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Linguistica italiana - John Austin Pag. 1
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Estratto del documento

Sulla base delle regole di felicità, egli rileva che l’enunciato performativo è felice soltanto se

risultano soddisfatte certe condizione, se determinate cose stanno in un determinato modo.

Ciò equivale a dire che <<affinché un certo enunciato performativo sia felice, certe

asserzione devono essere vere>>. Per esempio, se il performativo “Mi scuso” è felice, allora:

- è vero (e non falso) che sto facendo qualcosa

- è vero (e non falso) che si danno certe condizioni

Se gli enunciati performativi implicano delle asserzioni, allora può risultare interessante un

confronto fra le implicazioni logiche (frasi dedotte, detta un’altra frase) degli enunciati

performativi e di quelli constativi.

IMPLICAZIONI LOGICHE I° TIPO (Entails, implica logicamente)  la verità di

una proposizione implica logicamente la verità o falsità

di un’altra proposizione. È quindi

un’implicazione forte, se c’è una c’è anche l’altra.

un’implicazione forte, se c’è una c’è anche l’altra

(rapporto biunivoco).

“Il gatto è sul cuscino” => “Il cuscino è sotto il gatto”

“Il gatto è sul cuscino” => “Il cuscino è sotto il gatto”

II° TIPO (Implies, dà per implicito)  un’asserzione dà

per implicita una credenza (belief). È quindi

un’implicazione debole. La verità della prima implica

la verità della seconda, ma non viceversa.

“Il gatto è sul cuscino” => “Credo che il gatto sia sul

III° TIPO (Presupposes, presuppone)

“Tutti i figli di Giovanni sono calvi” => “Giovanni ha dei

figli”

Se è falso che Giovanni ha dei figli, non diventa falso il

fatto che i suoi figli sono calvi, questa frase diventa

senza senso. 2°FALSA = 1°SENZA SENSO

In particolare questo tipo di rapporto esiste tra le frasi

performative e le implicazioni delle frasi performative.

Sulla base di ciascuna delle tre modalità di implicazione si può notare che c’è una forte

somiglianza tra le implicazioni logiche degli atti constativi e performativi.

Ad ulteriore sostegno delle sua nuova tesi Austin porta un esempio:

<<Ti avverto che il toro sta per caricare>>  frase performativa, connessa al fatto che il toro

sta per caricare. Se il toro non sta effettivamente per caricare, dobbiamo riconoscere che

qualcosa non funziona nel performativo: non si tratta in realtà di un performativo infelice, ma

piuttosto di un falso/errato, allo stesso modo in cui può essere falsa/ errata un’asserzione.

<<Ti avverto che il toro sta per caricare>>: falsa c = falsa / falsa p = infelice

Come si spiega questo? Constative e performative sono la stessa cosa, cioè OGNI DIRE È UN

FARE. Quando parliamo facciamo sempre qualcosa, il dire va analizzato come un’azione.

Dettagli
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benedetta Caiola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Baggio Mario.