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MODULO D

LA SCRITTURA NEL MONDO

Per scrittura si intende l’insieme di operazioni che registrano il linguaggio e i suoi prodotti, attraverso

sistemi grafici o tattili (questa definizione non prende in considerazione l’etnolinguistica, cioè il

valore della scrittura per ogni cultura).

L’unità minima è il grafema, che può semplicemente considerarsi ogni elemento grafico distinto dei

sistemi di scrittura.

E’ una tecnologia, in quanto potenzia le abilità dell’uomo sapiens, è in grado di fissare la parola nel

tempo e può essere trasmessa a maggiore distanza rispetto alla parola. È una tecnologia piuttosto

recente (10000 anni fa) che ancora non è diffusa in tutte le culture, solamente in quelle più evolute

dove è nata per la complessità che si è venuta a formare riguardo alla contabilità, è nata quindi per

tenere i conti e non per la poesia e la letteratura.

La scrittura (tecnologia) è quindi il sistema semiotico che codifica il linguaggio (facoltà della specie).

I diversi sistemi di scrittura hanno un grado di efficienza che è misurabile (a differenza delle lingue

dove la funzionalità era legata al prestigio).

Nel tempo si è cercato di eliminare i segni che non riconducessero a nulla (con la rivoluzione

d’Ottobre vi è stato un cambiamento ortografico, ma vi è bisogno di una situazione drastica per il

cambiamento in quanto la scrittura è radicata nella cultura e nella tradizione popolare)

Differenze tra scritto e parlato: 1) lo scritto è discreto, con elementi grafici separati, il parlato è

continuo. 2) lo scritto è senza tempo e il parlato è legato al tempo dell’enunciazione. 3) lo scritto è al

di fuori del contesto e il parlato è legato al contesto. 4) lo scritto è permanente mentre le lingue parlate

possono morire. 5) lo scritto è visibile e il parlato è udibile.

Il passaggio dal livello fonetico a quello grafico, cioè relazionare un suono a un segno, è

estremamente difficile.

-I sistemi di scrittura

Sono degli inventari chiusi, cioè con un numero preciso di segni, dove i rapporti fra

espressione/contenuto e il tipo di contenuto possono essere molto differenti.

Possono essere più o meno completi o difettivi, nel primo caso ogni contenuto è rappresentato da un

segno distinto, nel secondo caso no (in italiano àncora e ancòra si scrivono in modo uguale ma

vogliono dire due cose diverse)

I sistemi di scrittura sono autoindessicali, cioè sono scritture in sé, hanno caratteristiche proprie che

la rendono tale. È anche per questo che si son riuscite a tradurre scritture antiche di millenni.

Semasiografia e glottografia le prime sono rappresentazioni grafiche che non dipendono da nessuna

realizzazione linguistica e che comunicano significati complessi (pittogrammi), la glottografia è

invece legata al linguaggio e a formulazioni ben precise.

Convenzionalità scelta di una caratteristica del soggetto o del concetto per rappresentarlo tutto. Le

scritture convenzionali hanno regole che se infrante vanno al di fuori del loro significato preciso. Le

scritture semasiografiche non hanno regole (hanno iconicità con la realtà).

Sistemi semiografici e fonografici i primi sono sistemi in cui i segni rappresentano parole o unità di

prima articolazione (morfemi), si dividono in ideogrammi (i segni sono iconici, cinese antico) e

logogrammi (i segni sono simbolici/arbitrari, cinese moderno).

I secondi sono sistemi che si occupano della seconda articolazione, cioè si concentrano sui suoni

rappresentati dai segni. Si dividono in sistemi sillabografici (un segno rappresenta una sillaba) e

sistemi alfabetici (un segno rappresenta una lettera). Qui ogni segno ha un rapporto arbitrario col

suono che rappresenta. Vi sono anche sistemi fonografici superficiali (fonetica) e sistemi

fonografici profondi (fonologia).

Molti sistemi di scrittura possono essere sia semiografici che fonografici (italiano è sistema

alfabetico, però i numeri sono logogrammi)

I sistemi fonografici non rappresentano mai tutti i suoni di una lingua in maniera biunivoca (1segno-

1suono, 1suono-1segno) per 3 motivi: 1)autonomia dei sistemi grafici, vi sono regole interne che

valgono solo per il sistema grafico e non per quello fonetico (la h non si legge) 2) principio

dell’interpretazione, si privilegia l’analisi di un livello della lingua a discapito di un’altra essendo

impossibile la co-analisi (parola, morfema, sillaba, suono italiano privilegia il suono rispetto al

morfema: grec-o, grec-a, grech-e. Il suono è sempre lo stesso). 3) principio di storicità, i sistemi di

scrittura di una lingua possono essere adottati e adattati da un’altra lingua (italiano usa lo stesso

alfabeto del latino ma ha introdotto ad esempio la sdoppiatura delle lettere)

Si è tentato di creare sistemi di scrittura che rappresentano prettamente i suoni o prettamente i

contenuti. Per il primo caso è il sistema IPA, che rappresenta le sequenze fonetiche di tutte le lingue.

Per il secondo invece è stato un insuccesso (Leibniz ha provato a scomporre i concetti in idee più

semplici e a trascriverle). Le scritture ideali cercano di dividere le 2 dimensioni per privilegiare una a

discapito dell’altra. Tutti i sistemi inoltre possono essere interpretati sia foneticamente, sia

semanticamente.

