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Sulla base delle regole di felicità, egli rileva che l’enunciato performativo è felice soltanto se
risultano soddisfatte certe condizione, se determinate cose stanno in un determinato modo.
Ciò equivale a dire che <<affinché un certo enunciato performativo sia felice, certe
asserzione devono essere vere>>. Per esempio, se il performativo “Mi scuso” è felice, allora:
- è vero (e non falso) che sto facendo qualcosa
- è vero (e non falso) che si danno certe condizioni
Se gli enunciati performativi implicano delle asserzioni, allora può risultare interessante un
confronto fra le implicazioni logiche (frasi dedotte, detta un’altra frase) degli enunciati
performativi e di quelli constativi.
IMPLICAZIONI LOGICHE I° TIPO (Entails, implica logicamente) la verità di
una proposizione implica logicamente la verità o falsità
di un’altra proposizione. È quindi
un’implicazione forte, se c’è una c’è anche l’altra.
un’implicazione forte, se c’è una c’è anche l’altra
(rapporto biunivoco).
“Il gatto è sul cuscino” => “Il cuscino è sotto il gatto”
“Il gatto è sul cuscino” => “Il cuscino è sotto il gatto”
II° TIPO (Implies, dà per implicito) un’asserzione dà
per implicita una credenza (belief). È quindi
un’implicazione debole. La verità della prima implica
la verità della seconda, ma non viceversa.
“Il gatto è sul cuscino” => “Credo che il gatto sia sul
III° TIPO (Presupposes, presuppone)
“Tutti i figli di Giovanni sono calvi” => “Giovanni ha dei
figli”
Se è falso che Giovanni ha dei figli, non diventa falso il
fatto che i suoi figli sono calvi, questa frase diventa
senza senso. 2°FALSA = 1°SENZA SENSO
In particolare questo tipo di rapporto esiste tra le frasi
performative e le implicazioni delle frasi performative.
Sulla base di ciascuna delle tre modalità di implicazione si può notare che c’è una forte
somiglianza tra le implicazioni logiche degli atti constativi e performativi.
Ad ulteriore sostegno delle sua nuova tesi Austin porta un esempio:
<<Ti avverto che il toro sta per caricare>> frase performativa, connessa al fatto che il toro
sta per caricare. Se il toro non sta effettivamente per caricare, dobbiamo riconoscere che
qualcosa non funziona nel performativo: non si tratta in realtà di un performativo infelice, ma
piuttosto di un falso/errato, allo stesso modo in cui può essere falsa/ errata un’asserzione.
<<Ti avverto che il toro sta per caricare>>: falsa c = falsa / falsa p = infelice
Come si spiega questo? Constative e performative sono la stessa cosa, cioè OGNI DIRE È UN
FARE. Quando parliamo facciamo sempre qualcosa, il dire va analizzato come un’azione.