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La scelta delle aree e dei campi semantici (universi ideologici) da cui trarre le giustificazioni, fa
parte dell’operazione di valutazione che un P1 deve fare per ottenere da un P2 la solidarietà
ideologica necessaria a garantire il successo argomentativo.
Una particolare forma di ricostruzione dell’informazione non esplicita è richiesta dalla RG
che viene sottaciuta ma che, se assente in superficie, è necessario rivedere per decidere sul
valore argomentativo degli enunciati. Le contro-argomentazioni (CARG), da parte loro proprio
perché fanno sempre riferimento ad un precedente testo, seguono leggi deduttive che permettono
di lasciare implicita parte dell’info.
Dato che il parlante P1 non enuncia in genere le premesse, il destinatario P2 dovrà cercare di
ricostruirle per venirne a capo. La deduzione che viene tratta, correrà il rischio di non rispondere a
quella che l’emittente aveva in mente (e allora perché lasciarla implicita). E’ possibile che P1 non
abbia, tuttavia, pensato a tutte le possibili proposizione a cui P2 sarebbe potuto giunger, dopodiché
P1 dovrà decidere in base alla reazione del suo interlocutore se mantenere o meno la propria
posizione, cambiare idea o percorso. Nella realtà conversazionale la posizione emotiva emerge
anche dai gesti, intonazione, reazioni e mimica. A differenza, nei romanzi, il narratore con le sue
descrizioni può non fornire tali informazioni costringendo o inducendo chi legge a provare delle
interpretazioni.
La contro-argomentazione permette che alcune info non vengano rese esplicite in quanto è
possibile recuperarle attraverso processi di ricostruzione standard, stabilendo quali siano
obbligatorie e quali libere. L’uso di categorie come Rinforzo, Riserva e Alternativa comportano
l’enunciazione di un’argomentazione complessa (ARG’) composta di una ARG positiva e di una
negativa o contro-argomentazione. La complessa potrebbe essere enunciata in un discorso
monodirezionale ricorrendo alla composizione minima e cioè lasciando impliciti (non lessicalizzati)
una serie di enunciati. Nella proposizione ad es. Sebbene sia ammalato, penso che verrà alla
festa; non viene detto in modo esplicito quale siano le ragione per cui, nonostante sia ammalato,
verrà alla festa. Lo si può stabilire attraverso l’enunciato che propone una conclusione opposta a
quella che verrebbe indotta dall’argomento introdotto da ‘sebbene’. I fattori che portano a
sostenere che, nonostante tutto, egli verrà alla festa possono essere svariati, ma rimangono una
variabile che il parlante P1 lascia vuota. E se non li si dice esplicitamente, non significa che essi
non ci siano, anche se – a quanto pare – non è necessario che un P2 li conosca. La maggior parte
dei connettivi CARG prevede enunciati non espliciti ma presenti a livello semantico astratto e nelle
forme della logica. Con nulla al loro interno, le categorie assenti ma implicite possono esserlo
obbligatoriamente, in quanto il loro contenuto e la loro estensione è recuperabile in base alle
regole, oppure facoltativamente in quanto sia recuperabile solo la loro forma, ma non il contenuto
né la loro estensione, e che per questo rimane variabile. Nella proposizione ad es. di cui sopra, c’è
una categoria assente in modo obbligato e cioè la conclusione che bisognerebbe trarre dall’A ‘è
ammalato’, in più ad una categoria facoltativa e cioè l’A che sta alla base dell’affermazione/O ‘verrà
alla festa’, marcata ed espressa dal modale ‘sebbene’. È sottinteso un A molto più forte del dato, la
cui estensione rimane ignota inducendo, però, alla conclusione che comunque verrà alla festa.
Alcuni connettivi come ‘a meno che ’, ‘tranne che ’, ‘a condizione che non’ figurano in una struttura
complessa in cui dalla parte dell’ARG positiva si trova enunciata l’O mentre eventualmente
assente l’A, laddove nella contro-argomentazione sarebbe lessicalizzato l’eventuale contro-
argomento che porterebbe ad una diversa conclusione, generalmente non chiara a partire dalla
parte positiva, come nell’es. penso che egli verrà, a meno che non sia ammalato; in cui si pone
l’evento che egli verrà a condizione che non si verifichi che sia ammalato, se questo evento o
contro-argomento occorre si dovrà concludere che non potrà verificarsi, considerandolo dunque
falso. La sua interpretazione semantica potrà essere, es. può esser preferita una data
conclusione/affermazione che egli verrà implicata da qualche A non definito. Se però/a meno che è
valido e attuale nel mondo in questione, un dato contro-argomento del tipo che è ammalato, si
arriva ad una conclusione opposta, ovvero di quella espressa che verrà.
Rinforzo e riserva come categorie sono libere di precedere o seguire l’argomentazione positiva,
come nell’es. penso che verrà, a meno che non ti telefoni. Qui, sono contrapposti due enunciati
con la stessa funzione dell’O mentre vengono lasciate vuote le categorie (caselle) A e CA. Il fatto
che due enunciati vengano interpretati in questo modo è solo un problema semantico, poiché a
livello sintattico non c’è nessun criterio. Quando viene enunciata una riserva, nella parte positiva
dell’ARG possono lessicalizzarsi le due categorie obbligatorie O e A, mentre nella contro-
argomentazione CARG può esserci solo il CA, contro-argomento, es. a meno che non sia
ammalato (CA), verrà (O) perché ha bisogno di un prestito (A).
