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NUOVI ORIZZONTI NELLO STUDIO DEL LINGUAGGIO

L’idea nuovi orizzonti nello studio del linguaggio incita il desiderio di sapere delle persone che hanno il desiderio di capire la

loro natura, il loro posto nel mondo.

Il linguaggio dell’uomo si fonda sull’infinità discreta, che i bambini questa caratteristica non l’apprendono se non hanno una

dotazione innata della mente (cervello), alla stessa maniera neanche un bambino deve apprendere che vi siano frasi di tre,

quattro parole, e che può continuare nella formazione delle frasi.

Come asserì David Hume questa peculiarità deriva dalla natura.

Questa caratteristica attirò Galilei così tanto che la definì l’invenzione di uno strumento per comunicare e questa

invenzione ebbe esito positivo poichè esprimeva l’infinità discreta del linguaggio che è riprodotto tramite questi caratteri.

Successivamente gli autori della Grammatica di Port Royal furono anche loro come Galilei impressionati dall’invenzione che

concerneva uno strumento per creare diverse espressioni che ci consentono mostrare ad altre persone quello che noi

ponderiamo, immaginiamo, sentiamo.

Secondo il punto di vista moderno la caratteristica dell’infinità discreta del linguaggio che deriva da doti innate non è

un’invenzione, ma è una creazione dello sviluppo dell’evoluzione.

La facoltà del linguaggio è un organo di linguaggio quando gli scienziati parlano del sistema visivo, del sistema immunitario, del

sistema circolatorio come organi del corpo.

Quindi secondo una certa idea l’organo linguistico è come gli altri organi, poichè le peculiarità fondamentali sono l’espressione

dei geni.

Ora studiamo in altri differenti maniere lo stato inziale individuato dalla facoltà del linguaggio. Ciascuna lingua forma il prodotto

di due fattori:

1) Lo stato iniziale è il processo di acquisto del linguaggio che interpreta come un input, successivamente crea la lingua come

autput.

2) L’esperienza.

Abbiamo dei buoni motivi per ritenere che lo stato iniziale sia usuale per tutte le specie, per esempio se i bambino fossero stati

allevati a Tokyo, parlerebbero Giapponese come i bambini che sono vissuti a Tokyo.

Perciò in questa maniera è possibile decidere condizioni empiriche strette che adempirebbero alla teoria dello stato iniziale e

ad esprimere ai differenti problemi della biologia del linguaggio.

Ora delineamo come sorge la grammatica della lingua e la grammatica generativa.

Nel momento in cui parliamo di lingua, è quando ci riferiamo al modo in cui parliamo e capiamo.

Se mettiamo la lingua in un nuovo quadro di riferimento teorico, definito teoria della lingua di Pietro “grammatica” della sua

lingua.

Quindi la lingua di Pietro crea espressioni della sua lingua, per questo motivo la teoria della lingua di Pietro viene denominata

grammatica generativa.

La grammatica generativa è un insieme di regole che "specificano" o "generano" in modo ricorsivo (cioè per mezzo di un

"sistema di riscrittura") le espressioni ben formate (well-formed expressions) di un linguaggio.

La grammatica generativa nasce negli anni cinquanta nell’occasione della rivoluzione cognitiva. La rivoluzione è un periodo in

cui vi è stato un cambiamento: si è andati dallo studio del comportamento, dei sui prodotti allo studio dei processi interni che

intervengono all’azione, pensiero; mentre la visione cognitiva esamina il comportamento, i prodotti del comportamento come

dei dati che danno certezza empirica concernenti i processi del cervello, i modi in cui la mente utilizza questi processi per

svolgere azioni, per capire l’esperienza.

Questo metodo è infatti mentalista, poichè si vuole esporre lo studio di un oggetto effettivo nel mondo naturale e portare lo

studio del cervello (mente) in direzione della integrazione con le scienze biologiche.

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Verso il seicento e settecento per la prima volta si capisce che il linguaggio ha in sé l’utilizzo infinito degli strumenti infiniti.

Verso la metà del secolo novecento qualche invenzione concernente il campo delle scienze formali ha permesso di chiarire i

concetti essenziali computazionali creano le espressioni di una lingua, prendono inoltre in parte l’ipotesi di uso infinito di mezzi

infiniti.

Inoltre altri sviluppi hanno portato ad osservare problemi tradizioniali quali: lo studio del mutamento linguistico, la linguistica

antropologica che coinvolgeva principalmente lo studio dei sistemi fonologici.

Quando si è cercato per la prima volta di effetturare il programma della grammatica generativa che ha messo in risalto che le

lingue studiate in maniera ottimale rispetto alle altre lingue avevano alcune caratteristiche elementari che non erano state viste

affatto, inoltre che le grammatiche, i dizionari tradizionali classici sfioravano la superficie.

Se il nostro obbiettivo è capire la facoltà del linguaggio, gli stati in cui la facoltà del linguaggio può esserci, dobbiamo credere

nell’intelligenza del lettore che è l’oggetto della nostra indagine.

Infatti lo studio dell’acquisto del linguaggio porta alla stessa conclusione.

Se noi andiamo al di là delle parole, possiamo concludere che l’acquisto del linguaggio forma qualcosa che succede al bambino.

L’andare infatti verso lo sviluppo, le peculiarità principali di ciò che forma la risposta sono prestabilite dallo stato iniziale.

