock allergico o anafilattico: secondario ad una liberazione di istamina e/o altre sostanze vasoattive a seguito di reazione antigene anticorpo Diagnosi: clinica anamnestica, insorgenza dei sintomi dopo esposizione allergene D.D.: Crisi asmatiche, intossicazione da farmaci La terapia è di: - (Ass. Card/circ.) Cortisonici Idrocortisone 1g ev - (Ass. Respirat.) Ossigeno even. Tracheostomia o intubare paz. - (Ass. Card/circ.) Adrenalina 1mg. s.c. Event. 0,5 mg. ogni 10' - Antistaminici Trimeton, Polaramin 10-20mg ev Osservazione del paziente per 12-24 h periodo in cui la reazione può recidivare Terapia specifica Shock: Shock settico: secondario ad infezione sistemica (tossine attivano: complemento, coagulazione fibrinolisi, vasodilatazione da chinine, CID) Fattori predisponenti: manovre chirurgiche,diabete, insuff. congestizia,renale, ulcere decubito, cateterismi.
2 fasi:
- Precoce (calda; normovolemica) vasodilatazione, tachicardiaca, iperventilazione
- Tardiva (algida; ipovolemica) shock, febbre ipotenzione, ipotermia, tachipnea
La terapia è di:
- monitoraggio
- Ossigeno
- Fluidi correzione ipovolemia
- Toilette chirurgica è indispensabile debellare l'infezione
- Dopamina
- Antibiotici sulla scorta emocultura o Associazione
- Corticosteroidi metil prendisolone 30mg/kg ev ogni 6- 8 h
- Eparina se CID
- Naloxone nell' ipotensione inibisce prostaglandine endogene
Terapia specifica Shock:
Shock neurologico: diminuzione del controllo simpatico del tono vascolare
- a) inibizione riflessa vasovagale ( emozione, anestesia, barbiturici)
- b) lesioni spinali ( shock spinale)
SEGNI: ipotensione senza tachicardia o vasocostrizione
TERAPIA: identificare causa iniziare ripristino volume circolatorio
Shock anossico: grave insufficienza respiratoria - PNEUMOPATIE ACUTE E CRONICHE-
INALAZIONE GAS TOSSICI
IPEREMOLISIShock in necrosi pancreatica acuta:
- aumento attività proteolitica plasmatica
- attivazione sistema callicreina (Vasodilatazione)
- versamento emorragico peritoneale