Nei casi dell’AL introdotta da connettivi come ‘tuttavia’, ‘nonostante ciò’, come nell’es. egli non ha
soldi, tuttavia penso che comprerà un biglietto di business class, nella parte dell’argomentazione
positiva (ARG +) cioè che egli non ha soldi dovrebbe indurre alla conclusione che opterà per una
economy, eppure nella contro-argomentazione introdotta da ‘tuttavia’ si comprende altro. La
conclusione deve essere opposta a quella che invece viene proposta, infatti a parte la deduzione,
nella CARG introdotta dal connettivo si sostiene il contrario, cioè che egli comprerà un biglietto di
business class. Le motivazione che portano a dire che egli non abbia soldi non sono esplicite,
anche se comunque capiamo che se può permettersi un biglietto così caro qualche ragione in più
ci dovrà pur essere.
E’ possibile supporre che ‘tuttavia’ presenti l’ARG da preferire e che a ritroso l’ARG iniziale
sostenesse un’O sbagliata. La CARG introdotta da ‘tuttavia’ deve essere posta in situazione finale.
Nell’ARG minima si può avere un rappresentante per parte, un A e una CO come es. egli è stanco,
tuttavia ha bisogno di parlarti; dove sono vere entrambi le parti e si comprende che i due enunciati
abbiano senso anche se sono tra loro in relazione. E’ da escludere che sia possibile una struttura
in cui siano presenti contemporaneamente un’O e una CO che sia negazione di quella prima,
tranne che i soggetti che si assumono la responsabilità dell’indice di verità delle due O siano
diverse, es. Rita dice che lui verrà, tuttavia io credo di no.
La regola riguardante la possibilità di lasciare non lessicalizzati alcuni dei componenti dell’ARG
complessa, l’ammissione di categorie vuote, ossia nel testo complesso con argomentazione
positiva e CARG è richiesta la presenza di almeno due categorie, una per parte con funzioni
diverse. Le categorie mancanti sono presenti come vuote a livello di forma logica. A cui dovrebbero
essere escluse costruzioni come O/A e CO/CA cioè che l’O determinata dall’A1 o viceversa (L’A
che porta all’O) e CO determinato dalla A2 o viceversa (l’A che porta alla CO) presentate come
vuote ma la cui presenza è obbligatoria, perché altrimenti le categorie che invece sono
lessicalizzate non potrebbero avere la funzione argomentativa che viene loro attribuita. Categorie
argomentative con funzione modale presenta delle restrizioni imposte in genere sulla conclusione
e che serve a definire una scala di modalità, una serie di gradazioni di indici di verità operanti sulle
implicazioni argomentative. Come per le proposizioni marcate da connettivi come ‘almeno’ o ‘al
massimo’, es. egli è ammalato, ma almeno ti telefonerà. Il connettivo ‘almeno’ potrà introdurre una
CO che sia ritocco all’O inferita all’A che è ammalato: si dice che l’evento ‘verrà’ non si verifichi e al
suo posto si realizzi un altro evento, in un mondo ad esso vicino in cui sarà vero che egli possa
telefonare. Altri connettivi come ‘nel peggiore dei casi’, ‘purché’, ‘a condizione che ‘ subiscono le
medesime restrizioni di cui sopra. Si ricordi che qualunque mondo è costruibile a misura della
propria volontà creando condizioni che permettano che esso esista, ponendo la differenza tra ciò
che è standard e ciò che è determinato dalla creatività.
Mentre il connettivo ‘nel peggiore dei casi’ appartiene alla stessa sfera del modale ‘almeno’ e ‘al
massimo’, i connettivi ‘purché’ e ‘a condizione che ‘ indicano le condizioni che sono necessarie
perché una relazione argomentativa e quindi di implicazione possa poi verificarsi stabilendo le
caratteristiche di quel mondo in cui la relazione sostenuta diventa possibile.
Questi connettivi e le categorie argomentative che essi marcano sono manifestazioni di info modali
che definiscono il grado di verità degli enunciati e in particolare dei ragionamenti presentati.
Operatori modali che definiscono i mondi possibili in cui ogni ARG diventa rilevante o non tiene. Il
comportamento di questi connettivi ci potrebbe portare a sostenere che tutta l’ARG non sia altro
che un modo per fornire l’indice di verità e definire i mondi in cui un tipo di relazione che implica
possa ritenersi vera o falsa.
Ricapitolando: l’alternativa AL sta all’estremo della modalità e indica che una relazione non sarà
vera ma se ne verificherà un’altra. Il rinforzo RI indica invece l’opposto, il resto ossia la riserva R e
la restrizione serve ad indicare possibili sfumature e caratteristiche di mondi possibili.
Molto spesso le informazioni bisogna ricostruirle perché sottintese. Nella comunicazione
orale, il cambiamento di percorso e gli aggiustamenti sono frequenti e opportuni, nello scritto il non
detto va espresso con accuratezza, poiché poi non si avrebbe la possibilità di intervenire qualora