Quando le lingue sono state studiate secondo la visione della grammatica generativa si è capito che le loro differenze erano

state sottovalutate in maniera totale tanto erano state sottovalutate in maniera complessa e la quantità in cui erano prestabilite

dallo stato iniziale della facoltà del linguaggio.

Queste sono i problemi essenziali degli studi moderni sul linguaggio.

Una teoria valida del linguaggio umano deve accontentare due condizioni:

1) Adeguatezza descrittiva quando dà un valore totale delle proprietà della lingua imparata, di quello che il parlante sa della

lingua;

2) Adeguatezza esplicativa quando una teoria del linguaggio fa vedere come ciascuna lingua specifica provenga da uno stato

iniziale uniforme secondo condizioni limite determinate dall’esperienza. La teoria del linguaggio in questa maniera spiega le

peculiarità delle lingue a livello più profondo.

La tensione concernente questi due condizioni individua le linee principali della ricerca. Infatti la maniera giusta per superare

questa tensione è mettere in disaccordo i modelli della grammatica generativa in base in cui la lingua è un sitema complesso di

regole, ciascuna delle quali con caratteristiche determinate di una lingua o di formazione grammaticale.

In base alle considerazione di adeguatezza esplicativa quel modello non è giusto.

IL problema essenziale concerne trovare le caratteristiche generali dei sistemi di regole che possono essere date alle medesime

facoltà del linguaggio. Infatti verso quindici anni fa queste caratteristiche si sono realizzate in un metodo di linguaggio definito

modello dei principi e dei parametri in cui vengono distrutti 1) la formazione grammaticale; 2) la regola che consiste nel

suddividere le caratteristiche generali della facoltà del linguaggio che si connettono reciprocamente per creare le proprietà delle

espressioni.

Lo stato iniziale della facoltà del linguaggio sarà considerata una rete fissa connessa al pannello degli interuttori aventi due

collocazioni, la rete è formata dalle peculiarità del linguaggio; invece gli interuttori formano le opzioni che sono stabilite

dall’esperienza. Infatti ciascuna lingua umana si riconosce in una determinata assetto di interuttori nominati tecnicamente

parametri.

Le condizione empiriche in cui si impara il linguaggio vogliono che i posti dei parametri vengano messi secondo l’informazione

ristretta che è utilizzabile dal bambino. Infatti ciascuna autentica teoria deve cerca di rivelare queste caratteristiche generali del

linguaggio.

Infatti non è molto sicuro che questo metodo nella sua generalità sia valido.

Questo programma di ricerca ha dato un approccio considerevole e ha dato indicazioni essenziali in cui la teoria del linguaggio

può soddisfare le condizioni di adeguatezza descrittiva e di adeguatezza esplicativa che sono fra loro in disaccordo.

Il fine essenziale nel campo del programma di ricerca sta nel cercare, rendere chiari i principi, i parametri, i modi delle loro

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connessioni reciproche, l’espansione del teoria per finire a comprendere altri punti di vista del linguaggio, del sua utlizzazione.

E’ importante esaminare problemi nuovi e di grande rilevanza per quanto concerne la struttura generale del linguaggio.

La facoltà del linguaggio connette reciprocamente con altri sistemi che vogliono che la facoltà del linguaggio abbia determinate

condizioni per essere utilizzata in modo proficuo.

Le condizioni che sono necessarie al linguaggio per essere utilizzato in maniera proficua sono le condizioni di leggibilità cioè gli

altri sistemi devono essere capaci di leggere le espressioni del linguaggio, di utilizzarle come comandi per il pensiero, per

l’azione.

La facoltà del linguaggio per quanto concerne le condizioni di leggibilità deve essere quasi corretta.

Infatti sorge il programma minimalista che vuole cercare di scoprire questi problemi.

IL programma minimalista vuole che mettiamo in osservazion qualche ipotesi trazionale, la più vecchia ipotesi vuole che la

facoltà del linguaggio si dedichi ad ulteriori sistemi del cervello: il suono, il significato.

I quesiti che ci chiediamo sono: ci sono dei livelli suddivisi da quelli di interfaccia?; i livelli di struttura profonda e superficilae sono

messi in idee in lavori odierni sul linguaggio?

IL linguaggio è formato da tre tipi di elementi:

- Le proprietà di suono e significato definite tratti;

- Le unità che sono messe insieme iniziando da queste proprietà, nominate unità lessicali;

- Le espressioni complicate formate iniziando da queste unità atomiche.

IL sistema computazionale così crea espressioni che racchiude due operazioni essenziali: i tratti nelle unità lessicali; gli oggetti

sintattici più enormi inziando dagli oggetti già formati, inziando dalle unità lessicali.

Inoltre dobbiamo fare richiamo alla condizione strutturale per quanto concerne due categorie:

1) Le condizioni di leggibilità in cui fanno parte: l’adiacenza a livello fonetico, la struttura argomentale, le connessioni a

operatore-bariabile per quanto concerne il livello semantico; 2) Le condizoni indotte in maniera naturale dalla stessa

computazione: connessioni di localita tra tratti e connessioni elementari fra due oggetti sintatici che costituiscono un’entità

durante la computaz

Dettagli
A.A. 2013-2014
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erica.depasquale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof De Filippi Raffaella.