{Altri sistemi di scrittura -I marchi di proprietà (segni impressi su oggetti per identificazione),

scritture itineranti, scritture magiche, scritture sulla sabbia, scritture sui palmi delle mani e scritture

epifaniche}

-I precursori

Non sono dei veri e propri sistemi di scrittura, ma dei sistemi “multimediali” dove attraverso l’utilizzo

di elementi terzi, al di fuori della grafia, si comunicano dei determinati significati ( gli Incas usavano

il sistema dei quipu per tenere i conti: il numero di giri in un nodo indicava il numero riferente, si

usava un nodo per indicare le decine e quello dopo per le unità vi è un primo segno di direzionalità

degli elementi)

-I primi segni grafici

Sono i primi segni grafici, sono geometrici e incisi su ossa o legno che rappresentano ritmi mentali a

livello astratto e non realistico, sembra fossero sistemi di conto a livello base (tenere il ritmo di una

sequenza verbale, i giorni nel tempo)

-I pittogrammi

Pitture parietali preistoriche di funzione difficilmente definibile, prevalentemente incisioni che

potrebbero avere scopo religioso. Non è proprio un sistema di scrittura in quanto non fa uso del

linguaggio ma di immagini.

Non hanno sequenzialità e possono presentare segni di convenzionalità. Inoltre non registrano il

parlato come fa la scrittura ma rappresentano concetti e immagini di un discorso.

Es. lettera d’amore di una donna siberiana (foto E) tu ora stai con una donna russa (caratterizzata

dalle strisce laterali che rappresentano la tipica gonna delle donne russe), fra di noi c’era un legame

che ora è diviso da lei. So che le cose fra di voi non funzionano bene e se vuoi possiamo tornare a

rivederci, ciò se non avete in programma figli (piccole figure dietro). Inoltre anche io ho un

pretendente che bussa alle mie porte.

Si può notare come non vi è sequenzialità (si può partire da dove si vuole), sia leggibile

universalmente in tutte le lingue, non trascriva qualcosa che si è detto ma rappresenta più concetti e

come ci sia un grado di convenzionalità (gli alberi sono uomini).

SISTEMI SEMIOGRAFICI

-Ideogrammi

Il filo che collega i sistemi di conto ai sistemi di scrittura si può trovare in Mesopotamia intorno al

9000 a.C. quando si incominciarono a usare i tokens per tenere il conteggio, erano dei piccoli

modellini di creta che comunicavano il numero dei prodotti consegnati in una transazione economica.

In seguito per evitare frodi si rinchiusero questi modellini dentro a sfere di argilla chiamati “bulla”

con due sigilli, dove venivano impresse sopra il numero e la categoria del contenuto (in quanto non si

poteva sapere cosa vi era dentro senza aprirlo). Si accorsero così che potevano fare anche a meno dei

modellini e incominciarono a usare le tavolette d’argilla dove venivano impressi i tokens

(tridimensionalità), dove in seguito passarono alle incisioni (bidimensionalità). Infine, invece di

incidere 10 volte un token per indicare la presenza di un numero di merce definito, inventarono segni

diversi per indicare le caratteristiche della transazione (vi era un segno per 10, un segno per pecora e

un segno per nera). Questi segni erano disegni ideografici, cioè iconici.

-Logogrammi

Col tempo questi segni divengono sempre più astratti, fino a che nel 3000 a.C. i sumeri li

convenzionalizzano (vengono ruotati di 90 gradi, diventano standard la posizione e il numero dei tratti

che la compongono) scrittura cuneiforme, i segni hanno forma di cuneo e sono simbolici/arbitrari,

diventa un sistema logografico.

I segni sumerici però si rivelarono pochi per la realizzazione di testi complessi e si utilizzarono 4

strategie per risolvere questo problema: 1) molti segni diventano polisemici, cioè hanno più

significato legati da un legame concettuale o semantico (cielo/Dio, bocca/parola/dente) 2) l’uso di

omofoni, cioè un segno uguale che indica due parole diverse con pronuncia uguale. 3) l’uso dei quasi

omofoni, cioè lo stesso segno per due parola con pronuncia quasi uguale (per “til” vita e “ti” freccia

si usava lo stesso segno) 4) l’uso dei determinativi semantici, cioè segni silenziosi che venivano

posti davanti a segni ambigui per contestualizzarli e ricondurli alla giusta pronuncia.

Alcuni sumerogrammi vengono usati anche come valore solamente fonetico e non semantico, viene

utilizzato come morfema da legare ad altre parole (“me” vuol dire oracolo, se legato ad un'altra

parola indica il plurale)

La scrittura cinese è una lingua isolante composta da parole monomorfemiche con morfemi

invariabili, ancora oggi è costituita da logogrammi.

All’inizio del 13 secolo a.C. era un sistema ideografico inciso sulle ossa, in seguito si usarono stampi

d’argilla dove venivano fusi sopra vasi di bronzo. Dal 2 secolo d.C. abbiamo la perdita di iconicità e

l’invenzione di una scrittura a fine di cancelleria e burocrazia, quindi un sistema veloce e funzionale.

Nasce così il primo dizionario cinese (Xu Shen) dove divise i segni in 6 classi:

1) logogrammi semplici e non scomponibili (lì) forza (gong) lavoro

(rén) uomo (mù) albero (shiu) acqua (xué) buco

2) logogrammi non scomponibili che rimandano a concetti di spazio

(shang) sopra (xià) sotto

3) logogrammi che rimandano a un significato se

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A.A. 2014-2015
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francois Reget di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scala Andrea.